In questa sezione viene illustrata la Teoria di Dobrushin per gli stati di volume innito con particolare attenzione al caso del Modello di Ising.
Si consideri il reticolo L:=
Z
2 e l'insieme S costituito da tutti i suoi sottoinsiemi niti; ad ogni sito x 2 L viene associata la variabile di spin x 2f 1;+ 1g, si denisce congurazione del sistema la collezione := (x)x2L e lo spazio delle congurazioni := f 1;+ 1gL. Dato un sottoinsiemeL si deniscono in modo analogo gli oggetti e; inne si osserva che nel seguito, data una congurazione 2 ed un insieme L, con il simbolo si indichera anche la restrizione di all'insieme.Lo spazioe uno spazio topologico rispetto alla topologia prodotto delle topologie discrete sui singoli spazi niti f 1;+ 1g di cui esso e il prodotto cartesiano innito suL. La topologia discreta suf 1;+1ge quella banale in cui tutti i sottoinsiemi dif 1;+1gsono aperti, mentre la base di aperti della topologia su e costituita dagli insiemi cilindrici
EA:=f2 : 2Ag (1.4)
dove e un sottoinsieme nito di L e A . Si osserva che A puo ridursi ad una sola congurazione di , in questo caso il cilindro e costituito da tutte le congurazioni di coincidenti con in ed arbitrarie all'esterno.
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Si considera, inoltre, la -algebraF dei borelliani di rispetto alla topologia dei cilindri, ovveroF e la piu piccola-algebra dicontenente tutti i cilindri. In modo analogo si denisce la-algebraF di .
Considerati i due numeri realiheJ, rispettivamente il campo magnetico esterno e l'interazione tra spin primi vicini, si introduce il potenziale
X() :=
dove con il simbolo < xy > si indica una coppia di siti primi vicini.
Considerato un sottoinsieme nito2S si denisce l'hamiltoniana di Ising di volume nito con condizioni al bordo libere
Hlibere() := X
XX() (1.6)
e chiaro che la somma (1.6) ha contributo non nullo soltanto dai termini relativi alle coppie di primi vicini e ai singoli siti. E possibile denire l'hamiltoniana considerando anche l'interazione del sistema con l'esterno del volume nito , in questo caso si deve ssare una congurazione
c nel complementare di e si denisce Si osserva che la somma (1.8) e a priori una somma innita, per cui nel caso di un generico potenziale bisogna imporre dei requisiti di convergenza; ma nel caso del modello di Ising, in cui la sola interazione non nulla e quella tra primi vicini, il numero di termini della somma si riduce ad un numero nito. In altri termini nel caso del modello di Ising per specicare la condizione al bordo non e necessario ssare l'intera congurazionec, e benssuciente assegnare il valore dello spin nei siti dic che sono primi vicini di un sito di .
Le proprieta di equilibrio del modello di Ising su un volume nito sono descritte dalla misura di Gibbs di volume nito
;;c () := e HZ;cc() (1.9) dove := 1=T e l'inverso della temperatura e
Z;c := X
2:c=ce Hc() (1.10)
e la funzione di partizione di volume nito.
Il caso sicamente interessante e quello in cui il volume e innito, solo in questo caso c'e la speranza che un modello su reticolo possa presentare una transizione di fase. Ma le denizioni date in precedenza non si estendono in modo ovvio al caso di volume innito, infatti se si denisse
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si otterrebbe un oggetto dal valore puramente formale, infatti la somma (1.11) ha un valore nito solo per alcune congurazioni molto particolari, in sostanza si avrebbe energia innita per quasi tutte le congurazioni.
La denizione corretta del modello nel caso di volume innito puo essere data seguendo la Teoria di Dobrushin [EFS, D, LR]. L'idea chiave e la seguente: la misura di volume innito
; e tale che, dato un insieme nito ed una condizione al bordo c, la misura di volume nito ;;c coincide con la misura che si ottiene condizionando ; all'evento che consiste nell'avere la congurazione c all'esterno di . Per formalizzare questa denizione si utilizza la nozione di specicazione: una specicazione e un insieme di probabilita condizionali per i sistemi deniti su sottovolumi niti di L; cioe, dato 2 S si vuole denire una funzione
(c;A) con c 2 c e A 2 F che fornisca la probabilita dell'evento A nel volume condizionata ad avere la congurazionec inc. L'oggetto che si presta a questo scopo e un nucleo di probabilita denito sullo spazio (;F).
Denizione 1.1
Dati due spazi di probabilita (;F) e (0;F0) si dice nucleo (kernel) di pro-babilita di (;F) in (0;F0): (;A)2F0 !(;A)2[0;1]
tale che
82, (;) e una misura di probabilita su (0;F0)
8A2F0, (;A) e una funzione F-misurabile su .
Denizione 1.2
Si dice specicazione una collezione di nuclei ()2S di (;F) in se stesso tali che8A2F, (;A) e una funzione Fc-misurabile
8B 2Fc, (;B) =B(), doveB() e la funzione caratteristica
B() :=
( 1 c 2B
0 altrimenti (1.12)
se 0 allora 8 2, 8A2F si ha
Z 0(;d)(;A) =0(;A) :
Si osserva che le tre condizioni precedenti esprimono rispettivamente la necessita che la misura diA dipenda solo dal comportamento di fuori di , che per osservazioni fuori di la misura riproduca la congurazione c e che ci sia una sorta di compatibilita tra volumi inclusi l'uno nell'altro.
Denizione 1.3
Data una misura sullo spazio (;F) e una specicazione ()2S si dice che la misura e consistente con la specicazione se e solo se82S;8A2F si ha (AjFc) =(;A) quasi ovunque : (1.13)
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In altri termini prese due congurazioni 2 e c 2c si ha
(Ejc) = (c;E) (1.14) cioe la specicazione fornisce la probabilita condizionale di una congurazione su un volume nito.
Si consideri, ora, un potenziale che soddis ai requisiti sucienti ad assicurare la conver-genza della somma (1.8) e la misura di Gibbs di volume nito ;;c introdotta come in (1.9) per il generico potenziale . Posto
;(;A) =;;c (A) 8 2;8A 2F (1.15) si verica facilmente che (;)2S e una specicazione; tale specicazione e detta gibbsiana.
In alternativa si puo dire che una specicazione gibbsiana e una specicazione che puo essere dedotta da un potenziale con il procedimento descritto in precedenza.
Denizione 1.4
Si denisce stato di equilibrio di volume innito di un modello con potenziale, una misura ; su (;F) consistente con la specicazione gibbsiana (1.15).
In questo modo, quindi, quandoe il potenziale (1.5) si denisce lo stato di equilibrio; del modello di Ising nel caso di volume innito.
Nel caso di una specicazione gibbsiana a partire dalla (1.14) si prova che data una con-gurazione 2 si ha
;(E) = Z E();(;);(d) 82 : (1.16) Le equazioni (1.16) sono dette di Dobrushin Lanford e Ruelle (DLR) e si prova che sono neces-sarie e sucienti per assicurare la gibbsianita di una misura [EFS, Ge].
Per concludere questa breve discussione della teoria di Dobrushin si enuncia un teorema utile per la caratterizzazione delle misure gibbsiane. Si premettono due denizioni:
Denizione 1.5
Una specicazione ()2S e quasi-locale se e solo se1;2sup:10=20V arh(1;);(2;)i0!L! 0 (1.17) dove 0 e dove e stata introdotta la distanza in variazione tra due misure
V arh(1;);(2;)i:= supA
2F
j(1;A) (2;A)j : (1.18) In altri termini in una specicazione quasi-locale la misura(;) dipende poco dal valore degli spin di \molto" lontani da .
Denizione 1.6
Una specicazione ()2S e non-nulla se e solo se 82S, 8A 2F(;A)>0 82 : (1.19)
Teorema 1.1
Una specicazione()2S e gibbsiana se e solo se e non-nulla e quasi-locale.La condizione necessaria e semplice, per la condizione suciente si rimanda a [EFS].
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