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Tabella riassuntiva

CAPITOLO 2. APPLICAZIONI DEL PROTOCOLLO SPERIMENTALE IN AMBITO ASTRONAUTICO

2.4 Mixed Gender Issue (MGI)

Lo studio oggetto della tesi rientra a pieno titolo nel vasto capitolo degli studi sulle differenze di genere. Nell’ambito della Medicina Spaziale è molto attivo il dibattito sul MGI, ovvero circa l’opportunità o meno di includere astronauti di sesso femminile nelle future missioni di lunga durata per l’esplorazione di mete distanti nel nostro Sistema Solare, come la missione verso un asteroide prevista da NASA ed ESA per il 2021 o lo sbarco su Marte previsto per i primi anni ’30 di questo secolo.

Il riscontro di una maggiore suscettibiità femminile allo sviluppo della SMS potrebbe sembrare una forte argomentazione a favore dei sostenitori di equipaggi di soli uomini. Chi scrive ritiene invece che la breve durata della SMS, 2 o 3 settimane, rispetto alla durata stimata di missioni quale quella che dovrebbe condurci allo sbarco su Marte, circa 2 anni, faccia si che ben altre debbano essere le considerazioni da effettuarsi nella selezione di tali equipaggi, quali principalmente studi di carattere psicologico circa le dinamiche sociali nelle piccolo popolazioni sottoposte a prolungato isolamento, dai quali si evince invece come una presenza femminile possa condurre ad una minore conflittualità ed ad un maggior rispetto delle rregole stabilite da parte dei membri maschili di un equipaggio (Zubrin,1999).

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CONCLUSIONI

Le abilità visuo-spaziali vengono eccezionalmente stressate in ambienti operativi tipici per il militare, quali il volo, l’immersione subacquea e, più di recente, l’assenza di gravità, portando il disorientamento spaziale ad essere la principale causa di errore umano in ambiente operativo militare (Verde et al.,2013), con conseguenze anche importanti per l’incolumità di numerosi individui, militari e non. Ciò giustifica il grande interesse riposto dalla Sanità Militare verso tale ambito di ricerca al fine di individuare strategie di prevenzione e contromisure, farmacologiche e non, alle naturali conseguenze dell’eventuale inadeguatezza di tali capacità alla stimolazione ambientale: il disorientamento spaziale e la chinetosi.

Le abilità visuo-spaziali umane sono il risultato della sintesi di varie potenzialità della sfera cognitiva, quali la velocità di processamento delle informazioni, la working memory, la capacità di attenzione e, non ultima, la capacità di eseguire rotazioni mentali. Un dato costante in letteratura è il riscontro di significative differenze di genere nelle abilità visuo-spaziali (Becker et al., 1987). Tale riscontro ha pertanto condotto ad ipotizzare un ruolo dei differenti setting ormonali, maschile e femminile, nello sviluppo di tali abilità (Hampson, 1990). Tale ipotesi è stata notevolmente accreditata dal riscontro di importanti attività di E2 e T a livello del SNC umano. È stato infatti osservato come T e E2 non solo esercitano un’importante influenza sull'organizzazione del cervello dei mammiferi durante il periodo critico dello sviluppo, ma riescono anche ad alterare, in maniera permanente, le propensioni ad intraprendere comportamenti sessuali dimorfici (Williamset al., 1990). Nell'età adulta, tali ormoni continuano ad attivare alcuni circuiti neurali e ne scatenano i conseguenti comportamenti (Gaulin e Hoffman, 1988). Più recentemente è stata avanzata l'ipotesi che le fluttuazioni ormonali legate al ciclo mestruale possano influenzare la trasmissione sinaptica e la plasticità a carico del nucleo vestibolare mediale, struttura critica nell’ espletamento di carichi di lavoro visuo-spaziale, individuando nei livelli circolanti di E2 il fattore determinante tali modificazioni (Grassi et al, 2012).

Lo studio conferma il dato di letteratura per il quale vi siano differenze di genere nelle abilità visuo-spaziali.

Abbiamo identificato nel tempo di risposta al MRT, significativamente più alto nelle DN che negli U (p=0,042), l’abilità che risente significativamente dell’effetto di genere nell’ambito delle abilità visuo- spaziali umane. Da un’analisi dei confronti di coppie è poi emerso come i tempi di risposta delle DN siano stati significativamente più alti al 20^ giorno (fase di iperestrogenemia) che al 4^ giorno (fase di ipoestrogenemia) (p=0,023). Abbiamo quindi eseguito un’analisi di correlazione tra i tempi di risposta al

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L’assenza di variazioni significative nei tempi di risposta al MRT delle DAT al 4^ ed al 20^ giorno (p=0.890) ci consente infine di ipotizzare come il ruolo stabilizzante le concentrazioni ormonali esercitato dall’assunzione di anticoncezionali trifasici determini di conseguenza anche una stabilizzazione delle capacità cognitive necessarie alle rotazioni mentali.

In ambito aeronautico si può quindi suggerire l’assunzione di anticoncezionali trifasici ai piloti di sesso femminile in periodi “critici” della proprio attività professionale, quali l’adestramento ed il dispiegamento in teatro operativo.

In ambito astronautico essendo la necessità di riconoscere oggetti ruotati su tutti e tre gli assi, condizione determinata dalla microgravità, un elemento critico nell’insorgenza della SMS (Léone, 1998) è ipotizzabile che l’aumento del tempo di risposta al MRT costituisca un fattore di maggiore suscettibilità alla SMS per le donne nelle fasi di iperestrogenemia, suggerendo l’assunzione di CO anche ai fini di diminuire la suscettibiltà del personale femminile alla SMS, essendone l’utilizzo in ambito spaziale già consolidato al fine di evitare la perdita in densità di massa ossea conseguente ad una prolungata permanenza in condizioni di microgravità (Jennings, 2000).

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PROSPETTIVE FUTURE

Il presente lavoro rappresenta il tentativo di dare un contributo alla letteratura attuale sulle differenze di genere nelle abilità visuo-spaziali ed a determinarne le possibili ricadute nell’ambito operativo delle Forze Armate. Ulteriori studi sono sicuramente necessari su popolazioni di soggetti iperselezionati quali i piloti aeronautici militari e gli astronauti. Tali soggetti, infatti, sono sottoposti ad un lungo addestramento che ne stressa notevolmente le abilità visuo-spaziali, le capacità di navigazione ed il senso di orientamento, al fine di ottimizzarne l’operatività in situazioni non comuni agli esseri umani. Lo studio della sottopopolazione femminile di tali gruppi ci permetterebbe di comprendere se ed in che modo un accurato addestramento sia in grado di contrastare gli effetti della ciclicità di E2 sulle performance visuo- spaziali delle donne. Infine di particolare interesse sarebbe lo studio dell’andamento delle

performance visuo-spaziali di un’astronauta di sesso femminile non facente uso di CO durante la

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INDICE DELLE FIGURE

Fig.  1  Anatomia  del  sistema  vestibolare  umano.  I  canali  posteriore  e  superiore  avvertono  

l’inclinazione  della  testa  verso  le  spalle  o  l’oscillazione  avanti  ed  indietro.  Il  canale  orizzontale   avverte  la  rotazione  della  testa  verso  destra  e  sinistra  (modificato  da  Silverthorn  D.U.,  

Fisiologia  un  approcio  integrato  (2011)  388).  ...  14  

 

Fig.  2  Localizzazione  dello  Striato  nel  complesso  del  SNC  umano  (Fonte:  Dott.  Stefano  Colangeli  

Università  Roma  La  Sapienza,  basato  su  immagine  generata  da  Life  Science  Databases  –   LSDB).  ...  15    

Fig.  3  Il  diencefalo  è  situato  tra  il  tronco  encefalico  e  l‘encefalo.  È  costituito  da  talamo,  ipotalamo   ed  epitalamo  (modificato  da  Silverthorn  D.U.,  Fisiologia  un  approcio  integrato  (2011)  333).  16    

Fig.  4  Esperimento  di  Olton  e  Samuelson  (Modificato  da  Pinel  E.  Methods  of  Studying  the  Nervous   System, 2006; www.academic.uprm.edu/~ephoebus/id83.htm)  ...  17  

 

Fig.  5  Localizzazione  della  Corteccia  prefrontale  e  della  Corteccia  Intraparietale  Laterale  

nell'ambito  del  SNC  umano  (Fonte:  Dott.  Stefano  Colangeli  Università  Roma  La  Sapienza).  ..  18    

Fig.  6  Modello  gerarchico  di  Siegel  e  White  (Immagine  elaborata  dall’autore).  ...  22    

Fig.7  Modello  di  Montello  (Immagine  elaborata  dall’autore).  ...  23    

Fig.  8  Modello  di  Pazzaglia  e  collaboratori  (Immagine  elaborata  dall’autore).  ...  24    

Fig.  9  Il  modello  EKM  di  Nori  e  Piccardi  (Immagine  elaborata  dall’autore).  ...  25    

Fig.  10  Localizzazione  della  Corteccia  Parietale  Posteriore  nel  contesto  del  SNC  umano  (Fonte:  

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