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3. MATERIALI PER INFRASTRUTTURE STRADALI

3.7. NORME PER LO STUDIO DEGLI AGGREGATI

3.7.6. NORMA CNR 95

FORMA DI AGGREGATI LAPIDEI

A- Definizioni

A.1- Dimensioni

Le dimensioni di un elemento lapideo, facente parte di un aggregato, sono caratterizzate dalle seguenti grandezze, convenzionalmente definite come segue:

- Lunghezza L, eguale alla massima distanza fra due piani paralleli tangenti all’elemento; - Spessore S, eguale alla minima distanza fra due piani paralleli tangenti all’elemento; - Larghezza D, spesso indicata come diametro, eguale alla minima apertura del setaccio (a

maglie quadrate) attraverso cui l’elemento passa.

A2- Forma di un elemento

Ai fini della presente Norma si assume che la forma di un singolo elemento lapideo sia individuata dai seguenti rapporti:

coefficiente di forma Cf=L/S;

coefficiente di appiattimento Ca=D/S; coefficiente di allungamento Cl=L/D. Poiché Cl= Cf/Ca.

Si assume che l’elemento abbia forma non idonea (eccessivamente allungata o appiattita) quando sia:

Cf ≥ 3 e/o Ca ≥ 1.58

A3- Indici di forma per un aggregato:

Per un insieme di elementi, o grani, costituente un aggregato, si definiscono i corrispondenti: Indice di forma If e Indice di appiattimento Ia del campione, sulla base della quantità percentuale in massa di elementi di forma non idonea, operando secondo la presente Norma.

B- Determinazione dell’indice di forma

B1- Principio del metodo di prova

Il metodo di prova consiste nello stabilire, su un provino costituito da una quantità sufficiente di elementi lapidei da essere rappresentativo del campione, l’indice di forma If misurando manualmente la lunghezza L e lo spessore S di ciascun elemento mediante apposito calibro.

B2- Campo di applicabilità

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B3- Apparecchiatura

B3-1 Calibro doppio scorrevole costruito in modo che il rapporto fra l’apertura L del calibro principale e la corrispondente apertura S del calibro secondario sia eguale a 3.

B3-2 Bilancia tecnica di portata compatibile con le pesate di cui al punto B4 e sensibilità non inferiore allo 0,1% della massa pesata.

B3-3 Stufa con regolazione termostatica della temperatura a 110 ± 5°C. B3-4 Setacci con apertura di 63 e di 4 mm.

B4- Preparazione del provino

B4-1 Il campione di aggregato, prelevato ed inviato in laboratorio, va vagliato al setaccio da 4v mm ed il passante scartato.

B4-2 Dal materiale così ottenuto si ricava, mediante successive riduzioni, un campione di prova avente massa M in grammi data da:

M ≥ 200 Dmax per Dmax ≤ 20 mm M ≥ 600 Dmax per Dmax > 20 mm

In cui Dmax è il diametro massimo in mm dei grani presenti.

B4-3 Il provino sarà costituito da non meno di 100 elementi prelevati a caso dopo accurato mescolamento del materiale di cui al punto B4-2.

B5- Esecuzione della prova

B5-1 Essiccare il provino a 110 ± 5°C fino a massa costante e pesare: sia M0 la sua massa.

B5-2 Di ciascun elemento si misura la lunghezza L fra le ganasce del calibro principale, quindi l’elemento viene presentato fra le ganasce del calibro secondario secondo il suo spessore S. Tutti gli elementi che passano a tale calibro vengono pesati: sia M1 la loro massa.

B6- Espressione dei risultati

L’indice di forma If è dato da:

100 0 1 x M M ( 3.8 ) In cui:

M1 = massa degli elementi passanti al calibro secondario. M0 = massa totale dei 100 o più elementi sottoposti a misura.

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C- Determinazione dell’indice di appiattimento

C1- Principio del metodo di prova

Il metodo di prova consiste nel dividere il campione mediante una normale setacciatura in frazioni granulometriche diverse, comprese fra i setacci “d” e “D” con D=1,25 D e nel setacciare il materiale di ciascuna frazione su un vaglio a fenditure parallele (griglia) avente un’apertura eguale a d/1,58.

C2- Campo di applicabilità

La prova si effettua sul materiale trattenuto al setaccio da 4 mm e passante al setaccio da 63 mm.

C3- Apparecchiatura

C3-1 Setacci con le seguenti aperture: 63, 50,40, 31,5, 25, 20, 16, 12,5, 10, 8, 6,3, 5, 4 mm.

C3-2 Vagli a fessure (griglie) con aperture di 31,7- 25,3- 20- 16- 12,5- 10- 8- 6,3- 5- 4- 3,15- 2,5 mm.

Per ogni vaglio le fessure devono soddisfare alle seguenti condizioni:

a) Per non più del 10% della lunghezza totale di una fessura è ammesso uno scostamento massimo di 0,25 mm dell’apertura nominale.

b) In nessun punto la larghezza della fessura può scostarsi di più di 0,5 mm dall’apertura nominale.

Il vaglio sarà costituito da barrette tonde di acciaio, parallele fra loro, fissate ad un telaio, sufficientemente rigide in modo che l’apertura fra le barre non subisca variazioni apprezzabili durante l’esecuzione della prova.

C4- Preparazione del provino

C4-1 Il campione di aggregato prelevato ed inviato in laboratorio, va vagliato al setaccio da 4 mm ed il passante scartato.

C4-2 Dal materiale così ottenuto si ricava, mediante successive riduzioni, un campione di prova avente massa M in grammi data da :

M ≥ 200 Dmax per Dmax ≤ 20 mm M ≥ 600 Dmax per Dmax > 20 mm

In cui Dmax è il diametro massimo in mm dei grani presenti.

C4-3 Il campione di prova viene quindi essiccato a massa costante alla temperatura di 110°± 5°C e pesato. Sia M0 la massa del provino così ottenuto.

C5- Preparazione del provino

C5-1 Mediante setacciatura sui setacci indicati al punto C3-1 si divide il provino nelle frazioni granulometriche indicate nella tabella e si determina, con l’approssimazione del grammo, la massa Mf di ciascuna frazione.

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C5-2 Si setaccia a mano il materiale di ciascuna frazione sulla griglia corrispondente avente l’apertura indicata nella tabella:

Frazione granulometrica d/D mm Apertura griglia corrispondente mm 50-63 31,7 40-50 25,3 31,5-40 20 25-31,5 16 20-25 12,5 16-20 10 12,5-16 8 10-12,5 6,3 8-10 5 6,3-8 4 5-6,3 3,15 4-5 2,5

C5-3 Il passante alla griglia viene pesato con l’approssimazione del grammo; sia Mg tale massa.

C4- Espressione dei risultati

L’indice di appiattimento di ciascuna frazione granulometrica è dato da

100

x Mf Mg

( 3.9 )

L’indice di appiattimento globale del provino è dato da:

100 x M M I f g a ( 3.10 ) Dove:

Mg = massa di ciascuna frazione passante sulla griglia corrispondente Mf = massa di ciascuna frazione granulometrica.

La sommatoria è estesa a tutte le frazioni prima indicate, presenti nel campione.

C7- Validità della prova

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