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la libertà di preservare o riformare i propri usi e costumi.

CAPITOLO III: la situazione odierna

III.2 Il quadro legislativo

III.2.2 I white paper

6. la libertà di preservare o riformare i propri usi e costumi.

La Costituzione sancisce che tutti i gruppi etnici abbiano la piena libertà di preservare o riformare i propri usi e costumi tradizionali. Lo Stato accorda il pieno rispetto e garantisce alle minoranze massima libertà in materia di abbigliamento, stile di vita, alimentazione, matrimoni, festività, cerimonie e

funerali. Il Diritto Penale cinese contiene addirittura un provvedimento specifico contro il "crimine di violazione degli usi e costumi delle minoranze etniche".152

L'unità fra tutte le etnie, così come la piena eguaglianza, è uno dei principi cardine nella gestione di qualunque problema relativo alla questione etnica, nonchè il nucleo dell'intero sistema di politiche etniche della RPC. Unità fra i gruppi etnici implica che fra essi intercorra un rapporto di armonia, amicizia, coalizione e mutua assistenza.

Mantenere l'unità fra tutti i gruppi etnici è particolarmente importante per la Cina in quanto Stato multietnico: ciò costituisce, innanzitutto, una garanzia fondamentale per l'unitarietà del Paese perchè permette la prevenzione di contrasti e conflitti che porterebbero, altrimenti, a disordini e alla frammentazione del territorio; secondariamente, è un prerequisito indispensabile per la stabilità sociale; infine, è un'importante garanzia per lo sviluppo di tutte le opere sociali. Solo l'unità può concentrare la forza di tutte le etnie nella costruzione e nello sviluppo del Paese, permettendo di realizzare notevoli progressi in campo sia economico che sociale.

Per mantenere l'unità etnica, tutte le etnie cinesi sono tenute a rispettarsi e fidarsi a vicenda, a imparare una dall'altra e a cooperare fra loro.

Lo Stato si fa garante dei diritti e degli interessi legittimi di tutte le minoranze etniche, proibisce qualunque forma di discriminazione o oppressione etnica, condanna ogni forma di sciovinismo e qualunque altro atteggiamento finalizzato a minare l'unità del Paese o a favorire gli scontri etnici e le cause separatiste. Lo Stato rafforza costantemente i propri sforzi per l'educazione dei propri funzionari e delle masse all'unità etnica. Questa viene regolarmente inclusa nell'intero processo di educazione etica dei cittadini e nei programmi scolastici. Le questioni etniche sono affari strettamente interni e il governo cinese contrasta risolutamente qualunque tentativo di ingerenza straniera in materia.

Il sistema dell'autonomia regionale

L'autonomia etnica regionale è una delle politiche di base che la Cina adotta per la gestione dei problemi fra i suoi gruppi etnici, nonchè una parte importantissima del sistema politico cinese.

Autonomia regionale per le minoranze etniche significa che

sotto la leadership unificata dello Stato, l'autonomia regionale viene esercitata e organi di autogoverno vengono istituiti nelle aree in cui le minoranze etniche vivono in comunità compatte.153

L'istituzione di un'area autonoma è determinata dalle relazioni intercorrenti tra i gruppi etnici locali, dallo sviluppo economico locale e dal background storico dell'area interessata. Attualmente, alla luce delle dimensioni demografiche delle aree in cui le minoranze etniche sono stanziate, le aree ad autonomia etnica sono divise in tre livelli amministrativi: regioni autonome, prefetture autonome e contee autonome. Ogni area autonoma è parte inscindibile del territorio nazionale cinese.

L'implementazione del sistema di autonomia etnica regionale porta notevoli benefici in quanto consente: di combinare insieme il centralismo e l'unitarietà del Paese con la libertà e l'eguaglianza dei gruppi etnici; di integrare leggi e politiche statali con le reali e specifiche condizioni delle aree ad autonomia etnica; di coniugare la costruzione di un Paese benestante, democratico, civilizzato e armonioso con l'unità, la prosperità e lo sviluppo delle popolazioni etniche; di unire l'amore delle minoranze per la madre patria con quello per la propria specifica etnia.

L'autonomia regionale promuove la cooperazione fra le aree delle minoranze e le altre aree, accelerando, di conseguenza, il ritmo della modernizzazione dell'intero Paese e contribuendo al raggiungimento dello sviluppo comune di

tutte le regioni e della prosperità di tutte le etnie.

Nel 1952, il governo cinese emanò il Programma per l'Implementazione dell'Autonomia Etnica Regionale che comprendeva già chiare disposizioni relativamente a questioni fondamentali della politica etnica cinese come l'istituzione delle aree ad autonomia etnica e la composizione degli organi di autogoverno. La prima ANP, riunitasi nel 1954, incluse per la prima volta il sistema dell'autonomia regionale per le minoranze etniche nella Costituzione e tutti i successivi emendamenti non hanno fatto che riaffermare l'implementazione di tale sistema. La Legge sull'Autonomia Regionale Nazionale, promulgata nel 1984 ed emendata nel 2001, sancisce esplicitamente che "il sistema dell'autonomia regionale per le minoranze etniche è un sistema politico basilare dello Stato".154

La popolazione delle minoranze etniche che pratica l'autonomia regionale ammonta al 71% della popolazione totale delle minoranze e le aree in cui l'autonomia viene praticata ammontano al 64% del territorio cinese.

Nelle località in cui le minoranze etniche vivono in comunità compatte ma in cui l'istituzione di un'area autonoma non sia realizzabile, la Costituzione prevede che vengano istituiti dei comuni delle nazionalità, in modo da permettere alla minoranza che vi vive di esercitare liberamente il diritto di gestire autonomamente i propri affari interni.

Laddove le minoranze etniche vivono in comunità compatte, può essere istituita un'area autonoma basata su un unico gruppo etnico o su comunità compatte di due o più etnie. Se altri gruppi etnici vivono in comunità compatte all'interno dell'area autonoma di un'etnia più grande, questi possono istituire la propria area autonoma o un proprio comune delle nazionalità. Se varie comunità di diverse dimensioni di una stessa etnia occupano aree differenti, esse possono istituire

varie aree autonome con status amministrativi diversi.155

L'istituzione di un'area ad autonomia etnica, la demarcazione dei suoi confini e il nome che essa dovrà assumere è previsto che vengano decisi in seguito ad approfondite discussioni tra organi statali di livello superiore, organi di governo locali e rappresentanti del gruppo etnico interessato o dei gruppi etnici interessati. L'istituzione di una regione autonoma dev'essere approvata dall'ANP. La demarcazione dei confini di una regione autonoma, l'istituzione di una prefettura autonoma o di una contea autonoma e la demarcazione dei loro confini devono, invece, essere decisi dal CAS.

Gli organi di autogoverno delle aree autonome sono le assemblee popolari e i governi popolari di regioni, prefetture e contee autonome. Oltre ai deputati rappresentanti l'etnia o le etnie che esercitano l'autonomia regionale nell'area interessata, le assemblee popolari di quell'area devono includere anche un numero appropriato di rappresentanti degli altri gruppi etnici che abitano l'area in questione.

Gli organi di autogoverno delle aree ad autonomia etnica esercitano le funzioni di organi statali locali così come prescritto nella quinta sezione del terzo capitolo della Costituzione. Essi esercitano, inoltre, il diritto all'autogoverno previsto dalla Costituzione, dalla Legge sull'Autonomia Regionale e da altre leggi ed il diritto di portare avanti ed implementare le leggi e le politiche statali tenendo conto delle specifiche condizioni locali.

Il diritto all'autogoverno di un'area ad autonomia etnica consiste principalmente nel:

1. gestire indipendentemente, all'interno della propria area autonoma,