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Dopo aver descritto i cambiamenti principali degli ultimi trent’anni avvenuti in Giappone e i relativi cambiamenti nelle corporate governance delle keiretsu, in questo terzo capitolo porterò come esempio descrittivo una delle Big Six: la Mitsubishi. Definita come una delle keiretsu più vecchie all’interno del Giappone è stata una delle poche a sapersi reinventare in termini di business model e corporate interna per far fronte alla crisi economica del 1990. Cercherò di approfondire la sua posizione all’interno del mercato nipponico, le tipologie di riforme che ha messo in atto e tramite i suoi report finanziari annuali cercherò di valutare se i dati di bilancio hanno seguito un trend positivo per quanto riguarda la crescita della

Mitsubishi stessa. Metterò a confronto i dati e le informazioni con quanto detto nei capitoli precedenti cercando di capire se ne ha rispettato i parametri o se si è mossa diversamente in un contesto simile al resto delle keiretsu nipponiche.

CAPITOLO 3.1 LA NASCITA DELLA MITSUBISHI.

La nascita del gruppo vede gli albori nel 1884 quando il fondatore Yataro Iwasaki ottenne delle concessioni da parte del governo giapponese dell’epoca per aprire dei cantieri navali a Nagasaki, ribattezzandoli: Nagasaki Shipyard&Machinery Works84. Tali concessioni furono possibili perché in quegli anni il Giappone stava attraversando un periodo di forte crescita ed espansione territoriale e i governi dell’epoca nel tentativo di accelerare la modernizzazione dell’industria pesante incominciarono ad elargire concessioni territoriali e fondi a garanzia perduta per le aziende del Paese che presentavano un piano industriale volto a sviluppare il territorio e a crescere per essere competitivi nei confronti delle superpotenze dell’epoca. Il settore relativo alla cantieristica navale da sempre è stato una delle punte di diamante del gruppo Mitsubishi, ma dal 1920 in poi la diversificazione settoriale cominciò a farsi pesante dando vita ai rami relativi all’industria pesante, aerea, ferroviaria e automobilistica. In seguito, il settore navale diede origine alla Mitsubishi Shipbuilding Co., Ltd, che nel 1934 diventò Mitsubishi Heavy Industries, Ltd., una delle più grandi imprese private in Giappone, che produce navi, macchinari pesanti, aerei e vagoni ferroviari.

Durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, il Giappone entrò nel mirino degli

investitori esteri, in particolar modo (come anticipato nei capitoli sopra) per lo svolgimento

della pratica ai limiti della legalità del cross-shareholding. Con l’introduzione della Legge Antitrust voluta dagli americani, volta allo smembramento delle corporazioni economiche finanziarie legate ad una singola famiglia (zaibatsu), la Mitsubishi fu costretta a prendere provvedimenti per continuare i propri affari. Venne suddivisa in tre diverse imprese: West Japan-Heavy Industries, Ltd, Central Japan-Heavy Industries, Ltd e East Japan-Heavy Industries, Ltd., e solo nel 1964 verrà nuovamente consolidata rinascendo con il nome di Mitsubishi Heavy Industries, Ltd.

Con l’inizio degli anni settanta, invece, diede avvio alla produzione automobilistica con la Mitsubishi Motors Corporation.

Tramite l’avvento dell’età moderna e fino ai giorni nostri, la Mitsubishi ha sempre cercato soluzioni alternative e all’avanguardia nel rispetto dell’ecosistema attuale e futuro, in relazione ai suoi tre punti cardine come etica di gruppo e morale:

- Responsabilità comune nei confronti della società. - Integrità e lealtà.

- Conoscenza dei popoli attraverso il commercio.

Tali punti sono anche rappresentati nel logo, a forma di tre diamanti stilizzati, del gruppo fungendo da biglietto da visita per affacciarsi al mercato internazionale. Ad oggi, infatti, la Mitsubishi è leader in numerosi settori dell’industria tradizionale, ma occupa anche una posizione di prestigio in settori come quello aereospaziale, aereonautico, robotica e energie rinnovabili.

La keiretsu, in generale, è rappresentata da una moltitudine di aziende affiliate ed essendo la rappresentante per eccellenza dei conglomerati orizzontali il sistema finanziario principale a cui fa riferimento è la Mitsubishi UFJ Financial Group (MUFG).

3.2 LE PRINCIPALI AFFILIATE DEL GRUPPO MITSUBISHI.

Partendo dall’alto, nel descrivere la keiretsu Mitsubishi, troviamo: La Mitsubishi UFJ Financial Group che è il sistema finanziario di riferimento, basato sull’unione di più rami e settori finanziari come la MUFG Bank, Mitsubishi UFJ Trust and Banking, Mitsubishi UFJ Securities holdings, Mitsubishi UFJ NICOS (precedentemente nota come Nippon Shinpan, nata nel 1951, divenne nel dopo guerra del secondo conflitto mondiale la più importante

agenzia di credito in Giappone), Mitsubishi UFJ Lease and Finance. A loro volta, ognuno di questi rami presenta a cascata ulteriori agenzie di credito e investimento, mentre con la compartecipazione azionaria nel 2008 con la banca d’affari Morgan Stanley85 la presenza del gruppo sui mercati finanziari internazionali si è ulteriormente rinforzata. Il grafico posto sotto aiuta a capire meglio l’organizzazione del reparto finanziario, che fa da riferimento per gli altri settori che andrò ad elencare a breve.

Fonte: https://www.mufg.jp/english/profile/overview/

Per quanto riguarda gli altri settori abbiamo:

- Settore cantieristico: Pacific Consultant International. - Settore Food&Beverage: Kirin Brewery.

- Settore elettronica: Mitsubishi Electric, Mitsubishi Precision.

- Settore automobilistico: Mitsubishi Motors (uno dei leader mondiali del settore), Mitsubishi Heavy Industries, Mitsubishi Fuso.

85 Il 29 settembre 2008, Mitsubishi UFJ Financial Group annunciò un investimento, pari a 9 miliardi di dollari, nell’equity di Morgan Stanley, per un totale di 21 punti percentuali dell’azionario totale della banca d’affari. Tale investimento venne diviso in due tranche: 3 miliardi di dollari, rispettivamente il 9,9% dell’azionario, in azioni ordinarie con un controvalore di $25,25 per azione, poi 6 miliardi di dollari per azioni privilegiate convertibili perpetue non cumulabili per un controvalore pari a $31,25 per azione.

https://www.morganstanley.com/press-releases/mitsubishi-ufj-financial-group-to-invest-9-billion-in-morgan- stanley_6962 Visualizzato in data: 19/08/2019

- Settore petrolifero: Nippon Oil, Mitsubishi Nuclear Fuel. - Settore della meccanica di precisione: Nikkon.

- Settore chimico: Mitsubishi Chemical, Mitsubishi Gas Chemical, Mitsubishi Material Corp., Mitsubishi Plastic Industries, Asahi Glass, Nippon Synthetic Chemical Industries.

- Settore della lavorazione della carta: Paper Mills Ltd. - Settore acciaieria: Mitsubishi Steel.

- Settore Shipping: Mitsubishi Yusen.

La diversificazione settoriale attuata dal gruppo Mitsubishi nel corso degli anni ha aiutato la keiretsu ad essere uno dei leader a livello mondiale per quanto concerne il livello di

capitalizzazione, assets, investimenti e numero di dipendenti. Si può affermare che sia riuscita a trasformare le concessioni date dai governi giapponesi dopo la Seconda Guerra Mondiale in un business di successo e sempre pronto a reinventarsi in termini economici e finanziari. Ma in termini di politica fiscale e corporate governance si può affermare altrettanto? Nei capitoli successivi vedremo come la Mitsubishi ha affrontato i cambiamenti avvenuti nel Giappone

MUFG