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15.1 Cereali vietat

16.9 Noccioline e noc

Le noccioline (arachidi) sono ricche in fenoli, flavonoidi, isoflavonoidi , fitosteroli e acido fitico che intervengono nella riduzione dei lipidi nel plasma e la protezione contro disturbi cardiovascolari

La stimolazione tiroidea a opera del contenuto di iodio, contribuisce ad aumentare la velocità metabolica e la perfusione renale con incremento naturalmente della diuresi che porta all’eliminazione di sali minerali in eccesso e quindi di una iperfunzionalità surrenalica, con conseguente ipereccitabilità neurologica e incremento dei valori pressori.

La stessa stimolazione tiroidea è bilanciata dal contenuto di calcio che agisce sia a livello della paratiroidi sia come sedativo del sistema nervoso.

16.9.1 La noce

La noce la parte commestibile di questo frutto costituisce il nocciolo di una pianta “juglans regia” .

La noce contiene numerosi sali minerali, oligoelementi ed elettroliti, fra i quali ricordiamo: fosforo, potassio,

magnesio, calcio, rame, zinco e ferro nonché vitamine F (acidi grassi omega 3) con una ridotta percentuale di sodio sia nel frutto fresco sia in quello secco.

Il frutto secco presenta una maggiore quantità di grassi rispetto alla concentrazione di proteine.

L’assunzione della noce viene evidenziata per le sue caratteristiche salutari e funzionali perché agisce a vari livelli, principalmente è possibile ricordare la sua azione cardiotonica e può essere anche utilizzata come presidio terapeutico in tutte quelle condizioni che provocano affaticamento intellettuale.

Inoltre è un tonico del sistema nervoso e possiede proprietà antianemiche, antispastiche, sedative e antiinfiammatorie; previene lo sviluppo dell’infarto del miocardio, ha azione energetica, attiva la velocità del flusso sanguigno, dell’emopoiesi, ma aumenta anche la secrezione gastrica e pancreatica, ragion per cui è utilizzata in pazienti diabetici.

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Inoltre la noce migliora l’ossigenazione dei tessuti e la funzione del sistema immunitario e grazie alla sua lieve azione coagulante può essere usata nella sideropatia.

Tra i principali costituenti della noce spiccano la presenza di rame e di zinco.

Il rame è molto utile per la sintesi dell’emoglobina e per la produzione di alcuni ormoni ed è in grado di ridurre l’adrenalina nel sangue; fa aumentare l’insulinemia per attivazione della glicolisi e contribuisce allo smaltimento dell’acido lattico accumulato nei muscoli degli atleti.

Il rame inoltre aumenta la soglia del dolore, svolge un azione antispastica, anticonvulsiva e antiinfiammatoria ed è utile nella cura dei tumori, nelle immunodeficienze, nell’impotenza, nelle prostatiti, nella tubercolosi polmonare e nell’epilessia.

Lo zinco è un altro elemento principale delle noci ed è dotato di importanti funzioni fisiologiche agisce come anticoagulante e immunomodulatore perché è in grado di attivare la produzione di linfociti T helper e killer da parte del timo e dagli altri organi linfatici; esplica un azione di stimolo della forza vitale e per questo motivo la noce viene spesso usata nella sindrome da stanchezza cronica.

Interviene anche nel miglioramento dell’attività sessuale e della vitalità degli spermatozoi; svolge un azione antianemica e antidiabetica, in quanto facilita la produzione di insulina da parte del pancreas.

Infine può anche essere usata nel trattamento dei pazienti epilettici e di quelli affetti da malattie della pelle come la neurodermite.

Il tropismo cardiaco della noce dipende dal suo equilibrio in elettroliti e soprattutto dalla sua azione sul tono muscolare ed elastico dei vasi che favorisce la circolazione arteriosa però se viene assunta con dosi maggiori alle 2-3 unità può diventare anche ipertensiva.

Nei pazienti che manifestano un evidente difficoltà del ritorno venoso come può accadere a causa della formazione delle varici la noce è controindicata perché dato che la noce sostiene il tono arterioso, aggrava l’edema e l’imbibizione dei tessuti.

Questo aspetto assume particolare importanza nelle patologie polmonari, cosi come nei semplici casi di cellulite in donne che presentino un alterata

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funzionalità epatica, infatti la tonicità dei vasi e il trofismo della parete capillare e venosa dipendono dal buon funzionamento del fegato.

La dose da consumare giornalmente è di 2/3 noci per ottenere un’azione cardiotonica, infatti il magnesio contenuto in percentuale significativa svolge un’azione antistress, antiinfiammatoria, antidolorifica sedativa e antiedemigena.

Numerosi studi effettuati sui soggetti infartuati hanno evidenziato una carenza organica di magnesio nel cuore e nel cervello, anche se non è stato possibile chiarire se questo deficit costituisce un effetto o un evento patologico.

Inoltre le noci sono ricche di acidi grassi monoinsaturi (MUFAs) e acidi grassi polinsaturi (PUFAs) come già detto sono stati segnalati per il rischio cardiovascolare, ma sono in grado di migliorare i livelli del profilo lipidico e trigliceridi e ridurre le molecole di adesione infiammatorie nei pazienti con ipercolesterolemia.

L’azione cardioprotettiva delle noci è data anche dalla presenza di arginina che è in grado di mantenere livelli bassi di CRP e grazie alla presenza di acido a-linoleico questo alimento svolge un’azione protettiva sull’apparato cardiovascolare e altri sistemi.

Un consumo di 4 noci al giorni per 3 settimane ha aumentato i livelli di acido a-linoleico e EPA nel sangue

Per quanto riguarda i pazienti che soddisfano i criteri per la sindrome metabolica (METS), è stato studiato che 30 g di noci al giorno per un anno possa diminuire la prevalenza della sindrome senza cambiare il peso corporeo e riducendo anche i numeri di pazienti con una larga circonferenza della vita, alti trigliceridi e un alta pressione arteriosa rispetto a quelli che non ne hanno fatto uso.

Infine la noce in particolare quella brasiliana risulta molto utile nel morbo di Parkinson, grazie al suo contenuto in dopamina e rappresenta un prezioso agente antitumorale grazie alla sua ricchezza in selenio.

16.10 Il pesce

Il pesce è ricco di acidi grassi polinsaturi come l’ acido icosapentanoico e docasahexaenoic ; questi acidi sono in grado di regolare i fattori emostatici fornendo protezione contro le aritmie cardiache, cancro e ipertensione.

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Inoltre queste sostanze giocano un ruolo fondamentale e vitale nel mantenimento delle funzioni neuronali e nella prevenzione di certi disordini psichiatrici.

Molti ricercatori credono che la presenza di grassi saturi nella dieta influisca sulla memoria e sulla possibilità di sviluppare il disturbo di Alzheimer, mentre un elevato livello di

antiossidanti e di acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi possa agire sinergicamente per migliorare le prestazioni cognitive.

Gli acidi grassi comprendono circa un quinto del peso secco del nostro cervello; il 20% di questi acidi grassi sono in forma di omega3 DHA .che è

concentrata nelle sinapsi nervose e presenta proprietà antiinfiammatorie e che possono proteggere contro i disturbi dell’Alzheimer.

Il pesce in particolare olio di pesce che si trova nelle sardine e acciughe , presenta effetti salutari perché è ricco di acidi polinsaturi omega 3 e le complesse e lunghe catene di questi acidi presentano delle attività antiinfiammatorie e vasodilatatorie e che sono anche in grado di proteggere il cuore.

Le lunghe catene di omega 3 EPA E DHA sono dei costituenti attivi presenti nel pesce che hanno permesso di evidenziare il fatto che i popoli che mangiano pesce presentino bassi tassi di morte a causati da disturbi cardiaci, sebbene però siano stati riscontrati alti livelli di mercurio.

Inoltre acidi grassi polinsaturi Omega3 aumentano la sensibilità all’insulina e riducono i markers infiammatori cosi come i leucociti le piastrine e i fattori di crescita vascolare endoteliale