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MUSICISTI PRESENTI NEL “45 GIRI” “UN’AVVENTURA/ NON E’FRANCESCA”

Nel documento 31^ LEZIONE DI ROCK (1^ ANNO 2017/2018) (pagine 48-52)

Musicisti

Lucio Battisti: voce, chitarra, tamburello, cori Andrea Sacchi: chitarra elettrica

Gianni Dall'Aglio: batteria Damiano Dattoli: basso

Natale Massara: organo 4+4 di Nora Orlandi: cori

Con la partecipazione al “Festival di Sanremo” e, l’anno precedente, al “Cantagiro”, ed al “Disco Per l’ Estate”, Battisti chiudeva idealmente un ciclo della sua carriera artistica, ed il passaggio nelle tre più importanti passerelle della musica leggera italiana, era servito a farlo conoscere al grande pubblico nella veste di interprete, necessaria integrazione ormai alle sue originali qualità di autore, che cominciavano ad essere conosciute da tutti.

A supporto del singolo di “Sanremo”, la “Ricordi” pensò allora di pubblicare un album che sintetizzasse il lavoro fino a quel momento compiuto da Battisti, raggruppando intorno ad “Un’Avventura” ed a “Non E’ Francesca”, i due singoli dell’anno precedente, con l’aggiunta di “Per Una Lira”, e tralasciando “Dolce Di Giorno”, “Luisa Rossi”, ed “Era”, al posto delle quali venne inserito un originale tributo di riconoscenza artistica, a quegli interpreti che per primi avevano creduto nel suo talento.

Tributo evidenziato sin dal retro di copertina, dove insieme a quella di Battisti, comparivano le fotografie di Mogol, di Maurizio Vandelli, e dei “Dik-Dik”, e continuato poi nella scelta delle altre cinque canzoni che completano l’album, che vedevano Battisti interpretare per la prima volta i brani che lo avevano lanciato come autore.

“Per Una Lira” viene presentata in una nuova versione rispetto all’incisione del suo esordio, lontana dalle atmosfere “folk/rock”che la caratterizzavano, e molto più nera nel “sound”, rispetto alla versione dei “Ribelli”.

“29 Settembre” veniva presentata in una versione quasi completamente acustica e senza batteria, affascinante alternativa alla grande macchina sonora, che l’”Equipe” aveva costruito due anni prima. Per “Il Vento” invece adoperava un registro completamente diverso, quello del “rock” duro e graffiante, con tanto di “riff” iniziale sul tema del ritornello, ed un’idea generale di suono, che anticipava le sonorità presentate da lì a poco dalla “Formula 3”.

L’anima “rhythm and blues” di “Nel Sole, Nel Vento, Nel Sorriso, E Nel Pianto”, veniva ulteriormente accentuata, con un sensibile rallentamento del tempo di esecuzione, e con una leggera differenza nel testo, dovuto all’assenza dei due versi “io sono un uomo ormai, non piango quasi mai”, che lanciavano “I Ribelli”, nella seconda ripresa del ritornello.

Con “Uno In Più” si tornava ad inseguire un tipo di “rock/ballad” per niente morbida e cullante, ma al contrario rabbiosa e piena di grinta, e per “Nel Cuore, Nell’Anima”, Lucio usa la base che i “Dik-Dik” avevano realizzato con la sua collaborazione in sala, a parziale risarcimento del fatto che la canzone non fosse stata incisa da loro, così come era nelle intenzioni originali, aggiungendo solo un’introduzione di chitarra, e modificando i tempi della sfumata finale, qui sensibilmente più corta, di quella che poi apparirà nel secondo album dei “Dik-Dik”.

Con questo disco Battisti chiude la sua prima fase, che lo aveva visto muovere i primi passi alla ricerca di un editore e di un contratto discografico, fino alla decisione spinta da Mogol, di proporsi come interprete, dando inizio a quella affascinante stagione musicale che lo porterà ai vertici delle classifiche italiane, ed a conquistarsi un posto di primissimo piano, nella storia della nostra canzone. Lucio fu geniale, perché cominciò a lavorare in studio in modo familiare, intelligente, di modo che tutti potessero partecipare creativamente alla costruzione del pezzo.

Faceva sentire la canzone e spiegava quello che aveva in testa, costruendo insieme agli altri le figure ritmiche che voleva realizzare, sia al basso che alla batteria.

In altri casi faceva sentire la canzone con la chitarra, e chiedeva alla “band” di andargli dietro, magari in diretta, per vedere cosa succedeva, ed eventualmente correggerlo.

Da lì nasceva la ritmica, che era la base poi dell’arrangiamento, perché una volta fissata alla figura di basso e batteria, gli stop ed i cambi di tempo che usava inserire spesso, la struttura del pezzo era delineata.

Poi venivano studiati quattro/cinque giorni gli arrangiamenti degli archi, o degli altri strumenti dell’orchestra, che non coinvolgeva il gruppo.

Lucio registrò il primo album con alcuni dei “Ribelli” (compreso Stratos all’organo), Maurizio Vandelli (”Equipe 84”), Franz Di Cioccio (“I Quelli”, poi “P.F.M”), Vince Tempera e tanti altri, come Vi documento qui sotto:

MUSICISTI:

Lucio Battisti - voce, chitarra, pianoforte Giovanni Tommaso – basso

Damiano Dattoli - basso Gianni Dall'Aglio - batteria Franz Di Cioccio - batteria Giorgio Benacchio - chitarra Dave Sumner - chitarra Demetrio Stratos - organo Maurizio Vandelli - chitarra, voce Vince Tempera - pianoforte Natale Massara - sax 4+4 di Nora Orlandi - cori

Arrangiamenti: Lucio Battisti, Gian Piero Reverberi, Detto Mariano

Direzione d'orchestra: Gian Piero Reverberi (“Un'Avventura”, “Non E’ Francesca”) e Detto Mariano (“La Mia Canzone Per Maria”, “Balla Linda”, “Prigioniero Del mondo”, “Io Vivrò (Senza Te”).

L’album, pubblicato nel marzo del 1969, riporta le note di copertina di Paolo Ruggeri, che tra l’altro scrive: “Vorremmo solo ricordare che oggi veneriamo nomi del passato, che dai loro contemporanei erano considerati non molto di più che autori di ‘canzonette’. In questo disco Lucio Battisti è interprete delle sue canzoni. Più che di un’interpretazione autentica, si tratta di un’interpretazione personale, e di indubbio fascino. Particolarmente interessanti, perché inedite, le sue esecuzioni di motivi portati al successo da altri interpreti. Il suo valore come cantante Lucio l’ha saputo dimostrare sui campi di battaglia del “Cantagiro” e di “Sanremo”. C’era chi prima di queste prove temeva che egli mancasse di comunicativa, di quella che si definisce ‘presa’ sul pubblico. Lucio ha dimostrato tutto il contrario”.

UN ANGELO CADUTO IN VOLO

Nel documento 31^ LEZIONE DI ROCK (1^ ANNO 2017/2018) (pagine 48-52)