• Non ci sono risultati.

1. Introduzione

4.3 Il LEADER PLUS IN SICILIA

I 25 GAL LEADER II erano riusciti a creare un terreno fertile per una buona applicazione del LEADER in Sicilia, ed in particolare hanno dato modo di fare crescere figure professionali specializzate, generando risorse umane strategiche per un reale processo di sviluppo. L‟unico limite fu rappresentato dall‟incapacità di trasformare i GAL in vere e proprie Agenzie di sviluppo locale, dipendenti, come erano, dalle risorse previste per il loro funzionamento dal Programma. Per cui finito il LEADER, finiva il funzionamento del GAL. Il lasso di tempo trascorso dalla fine del LEADER II (2002) e l‟inizio del LEADER PLUS (2005) condusse alla perdita della stragrande maggioranza delle suddette risorse umane. Anche per questa edizione del Programma, non furono colte appieno le sue potenzialità. Infatti, se con il LEADER I si puntava alla realizzazione delle infrastrutture produttive, con il LEADER II si voleva il rafforzamento dei servizi per le aree rurali, avviando un migliaio quasi di GAL in tutta Europa, con il LEADER PLUS era consequenziale rafforzare la cooperazione tra i GAL sia su scala nazionale che transazionale. È facile immaginare il ruolo di quasi 1000 vetrine in tutta Europa per i prodotti tipici di un‟area rurale. Se un processo reale di messa in rete dei GAL europei fosse stato realmente avviato, una singola area rurale avrebbe avuto a disposizione circa 1000 punti vendita. Invece in Sicilia la quasi totalità delle risorse finanziarie previste per la sezione 2, inerenti la cooperazione nazionale e transazionale, furono sciupate per partecipare a due progetti totalmente inutili con un costo per la collettività di più di 5.000.000 di Euro.

I GAL finanziati furono 12: GAL ELORO, GAL KALAT EST, GAL ERICINA TELLUS, GAL KALAT OVEST, GAL HYBLOS TUKLES, GAL TERRE DEL GATTOPARDO, GAL ETNA, GAL NEBRODI PLUS, GAL PLATANI QUISQUINA, GAL MONREALE ,GAL TERRE DELL‟ETNA E DELL‟ALCANTARA, GAL ROCCA DI CERERE.

Nell‟Allegato 5 sono riportate delle schede tecniche descrittive dei GAL LEADER PLUS in Sicilia, mentre nella figura 4.3 sono riportate le aree della Sicilia interessate.

5 Approccio metodologico per la valutazione

dei Programmi LEADER+

5.1 Premessa

La valutazione dei piani e dei programmi di sviluppo rurale è stata introdotta per la prima volta dal Reg. CE 1257/99 per assicurare una visione omogenea e consentire una sintesi valutativa sullo sviluppo rurale in ambito comunitario.

In particolare la valutazione ex post riveste un importante significato a livello regionale e locale per conoscere se le misure e/o le azioni intraprese hanno avuto successo - non solo in termini di risposta da parte dei fruitori degli investimenti - ma soprattutto rispetto agli obiettivi prefissati, quale strumento essenziale di indirizzo per la successiva politica di sviluppo agro-rurale.

La Commissione europea, con il Reg. 1750/99, ha impostato un modello valutativo comune (art.42) che potesse essere utilizzato per le valutazioni di tutti i Piani di Sviluppo Rurale predisposti a livello comunitario. Tale modello utilizza un approccio basato su quesiti valutativi, criteri e indicatori quantificati in modo omogeneo per tutti gli Stati membri. Questa metodologia di valutazione è stata discussa e formalizzata attraverso l‟emissione di alcuni documenti di lavoro e fra questi:

- il documento STAR VI/8865/99, “Valutazione dei piani di sviluppo rurale 2000-2006 – Linee guida” illustra gli orientamenti da seguire in fase di valutazione descrivendo i criteri e le metodologie più adatte alla valutazione dello sviluppo rurale. La valutazione ha l‟obiettivo di ottenere informazioni relative allo stato di attuazione dei programmi che si avvalgono dei finanziamenti ed a quelli che sono gli impatti ottenibili, al fine di mantenere la totale trasparenza e controllo sui programmi di assistenza finanziaria. Attraverso le fasi di valutazione è possibile stabilire e misurare: rilevanza, efficacia, efficienza, utilità e sostenibilità degli interventi per ciascun programma di attuazione degli stessi, in accordo con le finalità della politica comunitaria in materia di sviluppo rurale ed in osservanza delle esigenze specifiche di ciascun documento di programmazione per lo sviluppo rurale; - il documento STAR VI/12004/00, “Questionario valutativo comune con criteri ed indicatori” che attraverso l‟impiego del modello di valutazione sottolinea come sia possibile seguire un percorso logico che individua i legami causali fra le principali variabili in gioco al fine di determinare i risultati e l‟impatto del piano. L‟analisi segue il percorso logico soffermandosi su una valutazione per ogni singola misura del piano di sviluppo rurale;

- il documento STAR VI/43517/02, “Guidelines for the mid term evaluation of rural development programmes 2000-2006”, che fornisce chiarimenti circa i requisiti riguardanti la valutazione intermedia di cui al regolamento 445/02, artt. 56-57 e completa la documentazione già predisposta, al fine di assicurare che le valutazioni vengano elaborate rispondendo a criteri di qualità, utilità e valore. In particolare l‟art. 54 del Reg. CE 445/02 stabilisce che “le valutazioni si basano in particolare su un questionario valutativo comune messo a punto dalla Commissione d‟intesa con gli Stati membri, e sono generalmente corredate di criteri ed indicatori di adempimento”.

Lo stesso regolamento all‟art. 56 indica che “le valutazioni intermedie ed ex post vertono sugli aspetti specifici del documento di programmazione di sviluppo rurale esaminato e sui criteri valutativi comuni che presentano rilevanza a livello comunitario”.

In altre parole, la struttura della valutazione deve prevedere:

elementi comuni tratti dal Questionario Valutativo Comune (QVC): quesiti comuni con criteri e indicatori;

elementi specifici del Piano: quesiti integrativi con criteri e indicatori. Alla luce di tali contenuti normativi, e in particolare per quanto riguarda gli elementi comuni, è stato predisposto nell‟ambito del Comitato STAR il documento STAR VI/12004/00 in cui viene presentato e descritto il Questionario Valutativo Comune, sia in termini generali (Part A: Introduzione), sia nel dettaglio di ogni singola misura (Part B: Questionario valutativo comune con criteri e indicatori; Parte D: Schede esplicative).

Questo documento nasce dalla necessità di fornire indicazioni e strumenti nell‟ottica di una strategia di valutazione finalizzata ad assicurare una visione globale dell‟intero processo di valutazione, dal 2000 al 2009, in modo da consentire alle autorità nazionali e regionali di pianificare ed organizzare valutazioni di alta qualità, complementari alle attività di sorveglianza e controllo, e alla Commissione di elaborare una sintesi valutativa a livello comunitario sullo sviluppo rurale.

La strategia di valutazione deve, inoltre, garantire lo svolgimento di operazioni valutative dotate di efficacia tale da superare gli aspetti meramente descrittivi degli input finanziari e/o degli output diretti del Piano.

Il questionario è strutturato in una serie di domande corredate di criteri di giudizio e indicatori che sono parte integrante del questionario stesso. Il valutatore, dunque, deve applicare tutti questi elementi comuni ogniqualvolta siano pertinenti in relazione alle azioni ammissibili ed al contesto di un particolare Piano. Le domande del questionario valutativo comune esaminano gli effetti del programma (realizzazioni, risultati ed impatti attesi) e li pongono in relazione con gli obiettivi

del Regolamento 1257/99.

La maggior parte delle domande è finalizzata all‟analisi dell‟efficacia dei programmi, ma ricerca anche altri aspetti chiave della valutazione, quali pertinenza, efficienza, utilità e sostenibilità dei risultati. Le domande sono, inoltre, specifiche per ogni capitolo del Programma e riguardano gli effetti delle Misure contenute all‟interno di ciascuno dei nove capitoli del Reg. 1257/99.

Oltre alle domande che riguardano l‟attuazione delle singole Misure, vi sono sei “cross-cutting questions”, vale a dire domande trasversali in grado di esaminare gli effetti derivanti dall‟attuazione del PSR nel suo complesso (effetti trasversali). La risposta a ciascuna domanda del questionario dovrebbe essere basata sui criteri, sugli indicatori e su qualunque altra informazione rilevante. Per ogni domanda, il criterio (di valutazione) consente di giudicare il successo dell‟intervento in esame mettendo in relazione l‟indicatore pertinente con il risultato o impatto previsto. Lo scopo degli indicatori è di segnalare quanto un dato criterio di giudizio è stato o meno rispettato. In genere essi misurano risultati o impatti, ma alcuni di essi riguardano le realizzazioni, al fine di verificare che sia stato avviato il processo di attuazione delle azioni intraprese. Nel loro insieme, criteri e indicatori aiutano a fornire risposte alle domande del QVC formulate in rapporto agli obiettivi del regolamento e del piano di sviluppo specifico.

Alcune domande includono più di un criterio, o perché la domanda è formulata “in linea di massima” (broadly), o perché con la stessa domanda vengono esaminati differenti steps del processo di trasformazione degli input in effetti o output attesi nel Piano. Ciò implica che i criteri costituiscono una parte inseparabile delle domande del questionario comune ed il loro impiego rappresenta una parte importante dei requisiti di qualità del Reg. 445/02.

Infine, come già ricordato, è previsto che la valutazione prenda in considerazione non solo gli elementi comuni, e tra questi quelli che sono ritenuti pertinenti nell‟ambito di una specifica programmazione, ma anche quelli specifici di ciascun programma.

La valutazione deve offrire indicazioni operative e scientificamente motivate del programma nella sua unitarietà e dei singoli interventi più rilevanti.

Pertanto, la finalità “pratica” della valutazione non deve porre in secondo piano il rigore metodologico.

Documenti correlati