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LA TENUTA DELLE DEMOCRAZIE

3.2 Le performance economiche

I cambiamenti del livello di gradimento espresso dai cittadini dei candidati nei confronti delle istituzioni democratiche nazionali sono naturalmente legati alle garanzie di democraticità ed efficienza che queste riescono a garantire, e ci danno un ottimo indizio del rapporto aspettative-democrazia reale che si è esplicitato all’interno dei PECO in seguito all’acquisizione delle membership europea. In un contesto economico come quello che ci è stato presentato negli ultimi anni del nuovo secolo appare normale che nei Quindici si stia attraversando un momento di stallo dello sviluppo economico, che si è ultimamente manifestato con una crisi dell’impianto liberista dell’economia e che ha portato, soprattutto nel Vecchio Continente, ad anni di crescita prossima allo zero e potrebbe portare, visti gli ultimi avvenimenti, ad episodi di recessione che però risultano completamente slegati dalle dinamiche europee di allargamento della membership comunitaria ai paesi dell’Europa centro-orientale. Nello stesso tempo però i nuovi membri dell’UE, chiaramente sono legati all’ “incremento di dimensioni del mercato unificato europeo e al fatto di [rappresentare per gli investitori dei Quindici] sia potenziali sbocchi di mercato, sia aree dove continuare a delocalizzare-decentrare l’attività d’impresa al fine di ridurre i costi della produzione e/o aumentare l’efficienza della catena del valore”53. È naturale che un sistema che conosce l’economia di mercato, dopo aver vissuto la de-industrializzazione dell’ultima parte del periodo di dominazione del piano unico sovietico sull’economia, deve riabilitare il proprio sistema produttivo ed economico ad un sistema concorrenziale inserito nel contesto finanziario occidentale, proprio per questo motivo ad un primo periodo contrassegnato dalla politica degli “shock economici” la produttività e la ricchezza dei paesi candidati sono cominciati a crescere seguendo gli standard occidentali, e sembrano potersi attestare sui

53 P. Guerrieri, Le finalità economiche dell’allargamento e le sfide dell’UE a 27 paesi, in L’Europa allargata, l’Est e l’Italia. Le politiche, l’economia, le imprese , Fortis M. e Quadro Curzio A. ( a cura di ), Il Mulino, Bologna, 2007, p. 67

livelli dei Quindici nella prossima decade. È però opportuno sottolineare che i livelli di crescita degli ultimi anni, anche alla luce della suddetta crisi, hanno addirittura superato quelli dei Quindici, mostrando una effettività dei risultati delle riforme di mercato attuate all’interno dei PECO, i quali, naturalmente, sono inevitabilmente inseriti in un quadro di crescita rapida che era facile immaginare in un’ottica di conversione efficace ed efficiente del modo di produzione. Questa situazione è chiaramente spiegata dal grafico 3.4 in cui si denota chiaramente che la variazione di PIL pro capite riscontrata nel periodo 1999/2008 è chiaramente maggiore e positiva nei paesi candidati mentre risulta negativa nei Quindici.

Graf. 3.4

0 20 40 60 80 100 120

Let Pol Lit Slk Est Hun R.

Ceca

Slv UE15

PIL pro capite 1999 PIL pro capite 2008 (stima)

Fonte: Eurostat, Banca Mondiale

Una situazione di questo genere ci porta dinanzi all’evidenza di una cittadinanza consapevole della capacità di crescita connaturata nell’economia di mercato ma che nello stesso tempo si trova di fronte ad un importante necessità: quella di sopportare dei costi derivanti dalla crescita economica e dall’ingresso all’interno di un contesto economico-monetario che impone delle nuove leggi. A tal proposito bisogna innanzitutto dire che sono due le tipologie di costi: la prima che comprende i costi effettivi per una ristrutturazione del sistema al fine di una totale convergenza con la struttura di riferimento54, la seconda comprende, invece, i costi apparenti che i cittadini pagano in termini di servizi che (non )gli vengono resi a seguito dei costi effettivi di convergenza

54 P. Guerrieri, Le finalità economiche dell’allargamento e le sfide dell’UE a 27 paesi, in L’Europa allargata, l’Est e l’Italia. Le politiche, l’economia, le imprese , Fortis M. e Quadro Curzio A. ( a cura di), cit.

spesi dallo Stato55. La crisi delle politiche di welfare in corso nei PECO si spiega, infatti, in tal senso e l’incapacità di garantire uno stato assistenziale efficiente ed efficace per far fronte alle richieste di condizionalità politica imposte a Maastricht, ha portato nel corso del tempo al rinforzamento di elite politiche radicali legate a ideologie illiberali che stanno, con sempre maggiore forza, acquistando terreno a scapito delle forze liberaldemocratiche, non solo sul territorio politico dei nuovi paesi membri ma anche nei Quindici.

Questo dimostra con maggiore forza che, nonostante il mercato unico abbia creato i presupposti per una crescita rapida e fondamentalmente inimmaginabile per paesi che avevano vissuto per anni sotto il piano unico sovietico, i costi, che l’ingresso in un’economia di mercato ha comportato per i cittadini dei paesi candidati, hanno minato la fiducia che questi riponevano in un sistema economico basato sulla liberalizzazione e sul mercato, e li hanno avvicinati ad uno legato a “soddisfazioni sostitutive ai mali dell’economia, come il fondamentalismo religioso, il nazionalismo, l’anticomunismo e la xenofobia”56 e altre forme di radicalizzazione politica che sono confortate dalla scarsa tenuta dell’impianto politico oltre che di quello economico, come avremo modo di analizzare nel prossimo paragrafo. Legandoci a quanto visto circa le performance economiche analizzate nei Quindici dobbiamo, infine, analizzare quanto, nel caso dei cittadini dei paesi già membri dell’UE, la situazione fiduciaria nei confronti delle politiche di allargamento dell’Unione siano contrastanti rispetto a quanto riscontrato nei cittadini dei Candidati.

Questo è dovuto ad uno sconvolgimento del mercato che ha comportato, un allargamento del bacino di approvvigionamento di manodopera, che nei paesi ex comunisti viene garantita a basso costo, e che di conseguenza ha visto molti investimenti “emigrare” in direzione di condizioni più favorevoli ma sempre inserite nel contesto del mercato unico europeo.

55B. Greskovits, Economic woes and political disaffection, in “Journal of democracy” Vol.18, no. 4, Oct 2007

56 Rupnik J., From democracy fatigue to populist backlash, in “Journal of Democracy”, Vol.

18, no. 3, Oct. 2007