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PARTE SECONDA

II.1. I criteri d'analisi e i thesauri

II.3.5. Media e formati

Il theasurus non mette in disposizione all'utente immagini, video o audio correlati alla parola in consultazione.

II.4. www.thesaurus.com II.4.1. Ricerca

Sulla pagina principale l'interfaccia di ricerca del Thesaurus.com si trova in cima su uno sfondo arancione, insieme al logo del sito e i link per effettuare l'iscrizione e login.

Fi g 2.51 L'interfaccia di ricerca, Thesaurus.com

L'interfaccia di ricerca non offre nessun tipo di opzione oppure controllo ortografico o suggerimenti di parole al momento della digitazione della parola nel campo di testo, quindi si comporta nel modo contrario rispetto ai primi due siti che abbiamo esaminato.

Questa mancanza diminuisce l'efficacia e la personalizzazione della ricerca. Quando, però, l'utente commette un errore di battitura ed effettua una ricerca nella pagina successiva vede due tipi di suggerimenti. Nel primo il thesaurus mostra la parola che l'utente avrebbe inteso scrivere, anticipata dalla domanda Did you mean?.

Sotto questa domanda si vede il secondo tipo di suggerimenti che consiste in una lista di parole vicino a livello di spelling. In fondo a questi suggerimenti il thesaurus propone di fare un'altra ricerca con un link che porta l'utente al campo di testo in cima evidenziando la parola appena ricercata. Questo evidenza aiuta l'utente a capire che il focus è sul campo di testo. Benché questo metodo possa fornire un avviso, si può usare un segno visivo più forte ed esplicativo per comunicare il risultato dell'ultima azione.

Fi g 2.52 Il campo di testo, Thesaurus.com

Qui vorrei parlare anche della differenza di colore tra i pulsanti di ricerca. Mentre il pulsante di ricerca sulla pagina principale è di colore arancione esso assume nella pagina dei risultati il colore blu.

Questo comprime la coerenza visiva che esiste tra le pagine e distrae l'utente.

Per quanto riguarda l' affordance percepita vi è una differenza anche in questo caso tra due pulsanti. Sulla prima pagina il pulsante di ricerca assomiglia a un vero pulsante che avvisa l'utente di un'azione possibile, cioè riesce a costituire in quella zona un'affordance percepita. Esso ha pure un aspetto rafforzativo, in quanto quando l'utente vi muove il cursore sopra, il pulsante si illumina leggermente.

Questo fornisce un altro indizio visivo sull'azione di premere. Nella seconda pagina, invece, sebbene il pulsante protegga la forma visiva, non risponde più al cursore nello stesso modo. Questo è un comportamento che crea confusione e una rottura nella linea di comportamenti del sito.

II.4.2. Navigazione

Sulla pagina principale l'utente può navigare tra le parole del theasurus in due modi: digita la parola che vuole consultare nel campo di testo dell'interfaccia di ricerca o clicca la parola del giorno proposta dal sito. Nel secondo caso passa ad una nuova pagina che mostra le informazioni lessicali sulla parola.

Fi g 2.53 La parola del giorno, Thesaurus.com

In questa pagina l'utente vede solo le definizioni della parola ma non altre informazioni che riguardano il thesaurus. Qui bisogna precisare un punto: il sito in questione possiede anche un dizionario e le informazioni presenti su questa pagina le fornisce dal database del dizionario. Per raggiungere i dati del thesaurus l'utente deve cliccare il link intitolato See synonyms il quale lo porta alla pagina relativa come se l'utente avesse effettuato una ricerca nel thesaurus con quella parola. In questo processo esiste un problema che riguarda

l'indirizzamento dell'utente: benché l'utente raggiunga la pagina di Word of the Day dalla pagina principale del thesaurus vede le definizioni provenienti dal dizionario, ovvero dal dictionary.com il quale fa parte dello stesso vocabolario. Invece l'utente dovrebbe vedere direttamente i termini provenienti dal thesaurus.

Ora ci soffermiamo sulla pagina dei risultati (Fig.2.54) che l'utente vede dopo la ricerca che ha effettuato tramite l'interfaccia di ricerca.

Fi g 2.54 Lo spazio dedicato ai risultati, Thesaurus.com

I risultati si trovano in mezzo della pagina. In cima vediamo la parola in consultazione, in questo caso bread. Una frase accanto alla parola ci indica quanti risultati vi sono e quanti ne vediamo su questa pagina.

In fondo alla pagina vi è una barra composta di numeri e freccette che permette all'utente di navigare tra le pagine. L'indicazione della quantità dei risultati è utile per dare all'utente un'idea sul raggio della parola in ricerca. Dopo queste informazioni iniziali si elencano i termini rilevanti. L'utente per navigare clicca questi elementi testuali e passa ad un'altra pagina per vedere i termini che gli sono collegati.

La nuova pagina porta i risultati provenienti dal thesaurus non dal dizionario quindi l'utente rimane sempre nello stesso spazio. Una navigazione stabile e coerente invita l'utente a esplorare e scoprire.

Vi sono due liste laterali che fanno parte della navigazione. Nella lista precedente. Soltanto dopo questo la lista offre di nuovo i suoi elementi iniziali, il che rende troppo ripetitiva l'operazione. Invece gli elementi dovrebbero essere visibili e disponibili per tutto il tempo che l'utente distingue dal resto della pagina. Tuttavia la pubblicità presente sotto il menu danneggia notevolmente la sua visibilità. Dello stesso problema abbiamo parlato anche nel case study precedente. Una pubblicità orizzontale e forte di colore attrae l'attenzione dell'utente su di essa e questo indebolisce il suo orientamento verso lo scopo principale:

raggiungere la parola che cerca.

È un punto positivo che per vedere la sezione Word of the Day l'utente non deve scorrere la pagina. Perché quando si pensa che sia un suggerimento che porta alla ricerca è importante che sia visibile. In questa sezione vi è un altro aspetto che riguarda la condivisione:

l'utente può condividere la parola del giorno sul proprio account

Facebook o Twitter. Il punto problematico di questa opzione è quello di essere destinato solamente alla consultazione del dizionario. Quindi i termini del thesaurus non sono condivisibili, ma l'utente deve andare sul dizionario per condividerli. Lo stesso vale anche per la conservazione delle parole consultate. Nel dizionario è presente un'icona per aggiungere la parola in consultazione ai preferiti mentre nel thesaurus non vi è. Questa icona, invece, dovrebbe essere presente in entrambi i vocabolari.

Fi g 2.55 La pagina principale, Thesaurus.com

Proseguiamo con la visualizzazione dei dati di ricerca (Fig.2.56). La pagina dei risultati mostra i termini soltanto con elementi testuali, così come succede anche nel thesaurus di Merriam-Webster. I termini si rappresentano in modo verticale quindi l'utente scorre la pagina, quando è necessario, per vedere il resto dei risultati. I termini vengono rappresentati in gruppi l'uno dopo l'altro e separati tra loro con una linea sottile blu che gli costituisce la testata. Questi gruppi si possono considerare come schede. Ogni scheda riporta informazioni sul termine, parte del discorso, definizione, sinonimi/antonimi e note.

Fi g 2.56 La rappresentazione dei lemmi, Thesaurus.com

Come vediamo sopra i diversi significati del termine si dividono in schede. Questo è un metodo un po' ripetitivo siccome ogni volta si vede lo stesso main entry. Invece numerare ogni significato e poi metterli in una sola scheda fornirebbe una visione più chiara e meno divisa.

Per quanto riguarda le parole elencate in queste schede bisogna parlare di un errore che riguarda l' affordance percepita. Nessuna di queste parole ha il colore blu da link, però alcune sono sottolineate e perciò sembrano, giustamente, non cliccabili. In realtà la situazione è diversa perché quando l'utente clicca una di queste parole non sottolineate esse diventano evidenziate e vi appare appena sopra un'icona con il punto interrogativo. Questa icona si riferisce alla consultazione della parola in questione e nel caso di un click porta l'utente alla pagina relativa. Il problema è che questa azione è totalmente imprevedibile da parte dell'utente poiché non vi è nessun indizio visivo. In tutti questi dati la parola in consultazione è presente in grassetto e questo aiuta l'utente a vederla subito tra le altre informazioni testuali.

Dell'informazione d'uso il thesaurus indica se una parola è informale o dell'affidabilità della consultazione. Però questa informazione dovrebbe essere in cima alla pagina perché non sempre l'utente scende in fondo; quando trova quello che cerca nella prima scheda costa fatica scorrere tutta la pagina per vedere la fonte.

Siccome gli elementi testuali hanno tutti lo stesso peso e valore visivo l'utente fa fatica a fare confronti e distinzioni tra le parole e i carattere le vediamo piccole e indifferenziate a livello visivo dal resto degli elementi del sito. Quindi l'utente naviga in uno spazio dove

Nel Thesaurus.com gli elementi testuali che rappresentano i risultati di ricerca sono statici, come quelli di Merriam-Webster. Il problema

fondamentale con questi elementi è che non si diversificano a livello visivo, cioè di carattere e dimensione, dagli elementi testuali delle pubblicità e di altre parti del sito, il che rende difficile la concentrazione dell'utente sulla parte essenziale del thesaurus.

Fi g 2.57 La confusione visiva creata dalla pubblicità, Thesaurus.com

L'altro problema è che, come si vede nell’immagine qui sopra, i termini e i significati esposti non si differiscono neanche essi tra loro, né per carattere né per colore, il che diminuisce leggibilità e rende difficile la lettura e la navigazione in questo spazio informativo. La sola eccezione la voce Part of Speech cui corrisponde un campo scritto in corsivo. Nel distinguere il campo delle voci da quello del loro contenuto si poteva usufruire del colore per creare un contrasto tra due colonne.

II.4.5. Media e formati

Il theasurus non mette a disposizione all'utente immagini, video o audio correlati alla consultazione.

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