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2.3 Sistemi Esoscheletrici riabilitativi

3.1.1 La spalla

La spalla `e una delle quattro parti dell’arto superiore che in senso prossimo

distale sono: spalla, braccio, avambraccio, mano. La spalla `e il dispositivo

di attacco dell’arto superiore al tronco, il suo scheletro forma nell’insieme la cintura toracica che si unisce alla parte superiore del torace e da attacco alle restanti parti dell’arto che, nell’insieme formano la cosiddetta parte libera. Se si osserva la conformazione dello scheletro del corpo umano ci si accorge di una cosa piuttosto singolare, ovvero che le ossa che compongono la spalla (omero, clavicola, scapola) son collegate al busto, in particolare allo sterno, solo attraverso l’articolazione con la clavicola. La spalla `e tenuta nella sua posizione di equilibrio dai numerosi muscoli che agiscono come coppie motorie sulla spalla, lungo assi di movimento che si possono considerare infiniti ma che sostanzialmente sono riconducibili a tre principali:

• asse sagittale, dove avvengono i movimenti di abduzione ed adduzione dell’arto superiore;

• asse verticale, attorno al quale avviene la rotazione interna ed esterna dell’arto

• asse frontale, lungo cui si esegue l’anteposizione e la retroposizione. Le articolazioni che partecipano ai movimenti della spalla sono l’artico- lazione scapolo omerale, l’articolazione acromion clavicolare e l’articolazione sterno clavicolare.

Ciascun cingolo scapolare si compone di tre diverse ossa: una scapola, una clavicola e la parte prossimale dell’omero. Si chiama scapola l’osso triangola- re, pari e simmetrico, piatto e sottile con la base superiore e l’apice inferiore applicato alla parte postero superiore del torace (3ˇr 7ˇr costa.). Vi si descrivo- no una faccia anteriore o costale, una faccia posteriore o dorsale, tre margini di cui uno mediale, uno laterale e uno superiore e tre angoli distinti come sopra. La sua funzione consiste, oltre che nel fornire protezione e resistenza

al dorso, nel permettere con la sua grande mobilit`a, i suddetti movimenti di

adduzione ed abduzione. Il suo ruolo e pure fondamentale nel movimento di rotazione del braccio attorno al centro costituito dalla spalla, poich´e i muscoli che lo causano sono collegati anche ad essa.

La clavicola `e un osso lungo, pari e simmetrico a forma di esse disposta

trasversalmente, al davanti della prima costa, tra sterno e scapola. Forma la parete anteriore del cingolo scapolare, si collega con la sua parte esterna alla scapola e all’omero e con quella interna allo sterno, l’osso impari centrale

della gabbia toracica. Il suo ruolo all’interno dell’organismo `e insieme di

sostegno dei muscoli e di articolazione della spalla.

L’omero `e l’osso che si trova all’interno del braccio, mentre la sua parte pi`u lontana dal tronco (o epifisi distale) si articola con l’ulna e con il radio,

formando con il gomito la sua testa, ovvero l’epifisi prossimale, pi`u vicina

al tronco, si articola con la clavicola e la scapola all’altezza della spalla.

L’omero `e essenziale per il moto del cingolo scapolare, in quanto delle tre

ossa costituisce quella che visibilmente compie i tre movimenti suddetti. I movimenti della spalla sono possibili grazie ad un sinergismo tra i mu- scoli tonici che stabilizzano e mantengono centrata la testa omerale nella glenoide, ed i muscoli fasici che possono conseguentemente muovere la spalla sul fulco cos`ı stabilito senza innalzare l’omero. Solo se gli uni stabilizzano la testa omerale, gli altri possono iniziare il corretto complesso movimento della spalla nel suo insieme. Sono muscoli principalmente di stabilizzazione, ma non solo tali, il sopraspinoso, il sottoscapolare, ed il gran pettorale. So- no muscoli principalmente di movimento il deltoide e gli extrarotatori. Ci sono 19 muscoli (considerando 2 romboidei e lo sternocleidmastoideo) che controllano il cingolo scapolare, su un totale di 54 muscoli per tutto l’arto superiore.

I muscoli che s’inseriscono sul cingolo scapolare e che quindi controllano i vari movimenti della spalla possono essere classificati in questo modo:

• muscoli della spalla;

• muscoli toraco-appendicolari; • muscoli spino appendicolari; • muscoli del braccio.

I principali muscoli presenti nei cingoli scapolare-omerale sono:

• Deltoide `e il muscolo pari che ricopre l’articolazione del cingolo sca- polare, si unisce sia alla scapola che alla clavicola che all’omero. ´E in grado di far compiere al braccio diversi movimenti, solleva il braccio di circa 90ˇr, il fascio anteriore ha un’azione di flessione ed intrarotazione, il medio di massima abduzione sull’omero ed il posteriore un’azione di

estensione, abduzione ed extrarotazione. Complessivamente esso `e in

grado di far compiere al braccio un’abduzione contraendosi e un’ad- duzione distendendosi. Il movimento di rotazione deriva dal suo moto coordinato con infraspinato e grande pettorale.

• Trapezio `e un muscolo pari e simmetrico molto vasto, esso orrigina dalle vertebre cervicali e toraciche ma anche sulle clavicole, passando

al di sopra della spalla. A causa di quest’ultima origine `e in grado

contraendosi di far alzare le clavicole e con esse l’intera spalla.

• Infraspinato `e il muscolo concorrente del pettorale, si trova nella schie- na, parzialmente nascosto alla vista dal trapezio e si collega tramite i tendini sia con la scapola che con l’omero. La contrazione dell’infraspi- nato comporta la distensione del pettorale, ed il suo ruolo `e quello di far muovere il braccio in dietro.

• Sopraspinato `e un muscolo pari di forma piramidale, che si origina dalla fossa sopraspinata della scapola per inserirsi nel tubercolo mag- giore dell’omero. Il muscolo abduce e ruota all’esterno il braccio in

sinergismo con il muscolo deltoide, ed oltre a questo `e il principale

stabilizzatore della scapolo-omerale.

• Piccolo rotondo `e un muscolo pari di forma cilindrica che origina dalla fossa infraspinata della scapola per inserirsi nel tubercolo mag- giore dell’omero. La sua contrazione permette di ruotare all’esterno il braccio e di stabilizzare la scapolo-omerale.

• Grande rotondo `e un muscolo pari riconoscibile inferiormente al pic- colo rotondo; origina dall’angolo inferiore della scapola per inserirsi nel tubercolo minoreS e nel solco intertubercolare. Permette movimenti di adduzione, estensione e rotazione interna dell’omero.

• sottoscapolare `e un muscolo pari di forma triangolare, origina dalla faccia anteriore della scapola per inserirsi nel tubercolo minore del- l’omero, passando sotto il processo coracoideo. Permette l’adduzione e rotazione interna dell’omero oltre alla stabilizzazione della scapolo- omerale.

• Grande pettorale fa parte dei muscoli estrinseci del torace, ha forma

di ventaglio ed `e composto da tre capi. Origina dal margine anteriore

della clavicola, dalla faccia anteriore dello sterno, dalle prime sei carti- lagini costali e dalla guaina dei muscoli anteriori dell’addome. I tre capi si inseriscono con un unico tendine alla cresta del tubercolo maggiore dell’omero. Il muscolo grande pettorale permette molte funzioni del braccio: flette (o adduce) in orizzontale, flette (eleva), estende (abbas- sa), adduce, antepone e ruota internamente l’omero. Prendendo invece punto fisso sull’omero solleva il tronco. I diversi fasci assumono ruoli prevalenti a seconda del piano di lavoro del braccio:

– Capo Clavicolare: principalmente coinvolto nella flessione (o elevazione) del braccio o nella flessione (adduzione) orizzontale obliqua tendente verso l’alto.

– Capo sternocostale: il fascio pi`u esteso, interviene in tutti i

movimenti ed in particolare sulla pura flessione (adduzione) oriz- zontale del braccio.

– Capo Addominale: `e maggiormente coinvolto nell’estensione (o

abbassamento) del braccio, o nella flessione (o adduzione) orizzon- tale obliqua tendente verso il basso e adduzione del braccio.