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4. Le #invasioni digitali

4.4. Il manifesto

Così recita il manifesto delle #invasionidigitali:

Crediamo in nuove forme di conversazione e divulgazione del

patrimonio artistico non più autoritarie, conservatrici, ma aperte, libere, accoglienti ed innovative.

Crediamo in un nuovo rapporto fra il museo e il visitatore basato

sulla partecipazione di quest’ultimo alla produzione, creazione e valorizzazione della cultura.

Crediamo che le piattaforme che mettono in connessione fra loro

visitatori, esperti, studiosi, appassionati, che permettono all’utenza di collaborare all’offerta museale tramite contenuti personali UGC (User Generated Content), possano favorire processi co-creativi di valore culturale.

Crediamo in nuove esperienze di visita dei siti culturali, non più

passive, ma attive, dove la conoscenza non viene solo trasmessa ma anche costruita, dove il visitatore è coinvolto ed è in grado di produrre egli stesso forme d’arte.

121https://www.facebook.com/iofacciorete 122http://www.officinaturistica.com/ 123http://instagramersitalia.it/ 124http://www.piccolimusei.com/ 125http://blog.indigenidigitali.com

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Crediamo che internet ed i social media siano una grande

opportunità per la comunicazione culturale, un modo per coinvolgere nuovi soggetti, abbattere ogni tipo di barriere, e favorire ulteriormente la creazione, la condivisione, la diffusione e valorizzazione del nostro patrimonio artistico.

Crediamo che Internet sia in grado di innescare nuove modalità di

gestione, conservazione, tutela, comunicazione e valorizzazione delle nostre risorse.

L’idea di base delle #Invasionidigitali è quella di promuovere e valorizzare il patrimonio culturale italiano percorrendo la strada dell’innovazione e delle nuove tecnologie.

Si ritiene che la rivoluzione digitale in atto possa dare l’opportunità di modificare l’attuale assetto delle istituzioni culturali, passando da un modello chiuso in se stesso, di comunicazione dall’alto, ad un modello “aperto”, che vede il coinvolgimento e la partecipazione attiva di tutti nella creazione di valore.

Ci troviamo infatti in una società dove stanno prendendo sempre più piede nuove forme di socializzazione e di interazione basate sui social media e sulle piattaforme digitali.

Secondo una ricerca Nielsen condotta del giugno 2011126, che

analizza i cambiamenti in atto nel panorama dei social media, l’Italia si colloca al primo posto per utilizzo di social network, con

126 “State of the Media: The Social Media Report – Q3 2011”, ricerca condotta sull’utilizzo di blog e social network nel mese di giugno 2011, Fonte: Nielsen NetView, Accessi da casa e da ufficio, Giugno 2011.

http://24o.it/links/?uri=http://nielsenfeaturedinsight.mag-

news.it/nl/l.jsp?Wd.BGx.BxO.Jy.Ip.eeSD&from=Utilizzo+dei+social+netw ork%3A+Italia+batte+USA+75+a+72

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una percentuale di internauti che li frequentano dell’86%, che vi trascorrono in media un terzo del totale del tempo trascorso online. Questi dati sono avvalorati dal rapporto Audiweb del giugno 2013127, in cui emerge che il 75% (20.597.000 milioni di italiani)

della popolazione italiana connessa utilizza almeno un sito di social- networking (superando nella classifica anche gli USA).

Perché allora non sfruttare questi stessi mezzi per incrementare la conoscenza e la partecipazione degli utenti, migliorando l’approccio all’offerta culturale e al tempo stesso creare valore aggiunto per il territorio italiano?

L’innovazione è il motore per nuove forme di comunicazione “partecipata” che partono dal basso, bottom-up, e che seguono il principio di democratizzazione delle informazioni, secondo cui siamo tutti potenziali produttori di contenuti. Nel manifesto dell’iniziativa si sottolinea infatti la co-creazione di valore culturale: il pubblico si allontana dal ruolo passivo rivestito per tanti anni e diventa produttore attivo di cultura, collaborando all’offerta museale con contenuti personali UGC (User Generated Content). Questi non si limitano peraltro alla condivisione in rete di informazioni derivate dalle esperienze di visita, ma si traducono nella creazione di nuovi percorsi di fruizione, che rendono un qualsiasi utente ambasciatore del proprio territorio.

In questo processo un ruolo importante viene attribuito alle piattaforme digitali, che offrendo uno spazio virtuale di incontro tra tutti i soggetti coinvolti, dall’esperto in materia al semplice appassionato, contribuiscono alla divulgazione, allo scambio e alla produzione di valore, abolendo i confini fisici e mentali, che vedono la cultura limitata ad alcuni luoghi deputati e gestita unilateralmente dalle istituzioni.

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Internet e i social media sono considerati “[un’] opportunità per la comunicazione culturale”, un mezzo innovativo con un grande potere mediatico, attraverso il quale si possono raggiungere un numero crescente di utenti. Con la condivisione di foto, post, tag, vengono coinvolte anche fasce di utenza più giovane e i luoghi di cultura sono investiti di una linfa nuova, che li allontana dalla classica percezione reverenziale, che vede il museo come un luogo statico e “noioso”, verso “nuove modalità di gestione, conservazione, tutela, comunicazione e valorizzazione” del patrimonio culturale. Con la collaborazione generale tra persone, istituzioni e media si ritiene possibile raggiungere risultati concreti per “svecchiare” il settore culturale in Italia e orientarlo sempre più verso un modello di condivisione e di accesso libero. Forse non è un caso quindi che le invasioni digitali sono state organizzate proprio in Aprile, mese in cui tradizionalmente si svolge la “Settimana della cultura”, nel corso della quale musei e i luoghi di cultura statali vengono aperti gratuitamente al pubblico, e che quest’anno invece è stata cancellata, secondo molti per questioni legate alla crisi economica, per “un mancato apprezzamento da parte dei visitatori”, secondo quanto dichiarato dal direttore generale del ministero dei Beni culturali, Anna Maria Buzzi128.

4.5 Risultati edizione 2013

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.

128 Per l’intervista si veda http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2013-

02-05/musei-gratis-cambia-settimana-190139.shtml?uuid=AbZCVXRH

(5 febbraio 2013)

129 I dati ufficiali sono ricavati dall’infografica presente nel sito

http://www.invasionidigitali.it/le_invasioni.php, e integrati con quelli ricavati dal profilo Pinterest della stessa, dove si trovano anche eventi non “ufficiali”, organizzati senza seguire a pieno le linee guida fornite dall’organizzazione.

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