• Non ci sono risultati.

nella professione

Nel documento Il capitale umano in agricoltura (pagine 32-34)

Il CLUP, calcolato in modo tradizionale, non tie-

ne conto delle differenze esistenti nei costi d’im- piego delle due componenti del lavoro, dipen- dente e indipendente che, nel settore agricolo, 5 Per un approfondimento si rimanda a Banca d’Italia,

Relazione annuale 2011. In generale il CLUP assume importanza non tanto per il valore assunto in sé per sé quanto per le sue variazioni annue che riflettono le dinamiche del costo del lavoro e della produttività.

registrano un incremento pari al 2,6% in media, da riportare all’aumento retributivo stabilito in sede di contrattazione collettiva nazionale (cfr. paragrafo 4.1).

Tuttavia, mentre le retribuzioni rappresentano, mediamente, l’81% del CLUPD nel periodo 2005-

2010, i contributi sociali costituiscono appena il 19%, che sale al 23% se si considerano tutti contributi sociali pagati dall’impresa, a prescin- dere dal soggetto a cui sono legalmente impu- tabili7. In quest’ultimo caso anche il CLUPD com-

plessivo si modifica, assumendo i valori riportati nella tabella 2.20 (Costo del lavoro “rettificato”). 7 Al riguardo la teoria economica ha elaborato due tesi

contrapposte: la prima che considera, come componente del costo del lavoro a carico dell’impresa, solo i contributi legalmente imputabili alla stessa (contributi sociali a carico dei datori di lavoro). La seconda, invece, che considera gravante sugli operatori economici agricoli anche la componente contributiva legalmente imputabile ai lavoratori dipendenti. L’ipotesi di base, in tale ambito, è che l’impresa potrebbe non riuscire concretamente a trasferire sui lavoratori i contributi legalmente a loro carico, con la conseguenza che essi si incorporano nei costi sostenuti dall’impresa.

zione nei due anni successivi, riprendendo poi a crescere tra il 2009 e il 2010.

La dinamica del CLUPD va imputata, in primo

luogo, alle variazioni registrate dalle unità di lavoro dipendente nell’arco temporale consi- derato, ma anche alle modificazioni subite dal valore aggiunto per unità di lavoro nel periodo. Come già visto, tra il 2005 e il 2006, si registra un aumento dell’occupazione agricola dipen- dente (+4,5%) che non è accompagnato da un aumento della produttività del lavoro. Ciò deter- mina un incremento del costo del lavoro per uni- tà di prodotto, che risulta compensato, nei due anni successivi (2007-2008), da un aumento del valore aggiunto per unità di lavoro.

Nell’ultimo periodo (2009-2010), invece, sono le due componenti del costo del lavoro rappre- sentate dai contributi sociali pagati dalle impre- se e dalle retribuzioni da lavoro dipendente a essere le principali responsabili delle modifica- zioni del CLUPD. Infatti, tra il 2008 e il 2010, i

contributi sociali subiscono una variazione po- sitiva pari mediamente al 3,3% del costo del la- voro misurato dal CLUPD, mentre le retribuzioni

Tabella 2.19: Costo del lavoro dipendente per unità di prodotto (CLUPD), Agricoltura, silvicoltura e pesca (2005-2010)

Costo del lavoro dipendente 2005 2006 2007 2008 2009 2010

CLUPD 0,84 0,87 0,86 0,83 0,86 0,88 Componenti del CLUPD:

- Contributi sociali a carico dei datori

di lavoro 0,17 0,17 0,16 0,15 0,16 0,16 - Retribuzioni del lavoro dipendente 0,67 0,7 0,7 0,68 0,7 0,72

Fonte: Elaborazioni INEA su dati INPS, ISTAT (Contabilità nazionale 2011)

Tabella 2.20: Costo del lavoro dipendente “rettificato” per unità di prodotto (CLUPD), Agricoltura, silvicoltura e pesca (2005-2010)

Costo del lavoro dipendente 2005 2006 2007 2008 2009 2010

CLUPD 0,87 0,9 0,89 0,87 0,9 0,92 Componenti del CLUPD:

- Contributi sociali carico dei datori di

lavoro e dei lavoratori dipendenti 0,2 0,2 0,2 0,19 0,19 0,2 - Retribuzioni del lavoro dipendente 0,67 0,7 0,7 0,68 0,7 0,72

dente, misurati dagli indicatori appena esamina- ti (CLUPD e CLUPI), si riflettono in modo diverso

sulle imprese del settore, a seconda della forma giuridica da esse assunte. In particolare,l’indagi- ne sui risultati economici delle imprese agricole indica che i contributi sociali indipendenti sono pagati per l’88% circa dalle imprese agricole co- stituite in forma individuale, pari al 97% delle im- prese totali, e per il rimanente 12% dalle società. Queste ultime, inoltre, assorbono il 33% del co- sto del lavoro dipendente complessivo, contro il 67% di quello a carico delle imprese individuali (tab. 2.22).

A ciò si aggiunge che le informazioni fornite dall’ISTAT sull’incidenza del costo del lavoro di-

pendente, per classi di fatturato, indicano che esso assorbe il 12,2% del valore aggiunto nelle imprese con meno di 10.000 euro di fatturato e il 12,4% in quelle con fatturato compreso tra 10.000 e 500.000 euro, infine il 19,1% nelle im- prese con fatturato superiore ai 500.000 euro. Inoltre, l’incidenza dei contributi sociali indipen- denti sul valore aggiunto mostra che tale varia- bile assume il valore più elevato nelle piccole imprese (18,8%), rispetto a quelle grandi (0,9%) (tab. 2.23).

Quanto appena detto va riportato al diverso impiego di lavoro, nelle tipologie giuridiche di imprese, ricadenti nelle classi di fatturato con- siderate, oltre che alla diversa efficienza che le caratterizza.

Un’analisi più approfondita, infine, dovrebbe tener conto anche dell’eventuale contributo del lavoro irregolare alla definizione dei costi di pro- duzione e dei risultati economici conseguiti dalle imprese.

Per quanto riguarda il lavoro indipendente, i valori assunti dal CLUP a esso relativo (CLUPI)8,

evidenziano un incremento progressivo a partire dal 2005, con una riduzione negli ultimi tre anni considerati, per effetto delle variazioni registrate dalle unità di lavoro e delle modificazioni subite dai costi di impiego connessi (tab. 2.21).

In particolare, tra il 2008 e il 2009, l’aumento delle aliquote contributive, prevista dalla nor- mativa di settore, risulta, in parte, compensata dalla riduzione del lavoro indipendente mentre, tra il 2009 e il 2010, da un aumento della produt- tività del lavoro.

Infine, nello stesso periodo, la diminuzione delle ore lavorate (cfr. paragrafo 2.1) dalle unità di lavoro indipendente comporta una contrazio- ne della componente del CLUPI rappresentata

dalle retribuzioni9, pari all’87% circa del costo

del lavoro misurato dal CLUPI, contro il 13% at-

tribuibile ai contributi sociali.

2.4.2 L’analisi del C

LUP

per forme giu-

Nel documento Il capitale umano in agricoltura (pagine 32-34)