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Neve Zin (solar neighbourhood) Anno di edificazione:

Progettisti: Desert Architecture unit Orientamento: nord-sud

Descrizione:

Il quartiere si affaccia sopra la valle di Zin, una splendida tavolozza di millena- rie colline di arenaria. Neve Zin è stato interamente progettato dagli architetti del Center for Desert Architecture and Ur- ban Planning nello scopo di adattarsi alle condizioni climatiche dell’altopiano del Negev e di creare un’atmosfera piacevo- le all’interno dell’abitato tramite spazi pubblici e la viabilità interna. Il quartie- re è costituito da 80 lotti in un’area este-

sa circa 80.000 mq, l’orienatmento ideale dell’intero nucleo avrebbe dovuto essere se- condo l’asse nord-sud ma le restrizioni del masterplan hanno fissato tale deviato tale orientamento di 17° verso sud-ovest, un inclinazione che secondo gli studi compor- tamento una riduzione del 5% dei guadagni solari diretti durante il periodo invernale. La percorrenza all’interno dell’abitato è costituita da due tipi di viabilità: i percorsi misti (car- rabili e pedonali) disposti parallelamente all’asse est-ovest e larghi circa 8 metri, ed i percor- si pedonali, disposti nord-sud perpendicolarmente a quelli carrabili e molto più stretti (circa 2,5 metri). I primi consentono l’accesso ad ogni lotto e l’orientamento insieme all’ampiezza stradale favoriscono il soleggiamento delle facciate rivolte a sud durante il periodo invernale, favorendo il riscaldamento passivo. I secondi invece proteggono i pedoni dalla radiazione solare estiva e dal vento anche durante le tempeste di sabbia, questi sono ombreggiati e pro- tetti dalle facciate est e ovest degli edifici e da pergolati nei tratti maggiormente esposti. Le intersezioni dei percorsi sono enfatizzati da punti di sosta piantumati per ridurre la sensazio- ne di cunicolo che un percorso così stretto e delimitato tende a indurre. Ogni lotto (di circa 600 mq), si compone di 4 unità abitative poste ad ogni angolo esterno dello stesso, in modo

che gli edifici non proiettino la propria ombra sugli edifici disposti sulla medesima particella mentre l’ampiezza della strada carrabile pedonale che delimita ogni lotto impedisce l’om- breggiamento tra edifici di particelle diverse. Questa disposizione fa sì che il centro di ogni lotto viene lasciato libero, permettendo l’accesso dei raggi solari invernali a tutti gli edifici. L’altezza degli edifici rivolti a sud è determinata in relazione ai raggi solari invernali per evitare che le ombre portate degli edifici adiacenti riducano il guadagno solare. Il limite vo- lumetrico è quello prescritto da un piano inclinato immaginario chiamato “solar enevelope” e dedotto dagli studi dell’incidenza solare sul masterplan.

Percorso pedonale pergolato - fotografia dell’autrice

Percorsi pedonali tra le residenze -fotografie dell’autrice

Percoso carrabile con slarghi per l’inserimento di vegetazione om- breggiante

Spazio comune circondato dalla vegetazione come elemento om- breggiante.

-fotografia dell’autrice

Modellino di Neve Zin: vista delle ombre degli edifici

-fotografia per gentile concessio- ne dell’Arch. David Pearlmutter, CDAUP.

Disposizione delle unità abitative sul del lotto

-planimetria per gentile conces- sione dell’Arch. David Pearlmut- ter, CDAUP.

noteeosservazioni:

Nell’architettura di Neve Zin, non si riscontra una costante tipologica, ogni casa risponde a un ordine compositivo interno e incentrato sulle prestazioni dell’edificio in base alle condi- zioni climatiche. Per questo motivo risulta difficile cogliere l’edificio nella sua interezza e al primo colpo d’occhio, esso va invece scoperto lentamente cercando di intuire nei volumi qua- li accorgimenti bioclimatici sottostanno alle forme che lo compongono. I percorsi pedonali stretti e delimitati dagli edifici, l’articolazione delle facciate in sporgenze, rientranze, pieni e vuoti rendono la percezione dello spazio poco appropriabile, generando come un senso di smarrimento, ulteriormente enfatizzato dalla poca presenza di persone negli spazi comuni, fattore che tuttavia potrebbe anche essere prova di quanto appena detto.

Percorrendo Neve Zin a più riprese era interessante e allo stesso tempo ogni volta una sfida cercare di cogliere nell’articolazione degli edifici quali regole bioclimatiche sottostavano alla conformazione dei volumi e alla composizione delle aperture nella facciata. Vengono qui a seguito riporati alcuni edifici che mi è stato possibile decifrare dopo vari sopralluoghi.

Casa Unifamiliare, Arch. Isaac Meir

La casa si articolata intorno a una serie di verande e balconi orientati in modi diffe- renti. Vi sono tre tipi di spazi aperti: due verande, una rivolta a sud l’altra a nord e un balcone rivolto a sud-est. La veranda a sud si apre sul giardino, verso la valle di Zin ed è protetta a Nord dalla massa dell’edificio e a ovest dal muro di cinta. Considerando che i venti dominanti nel Negev provengono da nord-ovest, l’orientamento e la disposizione della corte ne fanno uno spazio protetto dai venti ma aperto allo spettacolo del deserto, l’esposizione a sud la rendono particolarmente pensata anche per le giornate invernali. La veranda a nord è parzialmente coperta dal secondo piano ed è protetta a est e ovest dalla massa dell’edificio la quale fornisce ombra durante tutta l’e- state, situazione certamente voluta e progettata dall’architetto Isaac Meir. Anche il balcone rivolto a nord, si potrebbe pensare essere stato concepito per poter favorire delle brezze notturne durante l’estate. La maggior parte delle superfici finestrate è rivolta verso sud con poche piccole aperture verso nord per consentire la ventilazione trasversale. Le pareti esterne sono intonacate di colore ocra, particolarmente adatto al clima desertico poiché ha un fattore di assorbimento solare molto basso, riduce il fenomeno di abbagliamento e possiede anche il