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Natura delle diffrenza tra bambini BEI e NON-BE

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qualitativo rispetto ai contenuti appresi (67% dei rispondenti). In “altro” (6%), un docente ha indicato che ritiene non vi siano differenze, e che anzi ritiene vi sia un peggioramento per quanto riguarda la conoscenza dei contenuti nel caso dei bambini IBI/BEI. Un altro ha indicato che ha bisogno di più esperienza per fare questo tipo di valutazioni.

Figura 27 Differenza di natura qualitativa

L’area peculiare per quanto riguarda il riscontro di differenze qualitative è l’aspetto di maggiore apertura mentale e flessibilità che pare caratterizzare il bambino IBI/BEI, a seguito del tipo di istruzione ricevuta. Da un punto di vista quantitativo, invece, l’area di maggior interesse è una generale maggiore conoscenza della L2. Pochissimi hanno rilevato differenze da un punto di vista quantitativo, classificando solo le principali a livello qualitativo. Per quanto riguarda le differenze di entrambi i tipi, non c’è un’area predominante o peculiare.

3.3.3 Punti di forza e punti di debolezza dell’esperienza

Ai docenti è stato chiesto di esprimere una opinione, maturata sulla base della loro esperienza, in merito a i punti di forza e i punti di debolezza dell’esperienza IBI/BEI.

Per quanto concerne i punti di forza, la domanda, a risposta aperta, chiedeva a ciascun insegnante di indicare almeno 3 elementi e ha ricevuto 100 risposte, che vengono illustrate nella tabella 3, dove sono aggregate per classificazioni affini:

Forte coinvolgimento e motivazione degli alunni 15%

Metodologia di insegnamento efficace 13%

Maggiore conoscenza della lingua inglese riscontrata negli alunni 11% Confronto con altre culture/realtà e maggiore apertura mentale 9%

Presenza e collaborazione dell’assistente di lingua 6%

Interdisciplinarietà e varietà delle attività proposte 6%

Maggiore coinvolgimento e entusiasmo dell’insegnante 6%

Proficua e positiva collaborazione e confronto con colleghi e genitori 5% Maggiore esposizione alla lingua con benefici nelle abilità linguistiche 5%

Maggiore approfondimento dei contenuti 4%

Migliore capacità di codeswitching (passaggio da una lingua ad un’altra) 4%

Migliore pronuncia 3%

Programmazione e obiettivi più chiari e precisi 3%

Possibilità di gestire autonomamente le materie IBI/BEI 3%

Uso dei media e della tecnologia 3%

21% 21% 3% 10% 7% 0% 5% 10% 15% 20% 25% Apprendimento Apertura mentale\Flessibilità Conoscenze Lessicali Espressione orale Tutte le aree

Differenza Qualitativa

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Presenza della biblioteca in lingua inglese 2%

Acquisizione di un metodo di studio 1%

Tabella 3 Punti di forza

La tabella 4 riporta, sempre aggregate per categorie affini, le risposte fornite a riguardo dei punti di debolezza. Anche in questo caso, la risposta era aperta e le possibilità di inserimento erano di 3 elementi. Questa domanda ha ricevuto 99 risposte.

Materiale carente, difficilmente reperibile 17%

Elevato carico di lavoro per i docenti 13%

Rapporto conflittuale e scarsa collaborazione con i colleghi (soprattutto non IBI/BEI) 9% Difficoltà di spiegazione per la gamma limitata di lessico tecnico scientifico ristretto degli

alunni, sia in L1 che in L2

9% Minore specificità dei contenuti, data dal privilegiare l'aspetto linguistico, e conseguente

timore di scarsa comprensione degli stessi

8%

Classi molto numerose 7%

Mancanza di formazione mirata, confronto e programmazione comune 7%

Poche ore di presenza dell'assistente linguistico 5%

Difficoltà di spiegazione per la gamma limitata di lessico tecnico scientifico in lingua inglese dell'insegnante

5%

Attenzione limitata della classe 4%

Difficoltà degli alunni nello sviluppare un metodo di studio 4%

Difficile gestione di DSA e bambini stranieri 2%

Tempi sempre molto stretti e scarsità di tempo 2%

Difficoltà nel migliorare l'interazione spontanea in inglese tra gli alunni in classe 2%

Difficoltà nella valutazione 1%

Eccessiva frammentarietà oraria 1%

Ruolo specialistico dell'insegnante IBI/BEI 1%

Troppe aspettative sul progetto 1%

Altro 1%

Tabella 4 Punti di debolezza

Nel complesso emergono dunque diffuse percezioni relative alla efficacia del progetto dal punto di vista della motivazione dei bambini, delle loro competenze comunicative e della loro capacità di confrontarsi con altre culture, a fronte di un maggiore impegno per i docenti.

3.3.4. Ruolo del Collegio Docenti

I docenti segnalano che il Collegio Docenti, a loro parere, non si è sempre dimostrato collaborativo rispetto all'insegnamento di tipo IBI/BEI. Questo tipo di difficoltà è emersa a più riprese anche durante i focus group con gli insegnanti (Figura 28)

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Figura 28 Grado di partecipazione\collaborazione del Collegio Docenti

Tuttavia, i docenti rilevano che vi è stata una certa consapevolezza da parte del collegio docenti in merito alla ricaduta del progetto all’esterno dell’Istituto (ad esempio nel quartiere) (Figura 29). Il coinvolgimento del collegio docenti rimane dunque un elemento di criticità.

Figura 29 Consapevolezza della ricaduta del progetto all'esterno

3.3.5 Le abilità linguistiche sviluppate in classe

L'esperienza IBI/BEI, a giudizio dei docenti, ha mirato a sviluppare in modo prevalente le abilità linguistiche legate all’oralità e alla comprensione (Figura 30), ma ha inciso su tutte le abilità linguistiche.

Le percentuali anche in questo caso sono state calcolate sul totale delle segnalazioni fornite dai docenti (75), che potevano indicare fino 2 risposte. Dai dati riportati nella Figura 19, una netta prevalenza può essere riscontrata per la produzione orale (38%) e l’ascolto (23%) e le abilità di interazione orale (23%) Leggermente sottodimensionata, l'abilità di lettura (14%), che non sono indicate come priorità, pur rivelandosi molto presenti nelle attività proposte e nelle competenze acquisite.

15% 30% 35% 2% 0% 17%

Pienamente % Molto % Abbastanza % Poco % Per niente % Non risponde

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