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MONITORAGGIO DELLA DINAMICA FORESTALE

4.1. SIGNIFICATO ECOLOGICO DELLA DINAMICA FORESTALE

Lo studio dell‟ecologia ci permette di comprendere come la foresta non sia un insieme di elementi statici, bensì una realtà dinamica definita ecosistema in cui la comunità biotica e l‟ambiente fisico interagiscono, determinando un flusso di energia (livelli trofici, cicli biogeochimici) (Smith e Smith, 2009).

La variazione temporale della struttura dell‟ecosistema e dei suoi flussi energetici porta ad un cambiamento fisionomico del bosco stesso, andando a delineare diverse fasi evolutive dell‟ecosistema forestale (Del Favero, 2004):

- Fase di rinnovazione, che inizia con la morte delle piante del ciclo precedente oppure a causa di un disturbo. Si insediano i semenzali grazie all‟aumentata disponibilità di risorse (acqua, luce, ecc…) ed ha inizio un nuovo ciclo;

- Fase di competizione, durante la quale i giovani individui sono sottoposti alla selezione naturale e si distinguono individui dominanti e dominati;

- Fase di stabilizzazione, in cui le piante si appropriano delle risorse e si accrescono in funzione della loro posizione sociale;

- Fase di decadenza, innescata da fenomeni di senescenza che provocano la morte delle piante e permettono l‟inizio di un nuovo ciclo con la fase di rinnovazione.

L‟alternarsi di queste fasi non coinvolge però soltanto la componente arborea: la presenza di una struttura, che lega gli elementi dell‟ecosistema, fa sì che al variare di una componente anche le altre ne risultino influenzate.

Durante il ciclo evolutivo del popolamento forestale vi è quindi un continuo mutamento della disponibilità di risorse, della biomassa, della flora nemorale, della fauna, ecc…

Al fine di valutare l‟evoluzione nel tempo dell‟ecosistema risulta però più immediato fare riferimento principalmente alla dinamica della componente arborea, ovvero quella che è soggetta alle variazioni più evidenti. In particolare, il monitoraggio della dinamica forestale può basarsi sull‟osservazione di parametri biometrici e strutturali quali copertura, tessitura, densità, distribuzione diametrica ed ipsometrica o altri.

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4.2. LE AREE DI MONITORAGGIO NEL BOSCO DELLA FONTANA

Il Bosco della Fontana costituisce un‟area forestale sulla cui dinamica viene posta particolare attenzione: oltre ad essere uno dei rari esempi di querco-carpineto planiziale presenti nel nostro Paese e pertanto meritevole di studio e tutela, all‟interno di questa riserva naturale non vengono effettuati interventi di utilizzazione da circa 60 anni (si veda il capitolo 3.1).

Dalla vecchia struttura a ceduo composto si sta gradualmente ritornando ad una condizione di “naturalità”, con un‟accentuazione dei processi dinamici. L‟attuale stadio evolutivo risulta inoltre essere importante per la conservazione stessa del popolamento in quanto l‟abbandono del trattamento selvicolturale ha portato degli effetti significativi sulla composizione e di conseguenza, ricollegandosi a quanto appena detto, su tutte le altre componenti dell‟ecosistema (Mason, 2004).

Per questi motivi, dal 1995, è in atto all‟interno della riserva il monitoraggio permanente della dinamica forestale, basato sul sistema nidificato di Koop (1989).

In sintesi, tale monitoraggio viene effettuato:

- per avere un continuo controllo dell‟evoluzione del bosco;

- per arricchire i dati forniti dai cavallettamenti totali degli anni 1965, 1985, 1995 ed avere una panoramica più completa dei parametri strutturali del popolamento;

- per verificare gli effetti nel tempo della gestione applicata;

- per disporre di una base di dati fondamentali per gli studi che vengono condotti sulle varie risorse presenti;

- per consentire il confronto con altre situazioni (in particolare le altre foreste planiziali europee) trattandosi di un sistema standardizzato (codificato IUFRO).

Questo sistema è articolato su quattro livelli di monitoraggio, rappresentati nella figura 4.1, all‟interno dei quali vengono rilevati diversi parametri (Mason, 2004):

- Forest Type Area (FTA), corrisponde alla superficie delle particelle in cui è diviso il bosco. Su questo livello viene condotta l‟analisi dei gap.

- Core Area (CA), è una superficie di 70x140 metri (≈ 1 ha), con asse maggiore orientato verso il nord magnetico. Su questo livello vengono rilevati numerosi parametri biometrici delle singole piante, per i quali si rimanda al capitolo 6.2, utilizzando una griglia di quadrati delle dimensioni di 10x10 metri (allegato B).

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Figura 4.1– Rappresentazione della struttura delle aree di monitoraggio.

- Woody Transect Area (WTA), è una superficie di 10x100 metri, collocata sull‟asse centrale della Core Area, della quale viene realizzato un disegno in scala 1:200 con la rappresentazione di tutte le piante (rami fino al terzo ordine) e lo strato arbustivo.

- Herbaceous Transect Area (HTA), è una superficie costituita da 50 plot adiacenti di 2x2 metri in cui viene rilevata la vegetazione erbacea ed arbustiva con altezza inferiore a 40 cm.

Inoltre il sistema di monitoraggio prevede anche il rilievo delle caratteristiche del legno morto. La cadenza temporale dei rilievi sui vari livelli è riepilogata nella tabella 4.1.

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Livello Dimensioni Frequenza

Forest Type Area - 10 anni

Core Area 70 x 144 m 5-10 anni

Woody Transect Area 10 x 100 m 5-10 anni

Herbaceous Transect Area 2 x 100 m 3-5 anni

All‟interno del Bosco della Fontana sono presenti sei aree di monitoraggio permanente (si veda la mappa della riserva, figura 3.1), la cui collocazione è stata scelta all‟interno di particelle ritenute rappresentative del Bosco della Fontana. In particolare si è tenuto conto delle differenze nella composizione floristica (si veda il capitolo 3.4):

- La CA1 è ubicata nella particella 33, in corrispondenza della variante mesoxerica del querco-carpineto;

- La CA2 è ubicata nella particella 12, all‟interno del querco-carpineto tipico;

- La CA3 è ubicata nella particella 3, zona con maggior disponibilità idrica, in cui sono presenti Alnus glutinosa e Fraxinus oxycarpa;

- La WTA4 è ubicata nella particella 37, in una zona che è stata sottoposta a rinnovazione artificiale di farnia negli anni „90;

- La WTA5 e la WTA6 sono rispettivamente ubicate nelle particelle 25 e 27, e comprendono aree ad elevata presenza di quercia rossa.

In totale, quindi, sono presenti 3 Core Area, 6 Woody Transect area e 6 Herbaceous Transect

area. Ciascuna di esse è stata georeferenziata utilizzando il sistema GPS (Mason, 2004)

Tabella 4.1– Riepilogo delle dimensioni delle aree di monitoraggio e della relativa cadenza temporale dei rilievi (Mason, 2004).

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5. RUOLO DELLA COPERTURA NEGLI ECOSISTEMI FORESTALI

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