ed integratore del valore interno ed esterno
8. Migrazioni di massa: ogni minuto ci sono 20 persone sfollate in più
Appare quindi sempre più evidente che non si possa parlare di competitività senza parlare di sostenibilità.
Può oggi un’impresa essere competitiva senza essere sostenibile?
Ovviamente NO, o meglio non può più permettersi di esserlo se ha ambizione di per-durare nel tempo e non si pone solo obiettivi di breve periodo.
Possiamo addirittura estendere il significato di valore ad un’altra definizione, molto coe-rente rispetto a quanto dichiarato fino ad ora; la sfida dell’impresa sarà quella di defini-re, come anticipato nel 2021 da Porter e Kramer2, un nuovo” valore condiviso”.
2 Porter, M. E. and Kramer, M. R. (2011), “The Big Idea. Creating Shared Value”, Harvard Business Review, 89 (1/2): 62-77
Questo primo elenco di principi può essere già visto come una cornice operativa all’interno delle quali le imprese possono iniziare a costruire la loro macro-strategia sostenibile che ne aumenti al contempo la reputazione.
Leggendo con attenzione i principi, potrebbe emergere per alcuni una “quasi adesione”
scontata, soprattutto per le aziende evolute che operano in contesti di forte competizione, specialmente nazionale; altri principi saranno sicuramente meno scontati perché impli-cano molto spesso l’introduzione di azioni “ad hoc”, che in molti casi non sono definiti da processi ma da intuizioni o dal cosiddetto “buon senso”.
La differenza tra il “buon senso” e la definizione di una strategia strutturata passa ancora una volta attraverso la creazione di un Sistema di Gestione aziendale in grado di ren-dere permanente una scelta e, soprattutto, di monitorarne gli impatti e di incremen-tarne le performance.
Pensiamo quindi che questi dieci principi possano rappresentare, in funzione della profondità di lettura, una prima macro-mappa per orientare l’azienda a definire il
“come” introdurre un’azione sostenibile, rifuggendo dall’alibi del pressapochismo ed entrando nel merito delle singole azioni implementate.
In altri termini non basta pensare: “nella mia azienda non esiste alcuna forma di discrimi-nazione in materia di impiego e professione”, occorre specificare come l’impresa e l’im-prenditore intendono fare in modo che non si verifichino forme di discriminazione.
Alla base, quindi, della riflessione che il lettore può iniziare a fare deve esserci la volontà di costruire veri processi e policy utili a definire i contesti in cui la forza lavoro (a qua-lunque livello) possa iniziare a comprendere la direzione che la propria organizzazio-ne sta prendendo in termini di posizionamento sostenibile e reputazionale.
A questo primo ragionamento, è necessario accostarne un secondo, che impatta forse maggiormente sulla responsabilità delle aziende rispetto alla costruzione di un siste-ma economico sostenibile.
Molti lettori avranno a questo punto chiaro come la differenza di impatto sia intrinseca alle azioni concrete che vengono messe in atto; molti, come anticipato, potrebbero pen-sare che questi principi siamo più adeguati ad aziende operanti in Paesi in via di sviluppo e piuttosto che al mondo occidentale, fortemente industrializzato.
A questi lettori proponiamo allora un altro ragionamento che il Global Compact ha da sempre previsto e è senza dubbio coerente con le riflessioni affrontate nel Capitolo 2: ci riferiamo alla responsabilità multistakeholder che deve essere propria dell’impresa.
Un’impresa può aderire e introdurre le migliori azioni coerenti con i 10 principi del UNGC; tuttavia, deve essere in grado di farli rispettare, governarli o condizionarli, anche nei confronti della propria catena produttiva o filiera di produzione.
L’estensione della responsabilità sostenibile, in funzione del territorio in cui è inserita un’impresa, cambia di molto la propria capacità di essere attore protagonista dello svi-luppo sostenibile. Non ci riferiamo solo alle imprese che notoriamente hanno un impatto multinazionale, operando contemporaneamente sui cinque continenti; ci riferiamo an-che a realtà tipicamente italiane, quali i distretti industriali, in cui sono sempre più evi-denti i potenziali rischi di insostenibilità delle filiere produttive, a volte condizionate da comportamenti poco sostenibili delle aziende capo-filiera.
Da un punto di vista molto concreto il Global Compact chiede alle imprese aderenti di abbracciare e integrare nelle proprie azioni strategiche i seguenti dieci principi (deri-vati dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, dalla Dichiarazione ILO, dalla Dichia-razione di Rio e dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione):
Diritti Umani
Principio I: alle imprese è richiesto di promuovere e rispettare i diritti umani universal-mente riconosciuti nell’ambito delle rispettive sfere di influenza.
Principio II: assicurarsi di non essere, seppure indirettamente, complici negli abusi dei diritti umani.
Lavoro
Principio III: alle imprese è richiesto di sostenere la libertà di associazione dei lavoratori e riconoscere il diritto alla contrattazione collettiva.
Principio IV: l’eliminazione di tutte le forme di lavoro forzato e obbligatorio.
Principio V: l’effettiva eliminazione del lavoro minorile.
Principio VI: l’eliminazione di ogni forma di discriminazione in materia di impiego e professione.
Ambiente
Principio VII: alle imprese è richiesto di sostenere un approccio preventivo nei confronti delle sfide ambientali.
Principio VIII: intraprendere iniziative che promuovano una maggiore responsabilità am-bientale.
Principio IX: incoraggiare lo sviluppo e la diffusione di tecnologie che rispettino l’ambiente.
Lotta alla corruzione
Principio X: le imprese si impegnano a contrastare la corruzione in ogni sua forma, incluse l’estorsione e le tangenti.
La competitività sostenibile La competitività sostenibile
Una recente indagine del Global Compact Italia ha evidenziato come gli obiettivi:
• Ob 3 – Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età
• Ob 5 – Raggiungere la parità di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze
• Ob 8 – Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occu-pazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti
siano quelli prediletti dalle aziende; inoltre, emerge che oltre il 66% del campione evidenzia come l’adesione ai 10 principi del Global Compact costituisca il giusto ap-proccio per contribuire agli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Focalizzandoci quindi su questi tre obiettivi, iniziamo a definire quali azioni e come un’a-zienda può contribuire al raggiungimento degli stessi. Per ogni obiettivo presenteremo le macro-azioni suggerite da UNGC4 per il raggiungimento degli obiettivi.
Invitiamo anche in questo caso il lettore a verificare quali sono le azioni che attualmente mette in atto o ha in programma, a breve, tra quelle indicate.
In questo modo potrà avere consapevolezza di come la propria organizzazione stia fattivamente contribuendo al cambiamento oppure sia solo superficialmente in linea con i principi di sostenibilità.
4 https://www.globalcompactnetwork.org/files/global_compact/sdgs/business-sdgs/scheda-di-approfondimento-sdg-03.pdf
5.2 Interiorizzare ed integrare gli obiettivi di agenda 2030
Come anticipato nelle pagine precedenti, la seconda risposta sistemica per la costru-zione della strada della sostenibilità è rappresentata dagli obiettivi di sviluppo soste-nibile (SDGs) raggruppati all’interno della cosiddetta agenda 2030.
I 17 obiettivi dell’agenda 2030 nascono con l’idea di coinvolgere differenti stakeholder verso un impegno sistemico nella definizione di un percorso concreto di cambiamento rispetto agli impatti economici, sociali, ambientali a livello globale.
Sono quindi così riassumibili:
Obiettivo 1 – Zero povertà Obiettivo 2 – Zero fame
Obiettivo 3 – Salute e benessere Obiettivo 4 – Istruzione di qualità Obiettivo 5 – Uguaglianza di genere Obiettivo 6 – Acqua pulite e igiene Obiettivo 7 – Energia pulita e accessibile
Obiettivo 8 – Lavoro dignitoso e crescita economica Obiettivo 9 – Industria, innovazione e infrastrutture Obiettivo 10 – Ridurre le diseguaglianze
Obiettivo 11 – Città e comunità sostenibili Obiettivo 12 – Consumo e produzioni sostenibili Obiettivo 13 – Agire per il clima
Obiettivo 14 – La vita sott’acqua Obiettivo 15 – La vita sulla terra
Obiettivo 16 – Pace, giustizia ed istituzioni forti Obiettivo 17 – Partnership per gli obiettivi
Azioni e contributi delle imprese per:
Obiettivo 5 – Raggiungere la parità di genere ed emancipare tutte le donne