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N 1712 Elett ronica applicata 2

Nel documento Guide ai programmi dei corsi 1994/95 (pagine 66-70)

Anno:periodo4:1 Impegno (oresettimanali):lezioni6esercitazioni4 Prof.Maurizio Zamboni (Eleuro nica)

Ilcorso intende ampliare la formazione elettronicadegli allievi informatici,iniziata conilcorso diElettronicaapplicatal.

Durante la prima part e del corso saran no affro ntate le tem atiche relative all'interconnessione di dispositivi e sistemielettronici,con particolareriferimento alle strutture, ai protocolli ealcomportamento elettrico. Nellaseconda parte si analizze-rannole interazionitrasistemi elettronici edil mondo esterno mettendoinevidenzai differentimetod idi analisie conversio ne delsegnale. Inquesta otticasi prenderann o in considerazioné isistemi di acquisizionedati,coprendo tuttala catena che va dai trasduttorialsistemadiconversione,fino agli attuatori.

PROGRAMMA

Strutturedi interconnessione.

Classific azione dei sistemi di interco nnessione. Interconn ession i tra sistemi.

1nterconnessionitra sottosistemi. Interconnessioninei circuiti integrati(VLSI).

Canalidicomunicazione. Busparalleli. Comunicazioneseriale. Busottici.

Protoco lli di comunicazione e loro realizzazione con comp onenti . Stan darddi comunicazi one (VME, 5-BUS,IEEE 488). Circuitidi interfaccia. Problemi elettrici (riflessioni,terminazioni, disturbi)

Sistemidiacquisizione dati.

Teoria del campionamento. Circuiti di acquisizione dati. Condizionamento del segnale. Multiplexer. Sampleand hold.

Convertitori analogico/digitalee digitale/analogico.

Convertitori frequenza/tensionee tensione/frequ enza.

Trasduttori (dal puntodi vistaelettronico).

Attuatori (interfacciamentoelettrico). ESERCITAZIONI.

Leesercitazioniriguardanol'approfondimentodeiconcettidefinitia lezionee portano al progetto di semplici circuiti esemplificativichepotran-noesseremontati eprovati inlaboratorio per interfacciareun microprocessore68HC 11con alcunitrasduttori.

Torino, 1994/95 Informatica,Telecomunicazioni 67

BIBLIOGRAFIA

D.Del Corso,H. Kirrman,J.D.Nicoud, Microcomputerbuses and links,Academic Press, 1986.

S.Franco, Operational amplifiers and analog integrated circuits, McGraw-Hill, 1988.

Indicazioni bibliografiche di testi di consultazione verranno fomite duranteilcorso

F 3560 Microelettronica

Anno:periodo 4: 1 Impegno (ore):lezioni50esercitazioni40laboratori12 (seuimanali4/4)

Prof. Dante Del Corso (Elettronica)

Il corso si propone di ampliare la formazione dello studente per quanto riguarda gli aspetti digitale ed analogico dell'elettronicacircuitale.

Nella prima parte del corso viene posta l'enfasi sugli aspetti elettronici dei circuiti digitali. Vengono quindi sviluppati nel dettaglio gli aspetti circuitali interni dei principali circuiti digitali, quali portelogiche,jlip-jlop, registri, contatori e memorie.

Nella seconda parte viene invece sviluppata più a fondo l'elettronica analogica classica. Vengono così studiati circuiti basati sugli amplificatori operazionali reali, interruttori analogici,convertitori ADC e DAC, regolatori di tensione e alimentatori

stabilizzati. .

PROGRAMMA

Componenti fondamentali (diodo, transistor bipolare,transistor unipolare) in satura-zione e interdisatura-zione.

Porte TTL, ECL, MOS: circuito interno,transcaratteristica,commutazione, tempi e consumi,famiglie commerciali.

Flip-flop:set reset, master slave,J-K, tipo D.

Registri e contatori:shift register, conversione serie parallelo, ripple counter, metodi di progetto per contatori sincroni e asincroni.,

Memoria a semiconduttore: ROM, EPROM, EEPROM, RAM statiche e dinamiche.

Logiche programmabili (PAL, PLA, PLD e FPGA).

Amplificatori operazionali reali: input biascurrent, offset, compensazione, Schmitt trigger, oscillatori CMOS, generatori di segnale.

Alimentatori stabilizzati. Diodi Zener. Regolatori di tensione.

Interruttori analogici e convertitori DAç e ADC: teorema del campionamento, circuiti di base,applicazioni.

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ESERCITAZIONI In aula verranno svolte esercitazioni di progetto e verifica dei circuiti visti a'lezione. Saranno effettuate esercitazionidi laboratorio.

BIBLIOGRAFIA

J.D.Nicoud,Progettodi interfacceper microprocessori, Addison-Wesley Masson, 1991.

H. Haznedar,Digitai microelectronics,Benjamin Cumrnings, 1991.

V. Pozzolo,Caratteristichedei circuiti elettronici, CELID, Torino.

S. Franco, Design-with operational amplifiers and analog integrated circuits, McGraw-Hill, 1988.

68 Informatica,Telecom unicaz ioni Ingegneria

F 3570 Microonde

Anno:periodo4:1 Impegno(ore): lezion i80esercitazio ni18laboratori14 (settimanal i 6,8/1,2)

Prof. Gian Paolo Bava(Elettro nica)

Scopo del corsoèdifornire metodi di studio di componenti, dispositivi e circuiti di interesse nelcampo di frequenzadelle microonde,in particolare per quanto riguarda ilsettore delletelecomunicazioni (collegamentie circuiti di elaborazione dei segnali in guide metallich e e dielettriche ed in strutture adatte a circuiti integrati,ecc .).

Verranno anche sviluppatiesempiditecnichediprogetto dicomponenti e circuiti;la scelta degli argomenti specifici potrà cambiaresecondo gli interessi che via via si

manifesteranno. .

PROGRAMMA

Analisigenerale deifenomenidi propagazione elettromagneticaguidata.

Eccitazione ed accoppiamentodeimodi;guide con due modi e relative applicazioni.

Strutture guidantiperiodiche. Ondedi caricaspaziale, tubi speciali per microonde e loro evoluzione. Esempi vari dicomponenti e loro utilizzazioni.

Analisi di componentie circuiti di particolare interesse: accoppiatori direzional i, filtri,circolatori ,ecc. Effettodeidisadattamenti neicollegamenti . Considerazioni e schemisistemistici;esempi. Analisigenerale degli effetti dei tempi di transitonei dispositiviper l'elaborazionedeisegnali; limitazioni fisiche di base. Strutture attive.

Risonatori elett romag netici : cavità metalliche e loro proprietà; limitazioni.

Risonatoriapertie dielettrici;risonatoriFabry-Perot generalizzati. Rappresentazioni circuitali; cennisui filtri distribuiti.

Dispositiviastatosolido avanzatidi uso nel campo delle microonde e delle onde mil-limetriche; dispositivi basati su fenomeni quantici (tunneling risonante, giunzioni Josephson, ecc.). Maserparamagnetici e dispositivi basatisu fenomeni parametrici;

caratteristicheed interessi applicativi,stabilità e rumoreneglioscillatori.

ESERCITAZIONI. Esercitazioni sperimentali consquadre relativamente piccole,su argomentitrattatinel corso. Eventualivisitea laboratoridi ricercaedindustriali.

BIBLIOGRAFIA. Sono disponibiliappunti(quasicompleti) delle lezioni.

Torino,1994195

N 3800

Informati ca,Telecomunicazioni 69

Modellistica e identificazione

Anno:periodo 4,5:I Impegno (oresettimanali):lez ioni6esercitazioni2 Prof.VitoMauro (Automatica e infonnatica)

Il corsointende forn ire gli stru me nti per l'analisispe rime ntale deimod ellidei sistemi di contro llo e delle serie storic he di dati . A quest o scopo viene datapartico lare rilevanza alle tecni che matematiche e-statistic he di base evengon oda queste derivati i metodi e gli algo ritmi di uso più fre q ue nte. L'approfondim ent o matematic o-statisticopermetteunapprocc io unificato ai pro blemi e un'an ali si cri tic a dei met od i proposti.

Ne l laboratori o glistude nti po sson o verificare, mediante simulazioniall'e labo ra tore, le proprietàdell e soluzio ni.

PROGRAMMA

Presentazione del problema dell'analisidelle seriestoriche e dei modelli.

La nece ssità deimodelli espliciti; le cause di errore, i criteridiapprossi mazio ne, il principiodipar sim onia.

Analisidi problemi deterministici.

Problemi diminim oin spazi diHilbert ; ilteorem adell a proiezi on e. l'ort ogon alit à, procedura di Grahm-Schmidt,proprietà stru tt urali della soluzione . Impostazi on e recursiva. Applica zione a modelli line ari ; minimi quadrat i, regr es si oni , pseudoinvers e , filtriespo nenzialie sim ili . Prob lemi numeri ci , fattorizzaz ioni.

Il problemadella stimaela soluzione di massimaverosimiglianza.

Modelli lineari e/o gaussian i: riduzion e a un pro ble ma in spazi di Hilbert. 11 problemadell a valida zio needei test sulleipotesi.

Applicazionea modelli stocastici linearie discreti .

Stimadell o stato: ilfiltrodiKalman n. Soluzione diprobl em iricon du cibili alla stima dello sta to. La predizione dello stato epro blem i ricond uci bili; pred izion e e stimasu modelliARMA ederivati. Prob lem inumerici.

Applicazione all'identificazione.

I modelli ARMA e deri vati ; il modell o dei disturbi algo ri tmi riso lutivi. I mod ell i discr eti in generale;il filtrodi Kalmann esteso. Probl eminumeri ci e applicativi.

l processistocastici.

Richiami dell edefinizionidi base. Spettri dipoten zae funzionidi autocorrelazione;

loro stime. Rich iami sulle trasformate discr ete. Applic azioniall'ide nti ficazio ne di modelli in frequ enza. Fatt orizzaz ion e di un proces so stocas tico, il pro c e sso innovazione;analisi comparatadi filtri diWiener e diKalmann.

Considerazioni conclusive sulprincipio di parsimonia.

Esempi sull'influe nza del l'ord in e del mode llo; met od idi analisi de ll'ordi ne utile.

Cenni sull'ide ntificabili tàstruttu ra le.

BIBLIOGRAFI A

G.Men ga,Appunti dimodcllistica e identificazione,CELIO,Torin o.

Appuntidistri buiti alezione .

Bittanti, Guard ab assi,Sistemiincerti,CLUP, Milano.

70 Informatica.Telecomunicazioni Ingcgneria

Nel documento Guide ai programmi dei corsi 1994/95 (pagine 66-70)

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