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In questo paragrafo si stima il modello (5), utilizzando un’analisi di regressione logistica stepwise. I risultati sono riportati nella Tabella 6.8.

Tabella 6.8. Stima dei parametri e relativa significatività, ottenuta tramite l’analisi di regressione logistica stepwise con variabile dipendente la soddisfazione dei laureati dell’Università di Padova per il corso di studi seguito (n=1126)

Variabili Stima

β

Signif

β

Vivere nella famiglia di origine (Si vs No) ** -0.139 0.397 Genere (Femmine vs Maschi) ** -0.178 0.303

Età alla laurea ** 0.027 0.230

Residenza (Padova vs altra provincia)** -0.057 0.717 Lavoro prima della laurea** (Si vs No) -0.122 0.430 Facoltà tecnico scientifiche ** Modalità riferimento Facoltà socio-umanistiche ** -0.190 0.077 Facoltà socio-economiche ** 0.213 0.083 Attività della madre** (lavoratrice vs

casalinga)

-0.307 0.041 Lavoro padre** (dip. dirigente/funzionario) Modalità riferimento Lavoro padre** (dip medio-basso) -0.239 0.024 Lavoro padre** (autonomo) -0.098 0.395 Livello di laurea conseguito** (specialistica vs

triennale)

0.361 0.030

Lavoro (Si vs No) 0.400 0.012

Carriera scolastica 0.266 <.002

Si osserva come non siano significative le caratteristiche personali (genere, età, residenza, vivere nella famiglia di origine, provincia di residenza) e neanche il lavoro svolto prima della laurea per spiegare la soddisfazione verso la propria facoltà. Risulta, invece, determinante il lavoro dei genitori. Avere una madre casalinga, rispetto ad una lavoratrice, ed avere il padre in posizione professionale elevata, aumenta la probabilità di giudicare in maniera più positiva la propria facoltà, rispettivamente del 25% e 44%.

I laureati che durante gli studi universitari svolgevano un’attività lavorativa hanno in prevalenza una madre casalinga, mentre chi non lavorava prima del conseguimento della laurea ha in maggior misura una madre occupata (Tabella 6.8.A). Inoltre, i laureati con madre casalinga risultano diplomati in numero maggiore presso istituti (tecnico, commerciale o professionale), rispetto ai figli di madri lavoratrici (Tabella 6.8.B).

Tabella 6.8.A. Distribuzione percentuale dei laureati dell’Università di Padova a sei mesi dal conseguimento del titolo rispetto all’attività svolta prima della laurea e all’attività della madre.

Attività svolta prima della laurea

Attività della

madre

Studiava

esclusivamente

Studiava e lavorava Totale

Casalinga 61.3 38.7 100 (n=406)

Lavoratrice 65.7 34.3 100 (n=720)

Tabella 6.8.B. Distribuzione percentuale dei laureati dell’Università di Padova a sei mesi dal conseguimento del titolo rispetto alla scuola secondaria superiore conclusa e all’attività della madre.

Scuola secondaria superiore conclusa Attività della

madre

Istituto Liceo Totale

Casalinga 51.3 48.7 100 (n=406)

Lavoratrice 46.8 53.2 100 (n=720)

È ipotizzabile che le madri casalinghe abbiano titoli di studio inferiori rispetto alle madri lavoratrici. Questo può portare la famiglia a disporre di minor risorse, sia economiche che culturali. Già il conseguimento del titolo universitario può comportare una notevole soddisfazione per molti laureati, perché può rappresentare l’avvio di un riscatto sociale rispetto alla situazione familiare di origine. In generale, chi parte da una condizione svantaggiata, possiede una forte motivazione a frequentare l’Università ed è più determinato nell’impegno di concluderla, anche se deve lavorare per mantenersi. Nel momento in cui consegue il titolo, pertanto, manifesta maggior soddisfazione rispetto a chi parte da condizioni più favorevoli. Il padre che occupa ruoli elevati, può avere un maggiore impatto nella vita

del figlio rispetto al padre che occupa ruoli di livello medio-basso: il padre dirigente o funzionario risulta una figura vincente agli occhi del figlio, incarna la riuscita professionale. Il figlio può essere portato ad emulare la carriera paterna o almeno a non sfigurare nei suoi confronti. Può inoltre sviluppare un senso di maggior fiducia verso il padre e seguirne i consigli. Questo rapporto basato su aspettative più o meno tacite può condurre ad una scelta della facoltà da frequentare più razionale e mirata alla realizzazione di un determinato obiettivo, portando di conseguenza ad una valutazione finale più positiva verso il percorso di studi seguito.

I laureati che hanno frequentato una facoltà a carattere socio-economico danno un giudizio migliore verso il corso di studi concluso rispetto a chi ha frequentato facoltà scientifico-tecniche. A loro volta, i laureati appartenenti a quest’ultimo gruppo di facoltà forniscono valutazioni migliori dei laureati di area umanistica. Sebbene gli studi in quest’ultimo gruppo di facoltà consentano di raggiungere votazioni elevate, i titoli erogati non forniscono i mezzi di un rapido inserimento professionale come invece accade per quelle tecniche.

Chi trova lavoro, ceteris paribus, ha circa il 50% di probabilità in più di chi non lavora di valutare positivamente gli studi svolti: chi trova un’occupazione subito dopo la laurea ha una visione più positiva di ciò che lo circonda, visione che può riflettersi nella maggiore soddisfazione per gli studi appena conclusi. Il titolo di studio ottenuto è visto come un elemento importante per trovare rapidamente lavoro. Questo risultato rivela che per considerarsi soddisfatti del proprio corso di studi non serve trovare chissà quale lavoro, ma basta avere un primo riscontro dell’investimento in formazione.

Anche il livello di laurea conseguito è strettamente legato alla soddisfazione del proprio corso studi: i laureati che hanno concluso una laurea specialistica danno valutazioni più positive degli studi svolti rispetto a chi ha completato una laurea di primo livello.

La scelta di proseguire gli studi con una laurea specialistica può essere anche dovuta, oltre che ad altre motivazioni (interesse personale, acquisizione di maggior conoscenza), ad una valutazione già positiva del percorso formativo svolto durante la laurea triennale che può trovare conferma nel giudizio complessivo che viene dato del corso di studi.

Infine, si osserva come influisca anche la carriera scolastica sulla valutazione del corso di studi: le persone più brave e capaci forniscono giudizi migliori. Chi si è distinto per un brillante percorso di studi, avendo tratto dalla facoltà frequentata conoscenze e capacità di fare, riconosce il valore del corso di studi che ha contribuito a fargli ottenere risultati soddisfacenti. Al contrario, chi non ha avuto una brillante carriera può avere maturato nel corso degli anni risentimento verso il sistema scolastico ed universitario e può quindi manifestare il proprio scontento nel momento in cui gli viene chiesto di giudicare il proprio percorso di studi.

6.3 Il buon lavoro e la soddisfazione per gli studi