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MATERIALI E METOD

13 MONTE LINAS

metarenarie paleozoiche intruse da leucograniti

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Diagrammi climatici di Walter e Lieth di alcune stazioni prossime alle zone di rilievo del periodo precedente al 1961 (Arrigoni, 1968)

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Diagrammi climatici di Walter e Lieth di alcune stazioni prossime alle zone di rilievo periodo 1961- 1990

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Diagrammi climatici di Walter e Lieth di alcune stazioni prossime alle zone di rilievo periodo 1991-2007

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I dati presi in considerazione mostrano una tendenza all‟aumento generalizzato delle temperature, mentre le precipitazioni sono fortemente variabili da zona a zona indipendentemente dalle quote e ciò motiva il fatto che nella valutazione delle variazioni altimetriche delle piante oggetto di studio, la pluviometria non è stata presa in considerazione.

Per l‟elaborazione delle variazioni altimetriche delle due specie si è tenuto conto delle condizioni climatiche lungo lo stesso meridiano di stazioni dove esistono le formazioni a lentisco e oleastro e in particolare i casi di Genova (Liguria) e di Cartagine (Tunisia) che presentano valori estremi rispetto a quelli di Cagliari (Sardegna), passando per la stazione di latitudine intermedia di Ajaccio (Corsica).

(1961-1990)

mese T. min. media (°C) T. max. media (°C) Precipitazioni (mm)

Gen 5,7 14,2 45,8 Feb 6,2 14,7 57,1 Mar 7,2 16,1 44,1 Apr 9,1 18,4 37,1 Mag 12,3 22,3 23,9 Giu 16,1 26,6 9,2 Lug 18,6 29,6 3,2 Ago 19,1 29,8 8,5 Set 17,0 26,9 30,6 Ott 13,7 22,8 55,6 Nov 9,5 18,2 56,0 Dic 6,8 15,1 55,3 media annuale 11,8 21,2 426,4 Tab. 2

Dati climatici Cagliari (1961-1990) http://worldweather.wmo.int/176/c00601.htm (1961-1990) mese T. min. media (°C) T. max. media (°C) Precipitazioni (mm) Gen 5,0 10,9 106,4 Feb 5,7 11,8 95,1 Mar 7,9 14,2 105,8 Apr 10,6 16,8 85,3 Mag 14,1 20,5 75,6 Giu 17,5 23,9 53,2 Lug 20,6 27,2 26,8 Ago 20,5 27,2 80,8 Set 17,7 24,3 98,6 Ott 14,0 20,3 153,0 Nov 9,3 15,1 110,5 Dic 6,1 12,0 81,1 media annuale 12,4 18,7 1072,2 Tab. 3

Dati climatici Genova (1961-1990)

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(1961-1990) mese T. min. media (°C) media (°C) T. max. Precipitazioni (mm)

Gen 3,1 13,3 73,8 Feb 4,3 13,7 69,7 Mar 5,3 15,0 58,1 Apr 7,3 17,4 52,0 Mag 10,6 20,9 40,2 Giu 13,8 24,5 19,0 Lug 16,2 27,6 11,0 Ago 16,5 27,7 19,9 Set 14,4 25,4 43,6 Ott 11,4 22,0 87,0 Nov 7,7 17,5 95,9 Dic 4,8 14,4 75,5 media annuale 9,6 20,0 645,7 Tab. 4

Dati climatici Ajaccio (1961-1990)

http://www.infoclimat.fr/climatologie/index.php?s=07761&aff=details

(1961-1990) mese T. min. media (°C) T. max. media (°C) Precipitazioni (mm)

Gen 7,2 15,7 59,3 Feb 7,4 16,5 57,0 Mar 8,3 18,1 47,2 Apr 10,4 20,7 38,0 Mag 13,7 24,9 22,6 Giu 17,3 29,0 10,4 Lug 20,0 32,6 3,1 Ago 20,8 32,7 7,1 Set 19,0 29,7 32,5 Ott 15,5 25,2 65,5 Nov 11,3 20,5 56,0 Dic 8,2 16,7 66,8 media 13,3 23,5 465,5 Tab. 5 Dati climatici Cartagine

anni 1961-1990 Cagliari Genova Ajaccio Cartagine

media tra t max t min 16,5 15,6 14,8 18,4

Tab. 6

Prospetto riassuntivo tabelle precedenti

In particolare la differenza esistente tra la temperatura media annua di Cagliari e Tunisi di 1,8 °C nella serie di dati dal 1961 al 1990 (WMO, 2010), che verosimilmente ha subito un ulteriore incremento alla data attuale, consente di ipotizzare come verosimile nell‟incremento futuro di 2°C per la Sardegna la possibilità di avere l‟espansione del lentisco e dell‟oleastro oltre la fascia altimetrica attuale in relazione ad un incremento medio di 0,5°C ogni 100 m di quota.

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Tav. 4 – Distribuzione dei dati di presenza assenza del lentisco e dell‟oleastro sull‟intero territorio regionale.

Tav. 5 Distribuzione dei dati di presenza assenza del lentisco e dell‟oleastro sull‟intero territorio regionale.

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Tav. 6 – Distribuzione dei dati di presenza del lentisco e dell‟oleastro sull‟intero territorio regionale in funzione dell‟aumento di temperatura di 0,51°C per 100 m di quota oltre la media attuale dei 500 m. e

Tav. 7 - Monte Limbara . Distribuzione attuale (7A) e potenziale (7B) in rapporto all‟aumento di 2°C di temperatura.

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Tav. 8 - Monti di Oliena . Distribuzione attuale (8A) e potenziale (8B) in rapporto all‟aumento di 2°C di temperatura.

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Tav. 9 - Sarcidano. Distribuzione attuale (9A) e potenziale (9B) in rapporto all‟aumento di 2°C di temperatura.

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Tav. 10 - Monte Linas. Distribuzione attuale (10A) e potenziale (10B) in rapporto all‟aumento di 2°C di temperatura.

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DISCUSSIONE

In riferimento alla distribuzione delle due specie nell‟Isola, si era partiti con l‟idea che le due specie fossero sempre associate; in realtà le indagini di campo dimostrano che, sebbene entrambe possano raggiungere più o meno le stesse quote, occupano spesso aree distinte in funzione dello stato della vegetazione dominante, del substrato e dell‟esposizione.

I dati acquisti sul territorio danno un quadro della distribuzione reale e soprattutto dei limiti altimetrici e consentono di ipotizzare sulla base delle condizioni climatiche la eventuale espansione in funzione dei cambiamenti della temperatura che si suppone essere in costante aumento.

Allo stato attuale si ritiene che, per la Sardegna, la variazione di temperatura sia di 0.50°C per un incremento di 100 m in quota (Arrigoni, 1968). Utilizzando la base di dati (1.919 punti georiferiti) acquisita per l‟intera Sardegna e considerando che mediamente la distribuzione si attesta intorno ai 500 m di altitudine, sono state elaborate le rispettive carte della distribuzione areale, per l‟intera Isola, del lentisco e dell‟oleastro, in rapporto allo stato attuale e considerando un incremento di temperatura pari a 2°C indipendentemente dal numero di anni entro i quali il fenomeno potrebbe verificarsi, anche perché non tutti gli Autori sono concordi nella stima previsionale del fenomeno. In questa ipotesi non è stata considerata l‟influenza delle precipitazioni in quanto il fenomeno è molto aleatorio e di gran lungo più variabile e differenziato in relazione alle condizioni orogenetiche, litologiche e pedologiche.

Al fine di avere un riferimento attuale alla relazione tra le due specie e le temperature in situazioni geografiche significativamente diverse è stato considerato l‟asse meridiano medio della Sardegna con i riferimenti climatici della Liguria che esprinìmono la presenza alla maggiore latitudine Nord e di Tunisi per l‟area di maggiore espansione a latitudine inferiore, con il dato intermedio di Ajaccio in Corsica.

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CONCLUSIONI

La elaborazione cartografica mostra come, se le ipotesi di partenza fossero verificate entro un determinato arco di tempo, quale ad esempio di 50 anni, il lentisco e dell‟oleastro si espanderebbero fino ad affermarsi in gran parte della Sardegna sino alla condizione media di 900 m di quota, con punte di 1100 m laddove si ha un substrato calcareo, che già oggi vede le due specie attestarsi oltre gli 800 m di altitudine. Questo significa che tutte le aree calcaree, ad eccezione delle aree culminali del Monte Corrasi, sarebbero interessate dall‟espansione dell‟oleo- lentisceto. Anche nelle aree silicee maggiormente esposte a meridione le due specie mostrano di elevarsi nelle situazioni più rocciose e con suoli poco profondi.

Il manto vegetale acquisterebbe pertanto un carattere, in linea generale, più termo- xerofilo a scapito delle macchie mesofile a erica e corbezzolo che attualmente occupano gran parte della fascia altimetrica tra i 600 e i 900 m. Anche le formazioni boschive a leccio, roverella e sughera acquisirebbero nel sottobosco maggiore carattere di termofilia, sia con l‟ingressione soprattutto del lentisco, ma anche con il corteggio floristico che è proprio della macchia mediterranea termofila.

Tali cambiamenti avrebbero importanti riflessi anche sulle attività antropiche, in particolare con la possibilità di espansione delle colture olivicole e viticole e con la modifica della composizione floristica di gran parte dei pascoli naturali.

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ALLEGATO B

Legenda geolog

LITOTIPO

Alternanze di metarenarie, quarziti e filladi 47b; Metarenarie e filladi a Bt, Successioni terrigene 47a.

Alternanze di quarziti, metarenarie, metapeliti e metasiltiti, metaconglomerati e brecce; olistoliti e olistostromi della successione siluro-devoniana (Culm)

Andesiti, andesiti basaltiche e basalti ad affinità tholeiitica e calcalcalina, talora brecciati; Lave dacitiche e andesitiche; Andesiti, basalti andesitici e latiti da calcalcalina alta in K a Shoshonitica; Local Gabbri e Gabbronoriti; Quarzodioriti por Anfiboliti con relitti di paragenesi eclogitiche

Anfiboliti e anfiboliti ultramafiche con relitti di paragenesi granulitiche derivate dai complessi basici stratificati

Arenarie eoliche con Cervidi e Proboscidati 2c; Conglomerati, arenarie e biocalcareniti con molluschi 2b; Conglomerati, sabbie e argille più o meno compattate 2a.

Arenarie marnose, siltiti, calcareniti sublitorali 9d; Marne e marne arenacee 9c; Marne arenacee e siltose, arenarie, conglomerati, calcarineti e sabbie silicee 9b; Conglomerati e sabbie a matrice argillosa, con elemente del basamento ercinico e subprdin Argille siltose rosso-violacee, arenarie quarzoso-micacee, conglomerati (Trias med.). Conglomerati, arenarie, brecce vulcaniche, calcari con selci lacustri e lenti antracite, argilliti con intercalazioni di calcari silicizzati lave, tufi e brecce vulcani Argilloscisti, metarenarie, metacalcari nodulari e metasiltiti con rare lenti calcaree

Basalti alcalini e transizionali, basaniti, trachibasalti e hawaiiti, talora con noduli peridotitici; andesiti basaltiche e basalti subalcalini; alla base, o intercalati, conglomerati, sabbie e argille fluvio-lacustri; coni di scorie basaltiche 5b - Trac Calcari marnosi e marne argillose 14b; Arenarie e conglomerati poligenicipiù o meno quarzosi 14a.

Calcari; Calcari marnosi, marne e argille con depositi di carbone; alla base arenarie e conglomerati

Conglomerati a matrice argillosa e arenarie 8d; Calcari vacuolari e brecciati; calcari microcristallini, marne e calcari organogeni 8c; Calcari e arenarie marnose 8b; Arenarie marnose; Calcari 8a.

Conglomerati ed arenarie con banchi di selce, tufiti, tufi pomicei 10f; Arenarie, conglomerati, tufiti più o meno arenacee, calcari; Marne argillose ittiolitiche, arenarie e siltiti 10e; Calcari selciosi, siltiti, arenarie e conglomerati con intercalazi Conglomerati, arenarie e argille 3b; Sabbie carbonatiche e siltiti argillose 3a.

Depositi carbonatici di piattaforma: calcari, calcari dolomitici, calcari oolitici e calcari bioclastici e marnosi (facies "Urgoniana"); alla base marne e calcari marnosi paralici (facies "Purbeckiana") 17b; Depositi carbonatici di piattaforma: calcari b Depositi carbonatici di piattaforma: calcari, marne, e calcareniti glauconitiche; localmente calcari lacustri 16b; Depositi carbonatici di piattaforma: calcari marnosi e marne, calcari selciferi e arenarie con glaucofane detritico 16a. Depositi carbonatici di piattaforma: dolomie e calcari dolomitici, calcari bioclastici, calcari oolitici, calcari ad oncoidi, calcari sericiferi, calcari micritici, calcari marnosi e marne; alla sommità dolomie e calcari dolomitici scuri 18b; Depositi ca Dolomie, dolomie arenacee, calcari dolomitici, conglomerati, arenarie quarzose, siltiti e argille con livelli lignitiferi.

Dolomie, dolomie marnose e marne con gessi e argille (Keuper) -Depositi carbonatici di piattaforma: calcari dolomitici e dolomie, dolomie arenacee, calcari e calcari marnosi con rare intercalazioni gessose (Muschelkalk) Filoni a composizione prevalentemente basaltica e comenditica

Filoni a composizione trachibasaltica, alcalibasaltica e hawaiitica

Filoni diu porfidi granitici e ammassi di micrograniti, principali filoni aplitici e pegmatitici Ghiaie, sabbie, limi e argille sabbiose, travertini

Graniti a Crd

Granitoidi foliati, principalmente granodioriti tonalitiche fino a tonaliti Granodioriti monzogranitiche equigranulari

Granodioriti monzogranitiche inequigranulari Granodioriti tonalitiche

Leucograniti equigranulari

Marmi grigi, raramente dolomitici, con alternanze filladiche, localmente fossiliferi

Metacalcari e metadolomie, Calcare ceroide, Dolomia Grigia (F. S. Giovanni), metadolomie e metacalcari stromatolitici; dolomia rigata (F. S. Barbara) Metacalcari nodulari con Conodonti (Devoniano); Metacalcari con graptoliti

Metacalcari nodulari, sottili alternanze di metacalcari e metasiltiti 49b; Marmi talvolta dolomitici e calcescisti 49a.

Metaconglomerati, metarcosi, metasiltiti, metagrovacche, con intercalazioni di metabasiti alcaline (F. P.ta Serpedì), metacalcareniti e metacalcari fossiliferi, spesso silicizzati (F.ni B.cu su Pitzu, Tuviois, Quarziti del Sarrabus) Metagabbri alcalini 45b; Filladi scure carboniose, metasiltiti, quarziti nere, con rare e sottili intercalzioni di marmi 45a.

Metapeliti scure carboniose, nella parte inferiore livelli di quarziti nere (Liditi Autoc.), nella parte superiore metacalcari nodulari

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