Si riporta a seguito un estratto del “Accordo nazionale per l’adozione coordinata e congiunta di
misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano” [15], accordo che prevede
la sinergia tra regioni, provincie e governo per il miglioramento della qualità dell’aria e riduzione delle emissioni inquinanti.
Articolo 1 (Oggetto)
1. Con il presente accordo le Parti, attesa la specificità meteoclimatica e orografica del Bacino Padano, individuano e coordinano lo sviluppo delle attività da porre in essere, in concorso con quelle ordinariamente svolte, per la realizzazione omogenea e congiunta di misure di breve, medio e lungo periodo di contrasto all’inquinamento atmosferico nelle zone del Bacino Padano.
3. Ai fini dell’attuazione del comma 1, le Parti si impegnano a realizzare interventi relativi ai seguenti settori emissivi, individuati tra quelli maggiormente responsabili delle emissioni inquinanti:
a. Combustione di biomasse; b. Trasporto merci;
c. Trasporto passeggeri; d. Riscaldamento civile
e. Industria e produzione di energia; f. Agricoltura
4. Ai fini dell’attuazione del comma 1, le Parti si impegnano a porre in essere le misure di carattere normativo, programmatico e finanziario necessarie ad intervenire adeguatamente nei settori emissivi maggiormente responsabili, mediante il reperimento di nuove risorse ed il riorientamento di quelle disponibili.
Articolo 4
(Impegni del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti)
1. Ai fini dell’attuazione dell’articolo 1, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti si impegna a:
g. Entro un mese della sottoscrizione del presente accordo, istituire un gruppo di lavoro, ai sensi dell’articolo 8, finalizzato a formulare una proposta volta alla diffusione e allo sviluppo dei veicoli elettrici, anche attraverso la realizzazione delle infrastrutture di ricarica elettrica, nonché alla diffusione di carburanti ad emissioni nulle di inquinanti sensibili per la qualità dell’aria
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Articolo 7
(Impegni delle Regioni e delle Provincie autonome del Bacino Padano)
2. Ai fini dell’attuazione dell’articolo 1, le Regioni e le Provincie autonome del Bacino Padano si impegnano inoltre, a decorrere dalla sottoscrizione del presente accordo, a:
f. Assicurare che in tutti i nuovi provvedimenti attributivi di incentivi e di finanziamenti aventi ad oggetto la diffusione di nuove tecnologie, materiali, combustibili, procedure gestionali e produttive, sia valutata anche la finalità del miglioramento della qualità dell’aria.
Come si vede dagli articoli riportati, si nota come la qualità dell’aria ed i provvedimenti atti a migliorarla, siano oggetto di interesse da parte degli organi di governo e dei ministeri competenti. Tra questi si nota in particolare nell’Articolo 4 riguardante il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, l’attenzione che viene posta sulla mobilità elettrica l’infrastruttura necessaria alla sua diffusione.
Nella Provincia Autonoma di Bolzano, il monitoraggio viene operato attraverso 15 stazioni di rilevamento fisse sparse nei principali centri urbani sul territorio e due dedicate all’autostrada del Brennero A22: tre si trovano a Bolzano, due a Merano e una ciascuna a Bressanone, Brunico, Cortina s.s.d.v., Gargazzone, Vipiteno, Laives, Laces, S.Pietro Mezzomonte (Velturno), Binnenland (Ora) e sul Corno del Renon.
Normativa vigente:
il Decreto Ministeriale del 2 aprile 2002 n. 60 recepisce le direttive europee 99/30/CE e 00/69/CE riguardanti i valori limite di qualità dell’aria relativi al biossido di azoto (NO2), al monossido di carbonio (CO), alle polveri PM10 ed al benzene, ed anche la direttiva 02/03/CE riguardo all’ozono (O3).
Decreto del Presidente della Provincia 31 marzo 2003, n. 7
Decreto del Presidente della Provincia 14 settembre 2006, n. 47, è stato approvato il "Regolamento sulla qualità dell'aria".
Di seguito sono riportati i parametri rilevati e le rispettive soglie:
SO2 Anidrite solforosa, media giornaliera da non superare più di 3 volte per anno civile: 125 µg/m³)
PM10 Polveri sottili, media giornaliera da non superare più di 35 volte per anno civile: 50 µg/m³, soglia limite annuale 40 µg/m³
NO2 Biossido di azoto, media oraria da non superare più di 18 volte per anno civile: 200 µg/m³, soglia limite annuale 40 µg/m³
CO Monossido di carbonio, media massima giornaliera su 8 ore: 10 mg/m³ O3 Ozono, soglia di allarme: media oraria per tre ore consecutive: 240 µg/m³
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Le emissioni più importanti legate alla mobilità sono quelle delle PM10 in quanto anche a livello storico si sono rivelate determinanti per l’emanazione di provvedimenti di riduzione del traffico (vedi targhe alterne o limitazioni alla circolazione). Facendo un’analisi storica più dettagliata si arriva alla conclusione che la principale fonte di questo tipo di particolato non era da attribuire al traffico veicolare ma bensì ai sistemi di riscaldamento che soprattutto nella stagione invernale causavano sforamenti delle soglie limite in particolare nelle zone ad alta densità abitativa. La progressiva sostituzione degli impianti condominiali di riscaldamento ha portato ad una massiccia metanizzazione delle caldaie con conseguente riduzione degli inquinanti da combustione. A questa modernizzazione va sommato che negli ultimi dieci anni non si sono verificati inverni particolarmente freddi, questo ha consentito di ridurre il numero di gradi giorno (NGG) stagionale e la complessiva energia termica necessaria al riscaldamento invernale. Per esempio in riferimento al grafico delle PM10 si rileva che il NGG dell’anno 2005 è stato maggiore di 2800 mentre per l’anno 2007 è stato minore di 2500 con ovvie ricadute sulle quantità di combustibile utilizzate.
In aggiunta al monitoraggio delle PM10, sono direttamente legate alle caratteristiche di combustione dei motori MCI anche le concentrazioni degli ossidi di azoto. La combustione dei motori a ciclo Diesel o Otto avviene in condizioni non stazionarie ed a temperature molto elevate facendo sì che vengano a formarsi ossidi di azoto in concentrazioni anche molto elevate. Nella figura 27 viene riportato l’andamento periodico degli sforamenti della soglia media giornaliera per PM10, limite 50 µg/m³. Il valore riportato è quello della stazione che ha avuto il maggior
BZ via C. Augusta BZ p.zza Adriano Laives Merano Via Trogmann Vipiteno Brunico Bressanone Laces Cortina ssdV
Figure 26. Grafico delle rilevazioni PM10 in Ottobre 2014 per la Provincia di Bolzano. Fonte: Ripartizione ambiente Provincia Autonoma di Bolzano
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numero di sforamenti, il caso più frequente si è rivelata essere quello della stazione collocata nella città di Merano, Bolzano invece ha generalmente occupato la seconda posizione nelle rilevazioni annuali.
Figura 27. Numero di giorni oltre il limite di 50 µg/m³ di PM10 tutte le stazioni di rilavamento.. Rielaborazione dati della Provincia Autonoma di Bolzano
Per l’inquinante PM10, la norma prevede non solo il rispetto di un valore calcolato come media annuale, bensì anche il rispetto di una media giornaliera da non superare per più di 35 volte l’anno. L’andamento del numero di superamenti della media giornaliera dei 50 µg/m³ (figura 27) indica un netto calo a partire dal 2005. Negli anni successivi il calo è stato talmente ampio che nessuna stazione di misura ha superato il valore limite.
Le ragioni di tale calo sono da attribuire almeno in parte ai provvedimenti ed alle contromisure adottate, come per esempio:
Rinnovo parco circolante
Divieti di circolazione per i mezzi più inquinanti Potenziamento ed incentivazione del mezzo pubblico Bollini colorati per i veicoli “puliti”
Campagne informative sulla combustione di legna in stufe
Per l’altra parte si possono attribuire a favorevoli condizioni climatiche che hanno consentito una maggiore diluizione degli inquinanti in atmosfera (inverni meno rigidi, venti più forti e frequenti). L’analisi dell’inquinante NO2 dà invece risultati meno soddisfacenti. In questo caso l’analisi eseguita porta a due differenti risultati e soglie di attenzione. La prima è dedicata alla media oraria giornaliera ed è vincolata al valore limite di 200 µg/m³, tuttavia analizzando lo storico dei
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