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Per studiare l’evoluzione delle scienze sociali al CNR, si è fatto riferimento alle politiche adottate dall’ente, dalla metà degli anni Sessanta, in relazione a una delle sue funzioni principali: la promozione esterna della ricerca. Come abbiamo visto nel precedente capitolo, fino agli anni Ottanta uno dei compiti istituzionali di maggior rilevanza del CNR fu l’attività di finanziamento della ricerca svolta all’esterno delle proprie strutture scientifiche, sia attraverso sovvenzioni dirette allo sviluppo di progetti di ricerca, sia attraverso sostegno finanziario a singoli richiedenti per missioni di studio all’estero, organizzazioni di convegni, giornate di studio ed opere di stampa.

A questo fine, si è scelto di esaminare la destinazione delle risorse finanziarie del Comitato per le scienze economiche, sociologiche e statistiche (Comitato 10), nell’arco di tempo che va dal 1964 al 1999 – anno di soppressione dei Comitati nazionali di consulenza - attraverso l’analisi dei progetti di scienze sociali finanziati dal Comitato e presenti nella documentazione ufficiale.

Per fare questo si è recuperata e censita la documentazione storica del CNR relativa al Comitato 10 per gli anni 1964-1999: la documentazione, che riveste grande importanza per la storia della politica scientifica italiana, è in gran parte inedita e solo in anni recenti è stata riordinata e inventariata ed è ora conservata presso l’Archivio storico del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Grazie alla disponibilità del personale dell’ente responsabile dell’archivio, è stato possibile svolgere l’attività di censimento dei 63 volumi relativi al Comitato 10.

Prima di entrare nel dettaglio della metodologia adottata, è opportuno richiamare l’attenzione sul patrimonio librario del CNR e in

particolare sul suo archivio storico che, per importanza e ricchezza documentaria, rappresenta una fonte primaria non solo per gli studi relativi all’ente, ma anche per quelli che vogliano indagare la rilevanza del ruolo svolto dallo Stato nell’indirizzo della ricerca scientifica e nelle politiche finanziarie che ne rappresentarono lo strumento.

L’organizzazione archivistica del CNR riflette la complessità della morfologia dell’ente, testimoniando anche alcune cesure storico- istituzionali e alcune vicende occorse al suo patrimonio documentario. Il dato più evidente riguarda il luogo di conservazione della maggior parte della memoria documentaria del CNR, ubicata presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS) di Roma; una parte quantitativamente molto più esigua, ma estremamente significativa in termini di contenuti, si trova presso l’Archivio storico della sede centrale dell’ente.

I rapporti tra le due istituzioni presero avvio a metà degli anni Cinquanta quando l’allora soprintendete all’ACS, Leopoldo Sandri, data la situazione precaria nella quale versavano le carte del più importante organo di ricerca italiano, si adoperò al fine di salvaguardarne la conservazione. Nel 1955 venne disposto il primo versamento all’ACS di circa 300 faldoni inerenti la documentazione prodotta dai vari uffici e organismi del CNR per il periodo 1928-1950. L’assenza dei mezzi di corredo, così come lo stato di disordine in cui versava, non ne consentiva la consultazione. Altri versamenti vennero effettuati in maniera più sistematica e organizzata a partire dagli anni Novanta, a seguito del censimento degli archivi di deposito delle amministrazioni centrali dello Stato promosso dall’ACS. Nel 1993 la cooperativa Acta, sotto la direzione scientifica di Giovanni Paoloni e Letizia Sagù, iniziò il lavoro di censimento presso tre depositi del CNR siti nella sede centrale di piazzale Aldo Moro 7, in via Sommacampagna 8 e in via Prenestina 707. La grande quantità di

materiale censito, di notevole interesse sotto il profilo scientifico e storico, si componeva di documenti di varia natura, tra i quali si possono ricordare i carteggi di segreteria delle presidenze (da Colonnetti a Quagliariello), dei consigli di presidenza, degli uffici di ragioneria e del personale, i progetti strategici e finalizzati, le attività spaziali e i protocolli dal 1928 al 1966.

Nello stesso anno, il 1993, la Commissione di sorveglianza sugli archivi storici del CNR deliberò di inviare all’ACS tutta la documentazione relativa agli anni 1928-1955 che era emersa dal lavoro di censimento e che andava a completare quanto già depositato. A questo versamento ne fece seguito un terzo, effettuato nel 1996, della consistenza di circa 1800 pacchi; successivamente furono effettuati altri invii, di minore entità. Negli anni successivi vennero realizzati numerosi progetti, coordinati da Margherita Martelli, di riordino e inventariazione, dedicati alle serie principali, in particolare ai carteggi delle presidenze.

Oggi la documentazione storica conservata presso il CNR è gestita dalla Struttura di particolare rilievo Gestione Documentale (SPR - GeDoc), organismo istituito nel 2013 ereditando le funzioni e responsabilità dal precedente Servizio per la gestione informatica dei documenti, dei flussi documentali e degli archivi (SeGID), fondato nel 2005. In linea con la tradizione archivistica nazionale (che considera l’intero ciclo di vita dei documenti prodotti da un ente come un unicum) e in ottemperanza alla normativa vigente in materia di gestione della documentazione amministrativa e di beni culturali, la struttura prevede quattro linee di attività:

1. Sviluppo e gestione del protocollo informatico e del sistema di gestione documentale;

3. Gestione degli archivi;

4. Compiti di coordinamento della gestione documentale per tutte le Aree organizzative omogenee (AOO) dell’ente secondo quanto definito nell’art. 3 c. 1 punto c) del DPCM del 3/12/2013, delle regole tecniche previste dal CAD e del provvedimento 144/2013.

Le principali strutture archivistiche di cui l’ente è dotato sono: l’archivio di deposito, che conserva la documentazione amministrativa dell’ente per i tempi previsti dalla normativa; un archivio di microfilm, formato dalle immagini della documentazione amministrativa protocollata dall’ente tra il 1970 e il 2000; un archivio dei fascicoli del personale; la sezione separata dell’Archivio storico del CNR. Quest’ultima è stata istituita, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, con decreto del direttore generale n. 122 del 28 ottobre 2008 allo scopo di “provvedere […] alla conservazione e alla valorizzazione della documentazione di interesse storico conservata presso l’ente”. Tale sezione è costituita da diverse serie archivistiche di grande interesse storico e culturale. Tra queste si segnalano - per la loro consistenza e completezza - quelle denominate con i titoli degli organi di governo e dai comitati nazionali di consulenza. Tali serie sono composte dai verbali prodotti dai vari organismi che si susseguirono nella gestione dell’ente nel tempo e fin dalla sua istituzione: Comitato esecutivo; Direttorio, Consiglio di presidenza; Giunta amministrativa; Consiglio di amministrazione; Consiglio direttivo. A queste serie si aggiunge quella denominata “Ordini del giorno” costituita da quattro registri recanti, per ogni seduta degli organi direttivi dal 1934 al 1999, l’ordine dei lavori delle singole riunioni e l’elenco dei presenti. Seguono le raccolte di verbali e, in alcuni casi, i carteggi prodotti dai diversi

Comitati per il periodo compreso tra il 1948 e il 1999. Tutta questa documentazione è stata conservata senza soluzione di continuità presso la sede centrale del CNR.

Il quadro sugli archivi si conclude con la notazione che, dal 2009, è attiva una convezione di collaborazione tra il CNR e l’ACS al fine di sottolineare la complementarietà dei fondi e di valorizzare con progetti comuni la documentazione dell’ente da essi conservata.

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