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Marcatura dei repertori di congetture

Le principali operazioni da compiere per marcare le informazioni pertinenti al nostro lavoro sono le seguenti:

1. suddivisione dei campioni di testo dei repertori in sezioni e sottosezioni costituite dai seguenti elementi TEI:

app: porzione di testo compreso fra il riferimento al verso al quale appartengono le congetture, indicato su carta in neretto, e il riferimento successivo;

rdg: porzione di testo contenuta nell’app e costituita da una o pi`u parole oppure operazioni testuali (come cancellazione o omissione intenzionale), alternative al testo dell’edizione di riferimento del repertorio oppure ad altre congetture presenti nello stesso app e affiancate da una indicazione bibliografica pi`u o meno accurata – l’attributo n indica la posizione della prima parola della congettura rispetto all’edizione di riferimento principale;

w : porzione di testo della congettura rappresentata da una forma in lingua greca oppure da una operazione testuale (come cancellazione o omissione intenzionale, segnalazione di una lacuna, etc.) – l’attributo n indica, quando necessario, la posizione precisa rispetto all’edizione di riferimento principale;

span: uno span pu`o contenere informazioni di vario genere, come il numero di ver- so, il nome del responsabile della congettura ed eventuali indicazioni bibliografiche relative al luogo citato, oppure l’indicazione di dramatis personae, punteggiatura, colometria, quando presenti nel repertorio. Pu`o inoltre marcare informazioni di- scorsive per indicare operazioni testuali, come delet, omittit, iterat oppure giudizi, come suspectat, dubitanter correxi, etc. Grazie all’attributo type `e possibile usare l’informazione contenuta nello span per trasferirla negli attributi di altri marca- tori. Ad esempio, il nome del responsabile `e inserito in span di tipo rdg resp, in modo da riportare automaticamente (tramite un programma, uno script o un foglio di stile) l’informazione nell’attributo resp di rdg, come indicato dalle linee guida della TEI.

Si pu`o vedere un esempio per capire meglio. Si prenda in considerazione il v. 428 (431 secondo la numerazione di Wecklein):

›ως κελαινÁς νυκτÕς Ôµµ' ¢φείλετο

e si vedano le relative informazioni ricavate dal repertorio di Wecklein:

431 κελαιν¾ νÝξ τόδ' Ôµµ' olim CGHaupt. Ôρφν' ¢φείλετο Volckmar, ' ¢φε‹- λέ νιν Heimsoeth, ¤ρµ' ¢φείλετο Oberdick (mallem ¤ρµ' ºπείγετο). ¢φείλκετο Pauw, ¢φίκετο Blomf., ™φαίνετο Wiel.

La marcatura corrispondente assume questo aspetto:

1 <listApp xml:base="urn:cts:greekLit:tlg0085.tlg002.opp-grc6:"> 2 <app loc="428"> 3 <span type="app_loc">431.</span> 4 <rdgGrp> 5 <rdg n="2165" resp="olim Haupt"> 6 <w>κελαιν¾</w> 7 <w>νÝξ</w> 8 <w n="2166.1">τόδ'</w> 9 <w n="2167">Ôµµ'</w>

10 <span type="rdg_resp">olim CGHaupt</span>

11 <span type="rdg_grp_sep">.</span> 12 </rdg> 13 </rdgGrp> 14 <rdgGrp> 15 <rdg n="2167" resp="Volckmar"> 16 <w>Ôρφν'</w> 17 <w>¢φείλετο</w> 18 <span type="rdg_resp">Volckmar</span> 19 <span type="rdg_sep">,</span> 20 </rdg> 21 <rdg n="2167" resp="Heimsoeth"> 22 <w>'</w> 23 <w>¢φε‹λέ</w> 24 <w n="2168.1">νιν</w> 25 <span type="rdg_resp">Heimsoeth</span> 26 <span type="rdg_sep">,</span> 27 </rdg> 28 <rdg n="2167" resp="Oberdick"> 29 <w>¤ρµ'</w> 30 <w>¢φείλετο</w> 31 <span type="rdg_resp">Oberdick</span> 32 </rdg> 33 <rdg n="2167" resp="Wecklein"> 34 <span type="lpar">(</span> 35 <span type="judgment">mallem</span> 36 <w>¤ρµ'</w> 37 <w>ºπείγετο</w> 38 <span type="rpar">)</span> 39 <span type="rdg_grp_sep">.</span> 40 </rdg> 41 </rdGrp> 42 <rdgGrp> 43 <rdg n="2168" resp="Pauw"> 44 <w>¢φείλκετο</w> 45 <span type="rdg_resp">Pauw</span> 46 <span type="rdg_sep">,</span>

47 </rdg> 48 <rdg n="2168" resp="Blomfield"> 49 <w>¢φίκετο</w> 50 <span type="rdg_resp_abbrev">Blomf.</span> 51 <span type="rdgSep">,</span> 52 </rdg> 53 <rdg n="2168" resp="Wiel"> 54 <w>™φαίνετο</w> 55 <span type="rdg_resp">Wiel</span> 56 <span type="rd_grp_sep">.</span> 57 </rdg> 58 </rdgGrp> 59 </app> 60 </listApp>

Tutte le app sono contenute in listApp, che possiede l’attributo xml:base ad indicare che l’edizione di riferimento principale `e Murray (1955), grazie all’uso del CTS-URN fornito dal Perseus Catalog12. L’attributo loc di app indica il primo verso a cui si fa riferimento nell’edizione di Murray, e serve soltanto a facilitare la lettura, con un editor di testo, del documento marcato. Il sistema di numerazione dei versi per la creazione degli indici e delle concordanze, infatti, si affida a una tabella di corrispondenza fra numero di verso e posizione della prima parola del verso. In questo modo `e possibile passare velocemente da un sistema di numerazione a un altro, ad esempio di una edizione pi`u recente, aggiornando solamente la tabella di corrispondenza.

L’attributo n di ciascuna congettura (rdg) indica la posizione della prima pa- rola rispetto all’edizione di Murray; le parole (w ) possiedono il proprio attributo n solo se la numerazione progressiva, a partire dalla prima parola della con- gettura, `e diversa dalla numerazione dell’edizione di riferimento. Ci`o si verifica principalmente a causa di inserzione di testo fra due posizioni che sono contigue nell’edizione di riferimento. `E il caso, nell’esempio, di <w n="2168.1">νιν</w>, parola che deve essere inserita fra ¢φε‹λέ, che nella congettura di Heimsoeth so- stituisce l’ultima parola del verso (posizione 2168), e la prima parola del verso successivo (posizione 2169)13.

12

http://catalog.perseus.org

13Questo esempio `e semplificato, in quanto nella pratica si devono dare anche informazioni

ulteriori per indicare se la parola viene aggiunta alla fine del verso corrente o all’inizio del verso successivo. In caso di cancellazione di testo, vengono usati elementi <w> vuoti. In caso di tra- sposizione gli elementi vuoti, dotati di un proprio attributo xml:id, sono usati in congiunzione

Gli span, come si vede, sono quasi sempre dotate dell’attributo type, al fine di riusare l’informazione, come nel caso degli span di tipo rdg resp, il cui contenuto viene appunto riusato nell’attributo resp della rdg.

Un caso che richiede particolare attenzione `e rappresentato dalle strutture nidificate, cio`e da congetture formulate nel contesto di altre congetture e indicate dai curatori nel modo pi`u sintetico possibile. Un esempio, tratto dal repertorio di Dawe:

239 δι¦ χερÕς (seu χερîν) σφισˆν πρέπει B (excepto χερîν, iam Wellauer) δι¦ χερÕς λαο‹ς Weil (iam Enger) κέρως pro χερîν Broadhead

e la relativa marcatura: 1 <app loc="239"> 2 <span type="app_loc">239</span> 3 <rdgGrp> 4 <rdg n="1138" resp="Blaydes Wellauer"> 5 <w>δι¦</w> 6 <w>χερÕς</w> 7 <app> 8 <rdg> 9 <span type="lpar">(</span> 10 <span>seu</span> 11 <w n="1139">χερîν</w> 12 <span>)</span> 13 </rdg> 14 </app> 15 <w n="1140">σφισˆν</w> 16 <w>πρέπει</w> 17 <span type="rdg_resp_abbrev">B</span> 18 <span type="lpar">(</span> 19 <span>excepto χερîν</span> 20 <span>,</span> 21 <span>iam</span> 22 <span>Wellauer</span> 23 <span type="rpar">)</span> 24 </rdg> 25 <rdg n="1138" resp="Weil Enger"> 26 <w>δι¦</w> 27 <w>χερÕς</w> 28 <w>λαο‹ς</w> 29 <span>Weil</span> 30 <span type="lpar">(</span> 31 <span>iam</span> 32 <span type="rdg_resp">Enger</span> 33 <span type="rpar">)</span>

con elementi <w> dotati dell’attributo corresp; le trasposizioni infatti sono sempre trattate a livello di <w> e non a livello di rdg. `E importante ricordare che le operazioni testuali regi- strate (sostituzione, addizione, cancellazione e trasposizione) hanno un significato puramente funzionale alla creazione di indici e concordanze, e non hanno alcun valore interpretativo.

34 </rdg> 35 </rdgGrp> 36 <rdgGrp> 37 <rdg n="1139"> 38 <w>κέρως</w> 39 <span>pro χερîν</span> 40 <span type="rdg_resp">Broadhead</span> 41 </rdg> 42 </rdgGrp> 43 </app>

Come si vede, la congettura δι¦ χερîν σφισˆν πρέπει `e indicata quale alterna- tiva dello stesso B(laydes) alla congettura δι¦ χερÕς σφισˆν πρέπει.

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