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Microclisma ripetibile se la prima dose viene espulsa o se la crisi non regredisce in 2-3 minuti

METOCLOPRAMIDE CLORIDRATO

Principio attivo/nome commerciale Metoclopramide Cloridrato - Plasil

Categoria farmacoterapeutica Antiemetico - Procinetico

Presentazione FL 2ml. – 10 mg.

Indicazioni

Vomito da stati acidosici ed iperazotemici.

Cefalee digestive, cefalee e disturbi digestivi del periodo mestruale. Disturbi digestivi psicosomatici in soggetti ansiosi, in surmenage, ecc. Gastroenterologia: gastriti, sindromi dispeptico- entero-colitiche, coadiuvante nelle ulcere gastriche e duodenali. Spasmi del piloro, disturbi da ptosi gastrica. Discinesie e calcolosi biliari, disturbi digestivi nei cirrotici. Postumi di colecistectomia e gastrectomia.

Chirurgia e anestesiologia: nausea e vomito da anestetici o post- operatori. Pediatria: nausea e vomito, intolleranza gastrica ai medicamenti.

Controindicazioni

Ipersensibilità verso i componenti o verso altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico.

Pazienti affetti da glaucoma, feocromocitoma, malattia epilettica, morbo di Parkinson e altre affezioni extrapiramidali conclamate o in corso di terapia con anticolinergici.

Casi in cui la stimolazione della motilità intestinale possa rivelarsi pericolosa, (es. in presenza di emorragia gastrointestinale, perforazione, ostruzione meccanica).

Bambini al di sotto dei 16 anni. Primo trimestre di gravidanza e allattamento.

Precauzioni d’impiego

La somministrazione EV del farmaco deve avvenire lentamente, (1-2minuti). Il prodotto contiene sodio metabisolfito, tale sostanza può provocare in soggetti sensibili e particolarmente negli asmatici reazioni di tipo allergico ed attacchi asmatici gravi. Particolare cautela deve essere adottata nel trattamento di pazienti con insufficienza epatica o renale nei quali la metabolizzazione e l'eliminazione del farmaco può essere sostanzialmente compromessa con conseguente alterazione dei suoi parametri farmacocinetici. Il possibile incremento dei livelli di prolattina dovrebbe essere, nelle pazienti affette da tumore al seno,

attentamente considerato. Gravidanza e allattamento : L'uso del prodotto nel primo trimestre di gravidanza è controindicato.

L'impiego del prodotto nell'ulteriore periodo è riservato ai casi di sintomatologia conclamata, per la quale non sia possibile un intervento alternativo e non nei frequenti e semplici casi di emesi gravidica e tanto meno con fini preventivi. La metoclopramide è escreta nel latte

materno, quindi non dovrebbe essere somministrata durante l'allattamento.

Interazioni

Metoclopramide Cloridrato non deve essere assunto con analgesici -narcotici né con anticolinergici che ne antagonizzano gli effetti sulla motilità gastrointestinale.

La contemporanea somministrazione di anti MAO e neurolettici, farmaci che di per sé possono determinare sia la comparsa di sintomi extrapiramidali che di reazioni distoniche, esalta l'attività centrale del farmaco e aumenta il rischio di effetti collaterali. Effetti sinergici a livello del sistema nervoso centrale si possono manifestare anche con la contemporanea somministrazione di sedativi, ipnotici e tranquillanti. Il farmaco, accelerando lo svuotamento gastrico, può diminuire

l'assorbimento di digossina e di teofillina, mentre può accelerare quello di alcool, acido acetilsalicilico, paracetamolo, tetraciclina, levo-dopa. Riducendo il tempo del transito intestinale anche del cibo, il

trattamento può richiedere un aggiustamento del dosaggio di insulina nel diabete.

Effetti indesiderati

Agitazione, sonnolenza e astenia. Il farmaco può determinare reazioni extrapiramidali di vario tipo, generalmente di tipo distonico.

Esse possono includere spasmi facciali, trisma, torcicollo, spasmi dei muscoli extra-oculari con crisi oculogire, posizioni anomale della testa. Sono stati inoltre segnalati effetti indesiderati centrali (depressione), cardiaci (tachicardia sopraventricolare), e renali (riduzione del flusso plasmatico renale), per cui si raccomanda cautela nel trattamento di soggetti con anamnesi positiva per patologia a carico di questi organi. Può stimolare la secrezione di prolattina che può essere associata a galattorrea ed alterazioni mestruali nelle donne e ad impotenza nell'uomo. Nei pazienti portatori di feocromocitoma sono state segnalate crisi ipertensive talora ad esito fatale.

Sono stati inoltre segnalati: insonnia, cefalee, vertigini, nausea, ginecomastia, disturbi intestinali, rush cutanei.

Posologia

Adulti: una fiala da 2 ml (10 mg) IM o EV. L'iniezione può essere ripetuta. Nel trattamento di pazienti anziani ridurre i dosaggi sopraindicati.

MIDAZOLAM

Principio attivo/nome commerciale Midazolam - Ipnovel

Categoria farmacoterapeutica

È un derivato delle benzodiazepine appartenente al gruppo degli ipnotici e tranquillanti. Possiede proprietà ansiolitica,

muscolo-rilassante, anticonvulsi va, amnesica, sedativa e ipnotica. Il Midazolam incrementa la normale trasmissione dell' acido gamma-aminobutirrico (GABA) nel SNC per mezzo di particolari recettori delle benzodiazepine. Il GABA inibisce la trasmissione di diversi importanti messaggeri quali Noradrenalina, Serotonina, Dopamina e Acetilcolina.

Presentazione Fiale da 5 mg/1 ml - 15 mg/3ml

Indicazioni

CONVULSIONI PAZ ADULTO E PEDIATRICO ALGORITMO SEDAZIONE PAZ ADULTO E PEDIATRICO

Controindicazioni

Miastenia grave, insufficienza respiratoria grave, apnea notturna, grave insufficienza epatica, shock o coma, intossicazione acuta da alcool, ipnotici, neurolettici, antidepressivi o litio, glaucoma acuto ad angolo chiuso. Particolare cautela va usata in caso di somministrazione a pazienti ad alto rischio: anziani, pazienti in precarie condizioni generali, obesi, pazienti affetti da malattie ostruttive delle vie respiratorie, insufficienza renale cronica, scompenso cardiaco.

Particolare attenzione è richiesta nei pazienti affetti da schizofrenia o depressione endogena.

Ipersensibilità al principio attivo, ad altre benzodiazepine o ad uno o più eccipienti.

Precauzioni d’impiego

Precipita in soluzioni contenenti bicarbonato e se somministrato in concomitanza ad altri famaci, è instabile in soluzioni dal pH neutro o alcalino.

Disturbi da sovradosaggio

Riduzione del volume respiratorio e/o una riduzione della frequenza respiratoria o apnea, depressione respiratoria, arresto respiratorio e/o cardiaco (eventi più probabili negli anziani con insufficienza cardiaca e respiratoria); laringospasmo; tachicardia; in gravidanza può causare apnea, ipotonia, bradicardia neonatale.

Effetti indesiderati

Il midazolam può causare un potenziamento dell'effetto anestetico o sedativo di altri prodotti che agiscono a livello centrale, come

neurolettici, tranquillanti, antidepressivi, anticonvulsivi, ipnotici, analgesici, anestetici e sedativi antiistaminici; questo fenomeno

comporta il rischio di depressione respiratoria. Il rischio di depressione respiratoria è particolarmente elevato in caso di somministrazione contemporanea di analgesici narcotici.

L'effetto ipotensivo di farmaci antiipertensivi e vasodilatatori può essere potenziato. Occasionalmente (>1%) sono state descritte le seguenti reazioni: singhiozzo, nausea, vomito, tosse secca, sedazione marcata, cefalea, capogiri, oltre a sintomi a livello locale quali

sensibilità, eritema e indurimento del sito di iniezione.

Apparato respiratorio: broncospasmo, dispnea, iperventilazione, , ostruzione delle vie aeree, tachipnea.

Sistema cardiovascolare: polso bigemino, contrazioni ventricolari premature, episodi vasovagali, tachicardia, ritmo nodale.

Sistema gastrointestinale: sapore acido in bocca, alterazioni della salivazione, vomito.

Sistema nervoso centrale/neuromuscolare: amnesia anterograda, euforia, confusione, comportamento litigioso, ostilità, aggressività, furia, nervosismo, ansietà, senso di ubriachezza, agitazione, delirio o eccitazione improvvisi, allucinazioni, risveglio prolungato da anestesia e sogni, disturbi del sonno, insonnia, incubi, movimenti atetosici, spasmi muscolari, atassia, capogiri, eloquio confuso, disfonia, parestesie. Altri organi sensoriali: annebbiamento della vista, visione doppia, nistagmo, miosi, spasmi palpebrali, riduzione della vista, disturbi della convergenza, riduzione dell' udito, perdita dell' equilibrio,

disorientamento.

Cute: orticaria, gonfiore o bruciore cutaneo, sensazione di caldo o di freddo, macchie cutanee, prurito, in modo particolare nel sito di iniezione.

Varie: sbadigli, letargia, tremori, astenia, odontalgie, svenimenti, ematomi.

Posologia

CONVULSIONI PAZ ADULTO Ø Midazolam 5 mg

CONVULSIONI PAZ PEDIATRICO Ø età < 1 anno Midazolam 1 mg

Ø età >1 < 8 anno Midazolam 2 mg SEDAZIONE PAZ ADULTO

Ø Midazolam 0,035 mg/Kg (2,5 mg dose media adulto) SEDAZIONE PAZ PEDIATRICO

Ø 0,025 mg/Kg e.v. (1ml a 20 --- 1ml ogni 20kg) Ø os 0,3 - 0,5 mg/kg: (1ml ogni 10-15Kg)

Ø mucoso 0,2 mg/kg Preparazione/somministrazione

Per via endovenosa, mucosa, rettale,intraossea nell’adulto e nel bambino.

METILPREDNISOLONE

Principio attivo/nome commerciale Metilprednisolone Urbason

Categoria farmacoterapeutica Corticosteroide

Presentazione fiala di polvere liofilizzata 20 mg

Indicazioni RISI ASMATICA PAZ PEDIATRICO

Controindicazioni

Poiché si sono avuti rari casi di reazioni anafilattoidi in pazienti sottoposti a terapia parenterale con corticosteroidi, devono essere prese le opportune precauzioni prima della somministrazione, particolarmente quando il paziente risulti all'anamnesi allergico ai medicamenti

Precauzioni d’impiego

Disturbi da sovradosaggio Non sono noti casi di intossicazione acuta, né tale evenienza è prevedibile.

Effetti indesiderati

Posologia

CRISI ASMATICA PAZ PEDIATRICO Ø 1 mg/kg e.v

Preparazione/somministrazione

Note

MORFINA

Principio attivo/nome commerciale Morfina cloridrato/Morfina

Categoria farmacoterapeutica

Potente analgesico oppioide.

Riduce le richieste miocardiche di O2 per:

Riduzione del precarico per marcata dilatazione venosa. Riduzione del postcarico per lieve vasodilatazione arteriosa. Riduzione della

frequenza cardiaca.

Riduzione dell’attività simpatica.

Presentazione Fiale 10 mg/1 ml

Indicazioni DOLORE TORACICO

Controindicazioni

Ipersensibilità nota, attacco asmatico in corso, addome acuto con ileo paralitico, gravidanza, convulsioni, trauma cranico, abuso alcolico, delirium tremens, ipertensione endocranica, insufficienza respiratoria ed epatocellulare grave

Precauzioni d’impiego

La morfina deve essere somministrata con cautela nei soggetti anziani e molto anziani o debilitati ed in pazienti affetti da:

affezioni organiche cerebrali

insufficienza respiratoria e affezioni polmonari croniche

(particolarmente se accompagnate da ipersecrezione bronchiale) e comunque in tutte le condizioni ostruttive delle vie respiratorie e in caso di ridotta riserva ventilatoria (come, ad esempio, in caso di cifoscoliosi ed obesità)

coliche renali e biliari, ipertrofia prostatica, mixedema e ipertiroidismo epatite acuta ed epatopatie acute, affezioni renali ed epatiche croniche insufficienza adrenocorticale, stati ipotensivi gravi e shock,

rallentamento del transito gastro-intestinale e affezioni intestinali di tipo infiammatorio o ostruttivo.

La morfina, per il suo effetto analgesico e per la sua azione sul livello di coscienza, sul diametro pupillare e sulla dinamica respiratoria può rendere difficile la valutazione clinica del paziente ed ostacolare la diagnosi di quadri addominali acuti.

Disturbi da sovradosaggio Depressione respiratoria

Effetti indesiderati

Depressione respiratoria (antagonista Naloxone). Ipotensione (piu’ frequente in pazienti ipovolemici). Talvolta alterazioni della FC (forse mediate dal nervo vago).

Posologia Dolore Toracico: 2-4 mg e.v. ripetibili ogni 5/15’

Preparazione/somministrazione 1 fiala portata a 10 ml con fisiologica.

NALOXONE

Principio attivo/nome commerciale Naloxone cloridrato - Narcan

Categoria farmacoterapeutica

É un farmaco di sintesi, antagonista oppioide puro, con affinità per tutti e tre i tipi di recettori degli oppioidi (μ,δ,κ). Il naloxone blocca l'azione dei peptidi

oppioidi endogeni e dei farmaci morfino-simili. Antagonista degli analgesici narcotici.

Presentazione Fiale 0,4 mg/1 ml.

Indicazioni

ALTERAZIONE DELLA COSCIENZA PAZ. ADULTO E PEDIATRICO Depressione respiratoria causata da sovradosaggio di oppiacei (overdose da eroina).

Depressioni respiratorie del neonato causate da uso di sostanze oppioidi da parte della madre tossicodipendente prima del parto.

Controindicazioni Ipersensibilità al farmaco.

Precauzioni d’impiego

Somministrare prima una dose via i.m.: la breve emivita via e.v. non copre il pz da eventuali ricadute.

Disturbi da sovradosaggio

Dosi eccessive di Narcan possono determinare una significativa diminuzione dell'effetto analgesico indotto dallo stupefacente ed aumentare la pressione arteriosa.

Effetti indesiderati

Occasionalmente può precipitare la crisi di astinenza nei soggetti dipendenti da oppiacei. Ipertensione arteriosa; tachicardie sopraventricolari e ventricolari; crisi epilettiche; comportamenti violenti; nausea; vomito; sudorazione.

Posologia

ALTERAZIONE DELLA COSCIENZA PAZ. ADULTO: Ø 0,4 mg (1 fl) i.m. seguita da 0,4 mg e.v. Ripetibile ogni 2 minuti

ALGORITMO ALTERAZIONE DELLA COSCIENZA PAZ.PEDIATRICO Ø Naloxone cl. 0,01mg/kg ev (1 fl a 10 ml 1 ml ogni 4 Kg ripetibile

ogni 2’)

Preparazione/somministrazione

Narcan può essere somministrato per via endovenosa, sottocutanea, intramuscolare, attraverso il tubo tracheale e la via nasale mediante nebulizzatore. La somministrazione per via endovenosa,

raccomandabile in situazioni di emergenza, determina una più rapida comparsa dell'attività farmacologica,. Poiché la durata degli effetti farmacologici di alcuni stupefacenti potrebbe superare quella di Narcan, se necessario, la somministrazione del farmaco dovrebbe essere ripetuta. La somministrazione im. sembra abbia un onset leggermente ritardato ed una maggiore durata d'azione.Viene

rapidamente metabolizzato dal fegato e la sua durata d'azione è di sole 1-2 ore, e quindi inferiore a quella della maggior parte dei farmaci morfino-simili.

Note

Narcan non è efficace contro la depressione respiratoria dovuta a farmaci non oppiacei. Non produce alcun effetto farmacologico a soggetti che non hanno assunto oppiacei.

NATISPRAY

Principio attivo/nome commerciale Trinitrina. Natispray

Categoria farmacoterapeutica La trinitrina costituisce il farmaco antianginoso di elezione.

Presentazione

spray sublinguale in flacone polverizzante con valvola dosatrice contenente 18 ml di spray (0,30 mg/dose) 1 bomboletta 100ml = trinitina 4%

Indicazioni DOLORE TORACICO

Controindicazioni Ipersensibilità nota, ipotensione, ipertensione endocranica

Precauzioni d’impiego

Al fine di evitare l'insorgenza di una ipotensione ortostatica, specie nelle persone anziane, e, in particolare in caso di associazione con altri farmaci in grado di incrementare l'ipotensione, si raccomanda di mantenere la posizione seduta alla prima nebulizzazione

Disturbi da sovradosaggio

Dosi molte elevate possono provocare vomito, sincope, cianosi, metaemoglobinemia, disturbi respiratori, brachicardia.

Effetti indesiderati cefalea; ipotensione posturale; vasodilatazione cutanea

Posologia

DOLORE TORACICO Una erogazione sublinguale (puff) (0,4mg)

Preparazione/somministrazione spray sublinguale

NITROGLICERINA

Principio attivo/nome commerciale Nitroglicerina. Venitrin

Categoria farmacoterapeutica

Nitrato organico che agisce principalmente sui vasi venosi di capacitanza causando sequestro periferico di sangue, riducendo i volumi cardiaci e diminuendo la tensione della parete ventricolare cardiaca. Si lega a specifici recettori della muscolatura liscia determinandone il rilasciamento.

Vasodilatazione venosa e coronarica. Antagonizza il vasospasmo.

Migliora la perfusione subendocardica.

Riduce la pressione di riempimento ventricolare sx. Riduce la tensione di parete.

Tutti questi effetti determinano una riduzione della richiesta miocardica di O2.

Presentazione Fiale 5 mg.

Indicazioni

DOLORE TORACICO URGENZA IPERTENSIVA

Controindicazioni Ipersensibilità nota, ipotensione, ipovolemia, glaucoma

Precauzioni d’impiego

Il trattamento con nitroglicerina per infusione venosa, va effettuato sorvegliando la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca e lo stato clinico dei pazienti

Disturbi da sovradosaggio

Un sovradosaggio accidentale di nitroglicerina può causare ipotensione grave e tachicardia riflessa che possono essere trattate diminuendo o sospendendo temporaneamente l ́infusione fino a quando la

condizione del paziente si è stabilizzata.

Effetti indesiderati Cefalea -Ipotensione fino a sincope

Posologia

DOLORE TORACICO

Ø Infusione da 0,1 μg/kg/min. (titolando in base a FC e PA) URGENZA IPERTENSIVA

Ø Infusione da 0,1 μg/kg/min. (titolando in base a FC e PA)

Preparazione/somministrazione Utilizzare sempre infusione con pompa-siringa o contagocce.

Note

NITROSORBIDE

Principio attivo/nome commerciale Isosorbide dinitrato/Nitrosorbide

Categoria farmacoterapeutica

L'isosorbide dinitrato svolge attività preventiva nei confronti degli effetti coronarospastici e aritmizzanti da pitressina e della

miocardiopatia da isoprenalina.Indagini coronarografiche nell'uomo hanno dimostrato la capacità dell'isosorbide dinitrato di dilatare le arterie coronariche migliorando la circolazione collaterale del miocardio. Oltre che aumentare il flusso coronarico l'isosorbide dinitrato diminuisce il pre-carico e il post- carico del cuore, riducendo così il lavoro cardiaco ed il consumo di O2 ed incrementando quindi il rendimento cardiaco.

Presentazione Fiale 5 mg./10 ml

Indicazioni Dolore Toracico.

Controindicazioni

La Nitrosorbide fiale è controindicata in presenza di collasso

cardiocircolatorio, di ipotensione grave e nei casi di accertata ipersensibilità al farmaco.

Precauzioni d’impiego

Nel corso della somministrazione del preparato è necessario controllare frequentemente la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca.

Usare con cautela in pazienti affetti da glaucoma.

Disturbi da sovradosaggio

Un sovradosaggio accidentale può causare ipotensione grave e tachicardia riflessa che possono essere trattate diminuendo o sospendendo temporaneamente l ́infusione fino a quando la condizione del paziente si è stabilizzata.

Effetti indesiderati

Cefalea, vasodilatazione cutanea con arrossamenti, episodi transitori di vertigini ed astenia, ipotensione arteriosa ortostatica, manifestazioni cutanee, dermatite esfoliativa.

Occasionalmente può aversi una spiccata sensibilità agli effetti

ipotensivi dei nitroderivati con comparsa anche a dosi terapeutiche di sintomi accentuati quali: nausea, vomito, astenia, agitazione, pallore, sudorazione e collasso.

Posologia Infusione da 0,1 μg/kg/min. (titolando in base a FC e PA)

Preparazione/somministrazione Utilizzare sempre infusione con pompa-siringa o contagocce.

OSSITOCINA

Principio attivo/nome commerciale Oxitocina - Syntocinon

Categoria farmacoterapeutica Ormoni del lobo posteriore dell’ipofisi, ipotalamici ed analoghi

Presentazione fiale da 5 U.I./1 ml

Indicazioni PARTO

Controindicazioni

Inerzia uterina ipertonica, fattori di ostruzione meccanica al parto (sproporzione cefalo-pelvica, presentazioni anomale). Eccessiva distensione dell’utero (ad es. nelle gravidanze multiple, nelle pazienti con parità superiore a 4, polydramnios, nelle pluripare anziane),

pregresso taglio cesareo, od altri interventi chirurgici sull’utero, ed ogni qualvolta ci sia una pronunciata predisposizione alla rottura dell’utero. Tossiemia grave, predisposizione all’embolismo del liquido amniotico (morte fetale intrauterina, abruptio placentae), contrazioni ipertoniche, placenta previa. Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Precauzioni d’impiego

Quando il prodotto viene usato nell’atonia e nell’emorragia post-partum deve essere esclusa dal medico la presenza di una gravidanza gemellare

In pazienti con disturbi cardiovascolari va ridotto al minimo il volume della soluzione di infusione, utilizzando una soluzione più concentrata per non sovraccaricare il circolo.

Disturbi da sovradosaggio

Specie in seguito a sovradosaggio sono state anche osservate

contrazioni eccessive e premature con pericolo di rottura d’utero e di asfissia, bradicardia ed aritmia fetali, colorazione di meconio del liquido amniotico, contrazioni ipertoniche, ritenzione placentare, inerzia uterina post-partum.

Effetti indesiderati

L’impiego di ossitocina può determinare effetti gravissimi per la madre e per il feto specie nei casi di ipersensibilità e di sovradosaggio.

Tenere inoltre presente la notevole variabilità individuale della sensibilità uterina all’ormone.

In seguito all’uso prolungato e di alte dosi di ossitocina per infusione endovenosa, o per un’infusione troppo rapida, può raramente manifestarsi un effetto antidiuretico che può essere causa di un transitorio eccesso di ritenzione idrica con cefalea, anoressia, nausea, vomito e dolore addominale, sonnolenza, stato di incoscienza, stato convulsivo epilettiforme, abbassamento del tasso sierico degli elettroliti.

Per eliminare questi disturbi legati al sovraccarico di liquidi è necessario restringerne al massimo l’introduzione, promuovere la diuresi e

correggere per quanto possibile lo squilibrio elettrolitico.

Le convulsioni possono essere controllate con l’uso appropriato di barbiturici.

Sono state riportate inoltre reazioni anafilattiche, emorragie post-partum, ematoma pelvico.

Raramente sono stati riportati ipertensione transitoria, vertigini transitorie, mal di testa, tinnito, palpitazione, dolore al torace e dispnea.

L’impiego di ossitocina può determinare effetti gravissimi per la madre e per il feto specie nei casi di ipersensibilità e di sovradosaggio.

Tenere inoltre presente la notevole variabilità individuale della sensibilità uterina all’ormone.

In seguito all’uso prolungato e di alte dosi di ossitocina per infusione endovenosa, o per un’infusione troppo rapida, può raramente manifestarsi un effetto antidiuretico che può essere causa di un transitorio eccesso di ritenzione idrica con cefalea, anoressia, nausea, vomito e dolore addominale, sonnolenza, stato di incoscienza, stato convulsivo epilettiforme, abbassamento del tasso sierico degli elettroliti.

Per eliminare questi disturbi legati al sovraccarico di liquidi è necessario restringerne al massimo l’introduzione, promuovere la diuresi e correggere per quanto possibile lo squilibrio elettrolitico. Le convulsioni possono essere controllate con l’uso appropriato di barbiturici.

Sono state riportate inoltre reazioni anafilattiche, emorragie post-partum, ematoma pelvico. Raramente sono stati riportati ipertensione transitoria, vertigini transitorie, mal di testa, tinnito, palpitazione, dolore al torace e dispnea.

In alcuni casi sono stati segnalati, rash cutaneo e reazioni anafilattoidi associate a dispnea, ipotensione o shock

PARTO

Ø Al disimpegno della spalla 10 U.I. i.m. alla madre SECONDAMENTO

PARACETAMOLO

Principio attivo/nome commerciale Paracetamolo - Tachipirina - Perfalgan

Categoria farmacoterapeutica

Il paracetamolo è una sostanza dotata di proprietà analgesiche ed antipiretiche che vengono attribuite ad un effetto diretto sui centri del dolore e della

termoregolazione probabilmente tramite l'inibizione della PG- sintetasi.

Presentazione

Microsupposte 125mg – 250mg; Supposte 500 mg Preparazione iniettabile flc 100 ml 10 mg/ml - 50 ml 10 mg/ml

Indicazioni

CONVULSIONI PAZ PEDIATRICO

COME ANTIPIRETICO: trattamento sintomatico di affezioni febbrili quali l'influenza, le malattie esantematiche, le affezioni acute del tratto

respiratorio, ecc. COME ANALGESICO: cefalee, nevralgie, mialgie ed altre manifestazioni

dolorose di media entità, di varia origine.

Controindicazioni

Ipersensibilità verso i componenti del prodotto. I prodotti a base di paracetamolo sono controindicati nei pazienti affetti da grave anemia emolitica.Grave insufficienza epatocellulare.

Precauzioni d’impiego

Usare con cautela nei soggetti con carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi. Dosi elevate o prolungate del prodotto possono

provocare una epatopatia ad alto rischio e alterazioni a carico del rene e del sangue anche gravi. Somministrare con cautela nei soggetti con insufficienza renale o epatica. Durante il trattamento con paracetamolo prima di assumere qualsiasi altro farmaco controllare che non contenga lo stesso principio attivo, poiché se il paracetamolo è assunto in dosi elevate si possono verificare gravi reazioni avverse.

Disturbi da sovradosaggio

In caso di assunzione accidentale di dosi molto elevate, l'intossicazione acuta si manifesta con anoressia, nausea e vomito seguiti da profondo decadimento delle condizioni generali.

In caso di iperdosaggio, il paracetamolo può provocare citolisi epatica che può evolvere verso la necrosi massiva e irreversibile.

I provvedimenti da adottare consistono nello svuotamento gastrico precoce e nel ricovero ospedaliero per le cure del caso.

Effetti indesiderati

Con l'uso di paracetamolo sono state segnalate reazioni cutanee di vario tipo e gravità inclusi casi di eritema multiforme, sindrome di Stevens Johnson e necrolisi epidermica. Sono state segnalate reazioni di ipersensibilità quali angioedema, edema della laringe, shock

anafilattico, trombocitopenia, leucopenia, anemia, agranulocitosi, alterazioni della funzionalità epatica ed epatiti, alterazioni a carico del rene (insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale, ematuria, anuria) reazioni gastrointestinali e vertigini.

Posologia

CONVULSIONI PAZ PEDIATRICO:

Ø Microsupposte 125 mg: Bambini fino ad 1 anno: 1 microsupposta Ø Supposte 250 mg: Bambini da 1 a 6 anni: 1/2-1 supposta

Ø Supposte 500 mg: Bambini oltre i 6 anni: 1 supposta COME ANTIPIRETICO ed ANALGESICO:

Adulti e Adolescenti di peso superiore a 50 kg: 1 g di paracetamolo per

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