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NOTE DI COMMENTO I numeri arabi rinviano alla riga del testo latino
12 pelicabit: cfr. Fuchs, Lexicon latinitatis Nederlandicae Medii Aevii cit.,
VI, p. 3529 («pelico, as, are (...) id est luxuriari pelicatum exercere»); Gloss.
med. et inf. lat. VI, 250.
28pluitationum: per la forma pluito, are («pluito, -tas frequentativum a
pluo, -is») cfr. Fuchs, Lexicon latinitatis Nederlandicae Medii Aevii cit., VI, p. 3681; pluitio, -onis («actus pluendi, pluvia»): cfr. Glossarium Mediae et infi-
mae latinitatis regni Hungariae cit., p. 497.
39nervos: sull’uso di nervuus (anche al plurale) nella letteratura latina
classica per indicare il sesso maschile cfr. Adams, The Latin Sexual Vocabu-
lary cit., pp. 21, 25, 38, 222, 224.
51floccifaciant: cfr. Fuchs, Lexicon latinitatis Nederlandicae Medii Aevii cit.,
IV, p. 2088 ll. 39-49 («floccifacio, id est vilipendere vel quasi appreciari tanti precii sicut est floccus lane vel nivis»); Diefenbach, Glossarium Lati-
no-Germanicum cit., p. 239.
59honustum: per questa forma cfr.ThlL VI 2, 2952, 41.
60clisteria: per questa forma cfr. ThlL III, 1335, 32.
– cufas: per questa forma (da cupa) cfr. ThlL IV, 1285, 63. 70obliviscier: per questa forma cfr. ThlL, IX 2, 110, 26-28.
87-88 ab ovo tindaride: il riferimento è alle due uova mitologiche, frut- to dell’unione di Zeus con Leda, sposa del re di Sparta Tindaro. Da un uovo nacquero Castore e Clitennestra (generati da Leda e dal marito Tin- daro, quindi mortali), dall’altro videro la luce Polluce ed Elena (di origi- ne divina, perché figli di Zeus e Leda). Zelmio usa questa immagine per descrivere la tediosità e la lungaggine di queste donne in confessione.
88opertus: su questa forma (da oppertus) cfr.ThlL IX 2, 747, 51-54.
133sacristos: per questo vocabolo cfr. Introduzione, pp. 88-89.
151-152 diutinet: cfr.ThlL V 1, 1644, 27-28; Gloss. med. et inf. lat. III, 151. 152operibor: per questa forma cfr. ThlL IX 2, 747, 58-60.
– advesperari: per questa forma cfr. ThlL I, 873, 59-61.
169-170 buccellum: su questo lemma (da buccella) cfr.ThlL II, 2228, 26. 186famant: cfr. Gloss. med. et inf. lat. III, 408.
197sigillatim: per questa forma («ex singillatim, est idem ac singulatim»)
cfr. Lexicon totius Latinitatis cit., IV, pp. 360, 382.
199langorem: per questa forma cfr.ThlL VII 2, 926, 43-45.
208-209 mittam ammodo ut solus recenseas unquam, qui neminem potes: Li- nio invita Ronzio ad abbassare il tono di voce perché nessuno ascolti il suo racconto e vanifichi la riuscita della beffa. Nel testimone A, Albrecht von Eyb inserì in interlinea la glossa «scilicet pati audire» per chiarire il senso; la glossa venne ripresa in B in interlinea, mentre in M fu inserita nel testo.
213diversoriorum: per questa forma (da deversorium) cfr.ThlL V 1, 852,
66-67.
233insecrata: per questo vocabolo («fere i. q. exsecrare») cfr.ThlL VII 1,
1854, 49-53.
– matrice: l’impiego di questo vocabolo per designare i genitali femmi- nili è molto diffuso tra gli autori della letteratura latina classica: Adams,
The Latin Sexual Vocabulary cit., pp. 105-109.
233-234 buffones: per questa forma (da bufo) cfr. ThlL II, 2237, 38-46. 238puteolenta: per questo vocabolo cfr. Introduzione, pp. 84, 88.
240articelle: cfr. N. Tommaseo - B. Bellini, Dizionario della lingua ita- liana, I 1, Torino 1865, p. 636 («Articella: arte di non molto valore e di-
gnità»); sull’Articella – canone di testi di argomento medico – cfr. Intro- duzione, p. 89.
244brache: per questa forma cfr.ThlL II, 2154, 25-26; Gloss. med. et inf. lat. I, 729.
257caput: sull’uso di questo vocabolo per indicare il glande cfr.Adams, The Latin Sexual Vocabulary cit., p. 72.
351-352 si me non fallit hera galina: Fra Zenone si augura che le uova sia- no commestibili.
375leporem: per l’uso di lepus nella letteratura latina come sinonimo di mentula, cfr. Adams, The Latin Sexual Vocabulary cit., p. 34; cfr. anche In-
troduzione, p. 82-83.
376percuncter: su questo significato di percunctor (da cunctor) cfr.ThlL X
1, 1223, 41.
397resupinus: per l’uso di resupinus per indicare una posizione dell’at-
to sessuale cfr. Adams, The Latin Sexual Vocabulary cit., pp. 191-192. 398pungitandi: per questo lemma (pugitare: riempire) cfr. Gloss. Latino- Germanicum med. et inf. aet. cit., p. 473. Nel suo primo incontro con fra Ze-
none, Linio aveva detto di essere di Faenza: sul riferimento alle pratiche omosessuali in questa città cfr. Introduzione, p. 96.
403perscindas: sull’impiego del verbo scindere per indicare la penetra-
zione cfr. Adams, The Latin Sexual Vocabulary cit., pp. 149-150.
410-412 Zelmi, inquam, si ades, cogas tu istunc stramam domi quod nunquam
assideat lectorem infelicem qui semper in spectaculis est: la battuta è poco chia-
ra; forse Ronzio si riferisce al lettore incaricato della recitatio durante gli spettacoli, che avrebbe potuto sedersi sullo sgabello dei giovani se questo fosse stato lasciato all’esterno della loro abitazione.
411stramam: per questo lemma (strama: sgabello) cfr. Diefenbach, Glos- sarium Latino-Germanicum cit., p. 554.
442subalce: per questo lemma cfr. Lexicon latinitatis Medii Aevi Iugosla- DE FALSO HYPOCRITA
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451ullibi: per questo lemma («ullibi: uspiam, usquam») cfr. Glossarium Mediae et infimae latinitatis regni Hungariae cit., p. 682.
453Salve. Credo. Pater.Ave: si tratta dell’incipit delle preghiere Salve Re-
gina, Credo, Padre Nostro, Ave Maria.
460aderis in triduo: il riferimento è quasi certamente al Triduo sacro, il
ternario del Giovedì, Venerdì e Sabato Santo.
469fac presidi denunties: considerando che i giovani sono probabilmen-
te studenti universitari, sembra più corretta la traduzione di praeses con
rettore, cui spettava anche l’esercizio della giustizia sull’universitas schola- rium. Potrebbe però trattarsi anche del podestà di Pavia, la cui giurisdi-
zione nel corso del Quattrocento si estese anche agli studenti in seguito ai numerosi interventi ducali che, di fatto, avevano limitato fortemente l’originaria riserva giurisdizionale dei rettori.
479nunquam equos nec preire solet quadriga: cioè: «non mettere il carro
davanti ai buoi».
501-502 ut utriusque theatri finitimi sumus: il riferimento a due teatri, piuttosto vicini tra loro, è una interessante notizia, se autentica, sulla pre- senza in Pavia di locali destinati alle rappresentazioni.
519 scriptas tabellas: si intendono probabilmente i Dieci Comanda-
menti.
523Li. – Abi nunc cum spoliis tuis: affinché la beffa riesca pienamente, a
questo punto della commedia fra Zenone non deve riconoscere Linio, che dovrà incontrare ancora il religioso: bisogna quindi intendere che qui Linio sia mascherato e che la sua voce non sia identificabile.
524confrices: masturbarsi a vicenda; su questo significato del verbo fri- care cfr. Introduzione, p. 82.
560-561 me invicem expediat: sull’uso di expedio con accusativo cfr. ThlL V 2, 1606, 46-53.
567semipascuntur: per questo lemma cfr. Introduzione, p. 84.
568 symbolam: il ricorrente obbligo di pagare un banchetto nel testo
delle commedie plautine e terenziane, poi ripreso in quelle umanistiche, giustifica l’emendamento symbolam (suggerimento di Stefano Pittaluga); a questo proposito cfr. Introduzione, p. 104.
572caliofios: per questa forma cfr. Introduzione, p. 89.
595recensui: «stabilire il testo»; su questo significato di recenseo cfr. In-
troduzione, pp. 57-61.