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o scorso 14 luglio la Commissione euro-pea ha adottato una serie di proposte per trasformare le politiche dell’UE in mate-ria di clima, energia, trasporti e fiscalità in modo da ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 ri-spetto ai livelli del 1990. A quello che è stato de-finito il Green Deal europeo, hanno aderito tutti i 27 Stati membri che hanno assunto l’impegno di fare dell’Unione Europea il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050. Per rag-giungere questo obiettivo un ruolo speciale è stato affidato alla mobilità elettrica e alle ener-gie rinnovabili legato anche all’efficientamento degli edifici. Verrà inoltre istituito un nuovo fondo, il Climate Social Fund, che metterà a di-sposizione risorse con cui finanziare interventi di efficienza e risparmio energetico e mobilità sostenibile. Questo fondo dovrebbe avere una consistenza di 72 miliardi di euro e sosterrà l’efficientamento degli edifici anche tramite le energie rinnovabili, in particolare fotovoltaico.

VERSO UNA MOBILITÀ SOSTENIBILE

Sul fronte della mobilità la commissione euro-pea si è posta degli obiettivi ambiziosi come la riduzione del 55% delle emissioni di CO2 delle automobili e del 50% delle emissioni dei furgoni entro il 2030, per arrivare entro il 2035 a zero emissioni prodotte dai veicoli. Per raggiungere questo obiettivo la rivoluzione più impattante passa per una netta accelerazione del proces-so di elettrificazione del parco auto circolante, ormai in atto da alcuni anni, ma che necessita una accelerazione. Le auto a combustibile fossi-le verranno gradualmente sostituite da quelfossi-le a emissione zero (al momento elettriche o a idro-geno) ed entro il 2035 non saranno più vendute

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auto a benzina e diesel. A tal fine verranno fissati ambiziosi obiettivi per lo sviluppo del-le infrastrutture di ricarica in tutti i Paesi membri. In particolare si vuole fare in modo che vengano messe a disposizione dei cittadi-ni le infrastrutture necessarie per ricaricare i veicoli a zero emissioni. Inoltre, a partire dal 2026, al trasporto su strada si applicherà lo scambio di quote di emissione, con il risul-tato di attribuire un costo all’inquinamento, stimolare l’uso di fonti pulite e indirizzare gli investimenti verso le tecnologie green. Il Cli-mate Social Fund servirà a finanziare anche l’acquisto di auto elettriche, a idrogeno o a qualsiasi altra tipologia di propulsione a im-patto zero che possa essere messa sul mercato nei prossimi anni. L’aumento della diffusione e dell’uso di combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio, spiega la commissione, deve andare di pari passo con la creazione di una rete completa di infrastrutture di ricarica e rifornimento basata su una modalità geo-graficamente equa per consentire l’ampia dif-fusione di veicoli a basse e zero emissioni in tutti i tipi di trasporto. Si è sottolineato inoltre che nel mercato delle autovetture in partico-lare, un grande numero di consumatori pas-serà più facilmente ai veicoli a emissioni zero solo quando sarà loro assicurata la possibilità di ricaricare o rifornire i loro veicoli ovunque nell’Unione europea e con la stessa facilità con cui attualmente si fa rifornimento per veicoli ad alimentazione tradizionale. È importante che la rete di stazioni di ricarica sia distribui-ta uniformemente in ogni regione o territorio dell’UE e le normative nazionali dovranno te-nere conto di queste indicazioni.

FOCUS SULLE ENERGIE RINNOVABILI

Nel suo documento la commissione ha riba-dito che ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 richie-de quote più elevate di energie rinnovabili e una maggiore efficienza energetica. Per que-sto motivo è stato propoque-sto di portare al 40% l’obiettivo vincolante delle energie rinnova-bili nel mix energetico dell’UE. Le proposte promuovono inevitabilmente la diffusione dei combustibili rinnovabili, come l’idrogeno nell’industria e nei trasporti, o il fotovoltaico e l’eolico per i settori residenziali e produtti-vi. Allo stesso tempo, la riduzione del

consu-mo energetico è essenziale per far diminuire sia le emissioni che i costi dell’energia per i consumatori e l’industria. Per questo motivo la Commissione ha proposto di aumentare gli obiettivi di efficienza energetica a livello dell’UE e renderli vincolanti, per arrivare en-tro il 2030 ad una riduzione totale nell’ordi-ne del 36-39% del consumo di enell’ordi-nergia finale e primaria. In questo senso anche il regime fiscale per i prodotti energetici andrà pensato in modo da sostenere la transizione verde an-che mettendo a disposizione adeguati incen-tivi. La Commissione ha proposto di allineare le aliquote fiscali minime per il riscaldamento e i trasporti agli obiettivi climatici, cercando però, allo stesso tempo, di mitigare l’impatto sociale di queste decisioni e aiutare i cittadini più vulnerabili.

L’Unione Europea è oggi all’avanguardia nel campo delle energie rinnovabili e ha già adot-tato misure significative per aumentarne l’utilizzo. In tutta l’UE, la quota delle energie rinnovabili sul totale del consumo di energia è passata dal 9,6% nel 2004 al 19,7% nel 2019. Attualmente, il 34% dell’energia elettricità prodotta in Europa proviene da fonti rinno-vabili.

RESIDENZIALE

ED EFFICIENZA ENERGETICA

La riduzione del consumo energetico passa anche da una maggiore efficienza energetica degli edifici. Gli edifici ristrutturati e sosteni-bili nell’UE contribuiranno ad accelerare la transizione verso un sistema energetico de-carbonizzato e pulito, poiché gli edifici sono una delle maggiori fonti di consumo energe-tico in Europa, responsabili di oltre un terzo delle emissioni dell’UE.

Quindi un’azione efficace in questo senso è fondamentale per rendere l’Europa climati-camente neutra (emissioni nette zero) entro il 2050. Attualmente, circa il 75% degli edifi-ci nell’UE non è effiedifi-ciente dal punto di vista energetico, ma l’85-95% degli edifici di oggi sarà ancora in uso nel 2050.

Per questo il Green Deal sottolinea come la ristrutturazione delle abitazioni e degli edifi-ci consentirà di risparmiare energia, di pro-teggere da temperature estremamente basse o elevate e di lottare contro la povertà ener-getica. Su questo tema il nuovo Fondo sociale per il clima si pone l’obiettivo di sostenere i

FONTE: CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA

I PASSAGGI UE VERSO LE EMISSIONI ZERO

Dicembre 2019

La Commissione presenta il Green Deal europeo, impegnandosi per la neutralità climatica entro il 2050.

Marzo 2020

La Commissione propone la legge europea sul clima per scrivere l’obiettivo di neutralità climatica per il 2050 in una legislazione vincolante.

Settembre 2020

La Commissione propone un nuovo obiettivo dell’UE per ridurre le emissioni nette di almeno il 55% entro il 2030 e aggiungerlo alla legge europea sul clima.

Dicembre 2020

I leader europei approvano l’obiettivo proposto dalla Commissione di ridurre le emissioni nette di almeno il 55% entro il 2030.

Aprile 2021

Accordo politico raggiunto sulla legge europea sul clima da parte del Parlamento europeo e degli Stati membri.

Giugno 2021

Entra in vigore la legge europea sul clima.

Luglio 2021

La Commissione presenta un pacchetto di proposte per trasformare la nostra

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Per questo è stato previsto lo stanziamento di 72,2 miliardi di euro di finanziamenti nel corso di sette anni per la ristrutturazione degli edi-fici, l’accesso a una mobilità a basse e a zero emissioni o anche un sostegno al reddito.

EDIFICI PUBBLICI A IMPATTO ZERO

Non solo le abitazioni private, ma anche gli edifici pubblici dovranno essere ristrutturati affinché arrivino ad utilizzare di più le energie rinnovabili e siano anche più efficienti sotto il profilo energetico. La Commissione propone di imporre agli Stati membri di ristrutturare

ogni anno almeno il 3% della superficie co-perta totale di tutti gli edifici pubblici; di fis-sare un parametro di riferimento del 49% di energie rinnovabili negli edifici entro il 2030 e di imporre agli Stati membri di aumentare dell’1,1% all’anno, fino al 2030, l’uso di ener-gie rinnovabili per il riscaldamento e il raf-frescamento.

Questo piano mira a raddoppiare i tassi an-nuali di rinnovo energetico nei prossimi 10 anni. Si prevede che 35 milioni di edifici po-trebbero essere ristrutturati entro il 2030 e che 160.000 nuovi posti di lavoro “verdi” po-trebbero essere creati nel settore dell’edilizia.

MENO EMISSIONI

PIÙ CRESCITA ECONOMICA

Rispetto all’obiezione che la transizione ecologica possa rallentare lo sviluppo eco-nomico o che comunque abbia un costo ec-cessivo per l’economia, è stato sottolineato che grazie all’attuale legislazione dell’UE in materia di clima ed energia, le emissioni di gas a effetto serra negli dell’unione eu-ropea sono già diminuite del 24% rispetto al 1990, mentre nello stesso periodo l’eco-nomia dell’UE è cresciuta di oltre il 60%, dissociando la crescita economica da quella delle emissioni.

Si prevede inoltre che l’elettrificazio-ne dell’economia e il maggior ricorso alle energie rinnovabili si tradurranno in una crescita dell’occupazione in questi settori. L’aumento dell’efficienza energetica degli edifici creerà anche posti di lavoro nel set-tore edile, come in quello energetico e fo-tovolatico, con una maggiore domanda di manodopera locale, con ricadute positive sulle economie dei diversi Paesi dell’Unio-ne Europea.

economia, per raggiungere i nostri obiettivi climatici per il 2030. Il Parlamento europeo e gli Stati membri negoziano e adottano un pacchetto legislativo per raggiungere i nostri obiettivi climatici per il 2030.

2030

L’UE fornirà una riduzione delle emissioni

di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990.

2050

L’UE diventa climaticamente neutra.

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econdo il Rapporto Statistico 2020 del GSE, a fine 2020 si contavano circa 936.000 impianti fotovoltaici, per una potenza complessiva di 21,65 GW e una produzione poco al di sotto dei 25 TWh (+5%). Nel corso dell’anno sono stati installa-ti circa 55mila nuovi impianinstalla-ti, ed è stato re-gistrato un incremento di potenza pari a 750 MW. Gli impianti di piccola taglia (potenza inferiore o uguale a 20 kW) costituiscono il 92% circa del totale in termini di numero e il 22% in termini di potenza; la taglia media degli impianti è pari a 23,1 kW.

Anche nel rapporto 2020 la Lombardia si è confermata la regione con il maggior nu-mero di impianti (oltre 145.000, l’11,7% del-la potenza complessiva instaldel-lata in Italia), seguita dal Veneto (circa 134.000 impianti). La regione con più potenza installata è in-vece la Puglia, con 2,9 GW (13,4% del totale nazionale).

Il rapporto del GSE punta i riflettori anche sulla tecnologia utilizzata negli impianti: il 71,5% della potenza fotovoltaica installata è

LE PERCENTUALI PIÙ ELEVATE DI AUTOCONSUMO SONO ASSOCIATE AGLI IMPIANTI

DI TAGLIA MEDIO-PICCOLA (DA 20 A 200 KW). BENE LE REGIONI DEL NORD ITALIA E SETTORI DI ATTIVITÀ TRA CUI QUELLO INDUSTRIALE E IL TERZIARIO

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