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Ringraziare vuoldire saldare deidebitidiriconoscenza,cercare diristabilire l’equilibrio in un’economia di collaborazioni e a⌫etti che nel corso di questo lavoro si è prodotta. La mia moneta non potrà che essere simbolica, ma spero che possa valere per ripagare quanto, concretamente, altrihanno fatto perme.

Senza Vittoria Alliata,"glia di Francesco, scomparso due anni fa, questa ricerca avrebbe avuto un’altra "sionomia e certamente altriesiti.Grazie a leie alla "ducia che mi ha accordato, ho potuto accedere al fondo documentale della Panaria, selezionarne i materiali e inventariarli. Ora so dipotercontare sulla sua disponibilità perl’auspicabile proseguimento delle ricerche d’archivio. Il suo contributo non si è fermato però al concedermi l’accesso ai materiali d’archivio perché, avendo seguito sin dall’inizio questa ricerca,miha fornito via via informazionie datiche solo lei poteva conoscere.

Il faticoso e appassionante lavoro di raccolta, selezione e organizzazione dei materiali del fondo Panaria non sarebbe stato possibile senza l’apporto diSimona Inserra,docente presso ilDi- partimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, appassionata ricercatrice di archivi- stica,bibliogra"a e biblioteconomia, nonché amica che, oltre ad avermi aiutato nello spoglio della cospicua mole di documenti, ha fornito quel fondamentale supporto scienti"co che ha consentito di dare la corretta forma all’inventario che è stato approntato.

Una "gura che miha aiutato nella ricerca delle pellicole e dialtridocumentipresso la Cine- teca Nazionale – Centro Sperimentale di Cinematogra"a diRoma è AnnaMaria Licciardello.A lei devo anche alcune “dritte” che solo gli addetti ai lavori sono in grado di fornire.

Sono debitore anche con colei, mia compagna di vita, che ha dovuto sopportarmi e suppor- tarmigiorno per giorno durante la ricerca e la scrittura diquesto lavoro,tra entusiasmie scora- menti,distrazionie assenze.

I ringraziamenti voglio rivolgerli anche a due persone recentemente scomparse alle quali va la mia memoria; due persone che hanno contribuito, a loro insaputa, alla nascita di questo lavoro e a ispirarne ilmetodo.

Il primo è Francesco Alliata. Era il 2003 quando lo invitai a presentare i sei cortometraggi della Panaria, qui analizzati, all’interno del cineforum che allora curavo, Fuoricircuito. Fu una doppia rivelazione, per l’uomo e per le opere. Quelle mi sorpresero e spiazzarono, non solo per il loro valore testimoniale di un epoca che sembrava ormai lontanissima e perduta, ma per la carica innovativa che traspariva da quelle immagini confondendosi con i segni del tempo. L’uomo, in- vece, a⌫abile nei modi nonché abile narratore dei fatti della sua vita, esprimeva una curiosità, un entusiasmo e un’intraprendenza che destavano subito ammirazione per la sua persona. L’aver ap- profondito la sua conoscenza negliannisuccessivimipermise diconfermare le prime impressioni.

Il secondo è Giuseppe Giarrizzo che ho conosciuto più recentemente, quando era già uno storico emerito. Ho iniziato a frequentare il suo studio quasi casualmente per tramite di altri col- leghi, collaborando ad alcuni progetti. Restavo, come gli altri, ad ascoltarlo a lungo mentre tesseva "lidiun discorso che sembrava aprirsie perdersiin mille rivolie che poi,invece,puntualmente,si chiudeva riannodando ogni "lo che prima appariva come una divagazione; "li che servivano a for- mare una tessitura utile a comprendere meglio quei fatti da cui il discorso originariamente era par- tito.In queimomenticapivo quanto fosse importante ricostruire ilcontesto in cuiuominie opere vivono e quanto utile fosse l’apporto diuno sguardo multidisciplinare,aperto ma sempre critico. La sua statura era in questa capacità, supportata dalla sua inesauribile curiosità e dalla sua viva in- telligenza.Poiun giorno,diritorno con Giarrizzo e Lavinia Gazzè da Palermo,cifermammo a Bagheria, a Villa Valguarnera, dove incontrammo Francesco Alliata. Essere lì, trovarmi di fronte questidue grandivecchi,misembrò un segno,un’indicazione.Quando poicomunicaia Giarrizzo la mia intenzione dicandidare ilmio progetto diricerca,ne fu subito convinto e misostenne a presentarlo.

importante. Qualche mese dopo, inaspettatamente, sparì anche Giarrizzo. Ebbi la conferma di quelsenso diperdita che avevo già conosciuto.

Il mio ricordo, oltre che un ringraziamento al loro contributo e una dichiarazione di stima, vuole essere anche l’umile dedica di questa ricerca alle loro "gure.

A

PPENDICE

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