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Nel documento Destinazione Mincio: il racconto del Fiume (pagine 109-115)

Bagnolo S Vito

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Pungitopo (Ruscus aculeatus)

Pianta rigida molto ramificata,ha foglie piatte, ovali con sommità spinosa. I minuscoli fiori si trovano nella pagina inferiore della foglia. Il frutto è una bacca rossa e brillante.

Presente in tutta Italia nei boschi asciutti e nelle siepi. A Bosco Fontana è presente nelle zone più asciutte.

Le foglie del pungitopo sono in realtà fusti modificati (cladodi) che svolgono tutte le funzioni della foglia dalla fotosintesi alla traspirazione per adattamento alla scarsità d’acqua.

Canna di palude (Phramigtes australis)

È una graminacea, il suo fusto può arrivare ai tre metri di altezza. Fusto robusto e non ramificato, foglie lanceolate lisce e di colore grigio verde. L’infiorescenza è bruna con soffici peli bianchi che circondano il fiore.

Diffusa in tutta Italia, si trova ai margini di fiumi laghi e acque salmastre. Si trova in tutte le zone umide del Parco del Mincio. È una delle piante più usate per i sistemi di Fitodepurazione sub-superficiali.

Giglio caprino (Orchis morio)

Un’orchidea appartenente al genere Orchis. Presenta una notevole variabilità nel colore dei petali.

È una delle più diffuse orchidee selvatiche in Italia.Come ambiente preferisce i prati, con terreno leggermente acido, alla luce piena del sole o in mezz’ombra.

Pulsatilla (Pulsatilla montana)

Fiore pendulo, piuttosto grande, con petali violacei ricoperti di peluria. Soltanto nelle Alpi e nelle Prealpi. Caso particolare nella Riserva di Castellaro Lagusello dove è presente a quote così basse come relitto dell’ultima glaciazione.

Polmonaria (Pulmonaria officinalis)

Pianta con foglie ovali caratterizzate da macchie biancastre. I fiori sono prima rosa e poi blu – violetti.

Presente in tutta Italia. Nel Parco del Mincio si trova lungo i viali di Bosco Fontana.

Il nome deriva dall’aspetto delle foglie che ricordano l’aspetto di un polmone malato: anticamente si credeva che curasse le malattie delle vie respiratorie.

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Flora Schede

Bucaneve (Galanthus nivalis)

Fiore che compare precocemente, già dal mese di febbraio. Le foglie sono allungate di color verde–bluastro e crescono alla base di ciascun fusto. Il fiore bianco è pendulo e protetto da una piccola guaina alla sommità.

Presente in gruppi nei boschi soprattutto montani. Nel Parco del Mincio è presente in grandi quantità a Bosco Fontana dove forma luminose macchie bianche ai bordi dei sentieri e nelle particelle del bosco.

Il nome Galanthus deriva da due parole greche che significano latte e fiore.

Anemone bianco (Anemone nemorosa)

Pianta erbacea con fiore bianco con 6-8 petali e piccole foglie palmate.

Comune nei boschi. Forma macchie estese lungo i viali e nelle particelle di Bosco Fontana, dove si alterna con l’Anemone giallo (Anemone ranuncoloides)

Scilla (Scilla bifolia)

Piante erbacea con fiore blu violaceo e foglia lanceolata. Nell’aspetto ricorda un piccolo giacinto.

Comune nei boschi. A Bosco Fontana forma macchie di colore, con le altre specie di fiori, nel periodo di inizio primavera. Parnassia (Parnassia palustris)

Pianta erbacea con fusto lungo e sottile con unico fiore bianco e un’unica foglia cuoriforme che avvolge il fusto alla base. Presente in Italia in terreni umidi. Segnalata nella Riserva Naturale Valli del Mincio.

Dulcamara (Solanum dulcamara)

Pianta erbacea e rampicante con foglie ovali e apice appuntito. Il fiore è formato da cinque petali violacei e da un pistillo giallo

intenso. Diffusa in tutta Italia. Nel Parco del Mincio è presente nelle zone umide.

Il suo nome deriva dall’unione di due parole latine “dolce” e “amaro” in quanto nella piante è presente una sostanza tossica che conferisce alla pianta un sapore doce e poi amaro. Iris giallo (Iris pseudacorus)

Pianta erbacea con foglie lunghe e nastriformi, il fiore è giallo. Comune nelle zone umide.

La parola Iris significa arcobaleno. Carice (Carex sp.)

Pianta erbacea cespugliosa con foglie lunghe, sottili e taglienti.

Comune nelle zone umide.

Presente nel Parco del Mincio con numerose specie negli ambienti umidi.

Morso di rana (Hydrocharis morsus – ranae)

Pianta galleggiante con foglie cuoriformi con piccoli fiori bianchi formati da tre petali.

Vive nelle acque stagnanti. Difficile da osservare all’interno del Parco.

Castagna di Lago (Trapa natans)

Pianta galleggiante con fusto ancorato al fondo. Il fusto ha lunghe radici verdi, le foglie superiori sono disposte a rosette con un lungo picciolo vescicolare. Il fiore è molto piccolo, bianco a quattro petali separati. Il frutto è legnoso con due o quattro spine laterali.

Vive nelle acque stagnanti con fondo fangoso. È comune in tutta l’Europa temperata.

Il frutto è commestibile, Il sapore ricorda quello della castagna

anche se in realtà è meno dolce. Castagna di Lago

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Flora Schede

Ninfea bianca (Nymphea alba)

I fusti sommersi sono carnosi e possono arrivare a una profondità di circa due metri, le foglie sono tondeggianti. I fiori bianchi hanno numerosi petali che si aprono al mattino per poi richiudersi alla sera. Fiorisce da aprile a settembre.

Pianta acquatica diffusa nei laghi e negli stagni di tutta Italia, necessita però di acque molto tranquille e pulite. Nel Parco del Mincio si può trovare nelle acque più ferme e pulite della Riserva Naturale Valli del Mincio (di solito in presenza di risorgive).

Nymphea deriva dal greco nymphe ed è un ricordo delle ninfe, divinità dei fiumi e dei laghi.

Fior di loto (Nelumbo nucifera)

Pianta acquatica a rapida crescita, con foglie rotonde, grandi anche fino a 70 cm e a forma di coppa. Le foglie possono emergere dal pelo dell’acqua per oltre un metro. La piena fioritura, nei nostri laghi, avviene nei mesi di luglio e agosto. Il fiore è di grandi dimensioni e con un profumo molto intenso, ha un colore rosa carico al mattino che “impallidisce” durante il giorno per azione del sole.

Il Fior di Loto presente nei nostri laghi è una specie originaria dell’Asia. Portato dalla naturalista mantovana Maria Pellegreffi negli anni venti; attualmente si è così diffuso che è diventato un notevole problema ecologico per i laghi di Mantova. Il Fior di Loto è un fiore sacro per Induisti e Buddisti. In India è uno dei simboli nazionali.

Sulle foglie del loto l’acqua non viene trattenuta, ma scivola via in tante goccioline che si formano grazie alla loro superficie idrorepellente, portando con sé la fanghiglia e i piccoli insetti che in essa si trovano e mantenendo la foglia pulita.

Con la nanotecnologia si cerca di riprodurre l’effetto loto in vernici, tegole, tessuti ed altre superfici che resteranno pulite e asciutte come le foglie del loto.

Fior di loto Ninfea bianca

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Fruizione: ecoturismo e didattica

Nel documento Destinazione Mincio: il racconto del Fiume (pagine 109-115)

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