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MICROCLIMA

Nel documento DVR Valutazione rischi D.Lgs.81 Sommario (pagine 44-47)

9. RISCHI GENERICI

9.2. MICROCLIMA

Già nel 1987 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto e definito la Silk Building Syndrom (Sindrome dell’edificio malato - SBS) come un complesso di sintomi di malessere generale, non specifici ma ripetitivi, lamentati dagli occupanti di particolari fabbricati (con ambienti sigillati e dotati di impianti per il condizionamento dell’aria) che spariscono allontanandosi dagli edifici.

La Building Related Illiness (malattia correlata all’edificio - BRI) è un complesso di sintomi che si manifestano in uno o più occupanti del medesimo edificio; possono essere riferiti ad uno specifico fattore eziologico (quadro clinico definito : irritazioni alle mucose provocate dalla presenza di formaldeide, tumore polmonare indotto da esposizione a radon indoor, legionellosi,ecc.) presente nell’aria dell’ambiente confinato e dal lungo tempo necessario per la guarigione. Per definire la SBS elementi essenziali sono il comfort e il benessere legati a parametri fisici (temperatura, umidità e ventilazione, velocità dell’aria, ecc.) e la qualità dell’aria legata alla presenza di agenti inquinanti di diversa natura (inquinanti fisici, chimici e biologici).

Da quanto esposto sopra, emerge l’esigenza che il microclima presente all’interno degli ambienti confinati, dove l’uomo trascorre più di due terzi del proprio tempo, risulti idoneo ad una vita ottimale e non presenti anomalie che possano influire negativamente sulla sua salute, sulla sua sfera emotiva o sul suo benessere.

Parametri ambientali che influenzano la qualità dell’aria negli ambienti confinati:

1. temperatura dell’aria interna: esiste una relazione statisticamente rilevante tra l’elevazione della temperatura oltre i 22°C e la comparsa di sintomi di SBS.

2. umidità relativa: in inverno non deve essere inferiore al 30%. Intorno al 20% aumentano le patologie dovute alla secchezza dell’aria. In estate l’umidità relativa deve essere mantenuta tra il 50% e il 70%. I procedimenti di umidificazione dell’aria sono alla base di un grande numero di problemi e meritano una particolare attenzione.

3. ventilazione: ratei di ventilazione insufficienti acuiscono i problemi di inquinamento interno, particolare attenzione va posta alla quantità di aria di ricircolo ed ai trattamenti che subisce.

4. velocità dell’aria: è un altro parametro importante per la definizione del benessere, molte persone si lamentano per l’aria stagnante, altre, che lavorano in prossimità di bocche d’ aerazione, hanno ugualmente sensazioni di disagio.

5. illuminazione artificiale: è questo un altro vasto campo di indagine. Lo stress visuale può giocare un certo ruolo in funzione della distribuzione dei punti luminosi, di un insufficiente contrasto, di una eccessiva intensità luminosa.

6. rumore: il rumore sia di provenienza interna che esterna ha influenza sul benessere, sulla sfera emotiva e sulla concentrazione.

7. vibrazioni: la vicinanza a fonti di vibrazioni come il traffico pesante su gomma o rotaia, causa disturbi agli occhi ed irritabilità.

8. ioni: la mancanza di ioni negativi è responsabile di malessere ambientale ed è determinata dalla presenza di fonti inquinanti.

PUREZZA DELL’ARIA INTERNA (IAQ-INDOOR AIR QUALITY) SOSTANZE INQUINANTI E LORO SORGENTI Le cause dell’inquinamento degli ambienti interni sono molteplici e fra loro interrelate. Allo stesso tempo è possibile individuare numerose tipologie di sorgenti di sostanze inquinanti, fra cui:

materiali per le costruzioni;

materiali e prodotti per le finiture;

materiali di arredo e corredo;

impianti di climatizzazione e riscaldamento;

prodotti di largo consumo per la pulizia e la manutenzione;

presenza di persone, animali e piante;

attività umane.

Si possono classificare gli inquinanti interni secondo la provenienza, la loro tipologia (di tipo fisico, chimico, biologico) e gli effetti che essi producono sull’uomo. Tale classificazione può avvenire:

A) Secondo la provenienza

• si hanno sostanze contaminanti generate internamente per la presenza di persone, processi di combustione, materiali edilizi e arredi. Più precisamente quelle prodotte dal metabolismo umano (CO2 e odori corporali), dal fumo di tabacco, dalla cottura dei cibi, dalla presenza degli impianti di condizionamento, da prodotti chimici impiegati per la pulizia o per il funzionamento di fotocopiatrici, da materiali edilizi ed arredi che rilasciano composti organici volatili (VOC);

• si hanno sostanze contaminanti nell’aria esterna e che contribuiscono al carico inquinante interno attraverso l’apertura delle finestre o proveniente dai condotti di ventilazione. I principali inquinanti come è noto sono: l’ossido di carbonio (CO), gli ossidi di azoto (NOx) e di zolfo (SOX), i composti organici volatili (VOC), il particolato sospeso e l’ozono.

B) Secondo il tipo

• gas o vapori (CO, CO2, SOX, NOx, VOC, ozono);

• radiazioni ionizzanti (radon e prodotti di decadimento del radon);

• radiazioni non ionizzanti (radiazioni ultraviolette, campi elettromagnetici naturali e artificiali);

• inquinanti biologici: microrganismi (muffe, funghi, batteri, virus, protozoi, ecc.), materiale organico di origine animale o vegetale (pollini);

• fumo di tabacco e particolato, come fibre, polvere, ecc. (ricordiamo, per inciso, la grande influenza che hanno sulle allergie dell’apparato respiratorio le particelle sospese di dimensioni inferiori ai 10 µm).

Le quantità degli inquinanti vengono espresse attraverso la loro concentrazione (in ppm, mg/mc, µg/mc; per gli inquinanti biologici in numero di particelle per metro cubo; per i gas radioattivi in Becquerel al metro cubo), ma va osservato che il quadro dei rilevamenti di tali concentrazioni è assai carente e poco organico nel nostro paese. Alcuni dati sono reperibili nella letteratura internazionale, ma non sono particolarmente probanti. In ogni caso, poiché i meccanismi di assorbimento da parte dei tessuti e degli organi del corpo umano differiscono moltissimo da inquinante a inquinante, più che la concentrazione occorrerebbe monitorare, in funzione dell’esposizione del soggetto, la dose biologica nei capelli, nel sangue, nei tessuti e la sua variabilità nel tempo.

C) Secondo gli effetti

Tutti gli inquinanti sopracitati hanno sull’organismo gli effetti più diversi, che vanno dalle sollecitazioni sensoriali come gli odori, a quelle fisiologiche come cefalea o affaticamento, oppure a quelle biologiche vere e proprie, come irritazioni degli occhi o delle mucose e reazioni allergiche, per finire con patologie mutagene o cancerogene. Anche i materiali non sono esenti dagli attacchi inquinanti, basti pensare ai danni provocati dalla proliferazione di inquinanti biologici quali le muffe.

9.2.1. QUALITA' DELL'ARIA

GENERALITA'

Numerosi inquinanti chimici possono essere presenti nell'aria indoor come miscele complesse. Alcuni di questi originano quasi esclusivamente all'interno degli ambienti stessi mentre altri possono anche penetrare con l'aria esterna, soprattutto in occasione di condizioni di elevato inquinamento ambientale.

RISCHI I principali contaminanti chimici comprendono:

Gas di combustione (NO2, SO2,CO)

L'NO2 è il composto più abbondante e importante nell'inquinamento indoor.

L'SO2 è un gas di combustione che deriva da combustibili contenenti zolfo, quali l'olio combustibile e alcuni gas naturali.

Il CO proviene dal fumo passivo e da fonti di combustione non dotati di idonea aspirazione; può anche provenire dall'esterno quando il locale si affaccia su strade a intenso traffico veicolare.

Fumo di tabacco ambientale

Il fumo di tabacco è una miscela complessa che contiene gas, particelle, composti organici e prodotti di incompleta combustione del tabacco e della carta. Sono stati individuati oltre 200 composti elementari alcuni dei quali dotati di sicuro potere tossico e irritante sui tessuti biologici.

COMPOSTI ORGANICI

Il gruppo dei composti organici volatili (VOC) è costituito da sostanze che hanno il punto di ebollizione compreso tra 50 e 100 gradi centigradi; appartengono a questa classe numerosi composti quali idrocarburi alifatici, aromatici e clorurati, aldeidi, terpeni, alcoli, esteri e chetoni. Le fonti principali di VOC sono l'uomo e le sue attività (fonti di combustioni, fumo di sigaretta , fotocopiatrici, stampanti laser), arredi (mobili, moquette, rivestimenti), materiali di pulizia e in taluni casi l'ambiente esterno.

Particolati

Il particolato inalabile è prodotto dal fumo di sigaretta e dalle fonti di combustione.

L'esposizione a piccole concentrazioni di NO2 (1-2,5 ppm) diminuisce la funzione respiratoria dei bambini e probabilmente anche degli adulti; inoltre alcuni dati epidemiologici sembrano indicare un effetto interattivo di questo gas con altri inquinanti, con produzione di effetti immunodepressivi.

L'esposizione sperimentale a concentrazioni di SO2 di 0,75 ppm per meno di un minuto causa una diminuzione della funzione respiratoria nei lattanti e negli anziani; nei soggetti esposti inoltre si determina un notevole aumento delle resistenze delle vie aeree. Il CO possiede un ampio spettro di effetti a seconda delle concentrazioni (astenia, diminuzione della capacità lavorativa, cefalea, obnubilazione sensoriale, perdita della stato di coscienza, morte); è stata anche ipotizzata la presenza di effetti cardiovascolari cronici correlati a esposizione protratta a bassi livelli di CO.

Il fumo di tabacco è stato sospettato di essere causa o concausa, per soggetti passivamente esposti, rispettivamente di malattie cardiovascolari, respiratorie e di cancro polmonare. Le indagini epidemiologiche fin qui condotte sui fumatori passivi non hanno prodotto risultati chiari riguardo al primo punto, e sembrano suggerire l'effettivo aumento di rischio cancerogeno per il polmone.

L'impatto sull'uomo dei VOC può esser causa di una vasta gamma di effetti che vanno dal disagio sensoriale fino a gravi alterazioni dello stato di salute, che comprendono anche effetti di tipo genotossico. È stato recentemente ipotizzato che l'inquinamento indoor da VOC possa costituire un significativo rischio cancerogeno per i soggetti che trascorrono molto tempo in ambienti confinati. Gli studi finora condotti suggeriscono inoltre un nesso di causalità tra esposizione a VOC e disturbi irritativi a carico delle prime vie aeree e dell'occhio, nonché alterazioni del comfort.

Il cancro è l'effetto più grave tra quelli associati con l'esposizione a particolato di combustione. La fuliggine ha proprietà cancerogene e numerosi idrocarburi aromatici policiclici, alcuni dei quali cancerogeni, sono adsorbiti sul particolato fine che, inalato, penetra profondamente nel polmone; le particelle possono svolgere un ruolo additivo o sinergico nella cancerogenesi prodotta dai composti adsorbiti su di esse.

PRINCIPALI MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER I LAVORATORI

Pericolo Misure primarie Misure secondarie

alte temperature mitigazione delle sorgenti di calore installazione di termostati alta umidità riduzione delle sorgenti, aumento della

ventilazione deumidificazione delle aree problematiche

ventilazione

regolazione degli impianti di

termoventilazione, adeguata filtrazione, manutenzione regolare

uso di finestre apribili, miglioramento delle modalità di circolazione dell'aria

funghi, muffe e batteri

riparare perdite, asciugare parti in miniatura, eliminare umidificatori, migliorare i condizionatori d'aria

ridurre l'umidità in estate e in inverno, pulire i serbatoi d'acqua almeno settimanalmente

VOC eliminazione delle sorgenti, incremento

della ventilazione

rinnovamento dei materiali di costruzione e di arredamento

prodotti di combustione sigillare correttamente i locali posti in prossimità di traffico veicolare

eliminare le emissioni da sorgenti con fiamme libere

fumo di sigaretta abolizione del fumo separazione dei fumatori dai non fumatori, riduzione dei materiali assorbenti

fotocopiatrici, stampanti

laser collocazione in appositi locali ben ventilati collocazione lontano dalle persone

I lavoratori devono indossare un abbigliamento adeguato all’attività e alle caratteristiche dell’ambiente di lavoro, qualora non sia possibile intervenire diversamente sui parametri climatici.

La temperatura all’interno di ogni locale deve essere adeguata ( tra i 18-22° d’inverno e i 20-24° d’estate) in modo da garantire una temperatura corporea entro i limiti tra 36,8 e 37,4° C. E’ necessaria la fornitura di adeguati schermi protettivi nelle aule per impedire che la temperatura all’interno delle aule sia eccessiva. E’ inoltre necessario un adeguamento dell’Impianto di riscaldamento per avere un comfort termico nei mesi invernali.

All’interno di aule, laboratori, uffici bisogna garantire l’adeguato ricambio d’aria con l’apertura periodica delle finestre presenti.

Umidità relativa: in inverno non deve essere inferiore al 30%. Intorno al 20% aumentano le patologie dovute alla secchezza dell’aria. In estate l’umidità relativa deve essere mantenuta tra il 50% e il 70%.

Umidità relativa: intervento da parte dell’Ente proprietario dell’Edificio per eliminare i problemi di umidità da risalita presenti al piano Terra (all’interno dei bagni ragazzi, nell’atrio di ingresso)

Esito della valutazione del rischio

LIVELLO DEL RISCHIO PLESSO SCOLASTICO

BASSO (IR 1-2) -

MEDIO (IR 3-4) Si segnala in alcuni casi l’impossibilità di ottenere nel periodo invernale ed estivo i limiti di temperatura per garantire adeguato comfort

ELEVATO (IR 6-9)

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