Nella seconda parte di questo lavoro ci siamo impegnati in un confronto tra i Mercuri e due gazzette a stampa dello stesso periodo, la
Gazette de France39 e la Gazzetta di Bologna40.
Per fare un parallelo tra queste fonti, abbiamo deciso di scegliere un avvenimento in particolare e affiancare le notizie che lo riguardano, di settimana in settimana, e, attraverso questo confronto incrociato, analizzare quando e come (e se) la notizia viene trattata.
La scelta è ricaduta sull’Editto di Fontainebleau di Luigi XIV del 18 ottobre 1685, ossia sulla revoca degli Editti di Nantes del 1598 e Nîmes del 1629, che sancivano la libertà di culto ai protestanti del regno di Francia, oltre a garantire loro diritti politici, militari e territoriali. Abbiamo dunque seguito le notizie relative al fatto dal momento dell’accadimento
39Per la raccolta della Gazette de France abbiamo consultato il sito http://gazetier-
universel.gazettes18e.fr, il quale rinvia, per l’anno 1685, al sito dell’Università di Caen dove è possibile visualizzare i testi delle gazzette direttamente online. Il sito di riferimento dal quale abbiamo d’ora in poi citato è http://www.unicaen.fr/gazette/gazettes.php.
40Per la raccolta della Gazzetta di Bologna abbiamo consultato l’Archivio digitale delle
Gazzette bolognesi messo a disposizione dalla Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. “Il data base contiene le Gazzette Bolognesi possedute dalla Biblioteca dell'Archiginnasio. Questo tipo di pubblicazione periodica informava sui principali avvenimenti politico-militari, con notizie pervenute dalle più importanti città italiane ed europee. La Biblioteca possiede vari fascicoli della gazzetta di Bologna degli anni 1645, 1654, 1656, l'intera annata 1661, alcuni fascicoli del periodo 1674-1676 e la raccolta completa dal 1678 al 1796. Sono stati digitalizzati 6670 fascicoli per un complessivo di circa 27.000 immagini.
La ricerca avviene attraverso indici cronologici.”, da
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fino alla fine dell’anno, quindi dal 18 ottobre al 31 dicembre, per la durata di undici settimane.
La scelta dell’Editto di Fontainebleau dipende da diversi motivi, in
primis dalla disponibilità del materiale: sia i Mercuri, che le gazzette a
stampa riportano un buon numero di notizie sull’argomento e, inoltre, le gazzette a stampa prescelte sono di facile reperibilità.
L’avvenimento in sé, poi, soddisfa diverse esigenze dell’analisi: sebbene prima di tutto francese, la revoca dell’Editto di Nantes è un caso internazionale, che coinvolge tutta l’Europa centrale.
Si tratta, inoltre, di un fatto trasversale, ossia interessa diversi aspetti della società ad esso contemporanea: quello religioso prima di tutto, ma anche quello sociale, politico, e anche militare ed economico.
Dal punto di vista sociale, la Francia investe una quantità enorme di energie e finanze nelle campagne di conversione al Cattolicesimo, ingaggiando missionari e truppe di dragoni per intervenire capillarmente in tutto il paese. D’altro canto sono numerosissimi i provvedimenti dei paesi confinanti per fronteggiare l’ingente spostamento di protestanti – in ogni modo ostacolato dalla monarchia – e per facilitarne l’insediamento. Non saranno pochi, come vedremo, i tentativi di attirare le famiglie protestanti in Olanda e nei Cantoni svizzeri con importanti privilegi fiscali e professionali, al fine di appropriarsi delle loro competenze e, non meno, delle loro imprese.
Intaccando l’equilibrio religioso e sociale già precario, le conseguenze sul piano politico ed economico sono immediate e importanti. Lo stretto gioco di alleanze internazionali vede una temporanea sospensione, in cui vengono attentamente ricalcolate le esigenze politiche e le possibilità di intervento, grazie proprio al coinvolgimento dell’aspetto spirituale della convivenze europea. L’atteggiamento opportunista delle scelte diplomatiche internazionali e la chiara concezione che il pubblico ne aveva, si coglie spesso nei toni
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espliciti dei Mercuri, mentre è più celato – se non del tutto assente – nelle fonti a stampa.
Gli effetti economici sono infondo prevedibili: lo spostamento di tante risorse intellettuali, professionali e commerciali dalla Francia – che come vedremo ufficialmente non riconosce – influisce negativamente anche sull’economia francese, col conseguente accrescimento delle facoltà imprenditoriali olandesi e tedesche. Noteremo come la stessa notizia viene data in termini del tutto contradditori tra un paese e gli altri, e come gli esiti sfavorevoli della fuga degli ugonotti dal suolo francese – nonché le fuga stessa – vengano totalmente taciuti dalla Gazette de France.
Sul piano militare, si parla in più di un’occasione di una sorta di riforma delle truppe nei paesi protestanti per inserire gli ufficiali ugonotti francesi che, non potendo più ricoprire le proprie cariche nell’esercito regio – se non convertendosi – vengono assorbiti dalle armate britanniche o fiamminghe. Non sono pochi nemmeno in questo caso i privilegi concessi agli ufficiali protestanti per ottenerne il servizio.
Pur essendo un caso di dimensioni internazionali, che interessa la collettività nei suoi aspetti pubblici e privati, che si presta ad una lettura a diversi livelli, da quello spirituale e sociale, a quello politico-economico, l’Editto di Fontainebleau si è rivelato particolarmente adatto alla nostra analisi perché è di fatto un avvenimento dalle tempistiche limitate. Dal giorno della pubblicazione dell’editto, l’argomento sviluppa in brevissimo tempo una parabola ascendente nell’interesse del pubblico europeo, resta
in auge per alcune settimane, per poi calare lentamente fino ad estinguersi.
Il carattere delle fonti a nostra disposizione è tale da portare all’attenzione del pubblico gli avvenimenti più rilevanti, ma anche quelli più attuali e di comune interesse. Sono le fonti stesse, nella loro specificità, che hanno selezionato i contenuti e i tempi di interesse intorno alla revoca dell’Editto di Nantes. È stato così sufficiente affidarsi ad esse sia per la decisione del fatto storico, sia per le notizie ad esso legate, sia per la scelta dell’arco di tempo da analizzare.
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Ovviamente è stata fatta una seconda selezione in merito agli interessi della nostra ricerca, che più del fatto storico in sé va ad analizzarne le metodologie di diffusione.
Inoltre, una volta prese in visione tutte le pagine manoscritte e quelle stampate delle gazzette, è stato necessario trovare un metodo per metterle a confronto prima dal punto di vista temporale, poi da quello dei contenuti, in seguito da quello dei toni dei contenuti stessi.
Al momento analitico segue poi necessariamente quello di sintesi, in cui le conclusioni rispetto ai diversi livelli di lettura vanno sovrapposte e bisogna raccogliere i risultati – si spera – significativi.