• Non ci sono risultati.

Le località di mare tra turismo e sport

CAPITOLO 4 Jesolo ed il suo Trofeo di Ginnastica Artistica

4.1 Le località di mare tra turismo e sport

Le località di mare possiedono generalmente, come attrattiva turistica primaria, il mare. Alcune destinazioni balneari hanno origini antiche e sono sorte in modo naturale, come semplici località di residenza, i cui abitanti vivevano di pesca e di quello che offriva il territorio. Altre, invece, sono nate con l’esplosione del turismo a partire dal XX secolo e cresciute man mano per adattarsi all’aumento dei turisti170

. In entrambi i casi, per accogliere i turisti interessati allo svago ed al relax al mare, sono stati creati impianti e strutture per la balneazione e ricettive, ma anche negozi, servizi di trasporto, accoglienza, intrattenimento, e tutto ciò che serve per rendere piacevole il soggiorno e soddisfare le aspettative dei turisti. Come già accennato nel capitolo 1, il problema delle località ad attrattiva puramente balneare è che la stagione turistica è essenzialmente una ed ha una durata limitata. Questo perché la balneazione è condizionata soprattutto da fattori climatici, oltre che da fattori istituzionali171. I mesi estivi sono quelli più caldi e con le condizioni climatiche e metereologiche migliori per poter prendere il sole e fare il bagno, e corrispondono anche al periodo delle vacanze scolastiche ed alle ferie dei lavoratori. Le località di mare si trovano così a dover far fronte a flussi turistici elevati e concentrati unicamente tra maggio e settembre, con un boom di presenze tra luglio ed agosto, mentre si svuotano nei mesi da ottobre ad aprile, che corrispondono ai mesi più

freddi ed inospitali per la balneazione172. Questa forte stagionalità turistica ha

conseguenze negative notevoli sulla destinazione, sia durante l’alta stagione sia in bassa stagione. La domanda che sorge spontanea, pertanto, è: come poter risolvere questo enorme divario?

Queste località a forte vocazione turistico-balneare devono riformulare ed estendere la propria offerta, cercando di connotarsi attraverso un’immagine nuova e differente, che sia in grado di affiancare alla tipica vacanza estiva della destinazione altre proposte

170 È il caso, per esempio, di Jesolo; si veda http://www.jesolo.it/storia-di-jesolo.html

(ultime visite: maggio 2016)

171 Si veda cap.1 parag. 1.3.1

93

accattivanti ed uniche173. Ecco che quindi la destinazione turistica balneare deve

sganciarsi dalle modalità turistiche tradizionali di massa, diversificando ed ampliando la propria offerta attraverso la progettazione di proposte alternative ed uniche che aumentino il valore della destinazione e cambino la percezione che il turista ha di essa. L’obiettivo è sapersi comunicare e percepire come un territorio che, oltre alla propria vocazione balneare, possiede peculiarità e valori di tipo culturale, artistico, ambientale e sociale unici e fruibili. Se la località non possiede tali elementi o vuole integrare altre risorse turistiche oltre a quelle che già son presenti nel suo contesto, può puntare sulla creazione di eventi e manifestazioni creati ad hoc per attirare turisti e far vivere loro esperienze che non son riproducibili altrove e che non si limitano alla semplice fruizione. Questo significa, in altri termini, valorizzare quello che il territorio ha da offrire e creare nuove opportunità attrattive. In un panorama vastissimo di proposte, il turista è sempre più alla ricerca di prodotti unici, di grande valore esperienziale, ed è proprio dalla continua richiesta di esperienze indimenticabili da parte dei turisti che le destinazioni balneari stanno puntando sempre più sul binomio sport e turismo. Questo perché, come ampiamente discusso nel capitolo 2, la pratica sportiva, è sempre più diffusa, apprezzata e ricercata dai turisti di ogni genere, anche durante la propria vacanza. Essa è anche un modo per relazionarsi in modo diverso con gli altri e con l’ambiente (se praticata all’aria aperta) e per condividere emozioni ed esperienze molto forti ed espressive. La destinazione di mare, pertanto, può sfruttare a suo vantaggio questa tendenza, puntando sul turismo sportivo per attenuare la stagionalità turistica ed attrarre nuovi flussi. Lo sport deve essere concepito dalla località turistica sia come un’ “estensione sportiva”174

delle attività di svago e tempo libero che i turisti praticano durante la vacanza balneare tradizionale (il cosiddetto “sport in vacanza”), sia come motivazione principale dello spostamento e nuova fonte di attrazione durante tutto l’arco dell’anno. Per il primo tipo di richiesta, la destinazione deve porsi l’obiettivo di integrare nell’offerta balneare delle opportunità per praticare attività fisica sia fai-da-te che con l’ausilio di professionisti, in modo da soddisfare coloro che vogliono la vacanza al mare senza rinunciare allo sport. La località deve provvedere alla creazione di appositi impianti (campi da beach volley, palestre, campi da tennis e di calcio, ecc.) e

173 Francesconi C., Sport e turismo in Riviera: oltre la vacanza balneare, Franco Angeli Editore, Milano, 2015, pp. 9-10

94

valorizzare il proprio territorio e le sue caratteristiche naturali attraverso la creazione di percorsi naturalistici per gli appassionati di jogging, di ciclismo, ecc. La destinazione può inoltre proporre ed incentivare l’organizzazione di corsi sportivi all’interno del proprio territorio, creati appositamente per i turisti. L’introduzione dell’elemento sportivo all’interno della vacanza porta non solo ad un ampliamento dell’offerta tipicamente estiva della località balneare, ma le permette di differenziarsi dalle altre. Nel secondo caso, invece, lo sport diventa l’oggetto dell’attrazione dei turisti nella destinazione. Essi sceglieranno una località balneare solo nel momento in cui presenta le attrezzature e gli impianti sportivi, le caratteristiche naturali ed ambientali che soddisfino tutte le loro esigenze per la pratica sportiva. Rientra nel turismo con motivazione sportiva anche il turismo sportivo di spettacolo, in cui atleti e spettatori si spostano nella destinazione, i primi per partecipare attivamente alla manifestazione ed i secondi per assistervi come pubblico. La peculiarità degli eventi è che possono essere organizzati anche nei mesi meno caldi (soprattutto quando si svolgono al chiuso), e per questo molte destinazioni balneari stanno puntando su di loro come possibili mezzi per attrarre flussi turistici anche fuori stagione. Per realizzarli, le località devono possedere palazzetti e strutture versatili in modo da riuscire a contenere non solo eventi di diverse discipline sportive, ma possibilmente anche altri tipi di eventi. Le destinazioni balneari, grazie alla loro connotazione turistica, hanno inoltre il vantaggio di possedere già strutture e servizi ricettivi per il soggiorno dei partecipanti all’evento, senza dover provvedere alla costruzione di nuove infrastrutture. Gli eventi sportivi danno certamente l’opportunità alle destinazioni di mare di valorizzarsi e di ampliare e differenziare la loro offerta turistica, comunicandosi come località turistiche multi-target. Tuttavia la loro riuscita in termini di riposizionamento della destinazione e di ricadute economiche e turistiche positive nel territorio non è così scontata. Il successo dell’evento, infatti, dipende da diversi fattori quali le dimensioni, la portata, il target a cui si rivolge, la promozione all’esterno, ecc. e per questo la destinazione deve progettarlo e realizzarlo in modo ragionato, considerandone tutti gli aspetti.