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Prime dieci cittadinanze di studenti iscritti ad UniTo (esclusa l'italiana)

V.III Una mappatura possibile

Alla luce di quanto descritto dagli studi citati, a proposito di composizione della popolazione studentesca in base a origini geografiche e socioeconomiche, ho voluto verificare nel dettaglio lo stato delle cose nelle due università torinesi. Purtroppo, solo il Politecnico ha risposto positivamente alla richiesta di fornitura dei dati (per gli uffici dell’Università di Torino “non è possibile dare seguito alla richiesta” a causa di “una situazione di ristrettezza di risorse umane”), situazione che mi ha vista costretta a restringere il campo dell’approfondimento su un solo caso, quello del Politecnico. Tuttavia, quest’ultimo riguarda una popolazione molto ampia, oltre trentaquattromila studenti pari a circa un terzo della popolazione studentesca torinese, che permette di svolgere un’analisi sufficientemente approfondita e di ottenere i risultati soddisfacenti. L’operazione di mappatura proposta è infatti una sperimentazione probabilmente unica nel suo genere, che fornisce una prima idea di quella che potrebbe essere un’azione da intraprendere con maggiore sistematicità e in condizioni di piena disponibilità delle informazioni.

L’idea iniziale è stata quella di richiedere agli Atenei una tipologia di dati che permettessero due elaborazioni; una prima riguarda la ricostruzione del percorso dello studente, dal paese (stato e città) di origine a Torino ed eventualmente in direzione di altre città non italiane (tramite i dati sulla partecipazione a programmi di mobilità) e il legame esistente tra questo percorso e le condizioni socio economiche di partenza dello studente. Il secondo tipo di elaborazione consiste nella mappatura dei luoghi di domicilio di tutti gli studenti a Torino (residenti e non) anche in questo caso indagando eventuali tendenze di polarizzazione in base a determinate condizioni socioeconomiche.

Considerata quindi l’elevata mobilità degli studenti da un appartamento all’altro di anno in anno, è necessario sottolineare come la mappatura realizzata sia a tutti gli effetti una fotografia, un’istantanea tanto vera oggi quanto diversa da quella realizzabile domani. D’altra parte, l’individuazione più facile ed immediata delle residenze universitarie in forma di studentati pubblici e privati permette di individuare i luoghi di concentrazione di una parte minoritaria degli studenti, mentre la maggior parte vive in affitto in appartamenti di proprietà privata. È

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evidente come tale condizione abitativa sia molto difficile da mappare partendo da chi affitta, mentre è possibile passando per gli affittuari, un gruppo più facilmente individuabile e – con uno sforzo minimo delle università – potenzialmente tracciabile con una certa precisione. Le università quindi potrebbero farsi veicolo anche su questo aspetto, di un’analisi più approfondita sulla residenzialità, dal momento che possono avere a disposizione dati altrimenti difficilmente reperibili.

La mappatura delle abitazioni degli studenti del Politecnico ha quindi interessato i 16982 studenti che per l’anno accademico 2016/201742 hanno fornito all’Ateneo un indirizzo di recapito entro i confini amministrativi della Città Metropolitana di Torino43. In una prima fase di analisi è stato considerato un territorio di tale ampiezza per non escludere dall’analisi eventuali studenti domiciliati nei comuni della Città Metropolitana diversi da Torino.

Attraverso lo strumento MMQGIS44 sono stati georeferenziati gli indirizzi di recapito degli studenti (il livello di accuratezza soddisfacente dello strumento ha permesso di georeferenziare il 98% dei dati – 16680 indirizzi – ovvero il 48% degli studenti iscritti al Politecnico per l’anno accademico 2016/2017).

Il risultato è una mappatura degli indirizzi di domicilio del campione di studenti, per un’estensione pari all’intero territorio comunale e categorizzabile in base alle variabili socioeconomiche selezionate.

Distinguendo gli studenti tra residenti a Torino e fuori sede si può osservare una tendenza dei secondi a concentrarsi in un’area più circoscritta della città, anche se non si può parlare solo ed esclusivamente di centro della città. I quartieri di maggiore concentrazione dei domicili sono Cenisia e Borgo San Paolo, per quanto riguarda la zona tra corso Ferrucci e corso Racconigi; Crocetta nella parte sud tra corso Rosselli e corso Einaudi e in quella confinante con Porta Nuova; San Salvario in particolare nel quadrilatero tra corso Vittorio e corso Marconi e

42 Anno in cui sono disponibili i dati più recenti.

43 Si segnalano inoltre 9 studenti che dichiarano di essere residenti in uno dei 315 comuni della

Città Metropolitana di Torino ma che non hanno indicato un indirizzo di residenza o recapito e 90 di cui non è noto nessun dato di residenza o domicilio ma solamente lo stato di cittadinanza (70 italiani e 20 di paesi esteri).

44 Scaricabile gratuitamente all’indirizzo https://plugins.qgis.org/plugins/mmqgis/

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sull’asse di via Madama fino all’incrocio con corso Raffaello. Esterno a questo primo anello – o forse sarebbe meglio definirlo arco – di concentrazione est ovest, c’è un secondo livello di concentrazione dei domicili, meno intensa e oltre la quale sono pochi gli studenti che si spingono ad abitare. Si tratta di Lingotto e Santa Rita a sud e di San Donato, Aurora e Vanchiglia a nord, laddove l’asse di corso Regina costituisce un po’ un limite oltre il quale si spingono ancora pochi studenti. Il Centro e la zona nord di Crocetta sembrano invece poco interessanti per la residenza studentesca di chi frequenta il politecnico.

Come si è visto dallo studio della letteratura e del caso torinese, il reddito familiare è una variabile importante nella determinazione di dinamiche di inclusione ed esclusione nel sistema di istruzione terziaria. Così come nella distribuzione della popolazione sul territorio della città. Ho quindi provato ad indagare la distribuzione dei domicili in base al reddito, quest’ultimo individuato dalle 75 fasce di reddito con cui è suddiviso il sistema di tassazione del Politecnico. Ne emergono delle rappresentazioni molto simili a quelle riportate in merito alla distribuzione dei redditi delle famiglie dell’ultimo Rapporto “Giorgio Rota” su Torino (2017). In questo aspetto, studenti in sede e fuori sembrano seguire e stesse dinamiche di distribuzione in base alle fasce di reddito. In particolare i redditi più bassi si trovano più facilmente nella zona nord, tra i fiumi Dora e Sangone e verso Mirafiori sud. Se quanto detto vale per gli studenti in sede, i fuori sede seguono un andamento simile ma con dispersioni molto minori verso l’esterno della città. Le dinamiche descritte si possono leggere nelle due carte che seguono.

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Distribuzione dei domicili dei residenti a Torino in base al reddito. In gradazione di colore dal blu dei redditi maggiori, al bianco dei minori. (Elaborazione propria su dati del Politecnico di Torino per l'a.a. 2016/2017)

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Distribuzione dei domicili dei fuori sede in base al reddito. In gradazione di colore dal rosso dei redditi maggiori, al bianco dei minori. (Elaborazione propria su dati del Politecnico di Torino per l'a.a. 2016/2017)

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