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L'indagine eseguita ci consente di ricostruire con discreta precisione la litologia del primo sottosuolo e di valutare le caratteristiche fisico meccaniche dei terreni attraversati. Schematicamente possiamo ricostruire la seguente successione stratigrafica:

Al tetto, al di sotto di un orizzonte di terreno di alterazione e/o di riporto dello spessore medio di 0,40+1,40 m, sono inizialmente presenti dei limi argillosi e/o sabbiosi di colore da beige giallo ocraceo a marrone di consistenza da plastico dura a dura (qc = 2,0+4,7 MPa; Rf = 2,4+5,6 %) e localmente molto dura (qc = 5,0+7,5 MPa; Rf = 2,3+2,7 %) di umidità da media a scarsa, con sottili intercalazioni francamente sabbiose di medio addensamento (qc = 5,7+9,6 MPa; Rf = 1,5+2,0 %).

I campioni prelevati all'interno dei suddetti terreni risultano caratterizzati da una plasticità media (lp = 16+34), di compressibilità media (LL = 34+55) e consistenza semisolida (le= 1,07+1,30); il contenuto in acqua varia da 11,5% a 16,8%.

Da una profondità media di 2,00+3,00 m si evidenziano dei limi debolmente sabbiosi di colore beige di consistenza plastica, plastico dura (qc = 1,0+3,4 MPa; Rf = 2,4+6,6 %;) e localmente (CPT 9) plastico tenera (qc = 0,7+0,9 MPa; Rf = 5,0+6,6 %) con intercalazioni limoso sabbiose e/o viceversa con ciottoli di natura ghiaiosa (qc = 4,1+17,6 MPa; Rf = 0,6+2,1 %), ed umidità medio scarsa.

Suddetti terreni sono sopportati da ghiaie in matrice sabbioso limosa a tratti prevalente, di addensamento da medio ad elevato (qc = 3,6+>10,0 MPa; Rf =0,5+2,0 %), il cui tetto è stato evidenziato a profondità variabili da 4,40 m a 6,80 m.

All'interno dei suddetti terreni, sino alla profondità indagata, non è stata rilevata la presenza di una falda freatica di superficie o di circolazioni idriche localizzate; indagini limitrofe hanno evidenziato come il livello statico della prima falda freatica si rileva costantemente a profondità superiori ai 20,00 m.

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7 SUBSIDENZA

La zona del bolognese è interessata da un accentuato fenomeno di subsidenza, l’origine del quale è legata a due cause principali, i cui effetti si sovrappongono:

 cause naturali, da connettere all’evoluzione geologica del territorio in senso geodinamico;

 interventi antropici, da mettere soprattutto in relazione all’estrazione di fluidi dal sottosuolo.

Per la pianura bolognese è stato calcolato un tasso di subsidenza per cause naturali dell’ordine di 1-2 mm/anno, mentre dal 1950 ai giorni nostri sono stati misurati abbassamenti del piano campagna superiori al metro e mezzo. La situazione della Bassa bolognese è assai meno preoccupante, in quanto vengono segnalati valori di abbassamento dell’ordine di 3-4 mm/anno, ampiamente compatibili con quelli relativi alle sole cause naturali.

Fanno eccezione le zone poste in corrispondenza dell’asse della dorsale del Fiume Reno; le livellazioni topografiche svolte negli ultimi 25 anni dall’ex Ufficio Speciale del Genio Civile per il Reno, dal Comune di Bologna e dall’Autorità di Bacino forniscono dati significativi:

 il punto di maggior abbassamento è situato in corrispondenza del Ponte di Bonconvento ed è pari a 2,6 m in 25 anni (circa 10 cm/anno);

 nel tratto compreso tra Trebbo di Reno e Bagno di Piano si sono manifestati gli abbassamenti più rilevanti, pari ad oltre 1 m (circa 4 cm/anno);

 nel periodo precedente (1953-1971) l’abbassamento medio annuo del territorio era stato di circa 3 cm/anno (55 cm in 20 anni).

Una recente pubblicazione della Provincia di Bologna (“La subsidenza nel territorio della Provincia di Bologna”, gennaio 2001) illustra i risultati delle campagne di rilievi topografici effettuate in corrispondenza delle seguenti reti di controllo della subsidenza attive sul territorio della Provincia di Bologna e gestite da diversi Enti:

 la Rete dell’I.G.M.I. (Istituto Geografico Militare Italiano);

 la Rete Grande e la Rete di Raffittimento del Comune di Bologna;

 la Rete dell’Autorità di Bacino del Reno;

 la Rete Regionale;

 la Rete Provinciale.

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Fig. 11 - Linea di livellazione della rete di controllo della subsidenza, cerchiata in rosso l’area di intervento

Linea rossa = linea 277 Borgo Panigale – Calderara di Reno

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L’esame della pubblicazione della Provincia consente di evidenziare la presenza della linea denominata 277 (con i caposaldi 63/01÷63/08; si veda la fig. 11) che congiunge le località Calderara e Borgo Panigale. I capisaldi 63/02 e 63/03 sono i più vicini all’area di intervento.

Nella seguente tabella vengono riassunti i dati riferiti ai caposaldi della suddetta linea riportati nella pubblicazione citata. In particolare sono fornite :

 i nomi dei capisaldi secondo la codifica del Comune di Bologna;

 le coordinate Nord ed Est Gauss Boaga (fuso Ovest);

 la variazione di quota tra la misura 1999 e le precedenti 1983, 1987 e 1992;

 la velocità di abbassamento calcolata tra coppie successive di rilievi.

caposaldo abbassamento variabili tra 21 e 30 cm nell’arco di 16 anni.

La velocità annuale di abbassamento mostra una tendenza alla diminuzione nei periodi più recenti, passando da valori di 1,8÷2,9 cm/anno a 1,0÷1,3 cm/anno. Si conferma quindi la tendenza alla diminuzione quantitativa del fenomeno della subsidenza.

In fig. 12 viene fornita la cartografia, tratta dalla pubblicazione citata in precedenza, relativa alla velocità di abbassamento del suolo nel periodo 1992÷1999, dall’esame della quale si conferma il dato riportato in tabella: nell’area di intervento la velocità di abbassamento della subsidenza è compresa tra 1,0 e 1,5 cm/anno

Progetto Definitivo - R 02 01 00_01_Relazione Specialistica Geologica Pagina 29 di 46 Fig. 12 - Velocità di abbassamento del suolo nel periodo 1992-1999 (in cm/anno) (Tratta da:

Provincia di Bologna “La subsidenza nel territorio della Provincia di Bologna” – gennaio 2001)

Questo andamento in diminuzione della subsidenza è stato recentemente confermato anche per il periodo compreso tra il 2002 ed il 2006: in un convegno organizzato da ARPA e Regione Emilia- Romagna sono stati illustrati infatti i risultati dei monitoraggi più recenti, evidenziati nelle cartografie riportate in fig. 13 e 14.

L’esame di tali cartografie evidenzia come nell’area di studio si passi da valori di abbassamento medio di circa 10÷15 mm/anno nel periodo 1992-2000 a valori di circa 5÷10 mm/anno nel periodo 2002 – 2006.

Il fenomeno della subsidenza, pur essendo particolarmente rilevante nella zona del bolognese, appare in costante diminuzione; si sottolinea comunque che tale fenomeno, proprio per la sua dimensione “regionale”, non incide negativamente sull’attività edificatoria prevista.

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