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2. IL CORPUS BaSIS

3.4 Le preposizioni improprie spazial

Nella Tabella 3 che segue si può vedere la quantità numerica – vedi n. – di ogni preposizione impropria – che verrà riportata in ordine alfabetico – e la sua percentuale – vedi % - rispetto al totale di preposizioni proprie prodotte dallo stesso gruppo di soggetti:

Preposizioni improprie spaziali NV V n. % n. % 1. ATTRAVERSO 1 1,4 2 2,6 2. CONTRO 2 2,8 0 0 3. DAVANTI 1 1,4 0 0 4. DENTRO 1 1,4 2 2,6 5. DIETRO 1 1,4 2 2,6 6. ENTRO 0 0 1 1,3 7. FINO 1 1,4 0 0 8. FUORI 1 1,4 0 0 9. LUNGO 5 6,9 5 6,6 10. OLTRE 1 1,4 0 0 11. SOPRA 7 9,7 9 11,8 12. SOTTO 2 2,8 2 2,6 13. VERSO 49 68 52 68,4 14. VICINO 0 0 1 1,3 Totale 72 76

Tabella 3: Occorrenze e percentuali delle occorrenze delle preposizioni improprie spaziali nelle produzioni dei soggetti NV e V

Nella Tabella 4 che segue invece saranno riportati i quantitativi delle occorrenze delle singole preposizioni improprie spaziali tenendo conto delle preposizioni improprie spaziali totali del corpus BaSIS.

Preposizioni improprie spaziali n. % 1. ATTRAVERSO 3 2 2. CONTRO 2 1,3 3. DAVANTI 1 0,7 4. DENTRO 3 2 5. DIETRO 3 2 6. ENTRO 1 0,7 7. FINO 1 0,7 8. FUORI 1 0,7 9. LUNGO 10 6,7 10. OLTRE 1 0,7 11. SOPRA 16 10,8 12. SOTTO 4 2,7 13. VERSO 101 68,2 14. VICINO 1 0,7 Totale 148

Tabella 4: Occorrenze totali e percentuali delle occorrenze totali delle preposizioni improprie spaziali nell’intero corpus BaSIS

Le preposizioni improprie che sono state prodotte in totale sono 148.

La percentuale dell’utilizzo delle preposizioni improprie nell’intero corpus per esprimere sintagmi preposizionali spaziali è del 12%. I NV hanno prodotto il 48,6% delle preposizioni improprie totali e i V il 51,4%.

I tipi di preposizioni improprie del corpus BaSIS sono 14.

In generale, i NV hanno prodotto un numero leggermente minore di preposizioni improprie rispetto ai V ma si tratta di una differenza minima – solo 4 unità in più per il secondo gruppo -.

Elemento degno di nota è la grande presenza per entrambi i gruppi di soggetti della preposizione impropria verso. Per quanto riguarda i NV, questa ha 23 occorrenze nel task di descrizione della città dall’alto, 13 nel percorso cittadino e 13 nella descrizione della propria stanza. I V invece hanno usato tale preposizione in modo meno omogeneo: 42 occorrenze sono infatti concentrate nel task di descrizione della città dall’alto, 8 nel percorso cittadino e solo 2 nella descrizione della propria stanza.

valore spaziale.

Possono esprimere il ruolo spaziale “path” come in:

<motion_event> mi appresto a

<motion_verb type="path" lemm="salire">salire: </motion_verb>

<spatial_role role="path" type="conformation" pos="pp" lemm="lungo">lungo la via Manno </spatial_role>,

</motion_event>

(Percorso_cittadino_Vedente_sogg34_CA lines 108-112)

o sono attributi spaziali su uno degli assi come in:

(Eee) la parte

<attribute type="spatial" axis="sag" for="rel" pos="pp" lemm="verso">verso la Darsena</attribute>,

(Descrizione_città_alto_NonVedente_sogg7_LU lines 67-68)

oppure descrivono relazioni spaziali come in:

<localization_event> la finestra appunto

<localization_verb>si trova </localization_verb> sostanzialmente

<spatial_relation type="proj" axis="sag" for="rel" pos="pp" lemm="contro">contro la porta </spatial_relation>

(eee) della camera. </localization_event>

(Descrizione_Stanza_NonVedente_sogg3_LU lines 217-223)

Le preposizioni improprie non hanno nessun altro valore che non sia spaziale e quindi, a differenza delle preposizioni proprie, i quantitativi numerici che si trovano nella Tabella 3 e nella Tabella 4 riportano tutte le occorrenze presenti nel corpus.

3.4.1 Preposizioni improprie rare e ellissi

Alcune preposizioni, definite da Serianni (2006) come improprie e da Dardano e Trifone (1997) come semplici, hanno dato difficoltà perché non presentavano la seconda preposizione che normalmente compare nelle frasi di lingua italiana:

(1) <spatial_relation type="top" subtype="neigh" pos="pp" lemm="vicino">lì vicino il

Comune</spatial_relation>,

(Descrizione__città_alto_Vedente_Sogg46_LU line 277)

(2) <spatial_relation type="proj" axis="sag" for="intr" pos="pp" lemm="davanti">davanti il

letto</spatial_relation>,

(Descrizione__stanza_NonVedente_Sogg40_FI line 40)

(3) <spatial_relation type="top" subtype="ext" pos="pp" lemm="fuori">fuori le Mura </spatial_relation>

(Descrizione__città_alto_NonVedente_Sogg3_LU line 357)

(4) <spatial_relation type="top" subtype="inner" pos="pp" lemm="dentro">dentro due

[x2] ante</spatial_relation>,

</localization_event>

(Descrizione__Stanza_NonVedente_Sogg7_LU lines 134-135)

(5) <motion_event>

<motion_verb type="disl" lemm="mettersi">ci mettiamo </motion_verb>

<spatial_role role="goal" pos="pp" lemm="dentro">dentro: i cosiddetti Bagni di

Nerone </spatial_role>(eee)

(Percorso__Cittadino_Vedente_Sogg23_PI lines 64-66)

A questo proposito le strade da poter scegliere erano due: lemmatizzare aggiungendo la preposizione mancante – in modo da rendere completa la forma che si trova più frequentemente e registrare quella - o lasciare la preposizione impropria da sola.

Serianni (2006) a questo proposito scrive esplicitamente che l’italiano ammette l’uso dei semplici “vicino”, “davanti”, “fuori” e “dentro” ad uso preposizionale senza l’impiego della preposizione seguente anche se le locuzioni più spesso riscontrate sono “vicino a”, “davanti a”, “fuori da” e “dentro a/di”. Per quest’ultime due locuzioni in particolare lo studioso sottolinea «spesso nelle locuzioni dentro di e fuori di/da (in relazione a luoghi circoscritti)» Serianni (2006).

Il fatto che queste preposizioni, anche se non particolarmente diffuse, siano corrette nella lingua italiana, ha portato a lasciare lemmatizzata la sola preposizione impropria.

Una cosa che può essere sottolineata a questo punto è il fatto che tutti i casi di questo tipo riscontrati nel corpus, sono descrizioni di parlanti toscani: non c’è un solo esempio della tipologia appena descritta nei soggetti provenienti dalle altre regioni. Evidentemente si tratta di forme rare nella lingua italiana ma particolarmente utilizzate in Toscana.

Una premessa da fare in conclusione è la seguente: la soluzione adottata di lasciare le preposizioni improprie “fuori”, “davanti”, “vicino”, “dentro” come sola lemmatizzazione dei prepositional phrases spaziali, non è stata adottata per le locuzioni preposizionali spaziali in cui essi compaiono. Ogni esempio di locuzioni preposizionali trovato sulle grammatiche (Serianni, 2006), (Dardano e Trifone, 1997), sui vocabolari (Beccaria, 2004), (Sabatini e Coletti, 2006) è caratterizzato da preposizione impropria + preposizione propria – come ad es. “accanto a” – o preposizione propria + preposizione impropria + preposizione propria – come ad es. nel centro di -. In altre parole non si trova riscontro di forme di locuzioni preposizionali spaziali che chiudano con la preposizione impropria - ad es. “a fine” senza di o “dal fuori” senza di. Tali forme sono

presenti nella lingua italiana ma hanno valore di locuzioni avverbiali e non di locuzioni preposizionali e per questo motivo non verranno trattate in questa sede – «locuzioni preposizionali: da parte di, fino da, di qua da, di là da ecc.; locuzioni avverbiali: da vicino, da lontano, da capo, da parte, [...].» (Dardano e Trifone, 1997, pag. 356), «locuzioni avverbiali: [...] in fuori, in avanti, in fondo [...].» (Dardano e Trifone, 1997, pag. 358).

In conclusione quindi le preposizioni improprie sono state lemmatizzate anche da sole mentre le locuzioni sono sempre state completate con la preposizione propria che chiude e che le rende locuzioni preposizionali spaziali.