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I metadati possono essere codificati internamente al documento METS o essere collegati a partire da una fonte esterna, come un

registro. Un documento METS serve come struttura per

impacchettare insieme gli oggetti digitali archiviati e i metadati a

loro associati. In questo senso, può essere visto come una

implementazione del concetto di pacchetto informativo OAIS.

[...] METS combina un oggetto digitale e i suoi metadati in un

singolo pacchetto logico, che può essere versato come una unità

nel deposito (cioè, come Pacchetto di versamento), gestito come

una unità nel sistema del deposito (cioè come Pacchetto di

archiviazione), o estratto e disseminato come una unità verso

parti esterne al deposito, come la Comunità di riferimento o altri

depositi (cioè come Pacchetto di distribuzione). Svolgendo

queste funzioni, un documento METS si comporta come le

informazioni sull’impacchettamento definite nel modello OAIS:

informazione che serve a combinare, fisicamente o logicamente,

tutte le componenti di un pacchetto informativo, permettendo la

loro identificazione, localizzazione e gestione come singola unità

logica.

»90 e 91

92

Anche in PARADIGM – che stiamo osservando più da vicino – si è optato per utilizzare il formato METS come contenitore per PREMIS e gli altri metadati previsti, a seconda della tipologia di file92; proprio

91 L’immagine della struttura di un file METS è ripresa da (Bodleian Library, John Rylands University Library of Manchester, e Joint Information Systems Committee 2007, p. 118)

92 Ibidem, pp. 111-113. Nello specifico i vari standard individuatiti sono stati per le immagini (still images): MIX for Images (Z39.87), Harvard Digital Repository Service Image, National Library of Australia Image, Digital Images Archiving Study, Exchangeable image file format (Exif); per i video (moving images): National Library of Australia Video, Library of Congress VideoMD Data Dictionary, MPEG-7; per i file audio: Harvard Digital repository service Audio, Library of Congress Audio (Source) Data Dictionary, National Library of Australia Audio, MPEG-7, ID3; per i file di testo: Schema for Technical Metadata for Text by Jerome McDonough,

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per la natura granulare non tanto delle informazioni in sé (in quanto ciascuna informazione, ciascun dato è atomico nel momento in cui viene scorporato dal proprio contesto) quanto piuttosto dell’approccio concettuale adottato, come si è potuto notare dalla tabella precedente, ma come anche consente – e in qualche modo incoraggia – METS. In PARADIGM si è provveduto a ridurre alla più piccola parte ciascun componente complesso e rendere esplicite le relazioni (tra oggetti e metadati e tra gli oggetti tra di loro) attraverso un solido utilizzo dei metadati. Le possibili opzioni valutate per l’integrazione in METS di tutti i metadati sono state l’approccio a struttura composita o a struttura atomizzata, che hanno ciascuna dei vantaggi e degli svantaggi93.

Approccio a struttura composita: è possibile utilizzare un unico file METS per contenere tutti i metadati relativi a un archivio strutturandoli in questo modo (o analogo):

• un record MODS94 per ogni oggetto in

dmdSec

, basato sui metadati descrittivi ricavati automaticamente, in modo da permettere all'archivio di stabilire un primo e basilare controllo intellettuale sull'archivio;

• un record PREMIS per ogni oggetto in

amdSec

/

techMD

e nella stessa sezione un record per ogni oggetto con i metadati specifici rispetto alla tipologia (MIX,

textMD

, ...);

• un record PREMIS relativo ai diritti in

amdSec

/

rightsMD

; • un record PREMIS per ogni evento in

amdSec

/

digiprovMD

; • un inventario in

fileSec

con regole

fileGrp

per le entità

intellettuali, la loro rappresentazione e i file;

• in

structMap

il dettaglio dell'ordine originale delle entità intellettuali nell'archivio, e delle sottosezioni che diano la struttura dettagliata della rappresentazione di ogni entità intellettuale.

Il vantaggio di questo approccio è che richiede la creazione di un unico file METS per descrivere l'intero archivio, tuttavia è evidente

National Library of Australia Text; per i database: National Library of Australia Database; per gli eseguibili: National Library of Australia Executables.

93Ibidem

94

come questo file sia molto grande e complesso, causando grandi difficoltà a lavorarci, e comunque considerando che ogni minima operazione (soprattutto quelle automatiche) va pianificata, controllata e consolidata nella sua efficacia prima di poterla attivare con sicurezza. Approccio a struttura atomizzata: si divide l'archivio in tanti piccoli file METS e si sfruttano i meccanismi di collegamento presenti in METS e in PREMIS per collegare tra loro i file. Questo approccio, a seconda di come si intenda collegare e rappresentare tra loro i vari elementi, può essere declinato in differenti modalità:

come prima possibilità possiamo considerare di creare dei file METS separati (e quindi poi collegarli) per:

• le entità intellettuali;

• la rappresentazione delle entità intellettuali; • i file;

• gli agenti; • gli eventi e • i diritti.

Come seconda possibilità possiamo invece creare file METS separati per:

• le entità intellettuali, che includono al loro interno i metadati per la rappresentazione delle entità intellettuali e i file necessari; • gli agenti;

• gli eventi e • i diritti.

Ancora, si possono creare file METS separati per ciascuna entità intellettuale, le quali conterranno individualmente tutti i metadati necessari per:

• la rappresentazione delle entità intellettuali; • i file;

• gli agenti; • gli eventi e • i diritti.

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Infine, come ultima possibilità si possono creare file METS separati per:

• le entità intellettuali;

• la rappresentazione delle entità intellettuali che conterrà al proprio interno i metadati per i file;

• gli agenti; • gli eventi e • i diritti.

L'approccio di atomizzare i contenuti e i file METS ha l'indubbio vantaggio di mantenere ridotte le dimensioni dei file; inoltre la struttura interna dei file sarà decisamente meno complessa, agevolando il lavoro, e permetterà, all'occasione, di collegare la stessa unità informativa a più elementi senza dover duplicare informazioni. Al contempo però (considerando che le informazioni relative a un oggetto, per quanto ridotte ai minimi termini e collegate tra loro non diventano meno complesse nel loro insieme: si può spostare di livello la complessità, ma non evitarla) per fornire un AIP completo potrebbe essere necessario richiedere un gran numero di file METS, e in ogni caso le procedure vanno sempre accuratamente pianificate, controllate e valutate nella loro efficacia prima di renderle operative.