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4.2 Altri scenari

4.2.3 Mappe e navigazione

Infine, ultimo ma sicuramente non per importanza, andiamo a considerare i potenzia- li sviluppi per quella che è stata probabilmente la prima funzionalità per cui si sono utilizzate le posizioni e la mobilità: ovvero la creazione di mappe e il loro impiego nelle istruzioni di navigazione stradale. Fino a qualche tempo fa i limiti del GPS all’interno di strutture chiuse o anche lievemente schermate avevano limitato il map- ping ad ambienti esterni, come abbiamo visto in precedenza però, sono ora presenti tecnologie alternative che hanno aperto nuove possibilità e hanno dato il via all’in- door mapping, di cui abbiamo visto alcune applicazioni negli scenari precedenti.In questo senso, dopo aver mappato la zona, certi dati possono essere utilizzati nelle maniere più disparate in base al tipo di struttura presente e al suo utilizzo; al con- trario l’outdoor mapping vede ormai ridursi i possibili sviluppi in quanto si tratta in ogni caso di strade con presenza di strutture di vario genere.

Dopo la rivoluzionaria idea di Google Street View, che ha permesso una ricostru- zione visiva e realistica di gran parte delle strade mondiali, rimane ora la possibilità di migliorare le informazioni sul traffico attraverso una forma indiretta di crowd- sourcing. Al momento infatti le informazioni riguardanti il traffico vengono per lo più ottenute grazie a strumenti ottici oppure tramite segnalazioni dirette degli utenti (vedi Waze), mentre in questo senso rimangono ancora abbastanza inutilizzati i dati rilevabili dagli smartphone. Attraverso algoritmi non troppo complicati, si possono infatti considerare le posizioni e quindi la velocità di quei dispositivi che a partire da un certo momento si sono spostati con velocità simili accostabili a quelle di una macchina: in questo modo avremo a disposizione la velocità media e una stima della densità dei veicoli per quasi tutte le strade percorribili. Tale meccanismo andrebbe comunque integrato con segnalazioni spontanee di incidenti o avvisi dovuti a situa- zioni particolari ma un’informatizzazione così globale comporterebbe senza dubbio un vantaggio molto considerevole.

CAPITOLO 4. SCENARI APPLICATIVI 83

Capitolo 5

DEFINIZIONE MODELLO

ARCHITETTURALE

ASTRATTO

Dopo aver effettuato una panoramica preliminare riguardante le piattaforme fisiche esistenti, aver introdotto la struttura generale di un sistema di programmazione ag- gregata e aver riassunto le principali caratteristiche dei linguaggi di computazione spaziale, è giunto il momento di collegare questi elementi tramite la definizione dell’architettura astratta di un ipotetico middleware di riferimento.

5.1 Identicazione eventi indispensabili

Riprendiamo quanto descritto nella tabella di fine capitolo 2.5 (in cui venivano codi- ficati i principali eventi e definite le loro caratteristiche) andando quindi ad effettuare un’analisi riguardante la loro origine, con questo termine intendiamo riferirci alla generabilità delle informazioni relative a tali eventi distinguendole fra:

• elementi primitivi, la caratteristica dell’evento e il valore ad esso associato non sono recuperabili in maniera differente, questo evidenzia la loro necessità e la mancata possibilità di arrivare ad essi attraverso la combinazione di altri eventi;

CAPITOLO 5. DEFINIZIONE MODELLO ARCHITETTURALE

ASTRATTO 86

• elementi derivati, la caratteristica dell’evento o il valore ad esso associato non è presente in una sola linea della tabella e non è quindi generabile in maniera univoca, questo sta a significare che si possono ridurre il numero di entry di quella tabella selezionando il generatore con le caratteristiche che preferiamo.

Cerchiamo quindi di ridurre quanto visto in precedenza ai soli elementi primitivi semplificando così gli oggetti del nostro ragionamento ed evidenziandoli in grassetto.

• Posizione (coordinate): con il GPS abbiamo la possibilità di ottenere le coor- dinate complete (latitudine, longitudine e anche altitudine), cosa che non è possibile avere tramite Wi-Fi e connessione dati a meno di non incrociare i dati con complesse mappe altimetriche o con quelli provenienti da eventuali barometri, riteniamo insufficiente anche la sola presenza di una scheda GSM;

• Posizione (direzione e distanza): esse vengono rilevate tramite il collegamento di due posizioni successive;

• Posizione (velocità): anche per la velocità non esiste un metodo di rilevazione diretto quindi se si vuole approssimare il moto ad un movimento uniforme si dovrà dividere la distanza fra due punti (ottenuta tramite triangolazione) per il tempo trascorso fra i due rilevamenti;

• Posizione (accelerazione): in questo caso abbiamo uno strumento diretto per la misurazione di tale caratteristica, che altrimenti non potrebbe essere calco- lata con precisione.

• Posizione (regione): se ci interessa percepire gli spostamenti di un utente in riferimento ad una regione predefinita, per ovvi motivi dobbiamo tenere conto delle coordinate posizionali ma in molti casi la regione è interna o molto ridotta tanto che i dati provenienti dal GPS non sono sufficientemente precisi e ci si affida al segnale Wi-Fi;

• Posizione (contapassi): questo valore può essere derivato da un valore di di- stanza semplicemente dividendo per la misura media di un passo umano;

• Rotazione (vettore): per quanto riguarda la rotazione del dispositivo, l’appo- sito sensore è l’unico modo che abbiamo a disposizione per rilevare i dati in questione;

CAPITOLO 5. DEFINIZIONE MODELLO ARCHITETTURALE

ASTRATTO 87

• Rotazione (variazione velocità): stesso ragionamento può essere effettuato a proposito del giroscopio, in questo caso però non lo inseriamo fra gli elementi indispensabili in quanto ci accontentiamo delle informazioni precedenti;

• Stato (attività): questa caratteristica è chiaramente derivata da una serie di valori raccolti in diversi ambiti e combinati attraverso regole ben precise.

Non prenderemo in considerazione ulteriori caratteristiche di rilevazione presenti nella tabella in quanto il nostro obiettivo rimane al momento prettamente spaziale, stesso discorso vale per quanto riguarda gli eventi di trasformazione, che ricondur- remo ad attività dell’utente. Dall’analisi condotta in questo capitolo, per il nostro scopo emerge l’indispensabilità dei seguenti elementi:

• GPS;

• una qualsiasi connessione (Wi-Fi o 3G);

• un accelerometro;

• un sensore che misura la rotazione del dispositivo in termini vettoriali.