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città o la città intera, in cui sono pre-

di idee e di innovazione che alimentano il dinamismo urbano.

Un milieu è quindi un “sistema locale”, in cui una massa critica di amministratori, imprenditori, intellettuali, attivisti so- ciali, artisti, promotori o studenti coop- erano in un contesto aperto in cui generare

nuove idee, prodotti, servizi e istituzi- oni e quindi contribuire alla rigenerazione della città.

La presenza di un milieu creativo è il pre- requisito fondamentale per lo sviluppo di quei distretti urbani, bacino delle classi creative, che innescano il processo di ri- generazione culturale urbana.

La sua esistenza è strettamente collegata alla presenza di sette indici.

1.1.3

Politecnico di Milano | Aprile 2014 | Tesi di Laurea Magistrale in Interior Design | AB abbattera la barriera, un progetto di co-design per il quartiere di Barriera di Milano, Torino

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Stefania Picchio 786800 | Relatore: Davide Fassi | Correlatrice: Agnese Rebaglio

«Caratterizzato dall’ esistenza di una pro-

volontà e competenze istituzionali capaci di metterle in valore e ad una popolazione che avverte la necessità di interagire e di partecipare al progetto di trasformazione. Sono fattori che troviamo con maggiore fre- quenza nei centri o nei quartieri storici, in cui sono radicati nel tempo e nei luoghi i valori di appartenenza e in cui è maggiore la consapevolezza dei valori culturali. Anche gli antichi quartieri operai o alcuni sobborghi posseggono elevati valori identi- tari utili all’attivazione del processo di rigenerazione.

: richiede l’esistenza di una base economica adeguata interna o da attivare in partner-

la sperimentazione di progetti di rigener- azione urbana.

E’ il caso, ad esempio, delle aree soggette a urbanistica negoziata, a programmi spe- ciali come i “projets de quartier” o in cui siano attive politiche di business o , anco- ra in riferimento a recenti sperimentazioni

zone franche urbane per incentivarne la lo- calizzazione di imprese e attività, pro- cesso avviato anche in Irlanda e in Italia.

: misura un luogo in cui esista un dislivello tra le maggiori potenzialità percepite o riconosciute dagli analisti, dai progettisti, dagli artisti e dagli imprenditori rispetto alle sue con- dizioni attuali, alle decisioni tendenze in atto: e tale dislivello funge da trasforma- tore dell’ energia potenziale in energia “cinetica” per muovere la trasformazione.

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Si pensi ad esempio alla straordinaria riserva di qualità e opportunità di tras- formazione che posseggono i quartieri im- mersi in ambienti naturali di elevata qual- ità o le grandi aree dismesse interne alla città densa, disponibili a contenere nuove centralità o a consentire la localizzazione di grandi servizi, o ancora alle stazioni ferroviarie in disuso.

è la capacità, la competenze e gli strumenti per attivare il processo creativo e produrre cambiamenti

tecnologico.

Fondamentale il ruolo propulsivo della presenza dell’associazionismo culturale o della presenza di microimprese che costi- tuiscono i nodi di una nuova armatura so- cioeconomica che alimenti la progettazione: uno dei motivi del successo dei programmi

Urban in molte città europee.

Un’altra grande risorsa dinamica è la pre- senza di comunità di artisti, di creativi, di giovani talenti che occupano aree dis-

le funzioni, aprendo gallerie, attivando

loisir o di intrattenimento colto.

l’esistenza di buone possibilità

per la comunicazione informale e spontanea e la presenza di un ambiente disponibile ad accogliere la diversità e la varietà.

: sottolinea la rilevanza di un ambiente molteplice e non omogeneo, composto da un intreccio di abitazioni, attività produttive e commer- ciali, cultura alta e folklore.

Stefania Picchio 786800 | Relatore: Davide Fassi | Correlatrice: Agnese Rebaglio

connettere lo sviluppo della scienza e delle arti, della produzione e della residenza.

: consente di riconoscere la presenza del milieu creativo rilevandone l’energia potenziale necessaria a produrre una perturbazione nel contesto ed un conseguente squilibrio tra la situ- azione attuale e la visione di futuro per la presenza di una positiva tensione della popolazione residente alla mobilitazione e - tro la marginalità.

Frequente è la presenza di tale energia po- tenziale in alcune grandi periferie o in enclave del tessuto consolidato in cui la marginalità ha prodotto coesione sociale e il malessere ha generato una tensione posi-

Questi sette indici sono la testimonianza di come sia dinamico il panorama delle crea-

tive cities, fatto di evoluzione e inter-

azione.

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Qui di seguito riporto diversi casi studio su città creative presi in esame da Maur- izio Carta.

Si può notare come come esistano della prat- iche e dei risultati che pur non istituendo un vero e proprio modello, mettono in evi- denza delle procedure e delle pratiche dif- fuse.

I casi studio considerati adottano diverse strategie di produzione creativa.

Ci sono città che valorizzano la loro iden- tità e tradizione, altre che si dedicano all’ organizzazione di eventi o alla pro- mozione delle loro peculiarità e innovazi- oni.

La scelta dei casi studio si rifà a quelle città che hanno una posizione strategica nel panorama europeo, ovvero sulle princi-

pali reti della mobilità. « CORK, IRLANDA

: Docklands, nuova area portuale. : far dialogare la cre- atività tecnologico-economica e quella ar- tistico-culturale.

OBIETTIVI: città come luogo capace di of- frire stimoli ed interscambi creativi. Le parole chiave su cui la città sta puntando sono “tradizione”, “innovazione”, “creativ- ità”, “inclusione” ed “eccellenza”.

GÖTEBORG, SVEZIA

: Norra Alvstranden, l’antico porto industriale.

: migliorare il rap- porto della città con l’acqua e con il suo porto attraverso interventi sui trasporti, sulla qualità degli spazi pubblici e sulla salvaguardia del patrimonio architettonico.

1.1.4

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