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PARTE III LA RICERCA GROUNDED THEORY

5.2 La traccia dell’intervista

La traccia dell’intervista rappresenta lo schema di interrogazione utilizzato dal ricercatore e sintetizza le domande, gli stimoli, i temi su cui focalizzare l’attenzione durante l’intervista stessa. La traccia risponde sostanzialmente a due funzioni: da una parte rappresenta un vero e proprio dispositivo di interrogazione – sia individuando interrogativi espliciti, sia fungendo da memorandum per l’intervistatore; dall’altra serve come impianto concettuale del modello interpretativo finale, racchiudendo già in sé concetti e categorie (proprietà o insiemi di proprietà) definiti o tendenzialmente definiti, a seconda della tipologia delle interviste utilizzate e dell’obiettivo della ricerca169.

Nelle interviste semi-strutturate, in genere non compaiono domande vere e proprie, ma una lista di argomenti/temi che si intendono approfondire. Così concepita, la traccia consente all’intervistatore di lasciare ampia libertà e spontaneità di narrazione al suo interlocutore, mantenendo allo stesso tempo l’attenzione sui temi oggetto di approfondimento170.

La costruzione della traccia prevede sostanzialmente di definire gli ambiti tematici che si intende esplorare e, conseguentemente, dei sottotemi, individuati

169 Cfr. Rita BICHI, Op.Cit. (2007), pp 34-40

Milena Piazza

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89 tenendo conto delle dimensioni (proprietà) che concorrono a caratterizzare i temi centrali171.

Va da sé, come si è detto riguardo alle interviste semi-strutturate, che l’ordine dei temi sottoposti all’attenzione degli intervistati può modificarsi da intervista a intervista, a seconda dell’andamento o delle esigenze dell’intervistato.

Nella presente ricerca sono state elaborate due tracce di intervista172. La prima è stata utilizzata per le prime quattro interviste e, oltre alla raccolta dei dati individuali di ciascun partecipante (età, sesso, titolo di studio, numero di anni di esperienza professionale, ambito professionale di lavoro), si è focalizzata sull’approfondimento di alcune/i tematiche/vissuti delle colleghe e dei colleghi assistenti sociali, volgendo l’attenzione ad alcuni sottotemi:

senso di appartenenza alla comunità professionale:

- vissuto personale

- fattori interni/esterni alla comunità che incidono nel senso di appartenenza

- percezione di un eventuale mutamento nel tempo  motivazioni alla base della scelta professionale

- fattori personali - fattori esterni

soddisfazione del percorso di studi e della scelta professionale

- gratificazione del percorso di studi e sua articolazione - soddisfazione dell’attuale posizione lavorativa

impegno all’interno della comunità professionale

- partecipazione alla vita della comunità professionale

171 Cfr. Ibidem

172 Si rimanda all’Appendice per quel che riguarda le due tracce di interviste utilizzate nell’ambito

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90 - adesione a sindacati/associazioni

- esperienza di cariche elettive all’interno dell’Ordine professionale  Rapporto tra Ordine professionale e Comunità professionale

- Soddisfazione - Riconoscimento

Si è già detto delle variabili che attengono il profilo personale e professionale presi in considerazione per l’individuazione degli intervistati.

Rispetto all’individuazione dei focus sopra esposti, in questa prima fase si è voluto dare ampio spazio all’ascolto degli assistenti sociali in ordine al tema oggetto di interesse, ovvero il senso di appartenenza alla comunità professionale, attraverso la messa in parola dei vissuti personali. Nulla è stato introdotto dall’intervistatore sui concetti di appartenenza, comunità, professionale lasciando agli intervistati la libertà di conferire le proprie connotazioni a tali categorie sociologiche. Le motivazioni alla base della scelta professionale, la soddisfazione

del percorso di studi e della scelta professionale sono fattori emersi nella prima

immersione “informale” sul campo dei quali si voleva cogliere l’eventuale legame, rapporto, connessione con il tema principale della ricerca. Infine, il Rapporto tra

Ordine professionale e Comunità professionale rappresentava l’altra area di

interesse in merito alla quale si è scelto di voler rilevare l’opinione dei colleghi assistenti sociali per le ragioni espresse in premessa a questa ricerca.

L’ordine con cui sono state immesse le sollecitazioni ad esprimere i propri vissuti e le proprie opinioni rispetto ai temi citati è variato in base alla presentazione personale da parte degli intervistati, alle connessioni proposte, al fluire della conversazione.

Anche la modalità di porre gli stimoli alla riflessione e all’esposizione delle proprie idee e vissuti non è sempre stata identica. Con alcuni intervistati, ad

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91 esempio, di cui era nota, o si è colta al momento, più dimestichezza alla riflessione intorno a certe tematiche, il primo focus è stato posto in questi termini: “mi farebbe piacere poter ragionare con te sul senso di appartenenza alla comunità professionale”. Un asserto, più che una domanda, che lasciava libertà all’interlocutore di partire dalla propria esperienza o di spaziare tra i vari concetti. Con altri, magari più introversi e reticenti, lo stimolo alla conversazione è nato dalla domanda diretta: “ti senti parte di una comunità professionale?” A partire dalla condivisione del proprio vissuto personale è stato poi possibile aprire la conversazione su piani più generali e concettuali.

La seconda traccia è un ampliamento della prima. Dopo la prima analisi testuale e codifica aperta delle prime 4 interviste, si è reso necessario puntualizzare alcuni sottotemi dei focus principali e introdurre alcune categorie (solitudine, doppio mandato) emerse dalla codifica focalizzata delle prime interviste e sulle quali si sono aperte interessanti opportunità di approfondimento:

senso di appartenenza alla comunità professionale e i relativi

sottotemi:

- vissuto personale

- fattori interni/esterni alla comunità che incidono nel senso di appartenenza

- solitudine

- doppio mandato

- percezione di un eventuale mutamento nel tempo  motivazioni alla base della scelta professionale

- fattori personali - fattori esterni

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92 - gratificazione del percorso di studi e sua articolazione

- trattazione o meno di materie deontologiche e/o ordinistiche durante il

corso di studi

- soddisfazione dell’attuale posizione lavorativa  impegno all’interno della comunità professionale

- partecipazione alla vita della comunità professionale - adesione a sindacati/associazioni

- esperienza di cariche elettive all’interno dell’Ordine professionale  Rapporto tra Ordine professionale e Comunità professionale

- Soddisfazione - Riconoscimento

- Sovrapposizioni e differenze

D’altra parte, come sostiene Bertaux, la traccia si evolve, ovvero le domande poste all’inizio della ricerca, dopo alcune interviste, non possono essere più le medesime173. Ed è insito nella metodologia della GT ritornare sul campo approfondendo di volta in volta concetti e piste di indagine più puntuali (o nuovi) emersi dalle codifiche delle interviste precedenti.