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Ai margini del mercato del lavoro: disoccupazione e potenziale attività

Nel documento Il mercato del lavoro in FVG (pagine 117-121)

4.1 Le caratteristiche della disoccupazione Considerando il trend della disoccupazione nell’arco del decennio 2004-13, si evidenzia (dal punto di vista di genere) come lo stock di disoccupate sia sempre rimasto superiore al dato maschile, fatto salvo per il 2010, anno in cui – per la prima e sinora unica volta – il nu-mero di uomini senza occupazione ha supera-to quello afferente alle donne. Va tuttavia an-che posto in evidenza an-che, se per le donne si era raggiunto un primo picco nel 2008 (con 15 mila disoccupate), dal 2010 i valori sono andati aumentando con intensità crescente sino a raggiungere il picco di 21.577 unità nel 2013.

Per quanto riguarda la componente femmini-le, lo stock regionale passa da 15.569 disoc-cupate del 2011 a 21.577 del 2013: un incre-mento pari al 38,6%, significativamente infe-riore rispetto al dato maschile e infeinfe-riore

an-Regione AUTONOMA Friuli Venezia Giulia - Servizio osservatorio mercato del lavoro 114

che alla variazione percentuale che si verifica a Nord Est (+53,0%) e in Italia (+42,0%). A livello provinciale, Udine registra anche per le femmine l’incremento più significativo tra 2011 e 2013 (+51,1%, da 6.423 disoccupate a 9.707). A Trieste l’aumento delle disoccupate è pari al 44,4% (da 2.392 a 3.453 in valore as-soluto), più contenuto a Gorizia (+31,7%, più “intenso” di quanto si è osservato in tale pro-vincia per gli uomini) e Pordenone (+22,1%, con lo stock che si porta da 4.982 a 6.084) (Tab. A8).

Rispetto agli uomini, la composizione dello stock femminile della disoccupazione (Tab. A9) risulta meno polarizzata fra le tipologie: è, infatti, aumentata, rispetto al 2011, sia la quota di persone che hanno perso una prece-dente occupazione (l’incidenza è del 48,9% nel 2013, oltre dieci punti in più rispetto al 2011), sia quella riferita alle donne che esco-no da una condizione di inattività ed entraesco-no nel mercato del lavoro (questo segmento rappresenta, nel 2013, un terzo dello stock femminile). Diminuiscono invece le inoccupa-te, confermando che è più difficile per i gio-vani maschi ottenere il primo lavoro, mentre

per le femmine, attraverso contratti a termine e part time, l’accesso può essere più rapido.

4.2 I tassi di disoccupazione

In regione, il tasso di disoccupazione ha raggiunto per i maschi il valore di 6,6% nel 2013, in aumento di 2,5 punti rispetto al 2011. Il tasso di disoccupazione femminile del Friuli Venezia Giulia raggiunge il 9,1% nel 2013 (+2,5 punti dal 2011 e +0,9 dal 2012), valore comunque inferiore sia al dato nazionale (13,1% nel 2013), sia a quello del Nord Est (il cui valore è di 9,3%) (Tab. 15). Come per la componente maschile, così anche per le donne si registrano valori più elevati a Pordenone (9,5% nel 2013) e Udine (9,4% nell’ultimo anno, con un incremento particolarmente intenso, di 3,2 punti, dal 2011), seguono Gorizia (9,1% nel 2013 rispetto al 6,9% del 2011) e Trieste (7,7%) (Tab. A10).

Tab.14 - Tassi di disoccupazione, per genere e area territoriale. Val. %, anni 2011-2013

2011 2012 2013 var.11-13 var.12-13 Maschi Friuli-Venezia Giulia 4,1 5,8 6,6 2,5 0,9 Nord-est 4,2 5,9 6,6 2,4 0,7 Italia 7,6 9,9 11,5 3,9 1,7 Femmine Friuli-Venezia Giulia 6,5 8,1 9,1 2,5 0,9 Nord-est 6,2 7,7 9,3 3,1 1,6 Italia 9,6 11,9 13,1 3,5 1,3 Totale Friuli-Venezia Giulia 5,2 6,8 7,7 2,5 0,9 Nord-est 5,0 6,7 7,7 2,7 1,1 Italia 8,4 10,7 12,2 3,8 1,5

Fonte: ns. elaborazione su dati Istat, RCFL

Il gender gap in Friuli Venezia Giulia (Tab. 16) registra lievi variazioni nel periodo considera-to: tra 2011 e 2013 rimane costante, pari a 2,4 punti, mentre aumenta di 7 decimi di pun-to a Nord Est, e diminuisce di 4 decimi su

ba-se nazionale. Nelle province tende ad aumen-tare in particolare a Gorizia (1 punto), Udine (3 decimi) e Trieste (1 decimo), mentre dimi-nuisce di 8 decimi di punto a Pordenone.

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Tab. 15 - Gender gap dei tassi di disoccupazione, per area territoriale. Val. %, anni 2011-2013

2011 2012 2013 var.11-13 var.12-13 Udine -2,4 -2,7 -2,7 -0,3 0,0 Gorizia -1,0 -2,6 -2,0 -1,0 0,7 Trieste -1,7 -1,8 -1,7 -0,1 0,1 Pordenone -3,5 -2,3 -2,7 0,8 -0,5 Friuli-Venezia Giulia -2,4 -2,4 -2,4 0,0 0,0 Nord-est -2,0 -1,8 -2,7 -0,7 -0,9 Italia -2,0 -2,0 -1,6 0,4 0,4

Fonte: ns. elaborazione su dati Istat, RCFL

Disaggregando i tassi di disoccupazione per fasce di età (Tab. A11), con riferimento al tar-get 15-24 anni si osserva come quasi un quarto di giovani attivi nel mercato del lavoro sia senza occupazione. Tuttavia appare im-portante (anche alla luce dell’attuazione degli interventi connessi al Piano Giovani) notare come la quota maschile sia andata fortemen-te aumentando (di 9,1 punti percentuali) tra 2011 e 2013 (e in particolare con il picco rag-giunto nel 2012), mentre per le femmine è diminuita di 4,3 punti e nel 2013 si attesta sul valore del 23,6.

La dinamica femminile del contesto regionale si presenta in realtà diversa da quanto avvie-ne sia a Nord Est, sia a livello nazionale, aree in cui la quota di giovani disoccupate aumen-ta di misura e presenaumen-ta valori superiori ai coe-tanei maschi.

Con riferimento alla classe più adulta, com-presa tra 24 e 35 anni si rileva per i maschi del Friuli Venezia Giulia un incremento significa-tivo, che porta il valore da 5,2% del 2011 a 10,2% del 2013. Va tuttavia sottolineato co-me le coetanee presentino un tasso di disoc-cupazione decisamente più elevato (15,4% nel 2013) e cresciuto con maggiore intensità rispetto al 2011 (+7 punti). Per entrambi i ge-neri si nota come i valori del Friuli Venezia Giulia siano di circa due punti superiori al contesto nordorientale, pur mantenendosi ancora distanti dai valori nazionali.

Infine, il tasso di disoccupazione delle perso-ne adulte, pur rimaperso-nendo sensibilmente infe-riore rispetto alle classi più giovani, si presen-ta in aumento nel corso del triennio. Per i ma-schi del Friuli Venezia Giulia l’indicatore rag-giunge nel 2013 la quota di 4,6% (+1,6 punti

dal 2011), mentre per le donne il tasso passa da 4,4% del 2011 a 6,5% del 2013. I valori del-la regione rimangono di due decimi inferiori ai tassi del Nord Est, e di oltre due punti e mez-zo sotto della media nazionale.

4.3 Ai margini del mercato del lavoro: indi-sponibili, potenzialmente attivi e neet Da un punto di vista di genere appare inte-ressante confrontare la composizione degli inattivi (in età lavorativa), e in particolare delle cd. “forze lavoro potenziali”: è infatti noto co-me l’attivazione di questo bacino rappresenta uno degli obiettivi delle strategie europee per l’occupazione, ma anche per il conseguimento delle pari opportunità nel mercato del lavoro. Il confronto temporale si propone di capire come è cambiata la composizione delle non forze di lavoro prima e durante la crisi (Tab. 16).

Tra le donne inattive, il peso delle indisponibili diminuisce ma più lentamente rispetto ai ma-schi: l’incidenza di questo gruppo scende in-fatti da 89,2% a 86,1%. Come per i maschi, è il gruppo di coloro che cercano ma non attiva-mente ad aumentare di più (dal 2,1% nel 2007 al 5,4% nel 2013). Aumenta lievemente l’incidenza delle donne che non cercano, ma sarebbero disponibili (da 6,6% a 7,0, passan-do per una diminuzione nel 2010). Diminuisce di 4 decimi il peso delle donne che cercano lavoro ma non attivamente.

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Si può ipotizzare che per quanto riguarda al-cuni segmenti della componente femminile i vincoli siano rappresentati dalla possibile dif-ficoltà a conciliare lavoro e famiglia, sia in

termini di orari, sia di rapporto tra entrate (in termini di salario) ed uscite (date dal costo dei servizi di conciliazione).

Tab. 16 - Composizione della Non forza lavoro 15- 64 anni, in Friuli Venezia Giulia. Anni 2007, 2010, 2013 (val.ass. in migl., var. e incidenza %)

2007 2010 2013

v.a. in migl. v.% v.a. in migl. v.% v.a. in migl. v.%

Maschi

Cercano lavoro non attivam. 1,897 2,1 3,612 3,7 5,299 5,6

Cercano lav. ma non dispon. 1,598 1,8 2,274 2,3 2,074 2,2

Non cercano ma disponibili 4,766 5,3 5,415 5,5 7,133 7,6

Non cercano e non dispon. 82,43 90,9 86,473 88,4 79,395 84,6

Totale 90,691 100,0 97,773 100,0 93,901 100,0

Femmine

Cercano lavoro non attivam. 3,459 2,1 6,238 3,9 8,116 5,4

Cercano lav. ma non dispon. 3,289 2,0 2,901 1,8 2,361 1,6

Non cercano ma disponibili 10,621 6,6 9,069 5,7 10,628 7,0

Non cercano e non dispon. 143,923 89,2 140,183 88,5 130,408 86,1

Totale 161,292 100,0 158,391 100,0 151,514 100,0

Fonte: ns. elaborazione su dati Istat, RCFL

Tra gli inattivi, particolare attenzione viene prestata nei confronti di coloro che non lavo-rano nè studiano e hanno un’età compresa tra 15 e 29 anni (Neet). Relativamente al Friuli Venezia Giulia (Tab. A12), dal punto di vista di genere si nota come l’incidenza del fenomeno sia più consistente tra le donne: considerando il 2012, il gender gap è di 7 punti, pur in lieve riduzione nell’arco del periodo osservato. Inol-tre, il fenomeno si presenta più marcato a li-vello regionale rispetto ai valori afferenti l’area nordorientale (fatto salvo il biennio 2010-11 per i maschi e il 2010 per le femmi-ne).

I dati non permettono di verificare quale sia la quota di “Neet per motivi di famiglia”: si ritie-ne infatti che tra le “not in employement, edu-cation, training” più adulte possano ritrovarsi delle neomadri inattive, per difficoltà di conci-liazione o scoraggiate dalla maggiore

difficol-tà che una madre con figli piccolissimi incon-tra nella ricerca di un impiego19.

19 In tal senso, sarebbe importante che Garanzia Giovani ed i programmi regionali puntassero all’attivazione delle giovani donne, attraendole verso il mercato del lavoro, mentre (come emerso nei paragrafi precedenti) per i giovani maschi gli inter-venti dovrebbero essere più mirati all’inserimento lavorativo (e dunque al passaggio da inoccupato a occupato).

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5. Le differenze di genere nella

Nel documento Il mercato del lavoro in FVG (pagine 117-121)

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