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Tavole di progetto per le possibili destinazioni funzionali dell’ambiente/

9. Laboratori didattici per il restauro (dalla documentazione alle ipotesi progettuali) Chiara Zipol

9.1. Raccolta degli studi

Il complesso immobiliare, costituito dal nucleo storico della Fattoria voluta da Lorenzo il Magnifico nel 1477 e dagli an- nessi principalmente edificati tra il XVI e il XVII sec. (Magazzino dei Risi, Mulino, Pozzo Nuovo) con il grande stallone del XIX sec., riveste un’importanza storica e artistica rilevantissima. La tenuta di Tavola, un esteso tratto di territorio posta sulla riva sinistra dell’Ombrone tra la frazione di Tavola a Nord-Ovest, il nucleo di Fontanelle a Nord-Est e di Pog- gio a Caiano a Sud, occupa la parte più bassa della piana pratese. Il complesso agricolo costituiva originariamente un insieme unitario con la vicina Villa Medicea di Poggio e di questa rappresentava una parte integrante come pars rustica. La sua estensione andò gradualmente aumentando dalle prime acquisizioni, operate da Lorenzo de’ Medici, a partire dall’ultimo quarto del XV sec. fino al Novecento. Dopo l’Unità d’Italia, essa passò assieme alla Villa di Poggio a Caiano, alla famiglia Savoia, responsabile nel primo dopoguerra dello smembramento del complesso, con la separazione della Villa, rimasta poi allo Stato, dalla tenuta, ceduta prima ad un ente di assistenza ai reduci di guerra, e da questa, poi, a privati. L’organizzazione spaziale del complesso di oltre 22.000 m2 risponde anche alle regole che Leon Battista Alberti aveva descritto pochi decenni anni prima dell’acquisizione da parte di Lorenzo, ne L’Architettura, per la realizzazione di un moderno complesso di villa rustica. Insomma si realizzò un modello assoluto che non ebbe uguali sul suolo nazio-

nale, orgoglio della famiglia de’Medi- ci; fu poi imitato dagli Sforza a Milano e da tutte le signorie dell’Italia Set- tentrionale e Centrale. La peculiarità straordinaria è che tutte le fabbriche che compongono il quadrato centra- le delle Cascine hanno mantenuto nei secoli, una generale corrispondenza all’impianto originario. La sfortunata vicenda di questi anni che ha portato al sequestro preventivo da parte del Tri- bunale di Prato su esposto dell’Asso- ciazione Italia Nostra, finalmente risolto dopo anni di attesa, offre l’opportunità di recuperare funzionalmente il com- plesso, di restaurarlo per riportarlo ar- chitettonicamente agli antichi splendo- ri e magistralmente dotarlo di servizi adeguati al livello internazionale che compete a questa struttura. Si tratta di rimettere in uso e reinterpretare le an- tiche funzioni vocate dagli spazi rurali originari e farne un fiore all’occhiello Proposta di masterplan per il recupero della Fattoria Medicea.

della contemporaneità. Il progetto interviene anche sul bene collettivo ‘territorio’, il paesaggio, la produzione alimen- tare, la biodiversità, il lavoro, il tempo delle generazioni passate che diventa storia, l’ambiente per le generazioni future. Si vuole riqualificare il ruolo dell’agricoltura, conservando la memoria storica delle tradizioni recuperando la fruibilità e funzionalità del luogo.

La Fattoria Medicea recuperata può diventare un posto per pratiche sostenibili basate sulla biodiversità, trasformandola in un luogo nuovo, positivo e ecologico.

Tra gli obiettivi del progetto c’è quello di aiutare il settore agroalimentare, attraverso la multifunzionalità del luogo, con la previsione di creare ambienti per la formazione (Scuole del Gusto e/o Università delle Scienze Gastronomiche) con residenze per studenti; per la ricerca (con il polo scientifico e il campus universitario con residenze per docenti, ricercatori e studenti), per la promozione e la vendita del prodotto tipico locale e regionale. Sarà importante anche mantenere memoria storica di quello che il luogo ha rappresentato prevedendo degli spazi espositivi legati al territorio e al mondo rurale, ma anche una parte con funzione ricettiva, così come un punto informativo e di accoglienza per chi raggiunge il luogo e vuole orientarsi sulle possibilità offerte o avere informazioni sul Parco della Piana del quale la struttura risulterebbe elemento importante sia per posizione che per l’appartenenza al Parco Storico di rilevante valore.

Cronologia storica delle funzioni in relazione alle colture e gli allevamenti della tenuta

Nel XVII secolo la Fattoria ospitava al suo interno diverse funzioni e erano presenti molte specie di animali allevati come bovini, pesci, polli e conigli. Osservando la carta che rappresenta le funzioni della tenuta si evidenzia la presenza di elementi legati alla produttività del complesso (vedi le risaie, e la piscicoltura) con altri prettamente legati allo svago e attività ludiche (daini e cavalli da corsa). Nel XIX secolo si hanno molti tipi di coltivazione all’interno della tenuta, nonostante la soppressione delle risaie; nella Fattoria invece si ha la trasformazione in giardino della pescina e diversi edifici iniziano a non essere più molto utilizzati. Le immagini nelle tavole seguenti, che rappresentano lo stato attuale della Fattoria, sono state scattate dall’esterno, intorno all’edificio e ai suoi annessi in quanto ad oggi non è possibile entrare nella corte interna per la pericolosità rappresentata dal cantiere abbandonato, nel quale sono cresciute a dismisura vari tipi di vegetazione infestante che sta portando allo stato di rudere il complesso. Lo stato di conservazione dei vari edifici è stato rappresentato attraverso un fotopiani, con l’analisi dei materiali e del degrado della parte presa in considerazione.

A sinistra: colture e allevamenti nel XIX secolo; a destra: funzioni Fattoria nel XVII secolo.

A sinsitra: stalle; al centro: Cappella S. Antonio; a destra: cortile interno.