IL QUADRO GENERALE
4.2.13. LABORATORIO DI FISICA E DI CHIMICA
vedi: Obiettivi di apprendimento e contenuti pag. 201
Indicazioni didattiche a pag.
4.
9.
Le finalità(*) del corso sono:
l’attitudine a cogliere e ad apprezzare l’utilità del confronto di idee e dell’organizzazione del lavoro;
l’abitudine ad un lavoro organizzato come mezzo per ottene-re risultati significativi;
l’atteggiamento critico nei confronti delle informazioni incon-trollate e delle immagini della scienza che ci vengono presen-tate;
la capacità di analizzare un fenomeno complesso, scompo-nendolo in elementi più semplici, e la capacità di ricomporre gli elementi, sapendone vedere le interazioni;
la capacità progettuale di fronte ai problemi;
la capacita di osservare in modo sistematico, di raccogliere dati e di esaminarli criticamente;
la capacità operativa manuale utile non solo in laboratorio, ma anche nella vita quotidiana;
la consapevolezza della possibilità di descrivere in termini di trasformazioni fisiche e chimiche molti eventi osservabili an-che al di fuori dei laboratori scolastici;
la comprensione dell’utilità di formulare una legge empirica oppure un’ipotesi e della necessità di valutarne il grado di attendibilità attraverso una verifica;
10. la comprensione del rapporto tra fatti empirici e foro interpre-tazione modellistica e dell’utilità operativa e dei limiti dei mo-delli interpretativi.
(*) Le finalità da 1 a 3 riguardano la promozione di atteggiamenti e di comportamenti. le finalità da 4 a 7 lo sviluppo di capaciti operative mentali e manuali, le finalità da 8 a 10 l’acquisizione di conoscenze.
Riferimenti generali
La Fisica e la Chimica sono scienze sperimentali che hanno in comune l’approccio ai problemi, la metodologia sperimentale, il fondarsi su misure quantitative e un ‘impostazione teorica for-male: inoltre hanno in comune alcuni oggetti fondamentali di indagine come la strutturara della materia e gli scambi energetici. Differiscono invece, oltre che per vari contenuti per la storia del loro costituirsi in discipline e per le peculiarità metodologiche. Le due discipline hanno ciascuna un proprio modo di interrogare il mondo materiale, un proprio modello esplicativo della natura
delle sostanze e dei fenomeni che le coinvolgono.
Queste differenze sono tanto profonde che a livello di
siste-mazione delle conoscenze le due discipline devono essere inse-gnate separatamente, da insegnanti specialisti. Prima di giungere ad una sistemazione complessiva è però opportuno che lo studen-te prenda contatto concretamenstuden-te con i problemi e i studen-temi tipici delle discipline, ad evitare il pericolo sempre presente che una trattazione teorica perda - nella mente degli studenti - il contatto col mondo reale chequella teoria cerca di interpretare.
A livello di biennio, quindi, è indispensabile che l’insegna-mento di alcuni temi portanti delle due discipline sia condotto in modo strettamente sperimentale, e in questo spirito una separa-zione disciplinare non è necessaria. Va anzi notato che il giovane di 14-16 anni è ancora portato a vedere la realtà in modo
globa-le, al di là delle barriere disciplinari, e anzi ha difficoltà a cogliere il processo astratto di analisi della stessa realtà da punti di vista diversi; per questa ragione un insegnamento sperimentale inte-grato delle duedisciplinepuò essere opportuno per evidenziarne
gli aspetti comuni e le differenze di impostazione, per preparare
all’insegnamentodiversificato che avverrà nel triennio.
L’approccio alle scienze sperimentali fatto in laboratorio, oltre
che consentirne una prima visione in termini concreti e quindi adatti all’età degli studenti,favorisce la comprensione dei rap-porti tra sapere e fare, tra scienza e tecnologia.
Coerentemente con l’impostazione precedente, non si pensa di poter dare nel biennio, e in un corso integrato, una for
mazio-ne scientifica che copra tutti i grandi temi delle due discipline e consenta un’analisi critica di problemi - anche molto rilevanti
sul piano sociale - in cui interviene una importante componente scientifica. Si ritiene invece possibile e necessario dare degli
stru-menti per avviar e alla comprensione della rilevanza e delle
potenzialità della scienza, per introdurre ai suoi metodi di inda-gine, per riconoscere il suo rapporto col mondo reale e la sua capacità previsionale. per vedere all’opera un modo razionale di affrontare i problemi e per acquisire competenze operative
indi-spensabili per una corretta comprensione dei corsi successivi. In quest’ottica alcune delle finalità elencate sono raggiungibili solo in modo limitato e parziale a livello di biennio, e devono essere intese come linea di tendenza, per indicare la logica verso cui deve orientarsi il processo didattico che naturalmente proce-de in tutto il quinquennio per approssimazioni successive.
l’accesso diretto al segmento più antico della cultura occiden-tale:
la consapevolezza della propria identità culturale attraverso il recupero di radici e di archetipi storico-culturali;
la formazione delle categorie che permettono l’analisi del pa-trimonio mitico, artistico, letterario, filosofico, politico e scien-tifico;
4. il senso storico del sorgere e del formarsi della civiltà europea;
5. l’abilità esegetica e traduttiva;
L’insegnamento di Greco promuove e consolida:
6.
7.
8.
Ia competenza linguistica nell’uso dell’italiano, del latino e del-le lingue straniere;
la capacità di dare trasparenza a concetti e termini dei singoli
saperi;
l’uso consapevole dei moderni linguaggi settoriali.
Riferimenti generali
Per la funzione che la civiltà greca ha svolto nella sua evolu-zione e continua ancora a svolgere nella cosituevolu-zione del’imma-ginario, dell’universo concettuale e del Lessico, lo studio del greco,
nella dialettica di un rapporto continuità/alterità, consolida l’identità culturale, in rapporto a sé e alle realtà contemporanee. Inoltre attraverso la conoscenza di un significativo complesso di
miti dalle rilevanti implicazioni antropologiche e di una vicenda di confronto e scambio con i popoli del vicino Oriente e dell’inte-ro bacino mediterraneo, che i testi e la lingua dei Greci
registra-no, è possibile per 10 studente verificare e comprendere il formarsi
della civiltà europea.
La capacità di decodificare i testi, collocati nella complessità dei loro referenti storico-culturali, costituisce lo strumento privile-giato di accesso a questo patrimonio di civiltà e rappresenta, nel tempo stesso, un contributo rilevante all’educazione linguistica globale: lo studio del greco, infatti, si integra con quello
dell’italia-no, del latino e delle lingue straniere per il modello linguistico e retorico di descrizione e per i metodi di analisi del testo, ma
ri-spetto a queste lingue rappresenta. fin dall’alfabeto, una possibi-lità contrastiva, che costituisce un’ulteriore opportunità analitica e comparativa per lo sviluppo delle capacità logico linguistiche dello studente. In particolare, attraverso processi aperti, chein
parte contrastano con l’automatismo e la velocità richiesti dalla competenza produttiva/ricettiva di una lingua moderna, lo studio del greco promuove e affina una serie di operazioni quali l’inter-pretazione e la decodificazione del testo, la selezione lessicale, la
contestualizzazione e la ricodificazione, operazioni che si confi-gurano di per sé come metodo di indagine critico e scientifico.
4.2.15. ELEMENTI DI PSICOLOGIA, SOCIOLOGIA