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Il manoscritto di quello che nella stampa verrà definito liber primus è conservato a Bergamo, nella Biblioteca Civica Angelo Mai ed ha per segnatura MAB 21 (già Σ.IV.37)

È un manoscritto cartaceo miscellaneo le cui prime diciannove carte conservano il trattato di Gaffurio. A carta 100r si trova il colophon «Hoc opusculum scriptum et notatum fuit per fratrem Alexandrum de Assolariis de Albino Ordinis Carmelitarum Observancie in conventu nostro Bergomi […] sub anno MCCCCLXXXVII die prima mensis decembris». Anche le filigrane visibili indicano il 1487 come probabile anno di produzione della carta del manoscritto156. È possibile che Fra’ Alessandro Assolari abbia ricevuto, per ricopiarlo, un

manoscritto del futuro liber primus direttamente da Gaffurio, che fu Maestro di Cappella della Basilica di Santa Maria Maggiore di Bergamo dal maggio 1483 al gennaio 1484.

Luoghi di conservazione di questo codice precedenti alla Biblioteca Angelo Mai sono stati Il Convento dei Carmelitani Osservanti di Bergamo e la Basilica di Santa Maria Maggiore sempre della stessa Città. Il manoscritto contiene molte altre opere (o estratti) di teoria musicale dopo quella di Gaffurio, che occupa le prime 20 carte.157

Il manoscritto che ci restituisce il testo di quello che sarà il secondo libro è conservato a Cambridge (MA) nella Houghton Library della Harvard University, ed ha per segnatura Ms. Mus. 142 (69 M-23). È un manoscritto pergamenaceo riconosciuto come autografo di Franchino Gaffurio. La carta 22v reca una nota di possesso scritta dal sacerdote lodigiano Paolo de’ Greci che aggiunge una datazione limitata

156 «filigrana: testa di bue, simile al gruppo Briquet 14871-75 (Brescia, seconda metà sec. XV)» Scheda catalografica di

SANDRINA BANDERA in Tesori miniati. Codici e Incunaboli dei fondi antichi di Bergamo e Brescia, a cura di Maria Luisa Gatti Perer e Mario Marubbi, Silvana Editoriale, 1995, pag. 146.

157 Su questo manoscritto si veda: ANGELO RUSCONI, Un manoscritto carmelitano di teoria musicale (Bergamo, Biblioteca Civica

‘Angelo Mai’, MAB 21), «Rivista Internazionale di Musica Sacra», 20, (1999), pp. 255-300. Sulla teoria degli esacordi di

Gaffurio come appare nel manoscritto si veda: STEFANO MENGOZZI, The Renaissance Reform of Medieval Music Theory. Guido of

all’anno. Nei repertori bibliografici158 lo si è interpretato come 1480. Secondo il modo quattrocentesco

di scrittura dei numeri arabi potrebbe forse più correttamente leggersi invece 1483 o 1485. Perché ciascuno possa giudicare, riporto il facsimile della data (c. 22v)

Il trattato è stato dedicato da Gaffurio al Cavaliere Guidantonio Arcimboldi. (1428–1497) che fu vescovo di Milano dal 1488 alla morte e al quale fu dedicato anche il Theoricum opus musice discipline stampato nel 1480.

Questo manoscritto, o quanto meno una sua copia, dovette essere noto al trattatista Giovanni Del Lago, che ne cita un passsaggio in una lettera a Giovanni Spataro.159

Il terzo libro è il solo di cui non si conosca una versione antecedente a quella a stampa. Un indizio che questa sia tuttavia esistita si può ricavare da una delle note a margine scritte da Gaffurio nella copia del trattato Musica Practica di Bartolomeo Ramis de Pareja prestatagli da Giovanni Spataro. Giunto alla seconda pagina del capitulus primus del tractatus primus della secunda pars idest contrapunctus del testo di de Pareja, Gaffurio scrive:

Ego autem in tertio Practicae nostrae, qui contrapunctus inscribitur, consonantias huiusmodi ternaria distinxi progressione. Alias etiam dico perfectas, alias imperfectas aliasque medias auctoritatibus quorundam veterum et multis ductus rationibus.160

La nota al trattato di Ramos è dunque l’unica testimonianza frammentaria del contenuto di una ipotizzata versione preparatoria del libro terzo.

Il manoscritto preparatorio del futuro liber quartus è conservato nel Museo internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna ed ha per segnatura A 69.

È un manoscritto cartaceo di 58 carte le cui filigrane rivelano un anno di produzione della carta che potrebbe essere il 1482161, e che potrebbe quindi essere il termine post quem per la copiatura del codice.

Sembrerebbe essere stato prodotto nell’Italia settentrionale. Una sua caratteristica è quella di riportare gli esempi musicali copiati con un inchiostro più chiaro di quello con cui è stato copiato il testo.

Tra tutti i testi preparatori, questo è il solo a riportare un titolo, ossia Liber practicabilium proportionum. Il dedicatario del trattato è il nobile cremonese Corradolo Stanga.

Possessori noti del manoscritto furono il sacerdote Giuseppe Antonio Magni, cantore nel duomo di Monza, che vi annota il suo nome nel 1741 e che lo regalò nel 1782 all’allora ventiduenne violinista e compositore Wenzel Pichl. Costui ne fece dono a Padre Giovanni Battista Martini nel 1783.162

158Répertoire International des Sources Musicales, B III 6, The Theory of Music VI. Manuscripts from the Carolingian Era up to c.1500:

Addenda, Corrigenda. Descriptive Catalogue a cura di Christian Meyer et alii, München, Henle Verlag, 2003, pp. 148-149.

159 Lettera 47, par. 6 dell’edizione BONNIE BLACKBURN,EDWARD E.LOWINSKY,CLEMENT A.MILLER A Correspondence of

Renaissance Musicians, Oxford, Oxford University Press, 1991, pag. 166, 174.

160 «Io invece nel terzo libro della nostra Pratica, che è intitolato “contrappunto”, ho distinto tali consonanze secondo un

triplice procedere. Alcune le denomino perfette, altre imperfette e altre ancora medie, secondo le auctoritates di alcuni antichi e guidato da molte argomentazioni».

La glossa di Gaffurio si legge in: Musica practica Bartolomei Rami de Pareia Bononiae, impressa opere et industria ac expensis magistri

Baltasaris de Hiriberia MCCCCLXXXII. Nach den Originaldrucken des Liceo musicale mit Genehmigung der Commune von Bologna,

herausgegeben von Johannes Wolf, Leipzig, Breitkopf & Härtel, 1901, pag. 65.

161 Répertoire International des Sources Musicales, B III 6, Op. Cit., pp. 453-455.

162 Sul contesto di questo manoscritto si veda: GIANLUCA D’AGOSTINO, Reading Theorists for Recovering ‘Ghost’ Repertories.

Nessuna delle versioni preparatorie gode di un’edizione moderna.

Qualunque sia la datazioni dei tre testimoni, il momento di produzione della loro carta e soprattutto il loro contenuto non possono lasciare dubbi sulla loro precedenza cronologica rispetto all’edizione milanese del 1496. È pertanto corretto sostenere che riportano versioni preparatorie di quella a stampa. Gli interventi compiuti da Gaffurio nel passaggio dalle versioni preparatorie manoscritte a quella pubblicata sono classificabili secondo una casistica di quattro tipi:

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