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LA PRESCRIZIONE OMEOPATICA DI GRUPPO NELL’ALLEVAMENTO OVINO

F. Pisseri

Scuola Cimi-Koinè, Roma

RIASSUNTO

La terapia omeopatica può essere un valido strumento per il controllo delle parassitosi nell’allevamento ovino, favorendo l’instaurarsi del naturale equilibrio ospite-parassita. La metodologia seguita per la prescrizione omeopatica è quella della ricerca del rimedio di fondo di gruppo, tramite visita aziendale, successiva repertorizzazione e diagnosi differenziale. Si descrive l’applicazione di tale metodologia in un gregge ovino di razza Zerasca, al quale si è prescritto il rimedio omeopatico Lachesis XMK, applicando il principio di similitudine. Si valuta l’efficacia del trattamento per il controllo delle strongilosi gastrointestinali tramite protocollo sperimentale con un disegno di studio controllato e randomizzato, con la presenza, oltre ai gruppi “omeopatico” e “controllo” di un gruppo di ovini trattato con la medicina convenzionale. L’analisi statistica mostra differenze altamente significative relative al trattamento, evidenziando nel gruppo trattato con la omeopatia una riduzione della carica parassitaria e un suo mantenimento al di sotto dei livelli di rischio sanitario e zootecnico.

Parole chiave: parassitosi, metodologia prescrittiva omeopatica, protocollo sperimentale

INTRODUZIONE

Nell‟allevamento biologico l‟omeopatia può costituire un valido strumento di controllo per le parassitosi, che rappresentano una delle patologie più frequenti,

62 dato il forte contatto ospite-parassita nell‟ambito del pascolamento (Benvenuti et

al., 2005). Le parassitosi ovine determinano forme clinicamente evidenti o

subcliniche, e possono incidere sulle performance produttive. Il loro controllo terapeutico si basa principalmente sull‟uso di trattamenti antiparassitari di sintesi, che nell‟allevamento ecosostenibile devono presentare ridotto periodo di sospensione e basso impatto ambientale. Tali farmaci possono comportare ecotossicità, selezione di ceppi resistenti, e alti costi di gestione. In natura si instaura una sorta di equilibrio tra ospite e parassita che può consentire di limitare la carica parassitaria e/o le conseguenze organiche delle parassitosi, tale equilibrio tende ad alterarsi in caso di alimentazione inadeguata, condizioni ambientali sfavorevoli, etc. Se si vuole ridurre l‟utilizzo dei farmaci di sintesi va considerato prioritario il buon mantenimento dell‟agroecosistema: rotazione dei pascoli, igiene ambientale, corretta alimentazione, etc. L‟uso della medicina omeopatica può essere in tale ottica molto interessante per la sua assenza di residui, di tossicità e di impatto ambientale. Si ipotizza che la medicina omeopatica possa determinare una efficace risposta immunitaria dell‟ospite con una diminuzione della carica parassitaria e una migliore tolleranza nei confronti del parassita (Benvenuti et al., 2007, Benvenuti et al., 2008). Il sistema immunitario è infatti capace di interferire con il metabolismo elmintico determinando un rallentamento dello sviluppo e una depressione della vitalità e della fertilità (Ambrosi, 1995). L‟efficacia della medicina omeopatica per il controllo dei parassiti gastrointestinali deve essere valutata con indagini coprologiche di tipo quantitativo, poiché l‟obiettivo della terapia non è l‟azzeramento della carica parassitaria ma lo stabilirsi dell‟equilibrio ospite- parassita (Pisseri et al., 2005). La metodologia volta alla prescrizione del rimedio omeopatico per il controllo delle parassitosi si basa sulla visita al gregge, tramite la quale si raccoglie la anamnesi patologica, si osservano gli animali, l‟agroecosistema e si effettuano visite cliniche. In base all‟analisi omeopatica si traducono i dati raccolti in “sintomi omeopatici”, che rappresentano espressioni fisiopatologiche o comportamentali particolarmente significative. La repertorizzazione consiste nella valutazione dell‟incidenza dei rimedi omeopatici presenti nel repertorio rispetto ai

63 sintomi selezionati, essa rappresenta un semplice suggerimento prescrittivo, per cui non è detto che il rimedio che spicca per maggior presenza di sintomi sia quello più indicato. La prescrizione si basa sull‟applicazione del principio di similitudine alla sintesi globale del quadro presentato dal gruppo di pazienti e del rimedio, mediata dall‟esperienza e dalle conoscenze dell‟omeopata. In zootecnia sovente non è possibile individuare il rimedio omeopatico specifico per ciascun soggetto, come si usa fare per cavalli e pets, si può quindi, a nostro avviso, applicare il principio di similitudine al gruppo di pazienti, a condizione che sia sufficientemente omogeneo. Il rimedio omeopatico, detto “rimedio di fondo” del gruppo di animali, viene quindi prescritto considerando le specifiche manifestazioni del gregge, e non solamente in base alla patologia che si vuole affrontare (Pisseri, 2009). Si descrivono la visita e la prescrizione omeopatica riguardanti un gregge ovino, e l‟applicazione di un protocollo sperimentale volto a valutare l‟efficacia del rimedio omeopatico di fondo del gregge per il controllo degli strongili gastro-intestinali.

MATERIALI E METODI

Lo studio è stato effettuato in un allevamento di 200 pecore di razza Zerasca, situato nel comprensorio di Zeri in Lunigiana, ad una altitudine di 800 m slm. Durante la visita omeopatica si registra il fatto che gli ovini vengono ricoverati in un ovile nelle ore notturne tutto l‟anno per problemi legati a presenza di predatori, pascolano nelle ore diurne e viene somministrata loro una integrazione alimentare a base di fieno e cereali. Le strutture risultano sottodimensionate rispetto al numero degli animali, per cui quando gli animali non vengono mandati al pascolo vi è sovraffollamento. Per quanto riguarda gli aspetti clinici, l‟anamnesi evidenzia frequenti episodi di bronchiti e polmoniti sia nei soggetti giovani che negli adulti, con mortalità e disturbi gastro-enterici con meteorismo nei giovani. Negli adulti vengono segnalati frequenti accessi di tosse secca e rare mastiti. Alla visita gli animali presentano evidenze sintomatologiche riconducibili a parassitosi gastrointestinali (dimagramento) e bronchiali (tosse). La presenza di parassitosi bronco-polmonare è stata confermata dalla analisi coproparassitologica effettuata

64 con metodo Baermann. Prima dello studio venivano annualmente effettuati due trattamenti antiparassitari con farmaci allopatici. Dal punto di vista del comportamento colpisce che gli animali, appena ci vedono da lontano, chiamano. Appaiono comunicativi, molto vivaci e giocherelloni. In alcuni momenti c‟è competizione fra loro e a volte alcuni gruppetti si isolano. L‟allevatrice riferisce che questo gregge tende a non obbedire ai suoi comandi, a non seguirla, manifestando una certa autonomia; infatti anche l‟operazione di far rientrare le pecore nell‟ovile, anche se aiutata dal cane, è molto difficoltosa. L‟analisi del caso evidenzia la relativa autonomia e una certa fierezza, caratteristica molto particolare trattandosi di pecore, la vivacità e la comunicatività. Per quanto concerne la repertorizzazione, sono stati considerati i seguenti sintomi repertoriali:

 MIND; VIVACIOUSNESS

 MIND; EXTROVERTED

 MIND; IRRITABILITY

 GENERALITIES; EMACIATION

 CHEST; INFLAMMATION; Bronchial tubes, bronchitis

 RECTUM; WORM, WORMS; complaints

 COUGH; DRY

Il grafico della repertorizzazione effettuata col software Mac Repertory 5.5 (Fig.1) mostra che 9 rimedi omeopatici presentano tutti i 7 sintomi scelti per lo studio del caso.

Tabella 1:Elaborazione statistica della conta fecale stagionale nei tre gruppi sperimentali Gruppo

Campionamento Controllo Farmaco (Netobimin) (Lachesis XMK) Omeopatico Media E. S. Media E. S. Media E. S. Inverno 587 107,46 646 148,5 698 87,2 Primavera 909 339,63 86 55,5 730 337,28

Estate 284 111,31 152 124,19 208 44,54 Autunno 509 122,74 427 254,38 344 122,09

Alla diagnosi differenziale si escludono i rimedi Sulphur, Phosphorus, Lycopodium, Belladonna, Nux Vomica, Alumina, Ignatia per scarsa similitudine col quadro

65 complessivo del gruppo di animali oggetto di studio e si sceglie il rimedio Lachesis muta XMK (decimillesima diluizione korsakoviana), da somministrare in soluzione acquosa ogni 15 giorni per due mesi. Nel trattamento di malattie croniche, prescrivendo alte diluizioni omeopatiche, si considerano convenienti le preparazioni korsakoviane poiché non determinano in genere l‟aggravamento omeopatico, che si può invece osservare utilizzando le alte potenze in diluizione centesimale Hannemaniana. L‟aggravamento, pur essendo nella maggior parte dei casi innocuo per gli animali, può inutilmente preoccupare l‟ allevatore, e, in rari casi, rappresenta un rischio per gli animali. La scelta della alta diluizione (diecimila K) è dovuta a motivazioni di ordine pratico, economico, e di maggior benessere animale: avendo una effetto più duraturo le somministrazioni possono avere una frequenza bassa (in questo caso ogni 15 giorni), con un minor consumo di farmaci, minore spesa di manodopera e minore stress per gli animali. Importante, per la prescrizione delle alte potenze, che il principio di similitudine sia correttamente applicato, in quanto in questi casi la buona risposta alla terapia è strettamente legata alla profondità delle analogie rimedio-paziente. Il rimedio deriva dal veleno dell‟omonimo serpente, il quadro comportamentale descritto nelle materie mediche omeopatiche presenta a nostro avviso buone analogie col gregge. In questa azienda si è svolto un lavoro sperimentale (Benvenuti et al., 2010), al fine di valutare l‟efficacia del rimedio di fondo per il controllo delle parassitosi. Sono stati formati, in maniera casuale, tre gruppi sperimentali di ovini adulti: controllo, farmaco convenzionale (principio attivo: Netobimin), rimedio omeopatico. Il raffronto col farmaco allopatico ci sembrava importante per comparare in maniera scientifica i due diversi approcci, anche in base alle linee di ricerca della Evidence Based Medicine. Le analisi coprologiche quantitative sono state effettuate con la tecnica Mc Master modificata, eseguendo un campionamento fecale individuale stagionale. L‟elaborazione statistica è stata condotta mediante l‟analisi della varianza; i fattori di variabilità inseriti sono stati: trattamento, stagione, stagione entro trattamento.

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Figura 1: Grafico della analisi repertoriale dell‟allevamento ovino (Mac Repertory 5.5)

RISULTATI E CONCLUSIONI

L‟elaborazione statistica della conta fecale in relazione al periodo del prelievo (Tab. 1) ha mostrato differenze altamente significative (P≤0.01) all‟interno dei tre gruppi sperimentali. Il primo campionamento avviene prima della somministrazione dei trattamenti. Al secondo prelievo si assiste ad un aumento della carica parassitaria nel gruppo di controllo che si spiega con lo “spring rise”; nel gruppo trattato col farmaco convenzionale si ha una forte riduzione della carica parassitaria mentre il gruppo trattato con l‟omeopatia rimane stabile. All‟ultimo prelievo il gruppo omeopatico presenta i valori più bassi di upg, avvalorando l‟ipotesi che la terapia omeopatica agirebbe favorendo l‟equilibrio tra ospite e parassita tramite un miglioramento dell‟efficenza del sistema immunitario, e sostenendo uno stato di naturale omeostasi dell‟organismo. L‟approccio omeopatico è globale, complesso, in accordo con una visione agroecologica della azienda agricola. La gestione delle parassitosi deve essere affiancata da metodologie di controllo integrate, quali l‟uso razionale dei pascoli, la corretta gestione dei piani alimentari, e da un piano di monitoraggio parassitologico che consenta di intervenire adeguatamente in caso di necessità (Pisseri,2009). In conclusione la metodologia omeopatica sembra essere una possibile pratica terapeutica per la strongilosi gastrointestinale ed è auspicabile un concreto approfondimento di questa tematica, grazie alla sua praticità, ai costi

67 di gestione contenuti, assenza di tossicità e di residui sia nei prodotti di origine animale che nell‟ambiente.

RINGRAZIAMENTI

Si ringraziano Lorella Giuliotti, Novella Benvenuti e le allevatrici di Zeri per la preziosissima collaborazione.

BIBLIOGRAFIA

Ambrosi M., 1995. Parassitologia Zootecnica. Edagricole, Bologna. Benvenuti M. N., Pisseri F., Goracci J., Giuliotti L., Gugliucci B., Macchioni F., Gavazza A., Guidi G., 2007. Feasibility of homeopathy in a flock of Zerasca sheep. European Traditional Medicine. Vinci-Italy. Benvenuti N., Giuliotti L., Goracci J., Verità P., 2005. Study on gastrointestinal parasites dynamics in Zerasca sheep aimed at reducing anthelmintic treatment. Int. Symp. On comparative advantages for typical animal products from Mediterranean areas, Vale de Santarem – Portogallo, vol. 119: 283-287. Benvenuti N., Pisseri F., Goracci J., Giuliotti L., Macchioni F., Verità P., Guidi G., 2008. Use of homeopathy in parasites control plans in a flock of Zerasca sheep. X° Mediterranean Symposium, Corte. Benvenuti N., Giuliotti L., Pisseri F.,2010 Protocolli sperimentali per la valutazione dell‟ efficacia del rimedio omeopatico nel controllo degli strongili gastrointestinali in ovini di razza zerasca- Atti secondo incontro medicina omeopatica Arezzo 24 aprile Pisseri F., 2009. Gestione sanitaria dell‟ allevamento biologico, utilizzo della medicina omeopatica e della fitoterapia Buiatria 3/2009: 57-63. Pisseri F., Benvenuti N., Goracci J., Terracciano G., Giuliotti L., Cianci D. (2005). Trattamento della Strongilosi gastrointestinale in un allevamento biologico di ovini di razza massese. Obiettivi e Documenti Veterinari, anno XXVI, ottobre 2005 JMP, 2002. J.M.P. User‟s Guide ver. 5.0, S.A.S. Institute Inc., Ed. Cary (NC), USA.

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