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metri cubi al secondo non possiamo dare di più

Gazzetta Dell'Emilia

solo 70 metri cubi al secondo non possiamo dare di più

Camilla Sorregotti / Alto Mantovano Continua inesorabile la discesa del livello del Po, arrivata ieri a -4.18 dallo 0 idrometrico, e si preannunciano tempi ancora più duri, visto l' arrivo nei prossimi giorni di un' ondata di caldo africano su tutta la penisola. Il Po non è il solo a soffrire le gravi conseguenze della siccità, ma anche il lago di Garda, seppure in maniera minore, ne risente. Il livello dell' acqua è molto inferiore rispetto allo scorso anno: 52 cm sopra lo zero idrometrico contro 121 cm nello stesso periodo, nel 2021.

I l l a g o d i G a r d a r a p p r e s e n t a u n a i u t o fondamentale per contrastare la mancanza d' acqua nel Po con i conseguenti danni per l' a g r i c o l t u r a . I n f a t t i , d a l 2 2 g i u g n o , A i p o (Agenzia Interregionale per il fiume Po), ha preso la decisione di far uscire dal lago 70 metri cubi d' acqua al secondo. Di questi, 55 sono destinati al Consorzio del Mincio per le coltivazioni di pianura, 15 finiscono nel Po. Da fine giugno, però, la situazione non è affatto migliorata, anzi, ogni giorno cresce il bisogno d' acqua, ma questa volta il Garda non aiuterà più di quanto non stia già facendo.

L' 8 luglio, Comunità del Garda, guidata dalla ministra Mariastella Gelmini, ha indetto a Salò un vertice, coordinato dal direttore generale

Lucio Ceresa con la presenza di Meuccio Berselli, segretario generale dell' Autorità d i Bacino Distrettuale del Fiume Po, del direttore generale di Aipo, del Consorzio del Mincio, del Consorzio Garda Chiese, di Garda Uno, di Azienda Gardesana Servizi, di Acque Bresciane e dei rappresentanti dei territori facenti parte della Comunità del Garda. Tra questi, anche il vicepresidente di Comunità del Garda e presidente di Associazione Colline Moreniche Francesco Federici. Da questo incontro la decisione di non aumentare la quota di deflusso, ma di rimanere sui 70 metri cubi al secondo come dal 22 giugno a questa parte.

Federici spiega che «sono molti gli equilibri da considerare. La siccità si ripercuote sull' ecosistema naturale del lago, ma anche sull' agricoltura, il turismo, l' alimentazione. È quindi importante esserci in questi frangenti e affrontar con lungimiranza e prudenza ogni aspetto».

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Dal Garda acqua ai campi e al Po: "Più di questo non si può"

Tuti d' accordo, anche i consorzi di bonifica, sul continuare l' erogazione atuale di 70m3 d' acqua al secondo

ALTO MANTOVANO Mentre tutti i Comuni sono alle prese con le ordinanze sindacali contro gli sprechi di acqua potabile, la siccità non si placa e i livelli del Po sono sempre più allarmanti.

Si guarda quindi ai gradi laghi, ma per il Garda sono tutti d' accordo: "Non si aumenterà il deflusso".

Qualche giorno fa la Comunità del Garda, guidata dalla ministra Mariastella Gelmini, ha indetto un importante vertice, coordinato dal direttore Generale Lucio Ceresa a Salò con, tra i presenti, Meuccio Berselli segretario generale dell' Autorità d i Bacino Distrettuale del Fiume Po, il direttore generale di AIPO, il Consorzio del Mincio, il Consorzio Garda Chiese, Garda Uno, Azienda Gardesana Servizi, Acque Bresciane e i rappresentanti dei territori facenti parte della Comunità del Garda.

Tra questi anche il vicepresidente di Comunità del Garda e presidente di Associazione Colline Moreniche Francesco Federici e la parlamentare della Repubblica Italiana Anna Lisa Baroni, nonché consulente Giuridica del Ministro Gelmini.

«Si è trattato di un tavolo pacato in cui tutti si sono trovati concordi, di fronte ai dati. Settanta

sono i metri cubi d' acqua che ogni secondo, dal 22 giugno ad oggi, escono dal Lago. Di questi, 55 sono destinati al Consorzio del Mincio per le coltivazioni di pianura, mentre 15 finiscono nel Po. Nulla, nonostante l' emergenza, per ora varierà - ha precisato l' onorevole Annalisa Baroni -. Per far fronte a una situazione di questo tipo, non nuova anche se più grave quest' anno, occorre intervenire con progetti strutturali, e mi riferisco ad esempio a invasi artificiali.

Ma anche mettendo in atto accorgimenti che possono far risparmiare acqua. Acqua, e la siccità di questi giorno lo insegna, sta diventando più importante addirittura del petrolio».

L' aiuto del Garda al Po è comunque garantito, sottolineano, nonostante rappresenti comunque un grande sforzo, considerando l' abbassamento anche della quota del Lago che perde un centimetro al giorno tra deflusso ed evaporazione.

«Sono molti, in effetti afferma Francesco Federici gli equilibri da considerare.

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La siccità si ripercuote sull' ecosistema naturale del Lago, ma anche sull' agricoltura, il turismo, l' alimentazione. La salubrità del Garda è fondamentale anche per il nostro territorio delle colline moreniche. È, quindi, importante esserci in questi frangenti e affrontare con lungimiranza e prudenza ogni aspetto. Noi non potevamo mancare. L' appuntamento coordinato da Comunità del Garda, soggetto aggregatore, è stato importante e ognuno ha dato dimostrazione di sinergia e collaborazione, per il bene comune». (k)

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Mozione, Pellicani Pd Camera, su siccità e gestione e potenziamento risorsa idrica

l' organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) ha classificato l' Italia come un Paese soggetto a stress idrico medio-alto; g r a n p a r t e d e g l i i m p a t t i d e i cambiamenti climatici sono riconducibili ad a l t e r a z i o n i d e l c i c l o i d r o l o g i c o d o v u t e principalmente all' aumento delle temperature, alla riduzione della copertura nevosa e all' alta variabilità stagionale delle precipitazioni.

Questi fenomeni sono ulteriormente aggravati, n e l l e a r e e u r b a n e , d a l l a d i f f u s a impermeabilizzazione dei suoli che ne mina le capacità di regolazione dei deflussi idrici; tali a l t e r a z i o n i a v r a n n o c o n s e g u e n z e s u l l a s i c u r e z z a i d r i c a f o n d a m e n t a l e p e r l e popolazioni, per la competitività delle imprese e per la tutela dell' ambiente naturale e della biodiversità; sempre più spesso si verificano, in varie zone d' Italia, situazioni anomale connesse all' alternarsi di eventi meteorologici estremi di grande intensità e violenza con periodi di forte siccità. Tali eventi, legati ai mutamenti climatici in corso, sollecitano politiche più efficaci sia sul fronte della mitigazione dei processi in atto, sia sul fronte dell' adattamento agli stessi; la tragedia del ghiacciaio della Marmolada, che ha causato la morte di decine di persone, ci ricorda che il

tempo per intervenire è sempre più ridotto. Un' intervista ad un glaciologo dell' istituto di scienze polari del Cnr ricorda infatti che da settimane le temperature in quota sulle Alpi sono state molto al di sopra dei valori normali, mentre l' inverno scorso c' è stata poca neve, che ormai quasi non protegge più i bacini glaciali. L' atmosfera e il clima, soprattutto al di sotto dei 3.500 metri di quota - si legge in questa intervista a greenreport.it - è in totale disequilibrio a causa del «nuovo» clima che registriamo e quindi, purtroppo, questi eventi sono probabilmente destinati a ripetersi nei prossimi anni e anche per questa estate dobbiamo mantenere la massima attenzione; da diversi mesi la situazione nel nord Italia è drammatica. Il 10 giugno 2022 si è svolta una seduta straordinaria dell' Osservatorio permanente sulle crisi idriche, convocata dall' Autorità distrettuale del fiume Po che ha unito tutte le regioni del distretto.

Protezione civile del distretto, Ministero della transizione ecologica, Ispra e i portatori di interesse pubblici e privati per fare il punto sullo stato idrologico dell' area padana; dalla seduta è emerso il persistere di un contesto ancora estremamente difficile che vede un progressivo deficit di risorsa disponibile per tutti gli usi; nella nota informativa pubblicata sul sito dell' Autorità di bacino distrettuale del fiume Po si legge che: «Il quadro complessivo proiettato - che registra la peggior crisi da 70 anni ad

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