• Non ci sono risultati.

le bottiglie riciclate e la diga che ferma

la plastica nel Po

Composizione del rifiuto

Frazione non plastica 58,8%

Frazione plastica 41,2%

I rifiuti estratti dal Po

chili di plastica avviata completamen-te a riciclo sono il risultato della battu-ta di pesca contro la sporcizia del mare realizzata sul fiume Po per circa 4 me-si, tra luglio e novembre 2018.

I rifiuti portati verso l’Adriatico dal-la corrente del più grande fiume ita-liano sono stati intercettati da barrie-re galleggianti prima di arrivabarrie-re al mare e avviati al riciclo grazie al pro-getto pilota di raccolta e recupero dei rifiuti, “l Po d'AMare, uno dei primi progetti al mondo di prevenzione dei rifiuti in mare predisposto su tecno-logia Castalia dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, dai Consorzi Corepla e Castalia e realizzato grazie al coordinamento istituzionale svolto dall’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po e con il patrocinio del Co-mune di Ferrara e dell’Aipo (Agenzia Interregionale per il fiume Po).

Per arginare la sporcizia del mare è importante agire in primo luogo sui fiumi, prima fonte di afflusso dei ri-fiuti che arrivano in acqua. Intercet-tare i rifiuti nei corsi d'acqua infatti, è più facile ed economico, facilita il riciclo e previene l’inquinamento marino e la possibile formazione di microplastiche.

I rifiuti marini provengono per circa l’80% dalla terraferma e raggiungono il mare prevalentemente attraverso i corsi d’acqua e gli scarichi urbani, mentre per il 20% derivano da attività di pesca e navigazione.

Il progetto “acchiappa rifiuti” ha realizzato la selezione e raccolta dei rifiuti galleggianti attraverso la po-sa di barriere galleggianti di polieti-frammenti reti utilizzate per

l’alleva-mento di cozze. I porti e circoli nautici che ospitano i dispositivi Seabin man-giarifiuti sono Marina dei Cesari a Fa-no, Circolo nautico sambenedettese a San Benedetto del Tronto, Marina Sant’Andrea a San Giorgio di Nogaro, Marina Blu a Rimini, la Marina dorica ad Ancona, Gestiport a Senigallia, Ma-rina di Capraia all’isola di Capraia, Club nautico della vela a Napoli (Bor-go Marinari), Marina di Lacco Ameno e Marina di Forio a Ischia, Marina Ca-po d’Orlando, Marina Aquatica di Al-ghero e l’Associazione nazionale ma-rinai d’Italia nella Darsena di Milano. Il progetto, che a oggi è limitato alla sola Italia, coinvolgerà nei prossimi mesi anche il Regno Unito e la Francia.

E la diga antiplastica sul Po? È presto detto. Otto colossali sacconi pieni 3 quintali di spazzatura varia e circa 92 Il cestino salvamare. 

LE BUONE PRATICHE

lene che non interferiscono con la flora e la fauna del fiume poste nel tratto del fiume Po in località Ponte-lagoscuro (Ferrara) 40 chilometri prima della foce.

Il progetto pilota, operativo dal 18 lu-glio al 16 novembre 2018, ha lavorato a regime per quasi cento giorni. Nel pe-riodo di operatività ha raccolto circa 3 quintali di rifiuti, di cui 92,6 chilogram-mi (il 40%) di plastica. La frazione non plastica è costituita, per la maggior parte, da scarti vegetali e sono stati in-tercettati anche contenitori in vetro.

La quota più rilevante in termini di peso del rifiuto plastico captato è rap-presentata da polietilene proveniente da fusti di capacità maggiore a 25 litri, imballaggi utilizzati in ambito agrico-lo o industriale. Con la plastica ricicla-ta è sricicla-taricicla-ta costruiricicla-ta una casetricicla-ta rifugio.

Che cosa dice la sperimentazione?

In primo luogo il sistema funziona e ha bloccato tutti i rifiuti galleggianti che hanno attraversato le barriere. In secondo luogo, tutta la plastica era in buone condizioni, non degradata, ed è stato possibile avviarla a riciclo e re-immetterla così in un nuovo ciclo produttivo, risparmiando nuova materia prima. Terzo, la piccola quantità di rifiuti finiti nel Po confer-ma che in Italia c’è un buon sisteconfer-ma di raccolta e gestione.

Altre buone idee: l’Ikea ha tolto dai reparti alimentari dei suoi negozi l'80% dei materiali in plastica usa-e-getta (bicchierini, vaschette) e rag-giungerà il 100% entro settembre. La Culligan (trattamento dell’acqua) si propone con i suoi boccioni di acqua per ufficio per sostituirsi alle botti-gliette dei distributori di bevande.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Fusti in pe con capacità > 25 l Cpl Pet

Ps espanso

Film

(non shoppers) Plastica non

destinata a imballaggio Altri imballaggi in plastica Cpl Pe

Plastica + metallo Cassette in plastica Altre plastiche

32,54%

30,17%

10,49%

9,41%

6,89%

5,57%

2,85%

1,34%

0,52%

0,23%

Quali plastiche galleggiavano nel Po

D

a anni ormai in Italia e al-l’estero i fondi comuni Esg (Environmental, social and governance)sono una realtà consolidata. Recen-tissima è invece la scelta di alcuni gestori di investire esclusivamente secondo i dettami dell’ economia circolare. Da questi principi è partita la società gine-vrina Decalia Investiment che un anno fa ha lanciato il primo fondo azionario esclusivamente dedicato al tema.

Il team ha definito otto settori proprie-tari sui quali investire: alimentazione, salute, industria innovativa, industria 4.0, economia della condivisione, am-biente, rifiuti ed energie rinnovabili. De-calia ha poi selezionato 600 possibili

ti-toli sui quali puntare: un terzo è ameri-cano, un terzo europeo e il 16% giappo-nese. Tra questi c’è per sempio Gurit (materiali intelligenti), Tecan (preven-zione e diagnostica) o Aventron (energie rinnovabili). La selezione si basa su stru-menti quantitativi proprietari e poi sul-l’analisi dei fondamentali delle società, integrata da frequenti incontri con il management. Vicino a questa logica è anche il fondo Pramerica Sicav Social 4 Planet, un bilanciato obbligazionario che nella selezione dell’universo azio-nario sceglie solo aziende che usano modelli di economia circolare. Il gestore seleziona gli emittenti fra le oltre 500 società globali che ECPI (società indi-pendente specializzata nella finanza re-di Lucilla Incorvati

Documenti correlati