6 Si veda su questo il paragrafo 3.3
Approfondimento 5 – Il ruolo della digitalizzazione
5.4 La protezione della proprietà intellettuale
Per capitalizzare appieno il proprio potenziale innovativo, è fondamentale che le imprese riescano a concretizzare l’attività di R&S in innovazioni di prodotto o processo. Tuttavia, in un’ottica di sistema e alla luce del contesto competitivo globale, in cui innovazioni di prodotto e di processo oramai arrivano anche da alcuni paesi emergenti, questo spesso non basta: occorre trasformare la scienza in tecnologia applicata. In questo senso,
assumono rilevanza per la valutazione della competitività di un territorio i brevetti e le altre forme di protezione della proprietà intellettuale: marchi, design industriali e copyright. Nel triennio 2011-2013, il 18,3% delle imprese del campione ha utilizzato un qualche strumento di protezione della proprietà intellettuale (figura 5.22). Più nello specifico (figura 5.23), il deposito di brevetti (la forma di protezione della proprietà intellettuale più legata ad innovazioni di tipo scientifico-tecnologico) riguarda l’11,2% degli intervistati. Il 7,7% ha registrato almeno un design industriale e il 6,3% almeno un marchio. Più scarso appare l’utilizzo del copyright (3,1%), per sua natura idoneo a proteggere le opere di ingegno “immateriali”, e pertanto ragionevolmente poco utilizzato nel manifatturiero.
Figura 5.22 – Imprese che hanno utilizzato strumenti di protezione della proprietà intellettuale (% di imprese sul totale, 2011-2013)
Fonte: Indagine Benchmark, Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza
Figura 5.23 – Imprese che hanno richiesto / depositati copyright, marchi, design industriali e brevetti (% di imprese sul totale, 2011-2013)
A livello territoriale spicca la performance negativa della Lombardia, regione che sconta un gap in ogni tipologia di protezione della proprietà intellettuale. Pur ammettendo che molta dell’attività innovativa delle imprese lombarde non venga colta dalle statistiche ufficiali, un divario così importante desta sicuramente preoccupazioni, specie per quanto riguarda la capacità di trasformare in valore di mercato le competenze tecnologiche attraverso i brevetti.
Come già elaborato per quanto attiene alla dimensione organizzativa d’impresa, il quadro di approfondimento che segue indaga quanto del dato sui brevetti dipenda dalla
particolare composizione dimensionale e settoriale delle regioni europee, e quanto invece da fattori istituzionali specifici di ogni singolo territorio.
Approfondimento 6 – I brevetti: fattori strutturali o istituzionali?
Per approfondire i motivi alla base del ritardo “brevettuale” lombardo e, più in generale, individuare i fattori che permettono alle imprese di trasformare la scienza in tecnologia applicata, abbiamo preso a riferimento le imprese che, pur svolgendo attività di ricerca e sviluppo, non hanno richiesto brevetti nel periodo 2011-2013. Come di consueto, l’analisi è stata condotta prendendo a riferimento la regione del Baden-Württemberg, controllando per la composizione settoriale e dimensionale delle imprese, nonché per la produttività.
Variabili
Reg R&S senza brevetti
Produttività del lavoro (log) -0,061
0,042 Addetti (log) -0,129 *** 0,028 Bayern 0,130 0,089 Rhône-Alpes -0,006 0,088 Cataluña -0,330 *** 0,101 Lombardia 0,150 *** 0,079 Osservazioni 278
Nota: La tabella riporta i coefficienti di regressione e gli associati standard error (in corsivo). La variabile dipendente e la metodologia empirica utilizzata è riportata in testa alla colonna. Quale benchmark per la stima degli effetti fissi territoriali è stata considerata la regione del Baden-Württemberg. Quali ulteriori variabili di controllo sono stati inseriti effetti fissi settoriali (NACE 2 digit).
* denota coefficiente significativo con un livello di confidenza del 10% ** denota coefficiente significativo con un livello di confidenza del 5% *** denota coefficiente significativo con un livello di confidenza dell’1%
I risultati mostrano come non sia tanto la produttività del lavoro (coefficiente non significativo) quanto la dimensione a influire: al crescere del numero degli addetti, la probabilità di non concretizzare la ricerca in brevetti diminuisce di quasi il 13%. Una volta tenuto conto del fattore “dimensione d’impresa”, a livello territoriale si conferma l’ipotesi che fattori istituzionali (o anche culturali) siano determinanti nel processo di capitalizzazione dell’attività innovativa. Rispetto alle imprese del Baden-Württemberg, il 15% in più di imprese lombarde non trasformano la R&S in brevetti. Al contrario, in Cataluña la probabilità di avere imprese impegnate nella R&S ma senza brevetti è inferiore del 33%. Come ragionevole attendersi, nessun effetto “istituzioni” per il Bayern. Anche il Rhône-Alpes pare non presentare specificità rispetto al Baden-Württemberg, una volta tenuto conto della composizione settoriale e dimensionale (fattori che probabilmente catturano le peculiarità del sistema produttivo della regione, caratterizzato da una struttura di governance più orientata alla rete e alla maggior presenza di manager esterni nelle imprese di tipo familiare, come evidenziato nel capitolo 3).
L’accento posto sui brevetti, e più in generale sugli strumenti di protezione della proprietà intellettuale, è legato al ruolo che essi hanno su sviluppo e crescita delle imprese. Per confermare questa ipotesi, abbiamo considerato il guadagno delle imprese che utilizzano strumenti di protezione dell’attività intellettuale, in termini di produttività e crescita del fatturato (quest’ultimo, con riferimento al periodo 2011-2013), tenuto sempre conto di fattori strutturali (dimensione d’impresa e settori) e territoriali (effetti fissi regionali).
Variabili
Reg Reg
Produttività del
lavoro Crescita del fatturato
Addetti (log) -0,073 ** -0,001 0,034 0,005 Protezione della proprietà intellettuale 0,222 *** 0,022 ** 0,069 0,010 Osservazioni 612 533
Nota: La tabella riporta i coefficienti di regressione e gli associati standard error (in corsivo). La variabile dipendente e la metodologia empirica utilizzata è riportata in testa a ciascuna colonna. Quali ulteriori variabili di controllo sono stati inseriti effetti fissi regionali e settoriali (macro-settore HT, MHT, MLT, LT). * denota coefficiente significativo con un livello di confidenza del 10%
** denota coefficiente significativo con un livello di confidenza del 5% *** denota coefficiente significativo con un livello di confidenza dell’1%
I risultati dell’analisi mostrano come le imprese che utilizzano strumenti di protezione della proprietà intellettuale siano del 22% più produttive e sperimentino una crescita del fatturato superiore in media di 2,2 punti percentuali.