CAPITOLO 3 – L’APPLICAZIONE WEB 4.2. Matrimoni con almeno uno sposo straniero 4.2.2.1. Matrimoni misti: Uomini e donne italiani mostrano una diversa propensione a contrarre matrimonio con un cittadino straniero, non solo in termini di frequenza ma anche per quanto riguarda alcune importanti caratteristiche degli sposi, come la cittadinanza. Nella Figure 11a e Figura11b, si osserva come negli anni sia rimasta quasi inalterata, in entrambi i casi, la composizione per grandi aree, ma come i due generi differiscano in maniera evidente. Nel 2008 più della metà degli uomini italiani che hanno sposato una straniera hanno scelto una partner dell’Europa centro-orientale7 (51,6%); si tratta di una quota leggermente più alta rispetto al 1995, quando era stata pari al 45,5%. Una parte importante è rappresentata anche dalle donne americane (28,4%), in maggioranza provenienti dall’America latina. 7 Invece, per le coppie in cui la sposa è italiana, la tendenza è molto diversa: nel 2008 i matrimoni celebrati hanno riguardato un cittadino dell’Europa dell’Est solamente in un sesto dei casi, valore quasi immutato rispetto al decennio precedente. L’area geografica di provenienza preferita dello sposo straniero è quella africana (34,2%); a seguire troviamo gli americani (26,7%) e i cittadini dell’UE 15 (16,5% in calo rispetto al 1995 in cui si registrava una quota del 22%). Da questi dati emerge dunque, che il fenomeno dei matrimoni misti riguarda in larga misura coppie in cui la sposa o lo sposo provengono da un paese a forte pressione migratoria. Per realizzare un’indagine più approfondita sulle diverse comunità straniere che contraggono il maggior numero di matrimoni in Veneto per l’anno 2008, riportiamo in seguito le tabelle (Tabella1a e Tabella2a) relative alle graduatorie per i primi 15 paesi di cittadinanza, in ordine crescente rispetto alla frequenza del numero di matrimoni celebrati. Anche se nel complesso le conclusioni fatte per aree di cittadinanza vengono confermate da queste graduatorie, sembrano nascondere alcuni aspetti particolari. Per la sposa straniera, coniugata con un italiano, la nazione al primo posto non appartiene all’Europa dell’Est ma all’America latina: è il Brasile con 244 matrimoni a trovarsi in testa alla graduatoria, anche se di un solo matrimonio rispetto alla Romania. A seguire troviamo altri tre paesi appartenenti all’Europa orientale, con circa sessanta matrimoni in meno per ogni posizione successiva: Moldavia (194), Ucraina (124) e Polonia (61). Per quanto riguarda le nozze con sposo straniero e sposa italiana, al primo posto troviamo il Marocco (70 matrimoni) e in seconda posizione il Brasile (63 matrimoni); a seguire Tunisia (40) ed Albania (30). La prima nazione Europea, è il Regno Unito con il numero più esiguo di 28 celebrazioni, e con lo stesso valore gli Stati Uniti d’America. Confrontando questi risultati con quelli nazionali8(Tabella2a e Tabella2b), seppure con ordini diversi, vengono confermate quasi tutte le nazionalità delle graduatorie venete tra quelle “preferite” dagli italiani, evidenziando però una maggiore presenza della comunità brasiliana nel Veneto. Un ulteriore zoom sull’andamento del fenomeno dei soli matrimoni misti, ci fa apprezzare meglio una peculiarità di questa specifica tipologia. 8 A partire dall’anno 1995 il numero di matrimoni misti risulta in costante aumento fino al 2004, dove si rileva un calo di circa cento celebrazioni; la crescita, anche se in ripresa nell’anno successivo, termina nel 2006 stabilizzandosi ad un valore di 2300 matrimoni. Nel 2007 invece la tendenza si inverte e comincia una decrescita confermata anche nel 2008, che registra 2.120 nozze celebrate (Figura 12). Queste oscillazioni fanno pensare che parte di queste celebrazioni rientrino nella categoria dei “matrimoni di comodo”9, e che il calo registrato sia riconducibile all’entrata nell’Unione Europea, proprio nel 2004 e nel 2007, di molti paesi dell’Europa dell’est, evidenziati nella Figura 13. 9 Per “matrimoni di comodo” sono da intendere tutte quelle celebrazioni finalizzate all’ottenimento della cittadinanza italiana. Ad esempio nel 2007 (anno di entrata di Romania e Turchia), il numero di matrimoni scendono di quasi 200 unità rispetto all’anno precedente. La variazione è meno evidente nel 2004: la ragione è da ricondursi all’incidenza delle comunità entranti in quell’anno, sul numero totale di stranieri presenti nella nostra regione. 4.2.2.2. Matrimoni con entrambi gli sposi stranieri: attrazione turistico-matrimoniale L’analisi dei matrimoni in cui gli sposi sono entrambi stranieri richiede invece un po’ di cautela, in quanto l’aumento di questo fenomeno non è, come abitualmente si è portati a pensare, imputabile alla crescita del progetto migratorio, ma bensì alla crescente attrazione turistica che il Veneto esercita. Numerosi sono i turisti stranieri, provenienti soprattutto da paesi a sviluppo avanzato, attirati dalla nostra regione che la scelgono per motivi turistici come luogo di celebrazione delle nozze. Il turismo infatti, si conferma negli ultimi anni il settore più importante per l’economia veneta10, sia per la ricchezza direttamente prodotta che per le conseguenze indotte, e che riguardano altri aspetti della nostra società: tra questi troviamo senz’altro il cosiddetto turismo-matrimoniale. In primo luogo, per dimostrare quest’affermazione abbiamo cercato di evidenziare ed analizzare quei matrimoni in cui entrambi gli sposi hanno cittadinanza straniera e non risiedono all’interno dei confini della penisola italiana, identificandoli come rappresentanza dei matrimoni dovuti al fattore “turismo”. In Figura 14 troviamo il numero delle nozze celebrate in Veneto in cui gli sposi sono entrambi stranieri e suddivisi secondo il criterio appena descritto: il colore più marcato si riferisce agli stranieri entrambi non 10 residenti in Italia mentre quello più tenue alle coppie di stranieri in cui almeno uno dei due risiede in Italia. Oltre al trend crescente dei matrimoni tra stranieri si nota come la parte più consistente di questi ultimi, riguardi le celebrazioni con entrambi gli sposi con cittadinanza straniera e residenti all’estero, anche se in continua diminuzione rispetto al totale (nel 1995 rappresentavano l’82% della categoria mentre nel 2008 il 56%). Interessante risulta analizzare le differenze territoriali in merito a questo aspetto. In Figura 15, notiamo subito tre aspetti di crescente interesse: le province di Belluno, Rovigo, Vicenza, Treviso e Padova non riscuotono quasi nessun interesse da parte dei turisti come luogo di celebrazione delle nozze; Venezia, invece, ottiene una crescente attrazione (ad esclusione del 2001) fino al 2005, per poi tendere verso un trend negativo; Verona, infine, a partire dall’anno 1998, ottiene un incremento della crescita con intensità sempre maggiore, tale da superare la città veneta turistica per eccellenza proprio nel 2008. Un’analisi ancor più dettagliata sul territorio comunale del veronese, evidenzia come questo fenomeno sia dovuto quasi esclusivamente a quattro piccoli paesi, situati sulle rive del lago di Garda (vedi Riquadro3). Procedendo con l’analisi per aree di cittadinanza e osservando le graduatorie per le prime 15 nazionalità, il fenomeno del turismo matrimoniale risulta ancora più evidente. In Figura 16, appare chiaro come gli sposi stranieri che decidono di celebrare il loro matrimonio in Veneto provengono nel 70% dei casi (nel 2008) dall’Europa, in particolare da paesi appartenenti all’UE 15 (1722 matrimoni). Nelle graduatorie riportate nel seguito (Tabella 3a e Tabella 3b), spicca infatti il dato sul Regno Unito: 405 matrimoni nel solo anno del 2008, con uno scarto di 210 celebrazione dalla Germania e di 247 dalla Moldavia. Altre 4 sono le nazioni europee presenti (Austria, Irlanda, Francia e Paesi Bassi) e nessuna di queste, compreso il Regno Unito, compare nella classifica relativa a dati nazionali11; in tutti questi casi, inoltre, la percentuale di celebrazioni con sposi non residenti supera il 97%. 11 Dopo l’analisi riportata, concludiamo dunque che il numero di matrimoni tra cittadini stranieri nel Veneto, per essere interpretato come un indice del processo di stabilizzazione delle comunità straniere, dovrebbe essere osservato al netto di quei matrimoni imputabili al fenomeno dell’attrazione turistico matrimoniale. 4.2.4. Le differenze d’età L’ultimo aspetto che rimane da analizzare per la categoria dei matrimoni con almeno uno straniero, è l’età media degli sposi. Le peculiarità di questa caratteristica risiede nella differenza d’età media tra sposo e sposa, ed infatti sarà questa la variabile che prenderemo in considerazione e che è rappresentata in Figura 17. Negli anni, la differenza d’età rimane sostanzialmente stabile, fatta eccezione per la coppia composta da sposa italiana e sposo straniero, dove, dopo una iniziale preferenza della donna italiana verso un partner più grande di un anno circa, la situazione si stabilizza verso un valore che indica l’assenza di differenza d’età dei due coniugi. Vediamo allora, che il comportamento che differenzia le tre tipologie, è proprio il valore del divario d’età (e non la sua evoluzione negli anni): se nella coppia formata da entrambi stranieri, il comportamento è allineato con il trend generale del fenomeno dell’età media, che vede l’uomo di 2/3 anni più grande della donna, nei matrimoni misti la situazione cambia. Per quanto riguarda la coppia con sposa italiana o sposo straniero, abbiamo già detto che i due coniugi tendono ad essere coetanei (32 anni nel 2008); contrariamente, nella tipologia sposo italiano e sposa straniera il divario è molto accentuato, con lo sposo mediamente 7,8 anni più grande rispetto alla sposa (41 anni lo sposo e 33 la sposa). Nel documento Il matrimonio nel Veneto dal 1982 al 2008: creazione di pagine web dinamiche e analisi delle principali caratteristiche del fenomeno (pagine 59-69)