4. TRASPOSIZIONE DIDATTICA
5.1. LE PERCEZIONI DEGLI ALLIE
Come già accennato in precedenza, nel corso della mia programmazione a settembre e a fine aprile, ho sottoposto alle mie due classi di prima liceo 2 un questionario introduttivo e uno conclusivo/valutativo. Lo scopo era capire in che modo essi percepissero il ruolo di donne e uomini nella storia prima e dopo la programmazione proposta e sondare l’interesse nei confronti della tematica. I risultati non sono stati utilizzati per un’analisi statistica ma mi son serviti sia nella fase di programmazione sia in quella di bilancio per approfondire la mia riflessione personale
I dati emersi dal questionario proposto in settembre (ALLEGATO:8) sono stati piuttosto conformi alle mie aspettative: nessuno degli allievi è riuscito a definire correttamente il concetto di storia di genere e tutti hanno ammesso di saperne poco in proposito. Anche nelle parti dedicate alle singole epoche storiche si sono evidenziate molte lacune e la maggior parte delle domande sono state lasciate in bianco. Se buona parte degli allievi ha saputo per esempio rispondere alla domanda relativa alle streghe, solo due hanno completato correttamente quella relativa ai diritti politici in Svizzera.
Un discorso simile è emerso dall’esercizio concernente i grandi nomi della storia: i personaggi maschili citati sono stati numerosi (e spesso conosciuti grazie alla filmografia o al programma scolastico di scuola media). Quelli femminili invece sono stati davvero pochi e i più gettonati sono stati Cleopatra, Giovanna d’Arco, Elisabetta d’Inghilterra, Marie Curie, Marylin Monroe…
E’ stato invece interessante scorrere le risposte dell’ultima parte: tutte le ragazze, tranne una, si sono dette interessate ad affrontare anche temi femminili e la maggior parte ha motivato questo interesse sostenendo che fosse giusto affrontare non solo gli uomini ma anche le donne e affermando come sicuramente anche queste ultime avessero svolto un ruolo importante nella storia. Al capitolo relativo ai desiderata oltre alle streghe sono stati citati: la famiglia, Giovanna d’Arco, le regine e le principesse e le donne famose. Anche buona parte dei ragazzi si è detta mediamente interessata e ha addotto motivazioni simili aggiungendo anche, in diverse occasioni, il fatto che sarebbe stato bello studiare argomenti nuovi non affrontati alle medie. A parte le streghe non sono
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In totale i questionari sono stati somministrati a 37 persone (una classe di 16 e una di 21) di cui 17 ragazzi e 20 ragazze.
stati però segnalati approfondimenti desiderati. Sette ragazzi si sono invece detti indifferenti e poco interessati alla questione.
E’ invece stato molto stimolante, e dal mio punto di vista anche estremamente gratificante, analizzare le risposte concernenti il questionario conclusivo/valutativo. (ALLEGATO: 8) Infatti:
o la maggior parte degli intervistati ha risposto con successo alla parte A riuscendo a definire il concetto di storia mista e attuando riflessioni interessanti sul rapporto tra i due generi e sul ruolo della religione;
o il percorso è stati valutato in modo molto positivo da buona parte degli allievi (maschi e femmine). A livello di preferenze si sono manifestate leggere differenze tra i due sessi: se le allieve si sono infatti dimostrate maggiormente interessate al filone dedicato all’amore e al matrimonio, gli allievi hanno preferito quello concernente la società feudale. A livello delle singole lezioni invece quella relativa al velo ha ottenuto una valutazione più alta tra le ragazze mentre i ragazzi hanno preferito quella mirata all’analisi dei bellatores e quella relativa alla vita in città (peraltro non ancora conclusa);
o 27 persone, sulle 37 coinvolte nei questionari, hanno poi affermato di essere interessata a continuare, anche negli anni futuri, con un approccio di questo tipo, 7 si sono dette piuttosto indifferenti e 3 poco interessate;
o alla domanda “come pensi possa esserti utile questo approccio in futuro” molte ragazze hanno risposto “a non essere sfruttate” e la maggior parte degli allievi ha invece risposto “a
conoscere meglio la storia”;
o per concludere vale poi la pena sottolineare come, nei possibili suggerimenti, tutti coloro che hanno scritto qualcosa hanno manifestato il desiderio di affrontare anche alcune figure specifiche.
Dal mio punto di vista è stato pure interessante notare in che modo le differenti lezioni sono state recepite, al momento stesso della presentazione, dalle due classi: una di esse è infatti composta da 13 allieve e 3 allievi, mentre l’altra da 14 maschi e 7 femmine. Posso pertanto affermare che nella classe meno numerosa e a maggioranza femminile in numerosi casi si sono sviluppate accese discussioni: durante le lezioni concernenti il filone religioso molte ragazze si sono dette indignate e i loro interventi in proposito sono stati davvero numerosi. Durante la lezione dedicata al matrimonio invece esse hanno mostrato una grandissima curiosità nei confronti dei pericoli legati al momento del parto e anche in questo caso la partecipazione è stata superiore rispetto alle altre lezioni. Per contro nella classe a maggioranza maschile, sebbene si sia sempre lavorato bene e dal questionario sia emerso un certo interesse, questo fenomeno non si è presentato e partecipazione e curiosità si sono rivelate in linea con quanto dimostrato nel corso delle altre tematiche affrontate.
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5.2. ALCUNE RIFLESSIONI
All’interno del contesto scolastico una questione viene definita “socialmente viva” o “sensibile” quando mette in concorrenza valori e interessi convergenti; è politicamente sensibile; fa leva sulle emozioni dei diretti interessati e inoltre concerne un soggetto complesso e costituisce un tema d’attualità. (Heimberg, 2008, pp. 58-60; Lucas, 2009, 18-19)
Basandosi su questa definizione anche la storia mista, quella delle donne e quella di genere possono essere definite come questioni socialmente vive. Infatti:
Tout ce qui touche aux femmes et au genre se nourrit de querelles qui s’inscrivent dans le processus de longue durée, de l’Antiquité à nos jours. Les débats anciens, philosophiques, théologiques, ont installé par la polémique ce questionnement au coeur de la Cité, renouvelé par les débats socioculturels, ranimé par les luttes pour l’émancipation civile, personnelle et collective. Les combats autour des féminismes ou le controverses pédagogiques sur la pertinence d’insérer ces thèmes dans la recherche historique et, au-delà, dans l’enseignement confirment l’acuité de la question. Comment mesurer l’apport des femmes dans la société? Est-ce si utile de mettre le femmes en exergue? Est-ce même efficace pour les revendications ou pour initier un débat de fond? Autant de question en jeu pour des sujets évidemment centraux. En outre, l’histoire de genre est un objet lié aux sensibilités, à l’imaginaire, à des préjugés parfois prégnants dans l’Ecole, dans la société et hors de celles-ci, car les mentalités s’inscrivent en profondeur dans les traditions et les mémoires individuels et collectifs. (Lucas, 2009, pp. 19-20)
In questo mio anno di esperienza liceale e di sperimentazione di programmazione mista non ho di certo la pretesa di aver risposto a tutte le domande elencate sopra. Mi rendo inoltre conto che, come ogni programmazione, anche quella qui proposta necessita di numerosi correttivi e accorgimenti per rispettare al meglio le tempistiche scolastiche, per approfondire al meglio quanto proposto, per fornire ulteriori spunti di riflessione sul genere nella storia e per venire maggiormente incontro alle esigenze delle classi (inserendo per esempio gli studi di caso da me proposti unicamente come proposta empirica).
Posso però, nel limite del possibile dichiararmi soddisfatta: come già accennato in precedenza le lezioni proposte hanno spesso stimolato interessanti discussioni e dibattiti, hanno toccato tematiche che, seppur ambientate nel medioevo si sono agganciate con la realtà quotidiana (si pensi per esempio alla lezione del velo che ha avuto luogo poche settimane dopo la votazione cantonale sul
divieto di dissimulazione del viso nei luoghi pubblici) e hanno riscontrato un buon interesse da parte delle classi coinvolte.
Proporre una programmazione di questo tipo è inoltre risultato decisamente stimolate anche per la sottoscritta e non solo perché queste tematiche mi hanno sempre appassionata e appartengono a quello che è il mio bagaglio culturale e di studi. Esse si sono rivelate una fonte inesauribile di sorprese: per rapporto a lezioni più tradizionali necessitano probabilmente di una maggiore preparazione (anche solo per il semplice fatto che nella maggior parte dei casi nessun manuale italofono fornisce degli esempi di base) e possono risultare più delicate al momento di proporle in classe. Su testi come quelli appartenenti alla tradizione religiosa (in cui appare nero su bianco la sottomissione della donna al marito) oppure su quelli relativi alle consuetudini matrimoniali, sussiste sempre il rischio, avendo a che fare con un pubblico adolescente, di cadere in semplici banalizzazioni, in discussioni e interventi provocatori oppure in dibattiti che vedono contrapposti i due sessi all’interno delle classi. Proprio per questo il ruolo del docente diventa fondamentale: perché quello che si vuole non è suscitare sorpresa o polemiche ma sviluppare riflessioni che possano lasciare il segno nelle classi e che mirino a far comprendere agli allievi quanto, entrambi i sessi, siano stati importanti nello sviluppo storico e come e perché, ancora oggi, le donne sono in molti ambiti soggette a discriminazioni.
La mia speranza è quella di poter continuare su questa linea e di riuscire quindi ad applicare questo tipo di approccio nel corso dell’intero percorso liceale per permettere agli allievi una visione completa e una riflessione davvero approfondita che li porti a percepire lo studio della storia mista come qualcosa di normale e non di eccezionale.
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6. BIBLOGRAFIA
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3 Nella seguente bibliografia sono stati inseriti sia i testi utilizzati per la redazione del LDD sia quelli che sono stati alla base della costruzione dell’itinerario didattico.
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http://spkeynes.scuole.bo.it/sitididattici/farestoria/index.html#
http://storiadigitale.zanichellipro.it/
Questa pubblicazione, CHE GENERE HA LA STORIA? PROPOSTA PER UNA PROGRAMMAZIONE MISTA DI I LICEO, scritta da Castelletti Susanna, è rilasciata sotto Creative Commons Attribuzione – Non commerciale 3.0 Unported License.