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Cosa pensi dell’utilizzo di prodotti naturali per la cura delle ferite?

O: obiettivo o esito Valutare l’efficacia di tale trattamento e confrontare questa

11.1. Letteratura scientifica

L’obiettivo principale del Lavoro, posto prima della revisione della letteratura scientifica, era identificare articoli scientifici che fossero in grado di valutare l’efficacia delle medicazioni a base di miele per le lesioni cutanee croniche infette. La ricerca svolta mi ha permesso di constatare che la letteratura disponibile finora è alquanto limitata e, soprattutto, gli studi prendono in considerazione un numero di campione ristretto. La maggior parte degli studi, infatti, consiglia l’approfondimento degli studi e delle ricerche in merito. Nonostante ciò, nei campioni studiati, è stato dimostrato che il miele è un trattamento naturale efficace per la cura delle lesioni cutanee di diversa tipologia ed eziologia grazie alle sue proprietà terapeutiche.

Le medicazioni a base di miele sono state introdotte recentemente in Europa e da pochissimo tempo in Svizzera. L’uso di esse nel trattamento delle ferite croniche, in particolare, è in aumento ed è anche sempre più richiesto, ma nonostante ciò le informazioni, le prove di efficacia e gli studi clinici in merito sono comunque carenti. Le indicazioni più rilevanti, che sembrano emergere dalla letteratura esaminata, fanno immaginare che sia opportuno valutare l’impiego di medicazioni a base di miele in ferite che abbiano le seguenti caratteristiche: lesioni croniche con segni di infezione o criticamente colonizzate, da poco a moderatamente essudanti, che hanno difficoltà a guarire con presenza di slough e/o maleodoranti, le quali necessitano una stimolazione nella rigenerazione dei tessuti; in lesioni correlate a malattie oncologiche e ustioni (International Consensus, 2010; Cowan, 2018). L’utilizzo di questa tipologia di medicazioni in ferite abbondantemente essudanti potrebbe risultare inefficace, poiché la presenza elevata di essudato potrebbe diminuire l’azione antibatterica o addirittura eliminare il miele dalla ferita (Kingsley, 2001).

I vantaggi e punti di forza delle medicazioni al miele sembrano essere la possibilità di non utilizzare farmaci antibatterici, in quanto il miele inibisce la crescita batterica e non determina antibiotico resistenza. Il miele, infatti, è in grado di eliminare rapidamente i batteri che infettano la ferita, compresi i ceppi che sono resistenti agli antibiotici, oltre a ridurre il rischio di infezione in una ferita. Lo studio di Kingsley (2001), invece, è stato l’unico studio esaminato che ha riportato l’inefficacia delle medicazioni a base di miele nella gestione di ferite infette da Pseudomonas, Proteus, Streptococcus aureus e Enterococcus Species.

L’applicazione delle medicazioni a base di miele, inoltre, promuove la formazione di tessuto di granulazione e di epitelizzazione. Nella prevalenza degli studi esaminati è stata riscontrata, infatti, una riduzione delle dimensioni della ferita dopo poche settimane dall’impiego di medicazioni al miele (Dunford et al., 2000; Morgan, 2005).

Come ho potuto osservare nel questionario svolto e nello studio di Mercer & Seckman (2018), il miele viene apprezzato molto dalle persone per il fatto che è un prodotto naturale e non chimico, anche se rimane in molti lo scetticismo; un punto su cui dover lavorare, infatti, è il mito del farmaco.

Nella letteratura scientifica, inoltre, ho riscontrato che il costo è accessibile e inferiore rispetto ad altre medicazioni, oltre che grazie alla diminuzione del tempo di guarigione il costo e le degenze vengono anch’esse ridotte.

Un ulteriore vantaggio è la facilità di utilizzo, così che non vengono richieste delle particolari specializzazioni, e in tutti gli ospedali in Germania, Nuova Zelanda, Australia, Austria, Regno Unito, Hong Kong, India e molti altri Paesi utilizzano regolarmente il miele con numerosi vantaggi (Bigliari et al., 2013).

I punti critici, riscontrati nella letteratura scientifica, dovuti all’uso di questi prodotti sono, invece, rappresentati dalla presenza di dolore di tipo pungente nella fase di rimozione o anche dopo la prima posa della medicazione. Nello studio di Zeleníková & Vyhlídalová (2019), al contrario, è stato dimostrato che il dolore percepito durante il trattamento era di lieve intensità e regrediva dopo 3 settimane dall’inizio dell’uso del miele sulle ferite. La medicazione a base di miele nella fase di rimozione, infatti, potrebbe risultare traumatica per il letto della ferita e per la cute peri-lesionale, per questo il controllo del dolore e l’utilizzo di una tecnica non traumatica sono criteri importanti da adottare utilizzando il miele (Stephen-Haynes, 2004).

Infine, il miele potrebbe causare reazioni allergiche in persone sensibili al miele, alle api e ai prodotti derivanti dalle api.

Tabella 25 – Vantaggi e svantaggi dell’utilizzo del miele sulle lesioni cutanee (Dunford et al, 2000).

Vantaggi Svantaggi

Eliminazione rapida di batteri infettanti, compresi i ceppi resistenti agli antibiotici Effettivo contro antibiotico-resistenza Assenza di effetti collaterali sulla ferita a carico del tessuto cicatrizzante

Medicazione di primo soccorso ideale per i pazienti in aree remote dove potrebbe esserci il tempo per l'insorgenza dell'infezione prima di ottenere il trattamento medico

Promuove la guarigione mediante la stimolazione alla rigenerazione dei tessuti Previene e/o riduce la comparsa di cicatrici

Riduce al minimo la necessità di innesto tissutale

Funge da barriera alle infezioni Medicazione non aderente

Potrebbe causare reazioni allergiche o ipersensibilità locale

Possono essere richiesti frequenti cambi della medicazione

Difficoltà a stabilire la quantità di miele da utilizzare

Potrebbe non essere accettato dai pazienti per la sua visibilità ed estetica La preparazione di medicazioni impregnate è difficile e non sterile

Potrebbe causare dolore di tipo pungente e per questo provocare discomfort

Diventa più fluido ad alte temperature, il che significa che può liquefarsi a temperatura ambiente

Rischio di inoculazione batterica delle ferite se usato un miele non sterilizzato Se utilizzato su grandi ferite in pazienti diabetici, i livelli di glucosio nel sangue possono diventare pericolosi.

Un’ultima annotazione riguarda la presenza di conflitti di interesse nei lavori pubblicati: il 50% dei lavori esaminati (4 su 8 totali) presentano conflitti di interesse (Dunford et al, 2000; Morgan, 2015; Kingsley, 2001; Stephen-Haynes, 2004). Questo rappresenta una limitazione evidente alla validità degli studi. Occorre tuttavia considerare che, nel campo della letteratura relativa all’ambito del wound care, la situazione incontrata nel mio caso è abbastanza comune. Si tratta di accettare, quindi, con cautela i riscontri trovati e di metterli alla prova nella pratica clinica.

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