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MONITORAGGIO IN CORSO D’OPERA (FASE C2) .1 Area di Dragaggio (scheda n.8)

Studio di monitoraggio

4 STUDIO DI MONITORAGGIO

4.1 MONITORAGGIO IN CORSO D’OPERA (FASE C2) .1 Area di Dragaggio (scheda n.8)

L’obiettivo di questa fase è quello di verificare, durante le attività di dragaggio, le eventuali varia-zioni dei parametri ambientali generate dal dragaggio delle sabbie tali da compromettere l’assetto na-turale dell’area e il suo futuro recupero. Dovranno, in particolare, essere indagate le turbative indot-te sia sulla colonna d’acqua (aumento della torbidità) sia sui popolamenti bentonici. Occorre, infat-ti, verificare se al vettore di carico siano associati fenomeni importanti di overflow e se gli stessi

pos-sano interessare, in particolar modo, gli habitat sensibili eventualmente presenti. A tale proposito si prevede di condurre indagini specifiche sulle masse d’acqua (caratteristiche fisico-chimiche, particel-lato sospeso, intensità e direzione delle correnti), al fine di seguire l’evoluzione spaziale e tempora-le della plume di torbida. Qualora durante questa fase risultasse una distribuzione del sedimento

so-speso tale da interessare gli habitat sensibili eventualmente presenti nelle vicinanze, questi habitat dovranno essere sottoposti ad un più approfondito monitoraggio.

La frequenza delle attività e il numero delle campagne da effettuare durante questa fase di in-dagine vengono stabilite di volta in volta, considerando sia le ipotesi di impatto emerse nelle fa-si precedenti di studio di caratterizzazione ambientale fa-sia le specifiche progettuali del dragaggio, tra le quali ha grande rilevanza la durata prevista per le attività di movimentazione.

In dettaglio, durante la fase di monitoraggio in corso d’opera, sono previste indagini sperimen-tali relative a:

• caratterizzazione spaziale e temporale della plume di torbida;

• popolamento bentonico.

Le indagini sul popolamento bentonico vanno effettuate in tutte le stazioni scelte durante la precedente fase di caratterizzazione (Fase C1).

I risultati ottenuti durante il monitoraggio in corso d’opera, integrati con quelli ottenuti nello studio di caratterizzazione ambientale (Fase A, B, e C1), serviranno per definire operativamente i protocolli da seguire durante il successivo monitoraggio post operam (Fase C3). Qualora

duran-te il monitoraggio in corso d’opera emergessero dei risultati tali da evidenziare la compromissio-ne dell’ambiente, come per esempio danni agli habitat sensibili, sarà opportuno valutare un’e-ventuale sospensione immediata delle attività di dragaggio.

In ogni caso, sia che si concluda che il dragaggio possa proseguire, eventualmente con oppor-tuni accorgimenti tecnici e/o procedurali, sia che si renda necessario interrompere le attività, si dovrà passare alla fase di monitoraggio post operam (Fase C3).

CAPITOLO4: STUDIO DI MONITORAGGIO

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4.1.2 Area di Trasporto (scheda n. 9)

Il monitoraggio in corso d’opera degli effetti indotti sull’ambiente dal trasporto delle sabbie relitte (Fase C2) interessa la stessa area di studio già definita in precedenza (Fase C1). Le indagini ambientali in que-sta fase hanno lo scopo di valutare se l’effetto fisico (aumento della torbidità), indotto sulla colonna d’ac-qua durante le operazioni di trasporto del materiale, possa interessare gli habitat sensibili presenti.

Durante questa fase occorre, quindi, verificare, analogamente a quanto suggerito nel caso dell’a-rea di dragaggio, se la diffusione della plume possa realmente interessare gli habitat sensibili presenti.

In particolare, sono previste indagini specifiche sulla colonna d’acqua al fine di caratterizzare la plume

di torbida nello spazio e nel tempo.

Per stabilire la frequenza delle attività (possono, infatti, anche essere previste più campagne di mo-nitoraggio) devono essere considerati diversi aspetti, quali:

• i risultati emersi nello studio di caratterizzazione;

• le caratteristiche del dragaggio (in particolare la percentuale di pelite presente nella sabbia tra-sportata e i volumi di sedimento movimentati);

• la presenza, lungo le rotte di trasferimento della sabbia e/o nelle loro immediate vicinanze, di habitat sensibili e/o da tutelare.

Lo studio di monitoraggio in corso d’opera potrà avere i seguenti risultati: • l’overflow non interferisce con gli habitat sensibili;

• l’overflow interferisce con gli habitat sensibili e il trasporto può proseguire solo con opportuni

accorgimenti (ad esempio percorsi alternativi);

• l’overflow interferisce con gli habitat sensibili e il trasporto non può proseguire.

Negli ultimi due casi, nei quali le indagini condotte individuano dei patterns di distribuzione del

sedimento tali da interessare gli habitat sensibili, questi dovranno essere sottoposti a specifico moni-toraggio post operam (Fase C3) le cui modalità saranno individuate proprio sulla base dei risultati

emersi in questa fase.

4.1.3 Area di Ripascimento (scheda n. 10)

La fase di monitoraggio in corso d’opera nell’area di ripascimento (Fase C2) viene condotta solo quando nella fase precedente (Fase C1) sia emersa la reale possibilità che gli habitat sensibili presen-ti possano essere interessapresen-ti direttamente dal refluimento delle sabbie. Più in generale, si ripresen-tiene im-portante sottolineare come l’obiettivo perseguito durante questa fase non sia tanto quello di verifica-re le variazioni dei parametri ambientali indotte dalle attività di ripascimento, essendo infatti eviden-ti gli effeteviden-ti a breve termine sull’ambiente e sugli organismi marini ivi preseneviden-ti, quanto quello di va-lutare gli eventuali effetti diretti (ricoprimento e conseguente soffocamento) indotti su habitat sensi-bili come le praterie di Posidonia oceanica, per altro sottoposte a specifiche norme di tutela

(para-grafo 3.1).

In particolare, nel caso in cui sui fondi antistanti il tratto di spiaggia da ripascere sia presente una prateria di P. oceanica, il cui limite superiore sia relativamente vicino all’area direttamente

interessa-ta dal ripascimento, dovrà essere previsto uno specifico piano di monitoraggio per controllare che la sabbia non sia sversata direttamente sopra la prateria. Infatti, uno sversamento cospicuo di sabbia so-pra la so-prateria arrecherebbe sicuramente danni immediati ed essendo la P. oceanica una pianta a

cre-scita molto lenta (tra 1 e 6 cm/a, Badalamentiet al., 2006), il danno potrebbe essere anche irrever-sibile. Bisogna, inoltre, considerare la possibilità che gli effetti, cumulandosi, producano a breve ter-mine impatti più importanti di quanto inizialmente stimato, suggerendo modalità operative diverse per minimizzare gli effetti osservati.

CAPITOLO 4: STUDIO DI MONITORAGGIO

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L’area di studio sulla quale condurre il monitoraggio in corso d’opera deve coincidere con quella definita nella Fase C1 e devono essere condotte indagini dirette relative agli habitat sensibili indivi-duati nelle fasi precedenti.

I dati acquisiti dovranno essere analizzati al fine di evidenziare se le attività di ripascimento possano indurre effetti importanti sugli habitat sensibili, valutando, quindi, l’impatto ambientale del ripascimento e fornendo indicazioni sulla possibile prosecuzione delle attività con l’adozione, eventualmente, di spe-cifici accorgimenti tecnici. I dati, inoltre, integrati con quelli emersi dallo studio di caratterizzazione am-bientale (Fase A, B e C1), dovranno permettere la definizione di specifici piani di monitoraggio post operam.

CAPITOLO4: STUDIO DI MONITORAGGIO

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